Maratea, tornelli e
stornelli.
In effetti, a
pensarci bene, quella del tornello ai piedi del Cristo cui approdare dopo avere
pagato un euro è un'idea formidabile. Se ne potrebbero collocare altri, ad
esempio uno tra Sapri e Acquafredda (suggerirei il Canale di Mezzanotte), un
secondo a Castrocucco, in terzo in alto, tra Trecchina e Maratea in località
Ma perbacco,
perché non ci si è pensato prima? Io credo che così Basilicata coast to coast
di Rocco Papaleo avrebbe avuto un inizio eclatante ( il regista mi raccontava
di avere dovuto rinunciare al Santavenere come location per la cifra esagerata
richiesta). E perché non reclamare un sonante balzello alle imbarcazioni che
attraccano al Porto?
E perché non
far pagare per l'accesso ad ognuna delle sue 44 chiese un euro? E perché non
applicare la stessa tariffa anche all'accesso alla splendida vista che si gode
dalla cima del Coccovello?
Organizzerei
anche un tour, sempre a pagamento, per la visita guidata all'abbandono
desolante e desolato in cui versano l'ex Pamafi e Villa Nitti, l'ex Collegio
Scuola di Fiumicello e gli stabilimenti abbandonati del fu Rivetti e del
calzaturificio. Se si decide di abbracciare la logica del mettere a frutto le
risorse di un luogo, si abbia almeno il coraggio di andare fino in fondo. Se la
bellezza ha da fruttare, che si paghi senza remore. Bando alla timidezza delle
mezze misure..
A Rio sono
stato, e ovviamente anche sul Corcovado.
Ne ho ricavato tanto entusiasmo da scriverci un libro - mai comunque come
Maratea che me ne ha ispirati cinque. Ricordo la cabinovia, ma non i tornelli.
Sarà la memoria che non mi soccorre. O, se c'erano, ho preferito negarli e rimuoverli.
Su Maratea,
quando felicemente vi ho abitato, ho ascoltato inventati in suo onore
canzoncine e stornelli. Prendo atto che nel tempo si è persa per strada una
esse. E' vero che a volte con il passare degli anni ci si inasprisce, ma così
Maratea rischia di diventare una città di tornelli e pettri.
E se sono stato
impertinente o troppo petulante, chiedo umilmente perdono.