Le possibili declinazioni estive del diavolo

Il semaforo allestito in fretta e furia (costo 12.000 euro) agli ingressi del passaggio stretto di un abitato, per accorgersi che il suo funzionamento è impedito dal non avere predisposto i piccoli semafori collegati agli accessi laterali delle vetture di chi abita lungo il percorso. Ora tutto tace, tutto è spento: ma essendo quel denaro pubblico, nessuno ne risponde?

Una pineta splendida – al cuore, ai polmoni, agli occhi – bruciata due anni fa per l’incoscienza criminale di qualcuno, oggi rimasta ancora immobile e combusta come il fuoco l’ha lasciata. Ma non vanno eliminati gli scheletri dei tronchi? Non si ripulisce per evitare ulteriori incendi, cedimenti, frane? Non si mettono a dimora nuove piantagioni? Non c’è nessuna istituzione forestale, nessun servizio civile che si faccia carico dello stato di salute e sicurezza dei beni comuni e pubblici? Ma quale messaggio passa: devastate, bruciate e distruggete, tanto, se il bene non è di un privato, chi se ne importa?

Bere un caffè e leggere i giornali al tavolo all’aperto lungo l’abitato di Fiumicello. E rendersi presto conto che si tratta di una impresa disperata, e perfino alla vostra salute pericolosa. Una teoria continua di Suv, ovvero carri armati camuffati da automobile con a bordo una sola persona, vi scorre lentamente davanti rovinandovi la mattinata. Ma a quale demenziale follia sviluppista siamo giunti, se l’accesso al mare (in quel di Maratea, non a Rio) avviene a bordo di mostri invasivi inquinanti con a bordo una persona spesso con in una mano la sigaretta, nell’altra il cellulare a blaterare sciocchezze?

Uno dei posti di Maratea tra i più panoramicamente belli – la Grotta dell’Angelo, sotto la statua del Cristo – abbandonato e raggiungibile solo scavalcando come ladri un cancelletto perennemente chiuso. Forse é stato reso così privato per difendere le spoglie di qualcuno lì sepolto?

La notizia che anche nel nuovo Regolamento edilizio comunale in dorso di discussione manca un dettaglio di non pochissimo conto: il dove è prevista e organizzata una pubblica discarica. Maratea si è così tanto spiritualizzata da non produrre più nemmeno rifiuti? Ma qualcuno obietta: le discariche non dovrebbero proprio esistere, se venisse correttamente fatta la raccolta differenziata, e comunque una discarica serve un comprensorio di più Comuni. Maratea, che oggi si serve della discarica di Sant’Arcangelo, conferirà i suoi rifiuti alla discarica di Lauria, che però per ora esiste solo sulla carta. Insomma, si direbbe che i rifiuti siano un cane che si morde la coda: non dovrebbero, grazie alla raccolta differenziata, essere prodotti in misura tale da richiedere una discarica, e una ditta a ciò preposta è stata attivata. Ma in attesa che questo risultato si ottenga, dove nel frattempo andranno a finire i rifiuti se non c’è una discarica ? Mistero. Che c’entri risolutivo il fiume Noce?

Chi guida l’auto con la mano destra a intrattenere neghittosamente il volante, e mano sinistra penzoloni come arto inerte fuori del finestrino. Per me è l’equivalente dell’unghia del mignolo ferocemente acuminata e lunga, o il tatuaggio che copre un braccio, la schiena, o buona parte del corpo. Non sono forme di esibizionismo a buon mercato, povere deleghe che si danno a poveri gesti per attribuire un supplemento di significati a una identità che altrimenti non riesce a stare in piedi?

Gli incendi spaventosi, con esiti di necrosi tipo la foresta in Vietnam dopo una bomba al napalm, sulle fiancate dei monti lungo la Valle del Noce verso Lauria, Lagonegro, Rivello. Sembra sia stata la mano della malavita organizzata che ha voluto così punire Ulderico Pesce per le sue denunce contro l’inquinamento del fiume Noce. Se questo fosse vero - e ahimé è così vero che a Ulderico hanno bruciato direttamente il podere - vorrebbe dire che Ulderico Pesce, e noi con lui, siamo come i contadini vietnamiti, e che mafia, ‘ndrangheta e camorra hanno l’arroganza e la prepotenza criminale dell’esercito invasore americano.

Vi è mai capitato di avviarvi verso Lauria risalendo la Valle del Noce? Uno dei labirinti più tortuosi vi attende proprio all’uscita verso Lauria: sembra l’intreccio di bretelle, ponti e viadotti tipico dei paraggi di New York. Non ci sono tabelle e indicazioni, o sono del tutto seminascoste e insufficienti, al punto da indurvi, in questi giorni di grande caldo, a credere che siate voi ad avere smarrito lucidità ed efficienza. Quando finalmente avete sbrogliato l’enigma dell’ingresso, vi immettete su una delle strade che vi ricorderà il saliscendi mozzafiato delle montagne russe. La pericolosità aggiuntiva è che, per qualche smottamento in corso, il manto stradale si presenta gibboso o sprofondato al punto che ogni volta la macchina sembra decollare o rovinosamente sprofondare. Ma insomma, Lauria è in Tripolitania? Possibile che non vi abiti nessun personaggio politico di rilievo in grado di ottenere quelle poche decine di milioni di euro che servono a rimettere in carreggiata l’ingresso e la strada? E là dove tale personaggio importante esistesse, e il caso di rieleggerlo se non si mostra capace nemmeno di questo?

La riserva marina di Maratea: è stata un miraggio, una meteora? Se n’è discusso, è stata fatta una indagine e una ricerca finanziata dalla Provincia: in quali anfratti la lodevole intenzione si è nascosta? E’ andata a nutrire i fondali ricchi di Poseidonia? E perché mai questa operazione di tutela e salvaguardia in decine e decine di altre coste e isole italiane è riuscita, mentre qui è durata lo spazio di una stagione? Le cinque vele di Legambiente sono forse state attribuite per consolazione?

A muovere qualche riflessione critica su eventuali inadeguatezze o pubblici malfunzionamenti, non solo non si viene apprezzati e premiati come lucani insigni, ma si viene invece mal sopportati ed evitati, e ci si può perfino trovare in presenza di qualcuno che sbotta: ma se Maratea non ti piace o non ti garba, perché insisti a venirci? Noi non ti abbiamo invitato, te lo ha forse ordinato il medico? E poi, allargando sconsolato le braccia, colui conclude: ecco cosa può succedere quando si è troppo generosi nell’accogliere i cani in chiesa…

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