Gente mia
Gente
dalla faccia scavata,
come lÕarida terra
cui Ð da sempre
cerca strappar povere messi,
dalle mani
callose,
rozze e nodose
come i vegliardi ulivi radicati
ai declivi assolati.
Gente mia,
dal viso crucciato
da ancestrali tormenti, da rinunceÉ
consumata da febbre di riscatto:
buona, ospitale,
semplice, sincera,
ma indomita e fiera.
Gente Lucana,
operosa ed
onesta,
ancora sana
É mentre tutto degrada!