Eduardo La Marca
Eduardo
La Marca, detto
o barone, se n' definitivamente partito dalla sua
Acquafredda di Maratea. Aveva da un bel p superato
gli ottant'anni
di una
vita sicuramente dinamica e intensa. Per guadagnarsi il
pane stato pure per diversi anni emigrato in Uruguay.
Nella vita Eduardo ha fatto molti mestieri: dal
finanziere all'impiegato postale. E' stato attivo pure in politica, consigliere
comunale a Maratea per una decina d'anni. Sposato, lascia la moglie, tre figlie
e i nipoti. Ma quello che di lui a me rimasto
impresso, avendolo frequentato molte volte negli ultimi decenni, stato il suo talentuoso estro artistico. Lavorava la ceramica, ricavandone vasi, targhe e
altri manufatti notevoli. Vi scriveva frasi simpaticamente invitanti, tipo quella affissa sopra il muretto lungo la strada accanto alla
chiesa di Acquafredda: Assettate e cuntami u fatto. Che la dice lunga sulla sua aperta e socievole filosofia
di vita.
Oppure si dilettava a coltivare orto e giardino, che a volte mi
invitava ad ammirare quando ridondava di fiori e frutti. Tra i suoi
passatempi prediletti c'erano lo scatto e lo
sviluppo di foto, oppure,
trafficando e costruendo, gli apparecchi ricetrasmittenti.
Ma il suo hobby preferito era la musica e il canto. In
Uruguay, raccontava fiero, aveva composto e inciso alcune
canzoni di successo. Io penso che il momento di massima felicit Eduardo
lp raggiungesse sul palco
del paese quando si esibiva cantando nelle occasioni di grande festa. Il suo
cavallo di battaglia, la sua canzone preferita, era Besame mucho. Eduardo apprezzava
i miei libri su Maratea, ma il suo preferito era Shock Brasil.
Non si capacitava per come avessi potuto scriverlo nei quindici giorni
trascorsi tra Salvador de Bahia e Rio. Dai - mi diceva ammiccando - a me lo
puoi dire: lo hai copiato su internet da qualcun
altro.
Buon viaggio Eduardo. Dovunque tu sia, sono sicuro che non smetterai di
cantare, e il tuo maggior successo continuer ad essere Besame
mucho. Cos allegro, ma sempre con
un fondo di nostalgia e mestizia.
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