MONSIEUR ANTOINE

Giovane di belle speranze e figlio di un noto avvo­cato del posto, Peppino Del Conte aveva seguito la so­rella piuttosto a malavoglia; ma donna Matilde e don Antonio glielo avevano imposto, e Peppino aveva dovu­to obbedire: non si poteva mandare in un altro paese anche se distante appena qualche decina di chilometri una ragazza da sola.

Con lei ci voleva un uomo, che la facesse rispettare, e chi pi del fratello maggiore pote­va assolvere allincombenza?

Almeno, per i primi mesi. Poi si sarebbe deciso, con calma, dopo aver conosciuto e soppesato lambiente.     

Cos, Peppino aveva dovuto sacrificarsi alla ra­gion di famiglia, anche se la faccenda si rivel, poi, meno noiosa del previsto.

Nel villaggio la maestrina era stata accolta con simpatia e si faceva a gara per agevolarne la perma­nenza: le persone anziane la trattavano con cordialit, i giovani con deferenza, i bimbi con rispetto. Peraltro, col suo carattere mite, Adelaide si era subito accattivata la stima di tutti; presto si era sentita a suo agio ed aveva preso a voler bene a quelle brave persone, sempre di­sponibili nei suoi confronti. 

Anche Peppino non aveva tardato ad integrarsi; del resto, oltre che sulle nuove amicizie e sullaffabilit della gente, poteva sempre contare sullinseparabile doppietta, con la quale quando Adelaide era impegna­ta andava girellando in cerca di selvaggina.

E, una certa mattina, ad... assaggiarla furono an­che le orecchie dellasinello di zio Ntonino scambiate per uccelletti dietro una siepe , che gli costarono unaffannosa corsa nei campi, onde evitare dimbattersi nel padrone, richiamato ai ragli della povera bestia sanguinante.

Ma, quello, laveva capito benissimo: ad impallina­re lo scieccu non poteva essere stato che il fratello della maestra; e laveva subito detto, senza esitare.  Da uomo di buon senso qual era, non ne aveva, per, fatto un dramma: del resto, qualcosa di simile era capi­tato anche a lui quando ancora sbarbatello scoraz­zava per i campi come Peppino.

Questi se la cav, cos, a buon mercato: qualche rimprovero e basta. Pi consistenti furono, invece, le minacce di Adelaide, che non intendeva essere mortifi­cata per via del fratello.

Anche il misterioso prete squagliatosi nel nulla che, qualche giorno prima, sghignazzando era scappato via dal confessionale appena zia Rosina aveva comin­ciato a confessarsi non poteva essere, infatti, che quello scomunicato, il quale una ne faceva e cento ne pensava!    

*    *    *

Tra i notabili del Villaggio era certo Monsieur An­toine, doratore doggetti sacri, che dopo una vita trascorsa in Francia vedovo da alcuni anni e libero  da preoccupazioni finanziarie, vi si era ritirato per godersi il meritato riposo. Anche lui accanito cacciatore, non aveva tardato a legare con il giovane forestiero, che andava molestando la pace dei campi di giorno e, talora, anche di notte con le sue schioppettate rompiballe.

Peppino, ricambiando la simpatia, la prima perso­na che volle far conoscere a mamma quando questa venne a trovarli fu, perci, proprio Monsieur Antoine.

Il Francese, avvisato per tempo, li ricevette esul­tante, e divent ancora pi compto, quando vide che donna Matilde era proprio una gran bella Signora. E Lui, da uomo di mondo se ne intendeva!..

Onde, scappellandosi con deferenza, non trov di meglio che sprofondarsi in un: Je suis enchent, Ma­dame, de avoir la bonnheur de connaitre la Mre de mon am!

Ignorando lidioma francese, a quella galanteria donna Matilde abbozz, per, fredda, sembrandole che nellespressione fosse alcunch di sconveniente: quel me­re-de, pronunciato contro ogni aspettativa, le suonava tuttaltro che riguardoso nei confronti duna Signora!

Ri­volgendosi ad Adelaide ed a Peppino chiese, perci, as­sai contrariata: Che vuole questo!?..      

Mamma, sta dicendo che felicissimo di far la conoscenza con la madre del suo amico tradusse Adelaide sorridendo... Al che donna Matilde, rinfranca­ta, rispose che anche lei era felice di conoscere, final­mente, il pi caro amico di suo figlio.

Una volta esauriti i convenevoli e seduti comoda­mente in poltrona, si cominci a parlare degli anni pas­sati in Francia da Monsieur Antoine, delle abitudini dOltralpe e, quindi, della vita di paese col suo tran tran quotidiano. Il discorso fin col cadere su Madame Annette, la moglie, che lo aveva lasciato anzitempo e alla cui memoria Antoine seguitava a professarsi fedele dun amore, che trascende la morte.

Dopo i biscotti e il rosolio, come dusanza, Mon­sieur volle, poi, far visitare la casa e, giunti nella camera da letto, per prima cosa tenne a mostrare agli ospiti il ritratto di Annette.

Onde, con malcelata commozione: E voila, Madame! esord Ecco lingravidamento di mia mo­glie. Vedete comera bella!..

Quellingravidamento pronunciato al posto di ingrandimento suscit in Peppino e in Adelaide unirrefrenabile risata; Donna Matilde, da parte sua, sten­tava a controllarsi, mentre Antoine resosi conto di aver detto uno sproposito aveva assunto unespres­sione tra il mortificato e il compunto, che faceva proprio tenerezza!

Adelaide, soffiandosi il naso, cercava intanto di ri­prendere il self-control, con Peppino che passato lat­timo di sbandamento aveva cominciato a tessere le lodi del dagherrotipo, magnificandone la bellezza e dato chera anche un po fotografo evidenziando la bravura di chi laveva realizzato.

Anche donna Matilde si era unita nella celebrazio­ne di Madame, mentre Monsieur Antoine superata la gaffe rievocava con toni accorati gli ultimi tragici gior­ni della cara estinta.

Per non farsi travolgere dai ricordi, si torn, quin­di, in salotto per destinare il resto della serata allascol­to di celebri arie dopera ed altre melodie immortali, ri­prodotte dalla voce gracchiante di un monumentale Pa­th-Freres, nobile e venerabile antenato dei nostri mo­derni Hi-fi.

Quindi, Adelaide si scus di non potersi pi tratte­nere: aveva da preparare la lezione per lindomani ed i suoi scolari non meritavano di andare trascurati.

Nellaccomiatarsi, Monsieur Antoine si disse grato dellonore ricevuto: rinnovando i suoi omaggi a donna Matilde, conferm che sia lui che la sua casa rima­nevano sempre a disposizione di ospiti tanto importanti e graditi.

E questa volta non ci furono malintesi.

Antonio Limongi

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