Versi per la Casa di Riposo “Maria Consolatrice” di Maratea
IL TRAMONTO SERENO
di Emanuele Labanchi.
Scolaretto mi ritrovai dalla Scuola elementare di Maratea con la Maestra, Sig.ra Maria Iannini Mordente ed il Fiduciario, Maestro Biagio Schettino, mio nonno materno, alla Scuola Media con tanti Professori e la Preside Letizia Labanchi, mia zia dal lato paterno. Passai poi al Liceo classico ed all’Università ma, con il trascorrere del tempo, riconosco sempre di più il particolare valore del patrimonio culturale ed umano che, allora quasi inconsapevolmente, ebbi modo di ricevere con i miei compagni nelle prime due Scuole, la seconda delle quali aveva a capo una “lady di ferro”: Una giovane Preside, che Professori e studenti, me compreso, senza particolare fatica rispettavano in un più generale clima di serietà, correttezza ed educazione che, con una sorta di continuità tra famiglia e scuola, contribuiva positivamente alla formazione dei ragazzi. Solo con il passare degli anni ho capito che mia zia, nata e cresciuta in tempi difficili, faceva la Preside e sapeva fare la Preside, preparata come era e dedita tutta alla Scuola ed al suo impagabile ruolo dieducatrice, divenuto poi, ahimè, sempre più raro nel mondo scolastico. La rivedo oggi spesso, ancora giovane nello spirito, appena sfiorata dal peso degli anni, presso la Casa di Riposo di Maratea, scelta come sua dimora ove per anni è stata accanto alla fondatrice Giovannina Limongi e leggo e rileggo spesso le sue tante poesie, molte delle quali dedicate a Maratea con le sue frazioni, le sue vie ed i suoi suggestivi angoli. Una di queste poesie è dedicata proprio alla Casa di Riposo Maria Consolatrice ed ora è impressa su artistico manufatto in ceramica a mo’ di libro che, con mia sorella Maria Immacolata, ho donato alla Casa, destinataria degli amorevoli versi, usciti così dal cassetto ed esposti al pubblico.
Nello scorso mese di settembre il Consiglio di Amministrazione della Casa, con il suo Presidente, Giovanni Schettino, e con la collaborazione della Dott.ssa Gioia, ha voluto organizzare una piccola cerimonia per la presentazione dell’artistico dono e del suo contenuto poetico e , dopo la Messa, ci si è ritrovati intorno alla poetessa commossa, che così bene ha reso in versi i suoi sentimenti verso la Casa di Riposo di Maratea.
Ecco la poesia della “Preside”, donna di altri tempi, del nostro tempo e del tempo che verrà … … .
Casa di riposo Maria Consolatrice
Bussa alla mia porta
tu che passi,
o viandante!
Nella mia pace
i pellegrini stanchi
della via lunga accolgo
e con amore
li ristoro e rinfranco.
Mi fa da sfondo
il verde della valle,
mi manda il suo profumo di infinito
il mare azzurro
scintillante a vespro
dei rutili colori
dell’occàso.
Si affaccia alla finestra
una magnolia,
l’orizzonte si perde in lontananza
e sfuma anche i ricordi
del passato.
E sereno è il tramonto
in questa Casa,
di fraterna bontà
segno vibrante.
Su di essa veglia, tenera e materna,
la Vergine
Maria Consolatrice!
Letizia Labanchi
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