Maratea e l’incompreso, novello Mecenate.

FARNETICAZIONI ESTIVE

di Emanuele Labanchi

Nei primi giorni di luglio è apparso su “il Quotidiano della Basilicata” un articolo con una buona notizia (sic il giornalista) per Maratea, dove “le cose stanno per cambiare” grazie ad una casa dell’arte, all’arrivo dei VIP ed al progetto tutto cuore di Angelo Calculli, Avvocato e produttore. Nasce, grazie alla trasformazione della villa di proprietà in un elegante relais sul mare, SEA SUNSET, vera casa dell’arte presso un bed and breakfast. Ecco “l’uomo giusto per quel che serve a Maratea”, scrive il giornalista.

Fin qui, a parte l’eccessiva enfasi, tutto bene. Peccato, però, che il 29 agosto è apparso ancora su “Il Quotidiano della Basilicata” un altro articolo, questa volta a firma proprio di Angelo Calculli, dal titolo: Turismo – Vietato investire se non sei di Maratea. Storia di (a)normale amministrazione.

L’avvocato e produttore affida alla stampa il suo amaro sfogo-denuncia per essere stato costretto improvvisamente a chiudere il suo bed and breakfast a Marina di Maratea nonché casa dell’arte per colpa, per quanto è dato capirne, di qualche funzionario comunale, della Polizia municipale ed in primis del suo Comandante, Dott. Francesco Fiorenzano, additato come “il professore della municipalità” con la sua mini Laurea, oltre che della nuova e giovane Amministrazione comunale con il neo Sindaco, Domenico Cipolla. Ma c’è di più: Addirittura Angelo Calculli vuole, addirittura vendendo la sua villa, scappare via da Maratea nel ricordo del padre che spesso gli ripeteva “Stai lontano, non è come sembra, non è un paese che accetta bene i forestieri”.

Perbacco, che cosa è successo tra luglio ed agosto per arrivare ad un siffatto sfogo-denuncia con nomina di ben due Avvocati a fronte del torto che sarebbe stato subito?

Il fulmine a ciel sereno o meglio i fulmini a ciel sereno sarebbero stati le ripetute, non gradite visite ed i non graditi controlli presso la struttura con i suoi VIP da parte del Capitano Fiorenzano e di quanti sono intervenuti per il Comune di Maratea così ex abrupto, senza preavviso nel bel mezzo dell’estate, infastidendo i Vip se non, per così dire, rompendo le uova nel paniere a chi ha forse erroneamente ritenuto di essere cittadino al di sopra di ogni sospetto, forte di una sorta di immunità. Da siffatti fulmini all’annuncio di chiusura e fuga il passo è stato breve, per la verità troppo breve e tale da generare tanti interrogativi, le cui risposte verranno con il tempo che, come si sa, è galantuomo.

Perché scappare frettolosamente, troppo frettolosamente ed abbandonare idee e progetti che, con il necessario equilibrio, avrebbero costituito e, spero, possano costituire nuova linfa per Maratea, tanto bisognosa di moderno mecenatismo e non solo in tutte le stagioni e specialmente durante il lungo letargo post-estivo…?

A me, che sono cittadino residente a Maratea dalla nascita, preme, tuttavia, evidenziare che non ho condiviso e non posso condividere lo sfogo-denuncia di cui si tratta nella parte caratterizzata da pungente, indelicata ironia nei confronti di chi ha operato per il Comune ed ancor di più nella preponderante parte in cui si descrive Maratea come un paese che non accetta bene i forestieri, ai quali sarebbe vietato investire, e ciò solo perché si è ricevuta qualche visita –controllo.

Ebbene, mi sembra che sia vero proprio il contrario e che i cosiddetti forestieri (ma non sarebbe il caso di una tale identificazione in epoca di globalizzazione) abbiano avuto sempre ed abbiano a Maratea con il suo appetibile territorio accoglienza piena e sincera, non sempre seguita da benefici o, almeno, gratitudine.

 E sull’argomento ci sarebbe tanto da scrivere….con animo sereno e non turbato dal solleone.

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