GIAN CARLO MARCHESINI
Pensieri del 2022
A fine anno ci sta per tutti un tentativo di bilancio.
Per essere bene impostato e proficuo dovrebbe secondo me rispondere ad alcuni
interrogativi. Hai dato tutte le carezze e i baci che desideravi, e i cazzotti
che erano semplicemente dovuti? Hai seguito i tuoi
migliori impulsi creativi realizzando dei bei progetti? Hai rifiutato di
assecondare o di essere complice dei peggiori altrui? Ecco, questi sono per un
bilancio di fine anno gli interrogativi giusti. E l'augurio per il nuovo sta
nell'impegno affinch il bilancio di fine anno prossimo sia migliore di quello
odierno. Semplice, no?
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Il piacere psicofisico naturale
e spontaneo che esprimono i ragazzini in una partitella di calcio senza
allenatore che sbraita, arbitro che fischia, ansie di primato in classifica.
Sono liberi di dare libero sfogo al piacere del movimento fisico creativo,
mostrano chi sono realmente senza doversi imporre e vincere l'uno contro
l'altro. Chi segna viene abbracciato da tutti, senza
esultanza isterica da una parte o disperazione dall'altra. Sono tutti amici, si
vogliono bene, hanno capito benissimo che non c' nulla di meglio che giocare
allegramente insieme. Senza che nessuno sia per forza superiore o inferiore,
sconfitto o vincitore. Questo il calcio che pi mi piace. Poi arrivano la
lotta per il primato e il denaro, e il gioco del calcio diventa guerra,
corruzione e imbroglio. Chiss se Pel sarebbe d'accordo.
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Una nave con cento migranti
approdata al Porto di Maratea. Si tratta di famiglie di numerosi componenti
ciascuna, destinate, come da programma deciso a livello nazionale, anche a
contrastare il fenomeno di spopolamento da cui sono colpiti molti borghi del
Sud. Le famiglie dei migranti andranno ad abitare ciascuna in una delle tante
case abbandonate da anni nel territorio della cittadina lucana. Si occuperanno
di coltivazione di orti e campi, di sistemazione e pulizia delle strade, di
servizi artigianali che saranno in grado di offrire. Saranno aiutate e seguite,
nella fase iniziale di accoglienza, inserimento e integrazione, a spese dell'Unione
europea. Quello che in buona sostanza ha cercato di fare Mimmo Lucano, il
sindaco di Riace. Ah gi, ma Lucano stato bloccato dall'ostilit furiosa di Salvini, che ora tornato ministro del governo di Giorgia
Meloni. E allora addio, i migranti in arrivo continueranno ad
essere respinti e rifiutati, o sparpagliati a casaccio in porti vari, e i
borghi delle regioni del Sud continueranno a spopolarsi. Per i poveri, i
migranti e chi sta male sembra proprio non esserci
nulla da fare.
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Mi provo a fare un veloce
riassunto delle tante localit dove nel corso della vita ho abitato e vissuto.
Sono nato in quel di Breganze nel vicentino, e l fino ai cinque anni
cresciuto. Poi trasferito con la famiglia a Lovara dove mio padre, medico
condotto, aveva avuto l'incarico di seguire e curare i malati delle frazioni di
Trissino. Poi, per proseguire negli studi scolastici, a
Vicenza per le medie, e a Treviso per le superiori. L'approdo
all'Universit mi ha portato alla Cattolica di Milano. Da l ho trascorso tre
estati impegnato nel volontariato sociale con l'Abb
Pierre a Parigi, Grenoble e Lione. Seguito purtroppo da quindici mesi di
servizio militare a Caserta e poi a Civitavecchia. Una parentesi semplicemente
da dimenticare. Il primo lavoro organico, dopo alcuni mesi di apprendistato a
Napoli, mi ha portato in Sicilia. Dopo alcuni mesi di assistenza ai terremotati
del Belice, ho aperto e diretto i Centri Servizi Culturali prima a Enna, poi a
Trapani e infine ad Agrigento. Poi ho accettato di dirigere in quel di Brescia
per un paio d'anni Villa Paradiso, una grande struttura nella periferia della
citt che ospitava 60 adolescenti in difficolt.
