Acquafredda di Maratea: l’amicizia nel tempo lungo e la condivisione della bellezza.

Come non rinnovare di estate in estate l’amicizia di gruppo che tiene dentro il filo rosso dell’impegno politico e sociale, e la condivisione della bellezza in tutte le sue forme?

La storia di questa amicizia inizia nel 1979 e, sia pure tra alti e bassi, ancora dura. Ed è amicizia come condivisione piena, di corpo e anima e vita, di quello che di buono il ’68 e il ’77, il Sud e la sua storia di ospitalità potevano e ancora possono offrire. Natura splendida, nuotate e camminate, cibi saporiti e ottimo vino, musica ed erba buona (parlo ovviamente di insalata), impegno nel vivo di un sociale problematico e tosto, abbandono negli scambi sincero e fiducioso, corpo a corpo in discussioni appassionate e a volte perfino furiose, risate liberatorie, riconciliazione e rinnovo di una amicizia ancora maggiore.

Sapete, Acquafredda di Maratea è come una terra a se stante, un grande ventre molle aperto sul mare sorretto dalla potenza di cosce rocciose, e pineta e boschi su in alto a fare da ombrosa corona al pube. E poi una piazzetta davanti alla chiesa per gli appuntamenti e gli incontri, i funerali e i comizi, i matrimoni e i battesimi. E un camposanto in miniatura dove per la natura e la panoramica bellezza anche con la morte uno si riconcilia, e si gode per l’eternità lo spettacolo di una terra aperta a farsi penetrare dal muggito amoroso del mare.

Perché Acquafredda è l’incontro generoso e forte tra roccia e acqua, l’abbraccio schietto tra due presenze forti, fiere e primitive, il dono nell’incontro del meglio dell’una e dell’altra. Il duro e il molle, il liquido e il roccioso, il verde e l’azzurro, la femminilità dispiegata con il maschile puntuto, si sposano che è una delizia in quel lembo di terra che rivendica la sua separatezza e autonomia.

Viverci per anni in amicizia con un gruppo di giovani nativi, oggi uomini e donne con figli, è stata ed è esperienza di vita particolarmente intensa e ricca.

Rara.

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