O IL CRISTO O LE
ANTENNE
di Emanuele Labanchi
Provate ad alzare spesso lo sguardo
in alto verso la cima sacra del monte San Biagio con lantica Basilica e la
pi recente Statua del Redentore, ormai simbolo di Maratea nel mondo.
Non pi tollerabile che il Cristo
debba convivere con un numero crescente di antenne di ogni tipo e di ogni
altezza ivi allocate gradualmente nel tempo e tali da violare apertamente la
sacralit del luogo, privato cos del necessario decoro che dovrebbe
contraddistinguere l'intera area. Alzando gli occhi al cielo dalla maggior
parte del territorio comunale o, peggio ancora, approssimandosi alla Statua, si
assiste ad uno spettacolo, a dir poco, offensivo per credenti e laici in un
contesto nel quale quasi non si comprende pi se si vada a visitare il Cristo o
le tante antenne che gli fanno da corona alterando e deturpando uno scenario
naturale unico al mondo.
A me viene ormai da pensare, perdurando o
addirittura aggravandosi una tale situazione, che si possa quasi passare ad una
provocatoria indicazione della Statua come il Cristo delle antenne. Del resto
esiste gi il Cristo degli abissi, che un vero e proprio santuario sommerso
nelle acque di San Fruttuoso, allinterno dellarea marina protetta di
Portofino.
Capite ovviamente che si tratta di tutta
unaltra storia e che in questo caso
Dunque, cosa aspettiamo noi a proteggere
larea ed a togliere le antenne svettanti in modo cos provocatorio accanto al
Cristo di Maratea per ricollocarle, se necessario, altrove in sito in cui
possano essere meno invasive e profanatrici?
Il problema stato gi posto in modo
energico allattenzione della precedente Amministrazione comunale e viene ora
riproposto perch ante omnia, anche in vista dei lavori di ristrutturazione
della Statua, si provveda finalmente a bonificare lintera area, accogliendo
cos anche la giusta richiesta in tal senso del locale, attivo Comitato del
Redentore per il 2015.