GIAN CARLO MARCHESINI

Pensieri del 2025

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Ho vissuto le mie stagioni sociali, politiche, culturali più belle dagli Anni Sessanta ai Novanta, passando dal Veneto all'Università Cattolica di Milano, che ho contribuito a occupare, all'apertura e conduzione dei Centri Servizi Culturali di Enna, Trapani, Agrigento e Palermo, e poi a Maratea e Sapri, approdando infine a Roma. Ho incontrato, conosciuto e fatto amicizia con le migliori persone, i giovani più aperti e innovatori di quei luoghi. Mi sono sposato due volte, ho contribuito a mettere al mondo due figli, e poi sono arrivati quattro nipoti. Ho aiutato decine e decine di ragazzi non accompagnati arrivati a Roma dal mondo intero. Non ho mai usato violenza contro nessuno. Sono anzi stati giudicato fin troppo generoso. Ora, in una terza media - così come è successo alla Fratelli Bandiera di Roma - una professoressa ha iniziato a leggere come testo scolastico in classe il mio libro scritto su Santa Maria di Castellabate. Chissà cosa succederà nel mondo dopo che me ne sarò andato.

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L'altro ieri se n' andato un vecchio amico conosciuto negli Anni Ottanta: Felice Cesarino, Intellettuale capace e colto, ma specialmente stimolante nello scambio amicale di gruppo. Ci accoglieva nella sua casa in quel di Sapri vicino al mare, e ci coinvolgeva in ricche conversazioni su ci che pi ci interessava e piaceva. Era la partecipazione migliore di quegli anni nella ricerca di ci che pi ci appassionava: felicit possibile, libert, giustizia sociale, democrazia. Sono grato a Felice per tutto quello che di bello ci ha regalato. Peccato che se ne sia andato. Ancora non riesco a convincermi che possa essere successo.

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Elena ha sei anni e frequenta la prima elementare. E' graziosa nel viso e nel sorriso, ma specialmente perch si manifesta sincera, spontanea, intera per come detta la sua voglia di conoscenza. Si esprime senza timore n paura: completa e autentica. Ancora in lei non hanno fatto irruzione calcolo, falsit, malizia. Anche da una creatura di sei anni si impara. Elena, bambina, la forma umana che pi si avvicina a quella divina.

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La religione, con le sue immagini, regole, riti, nata a compensazione del fatto che non accettiamo di morire. Deve sicuramente esistere la certezza di una bella vita eterna in un Paradiso altrove. D'altra parte, come accettare che possa definitivamente scomparire l'unica forma di vita che conosciamo? Dove starebbero logica e senso? Se poi si destinati a scomparire definitivamente, perch allora il comparire? Nasciamo come bimbetti implumi, e dovremmo accettare di morire come grinzosi vecchietti?

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Novantasei anni. sette figlie e figli, passaggi da Lauria a Maratea, da Torino a Roma. Una vitalit e una forza d'animo, una disponibilit generosa e costante malgrado drammi e disgrazie. Una esistenza varia, intensa e ricca come al massimo e al meglio consente la vita. Con i piedi che camminano, le mani che lavorano e accarezzano, il cuore che batte, la pancia che partorisce. E la mente che non smette mai di funzionare. Ora te ne vai, e lascerai un ricordo indelebile.

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Per qualche anno ho accompagnato nel loro tempo libero decine e decine di ragazzetti lucani ospiti della Colonia Marina di Fiumicello, che arrivavano da varie citt europee dove le loro famiglie erano emigrate.  Partite di calcio nel grande cortile, la sera cinema all'aperto, qualche ora di lezione di italiano e storia della Basilicata, la mattina a farsi a mare il bagno, il pomeriggio ad attraversare il bosco del Santa Venere per arrivare al Porto e mangiarsi un gelato.  E poi le puntate in autobus alla Grotta delle meraviglie e alla Statua del Cristo. La Colonia Marina era una grande e bella struttura a poche centinaia di metri dal mare - e lo ancora.  Funzionava benissimo a beneficio di ragazzetti fragili e bisognosi.  Ora da qualche decennio chiusa e abbandonata. Uno spreco doloroso.  Valerio Mignone sa dirmi il perch?

