PANORAMA

ITALIA. VIAGGI, 21 Ottobre 2024

In viaggio nella Magna Graecia

Cultore della lingua italiana e Dantista, membro di prestigiose accademie ed istituti culturali nazionali ed internazionali, dalla sua Maratea Francesco Sisinni continua a vergare pagine per spiegare alle nuove generazioni come conoscere e far conoscere il patrimonio culturale del nostro Paese. Semplicemente viaggiando in Italia.     

   

Professore, lei continua a ricercare dal passato gli stimoli per le nuove generazioni.

Ho compreso da giovinetto che il passato, che si fa memoria, fa rivivere momenti di vita significativi per la conoscenza, utili per larricchimento dellesperienza e fecondi di proficui insegnamenti. Forse sono nato con la vocazione della ricerca! Sta di fatto che abitare lantico e auscultare la parola del passato mi hanno insegnato a vivere nella norma, rispettando con la mia libert quella degli altri, e ad avere sempre pi fame e sete di conoscenza. Mi hanno aiutato la scuola dei miei genitori, fatta pi di testimonianze che di lezioni e il Cristianesimo nella sua purezza evangelica.

 

Un viaggio, il suo, condiviso con personalit di prestigio della vita politica del Paese

Ho iniziato cos il cammino nel lavoro, sin dallinizio difficile quanto stimolante, ove ho incontrato tanti maestri tra cui i ministri Amintore Fanfani, Luigi Gui, Mario Pedini il presidente Aldo Moro e Giovanni Spadolini, con cui ho vissuto la stupenda avventura della creazione del Ministero per i beni culturali e ambientali.

 

E non ha mai dimenticato le nuove generazioni

Ricordo sempre con slancio che nel licenziare alla stampa il mio Ritratto di Calabria. Uomini, evi ed eventi (Rubbettino, 2001), proprio per valorizzare il tema della Magna Graecia, ritenni di dedicare il mio lavoro, in particolare, ai giovani di questa terra, nellauspicio che la memoria del passato e la lezione del presente suscitassero nei loro spiriti una nuova inquietudine, per una salutare provocazione o -meglio ancora- per una responsabile sfida.

 

 A proposito di Magna Graecia: la prospettiva oggi sembra essere mutata

La citazione di Corrado Alvaro, riferita alla Calabria (paese e gente difficile) in particolare, non poteva mancare! E oggi anche una conversazione sul tema potr offrire loccasione per una nuova riflessione, auspicabilmente proficua, sulla realt di una terra la cui complessit si misura nella molteplicit e variet delle sue peculiarit e vocazioni, ma anche dei suoi remoti e recenti problemi e la cui profondit si scandaglia negli abissi di una civilt antica che, tuttavia, non ha mai cessato di rinnovarsi. E vero, si trattato a volte di un rinnovamento tardo ed appena percettibile, a volte frammentario e discontinuo nellintensit e nella tensione, ma il passato aulico non si cancella certo.

 

Professore il tema riguarda il Sud in genere.

In effetti, in gran parte del Meridione dItalia, lo svolgimento storico si identifica, quasi sempre, in un viaggio lento, un andar piano che, tuttavia, risparmia a chi lo compie, le alienazioni delle civilt convulse, come i riti assurdi di dispotismi consumistici, paludati di tecnologia o, addirittura, di scienza. E non vՏ dubbio che questa sorta di andare piano agevoli lappropriazione spirituale del paesaggio e procuri spazi imprevedibili alla mente e al cuore, ovvero alla speculazione e alla creativit.

 

Percepiamo questa conversazione come una sorta di lectio magistralis. Daltronde il suo campo!

Mah, interpretazioni giornalistiche Sono da sempre consapevole che questo tipo di narrazione permetta di capire meglio il senso di un viaggio a ritroso nel tempo, alla ricerca dei momenti pi esaltanti della millenaria storia della Magna Graecia, tra grecit, ellenismo e complesse stratificazioni culturali. Tra le mie pubblicazioni, almeno tra quelle afferenti al tema della nostra conversazione, il confronto con questo passato irresistibile praticamente sempre presente.

