Gian Carlo Marchesini
Una serata da Nicolino
Se una sera deciderete di inoltrarvi nella rete di vicoli del
centro storico di Maratea, dopo una sequenza ricca di botteghe artigianali
traboccanti borse, cinture, ceramiche e quadri, capiterete
sicuramente in una minuscola piazzetta disposta a quadrilatero verticale con al
suo apice l’ingresso a una sorta di affascinante ed esotico fondaco colmo
di prodotti tipici locali: insaccati e formaggi specialmente, ma anche pomodorini secchi e peperoncini piccanti, liquori e vini.
Non siate impazienti, non entrate a precipizio, sedetevi a
uno dei tavolini in piazzetta, aspettate il benvenuto sorridente di Anderson, figlio di Nicolino Manfredi, indaffarato
all’affettatrice in un angolo del fondaco, coadiuvato dalla fidanzata
incontrata durante gli studi a Perugia ma originaria
di San Benedetto del Tronto. Lasciatevi accudire da questa coppia di angeli indaffarati e sorridenti, ascoltate le loro
dettagliate ed esaurienti informazioni, abbandonatevi al loro cicaleccio lieve
e aspettate con fiducia quello che alla fine avrete scelto tra i diversi
taglieri di affettati e di formaggi di varia specie, natura, provenienza
territoriale e stagionatura. E vi ritroverete premiati dal trionfo del meglio
che Basilicata e Calabria producono in fatto di salumi, salsicce, soppressate,
formaggi, mozzarelle e ricotte, il tutto accompagnato e arricchito da olive,
acciughe e pomodorini secchi di Pachino e da un
bicchiere di vino tra i diversi tipi di Aglianico del Vulture –
più o meno corposo, più o meno stagionato e robusto – o da
una Malvasia che scende giù ghiacciato come nettare sublime. Per finire
in bellezza, gusterete una crema risultato
dell’incontro tra ricotta e castagne da leccarvi baffi e dita.
Padron Nicolino, quando deciderà di
concedersi una pausa dal lavoro di gomito e dita all’affettatrice, verrà a raccontarvi che tutto è nato nel 1957
da sua madre che gestiva una bottega di
Alla fine, arrivato il conto, scoprirete che il rapporto qualità-prezzo è semplicemente strepitoso,
tanto che vi ripromettete d’impeto di telefonare il giorno dopo agli
amici per farli partecipi dell’esperienza e della buona novella.
Così come avete appena finito di leggere e sperimenterete, se vorrete.