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Quando ero ragazzetto io, l'accesso a una conoscenza sessuale sufficientemente concreta e diretta mi veniva dallo scorrere alcuni saggi con immagini che mio padre medico teneva chiusi in un armadio del suo studio. E lo facevo di nascosto vergognandomene un po'. Oggi, grazie a cellulari, computer e canali social, dai dieci anni in su, se non prima, ci si pu immergere nell'universo sessuale con tutto il gioco esplicito delle possibili variazioni. Oggi, insomma, in fatto di sesso ne sanno spesso pi i ragazzetti dei loro genitori e nonni. E non solo in fatto di sesso: direi di non importa quale campo dello scibile umano. E' l'intero mondo della conoscenza che viene messo in discussione e a soqquadro. E noi vorremmo risolvere lo sconquasso che ne deriva semplicemente introducendo a scuola la lettura della Bibbia e lo studio del latino?

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Sempre meno principi e valori, uguaglianza e democrazia, libert e diritti. Sempre pi affari, interessi, soldi. E se ti opponi ti faccio fuori. Questi sono Trump, Musk, e le destre mondiali.

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Ci sono due mie nipoti gemelle, vivono in quel di Montpellier con i genitori e altri due fratelli. A Montpellier ci sono molti Marateoti. Studiano impegnate nell'anno della maturit, ieri hanno festeggiato i diciassette anni. Siamo geograficamente lontani, non ci vediamo cos di frequente come vorremmo. Io sono il loro nonno anziano, loro ragazze giovani. Ma affetti e sentimenti costruiscono legami che rendono vicini. E' cos che si diventa realmente ricchi.

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Vent'anni fa De Luca era Sindaco di Salerno, io lavoravo a Roma all'Ufficio Studi delle Coop. Chiesi a De Luca una intervista per conoscere il suo pensiero sulla Cooperazione. Me la concesse, mi ritrovai nel suo ufficio del Comune di Salerno a rispondere da dietro la scrivania alle mie domande. Persona civilissima, seria, competente, ma con una peculiarit che mi colp assai. L'intervista dur oltre un'ora, domande e risposte furono molte. Ma De Luca evit rigorosamente di incontrare con il suo il mio sguardo. Mai una volta. Lo tenne sempre fisso sopra la mia testa sull'orizzonte del mare che appariva attraverso la vetrata di un balcone. Tanto che all'uscita mi venne da pensare: ma questo Sindaco ritiene di poter esercitare il potere del suo ruolo solo evitando la parit dell'incontro diretto e paritario con l'umano? Ecco, forse allora non mi sbagliavo.

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Potessi scegliere, mi piacerebbe tornare ad abitare in tre paesi del vicentino: Breganze, dove ho vissuto fino ai sei anni, Lovara di Trissino, fino ai dodici, Altavilla, d'estate a casa di mia nonna, fino ai diciassette. Chiss come li ritroverei oggi, a distanza di tanti anni: uguali o radicalmente cambiati? O soltanto un mio tardivo desiderio nostalgico? Tanta parte di quello che sono stato me l'hanno regalata loro. Invece trascorro questi miei ultimi giorni in un paese del Golfo di Policastro, esattamente a quelli radicalmente opposto. E voi dite che non sono fortunato.

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Lavorare al massimo possibile nei due mesi estivi al servizio dei turisti benestanti. Per poi lavoricchiare riposando soddisfatti gli altri dieci mesi. Soldi soddisfacenti, zero inquinamenti, bellezze naturali abbondanti. E poi dice che i borghi lungo il Golfo di Policastro non sono un paradiso.  Ma i ventenni se ne vanno, e di bimbi ne nascono sempre meno. A causa dei dieci mesi vuoti e assenti?  Carlo Levi sosteneva che Cristo si fermato a Eboli.  Forse oggi direbbe che i turisti arrivano solo nei mesi estivi. E i giovani non sono pi sottomessi e servili.

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Quando un umano smette di immaginare, credere, pensare, appassionarsi e amare, smette di fiorire. 

Non ha pi emozioni vere, non sa pi amare n odiare, solo chiuso nella tana del suo cortile. 

Non pi coraggioso n vile. E' solo diventato nella sua aridit cieco e servile.

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Camminare il primo giorno del nuovo anno

bello dritto lungo il mare,

oggi vivo delle sole increspature azzurre.

In alto il cielo risplende per il pieno sole.

Un bambinetto che incrocio, e non conosco,

mi d il buon anno salutandomi con la mano.

I gabbiani che mi volano intorno 

mi fanno sentire legnoso e rigido come un corno.

O come un uovo panciuto e rotondo.

Il che non mi esime dal fare 

i miei auguri a tutto il mondo.

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