Maratea oggi e domani
Non è certo la soluzione dei
tornelli quella che può creare benessere e sviluppo a Maratea, piuttosto
l'investitura e la tutela di un ente prestigioso come l'Unesco, se accpmpagnata
però da una adeguata politica sociale, culturale ed economica da parte del
Comune e della comunità. Io immagino Maratea fra qualche anno, già conosciuta
in Italia e nel mondo come luogo di bellezza naturale straordinaria, meglio organizzata di oggi in termini di servizi
di ospitalità e accoglienza, viabilità e pulizia, all'altezza con il rigoglio di risorse che lì
la natura e la storia hanno profuso. Forse sostengo che tutto deve essere
frutto dell'impegno dei marateoti che si dovrebbero prodigare gratis? Manco per
sogno! Semplicemente, tanto per fare qualche
esempio, non sono sicuro che Maratea, il Comune, la politica e i suoi abitanti
abbiano fatto del loro possibile meglio per riattivare a beneficio di
tutti attuali buchi neri come l'ex
Pamafi, l'ex Collegio Scuola e l'ex Rivetti a Fiumicello, l'ex calzaturificio
alla Colla, e quella che oramai, dopo quarant'anni di quasi abbandono, dovremmo
definire anch'essa ex Villa Nitti. E
l'Area Marina Protetta, della quale si dibatte da vent'anni, che fine ha fatto?
Sappiamo bene che le casse del Comune languono, ma questo sembra riguardare
pressocché tutti i Comuni. Ma le risorse ambientali di cui Maratea gode sono
tali - insieme ai fondi che tramite