Il 21 maggio del 1676 circa 160 banditi terrorizzarono
Maratea. Dopo una cruenta battaglia ci fu la fuga dei banditi e dal
conoscere, che in un conflitto si lagrimevole,
niuno de’ paesani, era stato ferito; stimarono
non dimostrarsi ingrati verso il loro Santo Protettore, a di cui onoro, con
sinodale conclusione restò stabilito di farsi in ogni anno, ed in
perpetuo nel dì ventuno del mese di Maggio, una processione, da tutti,
niun’eccettuato.
Nel 1781 restò stabilito che:
Nel primo Sabbato di Maggio, si
fosse portata processionalmente per
Insiemamente restò di
Sovrano Comando definito ed ordinato, ad evitarsi ulteriori
dissenzioni, che nel calare, e salire
Rev. D. Carmine Iannini - Di S.Biase e
di Maratea - Discorso Istorico 1835
Nel
1932
La tradizionale festa che si svolge nel
mese dei fiori tutti gli anni ad onore del Santo, rimonta a una data assai
remota.
La prima processione ebbe luogo nel 1677,
epoca in cui la nostra città fu assalita da un’orda di banditi. I
nostri Maggiori, non avendo avuto a lamentar nessun male - essendo i latroni fuggiti, presi da timor panico - e attribuendo
ciò a una grazia speciale del Santo Patrono, stabilirono per voto
di fare un pellegrinaggio, ogni anno, formato dall’intera popolazione con
a capo il Sindaco. Questi, in signum recognitionis et dominii, doveva offrire al Santo un grosso cero.
Sebbene coll’andare del tempo la
forma del pellegrinaggio sia scomparsa, tuttavia rimane la processione, come un
caro ricordo che ancora oggi esiste nel sabato che precede la prima domenica di
maggio. Senonchè, riti 3 del mese di maggio
del 1695 - giusto come risulta da un documento steso
dal Regio Notaio Giovan Pietro Lombardi - gli
Amministratori della città, detestando la trascuraggine
e l’abbandono dei loro Maggiori verso l’invitto e Glorioso Presule;
obbligarono sè stessi e i posteri doversi
portare dal Castello in Città il Simulacro del S. Patrono e riportarlo
al Castello la seconda domenica di Maggio.
Stante ciò, i festeggiamenti
incominciano il sabato che precede la prima domenica di maggio e
terminano la seconda domenica. Dunque la festa principale è sempre la
seconda domenica, non suscettibile a nessuna trasposizione.
dal
resoconto della festa del 1932
a
cura del Comitato Festeggiamenti di San Biagio
Festa
centenaria
Maggio 1932
Il giorno 29 aprile, a mezzogiorno, le
campane del Santuario e di tutte le chiese e cappelle della città e dei villaggi
annunzieranno il cominciamento della festa, e inviteranno il popolo alla
tradizionale processione dell’indomani in cui il Simulacro monumentale
del Santo attraverserà le vie delle dirute
abitazioni dell’antico Castello.
Il 30 aprile, dopo la detta processione,
a mezzogiorno e anche a sera le campane del Santuario nel loro armonioso
linguaggio faranno sentire a tutti che per tre giorni (1, 2 e 3 maggio) si
svolgeranno con grande sfarzo religioso le Quaranta ore Eucaristiche in
preparazione spirituale alle feste del S. Patrono.
In tale circostanza un valente oratore
terrà il pergamo per tutte le tre sere. Nell’ultima sera,
Gesù Eucaristica portato in trionfo, ai due versanti del monte,
spanderà come una celeste rugiada, le sue benedizioni.
Il 4 maggio, cioè il
mercoledì, avrà luogo l’inaugurazione dei ricordi
centenari.
Il 5, rinnovando le antiche usanze, la
statua monumentale d’argento, fra un immenso popolo, si porterà in
Città, ove, nella chiesa Madre, si canterà
Per tutte le tre sere (5, 6 e 7), a sera,
si ascolterà la parola di un celebre oratore.
L’8,
Il vertice del monte in quel giorno
dimenticherà l’austera solitudine in cui è condannato a
starsene, e grandeggerà fra le alte vette dei monti circostanti…