Il Cristo di Maratea e il tornello.

Quanto c'è di sacro e di profano? Quanto di totalmente sacrilego? Ma che cos'è, il dazio per un servizio igienico, un parcheggio? Quella cima di montagna a dominare il mare è la massima espressione della bellezza della natura resa sacra dalla statua alata di un Grande, Figlio di Dio che sia o meno. E noi la monetizziamo a fini di cassa? I debiti pregressi non si pagano mettendo a frutto il sacro e la bellezza inibiti nel loro accesso da un tornello. Che soccorra una colletta pubblica tra commercianti e albergatori in generosa gara. E' anche così che si promuove la solidarietà civica. Ma un marchingegno che impedisce l'accesso alla bellezza e al sacro, a meno che il forestiero non  cacci l'obolo, significa mettere sullo stesso piano obolo, bellezza e sacro. Così si discredita e mortifica chi l'ha imposto. Cioé Maratea.

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