A MIO PADRE

 

Pomeriggi freddi e brevi

di inverni colmi di giornali,

annotati a ridosso di stufe di stazioni

da dove partivi verso lidi liberi.

Grumi di ricordi e rimorsi,

conflitti, col sapore dell’inesorabile,

che il tempo, solo ora,

viene svelando vani.

 

 

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