 

 Un viaggio evocato in molti suoi saggi

E il viaggio lento, appunto, verso la conoscenza del passato come carburante della cultura che ho seguito in saggi come Alla festa di Olimpia. Storia del bello, dellarte e della tutela, Riflessioni sulla bellezza, La bellezza venuta dal mare, Ritratto di Calabria. Uomini, evi ed eventi, I Beni Culturali per lo sviluppo di Napoli, La Lucania e il suo patrimonio culturale. Ebbene, in tutti il tema del viaggio emerge con la forza di un peregrinare costruttivo, che prende forza da questo passato glorioso per approdare alla nostra contemporaneit. Per altro uno dei miei libri, richiestomi dalla casa editrice Citt Nuova, si intitola In Viaggio. 

 

Professore, i saggi appena citati sono un balcone spalancato sulla grecit  

Pur datati nel tempo, questi i saggi sono pi attuali che mai! Si ripete da anni -ed a ragione- che in Italia e soprattutto in quella meridionale, natura e cultura rappresentino le carte utili da giocare: sappiamo bene che il gioco pu essere rischioso, quando si immette sul mercato degli affari -quasi fosse merce comune- ci che invece appartiene al mondo dei valori e perci al profitto dello spirito.

 

E da queste parti le garanzie non mancano.

Le radici sono forti e le terre a sud di Roma non cessano di essere al centro dellinteresse culturale praticamente da quando accolsero i viaggiatori che dalla madre patria -la Grecia classica, appunto- si diressero verso la Sicilia, la Calabria, la Puglia, la Basilicata e la Campania. E sappiamo parimenti bene che proprio per tali ragioni, qui, pi che altrove, la valorizzazione del patrimonio fino alla promozione anche economicamente proficua, non pu non passare che nella responsabile tutela dello stesso.

 

Cosa vuole dire, ci perdoni?

Semplicemente che, per il ragionamento che sostengo, nelle terre meridionali la natura si fa un tuttuno con la cultura ed entrambe -immedesimandosi luna nellaltra - configurano quella complessa realt territoriale, che se da sempre tormentata da fenomeni geosismici, , anche, ininterrottamente disegnata da eventi storici, tantՏ che quanto oggi ci appare altro non che il risultato delle vicende secolari, naturali ed umane.

 

Prendiamo Ritratto di Calabria: spiccano raffinate presentazioni fotografiche del paesaggio ed immagini sacre, evidenze archeologiche e grandi strutture che la proiettano nel futuro.

Un territorio non solo morfologicamente vario da luogo a luogo, ove il paesaggio ubertoso mediterraneo confina e convive con quello arido, africano, ma anche complesso e mutevole da sponda a sponda, compreso -comՏ- in un perimetro vasto e variegato, segnato da coste e spiagge, che si succedono, quasi rincorrendosi, dal terminale del Golfo di Policastro al Golfo di SantEufemia e da questo al Golfo di Gioia Tauro, che si conclude a sud, protraendosi nel mare, in una sequenza di sorprese con la mitica Scilla, per risalire verso il Golfo di Squillace fino a quello di Taranto.

 

Con il mare protagonista assoluto 

E le sue coste, direi. Ecco lomerica Costa Viola e poi quella del Bergamotto e quella del Gelsomino: e poi, ancora e dal Mar Tirreno -che ha ancora promesse per larcheologia- al Mare Jonio che invece celebra, da tempo, la sua radiosa epifania di testimonianze.

 

Mari del Mito, ovviamente, ma anche le montagne non mancano

Dentro questa superba cornice, che si fa balcone ed approdo al mare di Ulisse e di Enea, le montagne -dal Pollino allAspromonte, alla Sila- i piani e gli altipiani e i valloni erosi dalle fiumare, le valli e le colline, ora aspre ed aride, ora variopinte di erbe e fiori, costituiscono uno scenario quasi sempre bello e sovente sublime, in cui si insinuano e si perdono i fiumi sfocianti nel Tirreno e nello Jonio.

