Poesie | |||
“IL VIALE DEL TRAMONTO” | |||
Torna indietro | Frastagliate insenature, fuggenti pensieri sulle increspate onde del mare. Il canto di eteree sirene si spande tra le intricate fronde di odorosi pini marittimi, indiscussi padroni della costa. Arsa dal sole, la terra, brulicante di insetti, si riposa al tramonto in un viale nascosto, meta di vagabondi cuori innamorati. Tiepido abbraccio nella tiepida brezza estiva e siamo noi, a vivere in simbiosi con noi stessi e con Madre Natura, baciando la terra, accarezzando il cielo, respirando la vita, lontani anni luce dall’avanzare del Nulla. Non conosciamo la morte, non possediamo null’altro che noi stessi e un segreto pronto a rivivere | ogni volta che, rapiti dalla solitudine ci abbandoniamo ad essa e ci lasciamo condurre nella memoria del tempo che fu. E sono ancora io, e sei ancora tu, e il mare canta ancora per me, canta ancora per te e piovono fiori d’argento dal cielo. Respiri…ed io respiro Sorridi…ed io sorrido Ma il Nulla È già qui, invalicabile barriera per le mie mani troppo piccole per tentare la scalata. Ricordati di me e, chissà, forse un giorno, come due delfini sfideremo l’immensità degli oceani e mireremo il viale del tramonto, cullati dal canto di eteree sirene. | |
UN PO' DEL TUO BUIORegalamiun po’ del tuo buio… scalza ti verrò incontro seguendo il sentiero del tuo sguardo, la cometa del tuo sorriso. Di luna e di stelle vivremo lambiti dall’argenteo e materno mare. | PORTO DI MARATEA Silenzio assassino, Mille fantasmi nella mente, Non un sospiro, Non un battito d’ali. Ascolto la voce delle stelle, Ammiro il pallore della luna E la osservo sciogliere la sua luce Nel fremente moto marino. L’’andirivieni delle onde mi fa compagnia, La barca attraccata al molo ha il mio nome Ed è, Come me, Imprigionata da un ricordo Nel quale è dolce e amaro insieme Lasciarsi cullare. | ||
PELUCHE Mi guardavi, con occhi attoniti, sognanti… In un angolino della stanza, fermo, sulle quattro zampette ostentavi una malinconica tenacia impolverata. Avrei dovuto stringerti a me e non rammaricarmi di non sentire un battito di cuore nel tuo candido petto di ovatta e di cotone. Chissà cosa guardi ora con occhietti vispi ed immobili… Forse fissi il buio intorno a te e sogni un prato verde su cui correre e giocare. | È NOTTE Nitida notte di libellule vibranti nella luna, di foglie dondolanti sul crespo ramo di un’acacia… fammi sentire il tremito del tuo respiro celato nelle ombre, tradito dal tuo riso. Fammi assaporare l’attimo del gioco, prima che scompaia e aspetti con ansia le luci dell’alba. | ||
CAMPI DI ROSE Dormivo sui tuoi campi di rose, mentre la notte inceneriva i rami e il sole imbiondiva l’ultima terra. Rosse le rose rosa il cielo, scarlatti quei petali che avrebbero ondeggiato al mio risveglio portandosi via un pezzo di sogno. | AL CALAR DELLA SERA Libera l’anima, vibrazione del cuore mentre il giorno muore, il sole si spegne nel limpido sopraggiungere della notte, velata solo dallo sciogliersi in pianto di un bimbo, inconsapevole creatura immersa nel sogno. In lontananza voci confuse, motori, cuori e motori per le strade della città. Un pensiero, un lontano pensiero riaffiora prendendo vita tra le mie ciglia. | ||
invia le tue osservazioni a Biagio Calderano Via Piedi li Cirasi 7 85046 Maratea (Italy) +39 339 1274109 ultima modifica 29/09/2009 |