A proposito della
rifrazione
Ho letto
Credo, se non ho
interpretato male lo scritto, che
si riferisca alla rifrazione per i raggi luminosi nell’atmosfera che (basta
consultare l’Enciclopedia Treccani) varia leggermente al variare della temperatura
(t) e della pressione (p) che si hanno nel luogo d’osservazione, mentre
varia soltanto con la differenza della quota : senza ombra di dubbio, Cipolla
ed io siamo posizionati su quote “diverse” !!!
Poiché, in ogni caso, sono abituato a non sottrarmi al
confronto, evitando di lasciarmi coinvolgere in polemiche sterili, rivolgo
l’invito agli utenti della rete che si connettono al sito dell’amico Calderano
di leggere quanto riportato, a proposito dell’inquinamento elettromagnetico, sul sito del Ministero
dell’Ambiente (http://www.minambiente.it/pagina/inquinamento-elettromagnetico):
Inquinamento elettromagnetico
I campi elettromagnetici hanno assunto un'importanza crescente legata allo
sviluppo dei sistemi di telecomunicazione diffusi capillarmente sul territorio.
Anche l'intensificazione della rete di trasmissione elettrica nonché la diffusa
urbanizzazione, hanno contribuito a destare interesse circa i possibili effetti
sulla salute derivanti dalla permanenza prolungata in prossimità di queste
fonti di emissioni di onde elettromagnetiche.
Il fenomeno definito "inquinamento elettromagnetico" è legato
alla generazione di campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici artificiali,
cioè non attribuibili al naturale fondo terrestre o ad eventi naturali, ad
esempio il campo elettrico generato da un fulmine.
La propagazione di onde elettromagnetiche come gli impianti radio-TV
e per la telefonia mobile, o gli elettrodotti per il trasporto e la
trasformazione dell'energia elettrica, da apparati per applicazioni
biomedicali, da impianti per lavorazioni industriali, come da tutti quei
dispositivi il cui funzionamento è subordinato a un'alimentazione di rete
elettrica, come gli elettrodomestici. Mentre i sistemi di
teleradiocomunicazione sono progettati per emettere onde elettromagnetiche, gli
impianti di trasporto e gli utilizzatori di energia elettrica, emettono invece
nell'ambiente circostante campi elettrici e magnetici in maniera non
intenzionale.
I campi elettromagnetici si propagano sotto forma di onde
elettromagnetiche, per le quali viene definito un parametro, detto frequenza,
che indica il numero di oscillazioni che l'onda elettromagnetica compie in un
secondo. L'unità di misura della frequenza è l'Hertz (1 Hz equivale a una
oscillazione al secondo). Sulla base della frequenza viene effettuata una
distinzione tra:
·
inquinamento elettromagnetico generato da campi a bassa frequenza (0 Hz -
10 kHz), nel quale rientrano i campi generati dagli elettrodotti che emettono
campi elettromagnetici a 50 Hz;
·
inquinamento elettromagnetico generato da campi ad alta frequenza (10 kHz -
300 GHz) nel quale rientrano i campi generati dagli impianti radio-TV e di
telefonia mobile.
Questa distinzione è necessaria in quanto le caratteristiche dei campi in
prossimità delle sorgenti variano al variare della frequenza di emissione, così
come variano i meccanismi di interazione di tali campi con gli esseri viventi e
quindi le possibili conseguenze per la salute. In risposta alla necessità,
oramai da tempo avvertita sia a livello nazionale ma ancor più a livello
locale, di un censimento delle sorgenti inquinanti e sulla base anche di quanto
previsto dal nuovo scenario normativo (legge quadro n. 36/2001), è in corso la
costituzione di specifici catasti (nazionale e regionali) delle sorgenti di
campo elettromagnetico come supporto per le attività di controllo, di
informazione della cittadinanza e, soprattutto, per l'attività di
pianificazione. Alcune regioni, in considerazione soprattutto del proliferare
degli impianti per la telefonia cellulare, hanno già da qualche tempo avviato
specifiche attività per la loro realizzazione.
Sia nel settore delle radiofrequenze che in quello delle frequenze
estremamente basse (Elf: Extremely Low Frequency) l'entità
delle attività di controllo è in fase di continua crescita; ciò è dovuto sia
alla crescente pressione sul territorio che alle richieste da parte della
popolazione. Attualmente, infatti, l'attività di controllo dell'inquinamento
elettromagnetico rappresenta una delle principali emergenze per gli enti
competenti (Agenzie regionali per l'ambiente). La tendenza futura va verso
l'adozione di nuove tecnologie che modificheranno l'assetto ambientale e
paesaggistico, principalmente dei siti urbani. L'adozione di tecnologie a basso
impatto e una buona pianificazione territoriale consentiranno di raggiungere un
buon compromesso tra la diffusione delle sorgenti impattanti e la tutela
dell'ambiente.
Tanto dovevo per la dovuta informazione della cittadinanza.
Arch. Francesco Ambrosio