CARICHE PUBBLICHE AI GIORNI NOSTRI

di Emanuele Labanchi

Mediante elezioni regolarmente indette e svoltesi possibile accedere, previa candidatura, ad una carica pubblica per poter essere membro di unassemblea rappresentativa quale, ad esempio, quella del Consiglio comunale, provinciale, regionale, e del Parlamento con Camera dei Deputati e Senato della Repubblica.

Secondo dettato costituzionale (Art. 51),

Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge [97 ss.]. A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunit tra donne e uomini .

La legge pu, per l'ammissione ai pubblici uffici e alle cariche elettive, parificare ai cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica.

Chi chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro.

Nellantica Roma, in et repubblicana, il cittadino che voleva ricoprire incarichi politici, doveva seguire un certo percorso, ricoprendo cariche successive di crescente responsabilit (cursus honorum), i cui gradini erano: questura, edilit, pretura, consolato, censura. Condizione necessaria per accedere a queste cariche, era l'aver precedentemente rivestito cariche di minore responsabilit.

Nel nostro tempo si diffusa la tendenza ad assecondare qualsivoglia candidatura sino ad estrarre, per cos dire, il coniglio dal cilindro, nel senso di riuscire a trovare, magari allultimo momento, una soluzione inaspettata come usano fare pi propriamentei maghi.

E di cursus honorum nemmeno a parlarne!

Eppure, penso sia noto a tutti che non sia cosa semplice ricoprire una carica pubblica, a cominciare anche dalla pi piccola, tanto da rendersi pi che opportuno, per chi aspiri a tanto, procedere per gradi, con graduale acquisizione della necessaria esperienza nel sempre pi complesso campo politico-amministrativo.

Sarebbe, dunque, di gran lunga preferibile non affidarsi allestrazione dal cilindro e quantomeno dubitare che il risultato possa essere positivo, gradito agli elettori e soprattutto tale da garantire tranquillit circa la sicura, accertata volont e capacit del soggetto estratto di adempiere al mandato, ove poi eletto.

E quel che sembra essere capitato allottimo Dott. Domenico Lacerenza, Primario oculista dellOspedale San Carlo di Potenza, allimprovviso ritrovatosi candidato addirittura alla carica di Presidente della nostra Regione, non avendo fin qui mai ricoperto alcuna altra carica pubblica.

A caldo, piuttosto sorpreso e spaesato, prima ancora di cominciare ha dichiarato:

 Io sono stato coinvolto appena ieri pomeriggio, prendo atto della fiducia che mi stata riconosciuta. Sono stato catapultato in questa impresa, che pu incuriosire, mi rendo conto, ma mi servono 24 ore per orientarmi.

E cosa certa che il fatto non pu che incuriosire, non dubitandosi delle qualit professionali di un candidato designato che, stimato Primario oculista, si troverebbe a dover navigare, da Presidente o comunque da Consigliere regionale di minoranza, in un mare a lui sconosciuto ed a digiuno di pregressa esperienza politico-amministrativa.

Forse, ripensare ad un cursus honorum in politica da parte di tutti i Partiti non sarebbe male!

 

Maratea 15 marzo 2024

Emanuele Labanchi

 

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