 

 Belle immagini, non cՏ che dire! Ma come negare che proprio il paesaggio del Sud del nostro Paese sia vittima, da almeno un cinquantennio, di ogni sorta di aggressione ambientale?

Come negare -aggiungo io- che non sempre gli uomini siano stati i pazienti costruttori del proprio paesaggio o gli accorti ricercatori delle testimonianze della propria civilt! Purtroppo il Mezzogiorno ha vissuto gli anni tragici dello scempio ambientale: quelli compresi tra il 1950 ed il 1970 hanno registrato, da un canto, un rilevante deficit demografico, dovuto allo spopolamento di interi borghi per lemigrazione al nord Italia e in Europa e, dallaltro, lesplosione di benessere, spesso solo materiale ed effimero, che ha cercato di attestarsi in un frenetico costruire, che non ha risparmiato persino le suggestive coste, come le immacolate cime delle montagne ed i delicati bacini dei fiumi.

 

Altro tema di ricerca, altro saggio: con La bellezza venuta dal mare lei evoc scenari di raro fascino. La mano dellestetologo si sente

ComՏ noto, la bellezza, dallantica patria, venne a Roma dal mare e Roma la restitu al mondo attraverso il mare, il Mediterraneo; noto che gi dallVIII secolo a.C., sulla scia dei mercanti dellet minoica e micenea, erano giunti dalla Grecia sulle nostre sponde, artigiani e trafficanti che si erano stabiliti negli emporia: i greci, consolidata tale loro presenza, si diedero a costruire le poleis, destinate ad espandersi ed affermarsi economicamente e culturalmente. I coloni greci finirono col fondersi con le suddette comunit, dando origine a quella meravigliosa fioritura italiota che port allavvento di una classicit capace di competere per maturit e raffinatezza con la madre patria.

 

La Magna Graecia fa sentire tutta la sua potenza evocatrice non cՏ che dire!

In Grecia, i filosofi cercarono, innanzitutto, lunit nella molteplicit, come principio dordine del mondo e di conoscenza delluomo; quindi, trasferirono la ricerca dellunit dal mondo alluomo, successivamente affinandola nella conoscenza dei rapporti tra luomo e lessere, come soggetto e valore, tra luomo e luomo, come condotta di vita, tra luomo e Dio, come ascesi alla perfezione assoluta. E a tal proposito come non ricordare che, ad esempio, Calabria e Lucania sono state due volte greche: ellenico-ellenistica e bizantina.

 

Un passato che non pu rimanere relegato in polverose biblioteche

Qualche anno addietro promossi un congresso di studi sulla civilt bizantina nel Mezzogiorno dItalia che ha visto, accanto ai pi noti bizantinisti -da Vera von Falkenhausen e Cosimo Damiano Fonseca a Concetta Bianca, Filippo Burgarella e Onorato Bucci- numerosi studiosi calabresi che hanno contribuito, tra laltro, a definire meglio la celebre Eparchia del Mercurion, al confine di Basilicata e Calabria: ebbene, tutti rilevarono una sbalorditiva unit culturale senza confini per origini comuni.

 

Diamo per promosso il passato aulico: ma rimane un presente non sempre allaltezza e un futuro ancora tutto da programmare. Auspici per il futuro?

Da qualche anno una pi diffusa cultura della memoria ed un pi sincero amore per la natura legittimano lauspicio che le terre della Magna Graecia -per usare le parole di un veneto del calibro di Giuseppe Berto- possano diventare il paese di un turismo nuovo, colto, civile, un luogo di recupero spirituale per tutta la gente estenuata dalle nevrosi, dalle intossicazioni degli arrampicamenti, dal consumo e dallindustrializzazione che ormai fanno malata pi di mezza Europa. Un auspicio che impegna a tutelare, anzitutto, lo straordinario patrimonio ereditato, nella consapevolezza del valore e della funzione non solo etica, ma anche economica di una saggia valorizzazione.

(Foto: Ansa)

 

Panorama.it   21 ottobre 2024

Egidio Lorito

 

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