-40 anni di professione forense-
TESTIMONIANZA
di Emanuele Labanchi
-LEGALIT
IN CONSIGLIO COMUNALE
Richiamo alla mente unesperienza vissuta nellanno 1978: Nel 1975 ero
stato eletto Consigliere comunale di minoranza a Maratea e, giovane avvocato,
mi ritrovai poco dopo ad affrontare un caso di decadenza dal Consiglio comunale
di ben tre Assessori, tra i quali il vicesindaco, che erano stati ciascuno
destinatario di Ordinanza di demolizione e rimessa in pristino di opere abusive
da essi non eseguita con conseguente procedimento penale a carico. Allora bastava questo per versare in
situazione di incompatibilit con la carica ricoperta
ed a me, con il consenso del piccolo gruppo di appartenenza, sembr opportuno
richiederne la decadenza per lite pendente dalla carica di Consigliere
comunale, come previsto, con voto in Consiglio. Il caso, con grande imbarazzo
del Sindaco, della Giunta e del Gruppo di maggioranza, fu posto allordine del
giorno ed il 28 aprile 1978, dopo lunga discussione, la massima assemblea
cittadina si espresse contro la decadenza per lite pendente con il Comune
(presenti 18 Consiglieri, votanti 17, astenuti 1, contrari
14, favorevoli 2, schede bianche 1). Lesito della votazione era
scontato, ma ritenendo che dovesse affermarsi la legalit a cominciare dal pi
importante organo comunale, mi adoperai subito dopo
perch alcuni cittadini, da me rappresentati ed assistiti unitamente allAvv.
Nicola Savino, impugnassero la relativa Deliberazione dinanzi al Tribunale di
Lagonegro. Ebbene, questultimo, con sentenza civile
n. 125 del 1978 (Dott. Ciro Raiola Presidente, Dott. Michele Rescigno e Dott.
Giancarlo Grippo Giudici), accolse il Ricorso e per leffetto dichiar
decaduti i tre Assessori dalla carica di consigliere comunale del Comune di
Maratea, condannandoli al pagamento in solido delle spese del giudizio. Uno di essi, con gli Avvocati Aldo Morlino
e Franco Tedeschi, propose appello alla Corte di Potenza- Sez. civile, che ne
dichiar la improcedibilit con condanna dellappellante al pagamento delle
spese del relativo giudizio (Sent. n.
239 del 13 dicembre 1978).
Ero proprio agli inizi della professione forense e mi ritrovai ad
affrontare un caso estremamente delicato che si
concluse positivamente. I tre Assessori comunali, tra i quali il vicesindaco,
furono costretti a lasciare Giunta e Consiglio comunale ed il piccolo gruppo di
minoranza ebbe modo di far affermare, comunque, il
principio di legalit in difesa del Comune di Maratea.
Consigliere comunale, sempre di minoranza a Maratea dal 1975 al
-IL BALLO DELLA MADONNA
Ho conosciuto il giornalista lucano Pietro Valicenti
perch nominato suo difensore dUfficio in procedimento penale, nel quale era
imputato per il reato di ingiurie a seguito di querela
sporta da Maresciallo dei Carabinieri. La difesa dUfficio fu trasformata
subito in difesa di fiducia ed ebbi modo di assistere e difendere una simpatica
persona che riuscii alla fine a far assolvere dal
Giudice di Pace, competente per il reato contestatogli. Ecco cosa era accaduto a Pasquetta del 2009:
Il Valicenti partecipava ad una
processione in un Comune della nostra Regione ed era uno dei portatori a
spalla della Madonna che, secondo antica consuetudine, ad un certo punto doveva
ballare per qualche minuto. Sennonch questa volta il
Parroco si opponeva a tale rito e ritenne, al momento opportuno, di vietarlo.
Il nostro giornalista, sempre sotto il peso della Madonna, invoc il rispetto
della tradizione interloquendo direttamente con il Parroco. Ad un tratto si
avvicin il Maresciallo che intervenne tra i due tappando con la sua mano la
bocca del Valicenti per zittirlo. Questi fece
rilevare al militare di non trovarsi a Piazza Tienanmen di Pechino e,
fortemente adirato lo apostrof subito con lepiteto pagliaccio in divisa. Anche il Parroco fu apostrofato con lepiteto Pagliaccio in
abito talare. La cosa naturalmente fin l soltanto per il Parroco, con il
quale gi in serata vi fu chiarimento e
riappacificazione, ma non per il Maresciallo, che procedette allimmediato
arresto del giornalista, costretto a desistere dal portare a spalla oltre
Il giornalista ed io non potemmo che
apprezzare lo Stato di diritto, come in quelloccasione rappresentato dal
Giudice di Pace.