CARICHE PUBBLICHE AI GIORNI NOSTRI
di
Mediante
elezioni regolarmente indette e svoltesi possibile accedere, previa
candidatura, ad una carica pubblica per poter essere
membro di unassemblea rappresentativa quale, ad esempio, quella del Consiglio comunale,
provinciale, regionale, e del Parlamento con Camera dei Deputati e Senato della
Repubblica.
Secondo
dettato costituzionale (Art. 51),
Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro
sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in
condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge [97 ss.]. A tale fine la Repubblica promuove con appositi
provvedimenti le pari opportunit tra donne e uomini .
La legge pu, per l'ammissione ai
pubblici uffici e alle cariche elettive, parificare ai cittadini gli italiani
non appartenenti alla Repubblica.
Chi chiamato a funzioni
pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo
necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro.
Nellantica
Roma, in et repubblicana, il cittadino che voleva ricoprire incarichi
politici, doveva seguire un certo percorso, ricoprendo cariche successive di
crescente responsabilit (cursus honorum), i cui gradini erano: questura,
edilit, pretura, consolato, censura. Condizione necessaria per accedere a
queste cariche, era l'aver precedentemente rivestito cariche
di minore responsabilit.
Nel
nostro tempo si diffusa la tendenza ad assecondare qualsivoglia
candidatura sino ad estrarre, per cos dire, il coniglio dal cilindro, nel
senso di riuscire a trovare, magari allultimo momento, una soluzione inaspettata
come usano fare pi propriamentei maghi.
E
di cursus
honorum nemmeno a parlarne!
Eppure,
penso sia noto a tutti che non sia cosa semplice
ricoprire una carica pubblica, a cominciare anche dalla pi piccola, tanto da
rendersi pi che opportuno, per chi aspiri a tanto, procedere per gradi, con
graduale acquisizione della necessaria esperienza nel sempre pi complesso
campo politico-amministrativo.
Sarebbe,
dunque, di gran lunga preferibile non affidarsi
allestrazione dal cilindro e quantomeno dubitare che il risultato possa
essere positivo, gradito agli elettori e soprattutto tale da garantire tranquillit circa la sicura, accertata volont e capacit del soggetto
estratto di adempiere al mandato, ove poi eletto.
E
quel che sembra essere capitato allottimo Dott. Domenico Lacerenza,
Primario oculista dellOspedale San Carlo di Potenza, allimprovviso
ritrovatosi candidato addirittura alla carica di Presidente della nostra
Regione, non avendo fin qui mai ricoperto alcuna altra
carica pubblica.
A
caldo, piuttosto sorpreso e spaesato, prima ancora di cominciare ha dichiarato:
Io sono stato coinvolto appena ieri
pomeriggio, prendo atto della fiducia che mi stata riconosciuta. Sono stato
catapultato in questa impresa, che pu incuriosire, mi rendo
conto, ma mi servono 24 ore per orientarmi.
E
cosa certa che il fatto non pu che incuriosire, non dubitandosi delle qualit
professionali di un candidato designato che, stimato Primario oculista, si
troverebbe a dover navigare, da Presidente o comunque da Consigliere regionale
di minoranza, in un mare a lui sconosciuto ed a
digiuno di pregressa esperienza politico-amministrativa.
Forse,
ripensare ad un cursus
honorum in politica da parte di tutti i Partiti non sarebbe male!
Maratea 15 marzo 2024 |
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