Infine, il ritorno in Sicilia a Palermo, dove per un paio d'anni ho insegnato
storia e cultura civica ai giovani apprendisti in una scuola dell'Ecap CGIL, e lavorato in una libreria in Via Libert.
Poi, per la nascita di nuovi legami sentimentali, mi sono trasferito in
Basilicata a Maratea e Potenza, dove sono entrato nella Lega delle Cooperative
impegnandomi nell'assistenza ai terremotati. E infine, dopo cinque anni, il
trasferimento a Roma, dove da 35 anni felicemente
vivo, cambiando casa per sei volte e conoscendo cos meglio i diversi quartieri
della citt. Spero non se ne abbia a male nessuno se
dico che i luoghi che ho amato di pi sono Lovara e Altavilla vicentina, dove
ho trascorso la mia et ragazzina. E Acquafredda di Maratea, borgo sulla costa
del Golfo di Policastro che raccoglie ed espone il meglio del mare e della
montagna. E Rio de Janeiro, dove in quindici giorni ho scoperto e goduto il
massimo e il meglio concentrato di bellezza meticcia. Ovviamente Palermo e Roma
sono cos particolari e belle da non poter essere collocate in nessuna
classifica. Insomma, tutto si pu dire, ma non che abbia avuto una vita
stanziale e sedentaria. Ho amato tutti i diciannove paesi e citt
dove sono stato e ho vissuto. Di tutti ho raccontato e scritto. E' come
se cos la mia vita fosse stata pi volte moltiplicata.
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Perch,
vedete, nella mia vita ho vissuto cinque anni splendidi ad Acquafredda, uno dei
pi bei borghi di Maratea, e l mi sono innamorato della storia della famiglia
Nitti cos intensamente, da scriverci due libri. Ed come se io avessi vissuto
dentro la loro magnifica Villa. E poi ho amato e goduto tutte le spiagge della
costa, da quella di Cersuta e poi Fiumicello, dal
Porto alla spiaggia Nera di Castrocucco. Ma ho
anche passeggiato a lungo nei vicoli storici intensi e saporiti del centro, e
poi via via a salire lungo il bosco fino al punto panoramico pi alto sotto la
statua del Cristo. E poi ancora a Massa e a Brefaro ad
assaggiare e gustare i migliori prodotti di quelle ricche campagne.
Per non dimenticare le passeggiate da Fiumicello al
Porto attraversando il paradiso verde del Santavenere.
Lo so, in questo breve elenco ho dimenticato di Maratea tante altre cose belle.
Ma al solo ricordare queste mi emoziono come mi
succede raramente.
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Stanotte in sogno sono tornato
ad Acquafredda, borgo di 200 abitanti sul Golfo di Policastro, dove ho vissuto
cinque anni tra i migliori della mia vita. E dove torno pi spesso che posso.
Stanotte mi sono inaspettatamente trovato impegnato con gli amici del luogo a
organizzare una grande struttura, ex scuola o ex villa, per farla tornare a funzionare
come punto di aggregazione e riferimento dove
incontrarsi per conversare e discutere, bere e mangiare, fare musica e
trascorrere il tempo libero in allegria. Un p come
ho sempre fatto in tutti i luoghi in cui mi sono trovato a vivere. La dimensione
pubblica, sociale e collettiva per me nella vita sempre stata fondamentale, e
Acquafredda di Maratea stata una delle migliori da me sperimentate. Ma se i
borghi storici di grande bellezza naturale non svolgono questa funzione di
eccellenza sociale, a che altro servono? A
ospitare in agosto l'arroganza dei turisti
danarosi?
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Essere anziani e avere ospite in
casa l'influenza, come avere scarse energie disponibili per qualsiasi altra
cosa. Ma l'influenza, oltre ad essere una malattia con
i suoi pesanti sintomi specifici, pu anche essere un pretesto per proteggersi
tra le coperte morbide e calde, per dormire e sognare. Stanotte ad esempio ho
sognato che mi veniva affidata la gestione di un
magnifico teatro naturale all'aperto, quello che si cercato di costruire
davanti Villa Nitti, dove mettere in scena con attori, cantanti e musicisti le
mie opere frutto di immaginazione creativa. Avr sicuramente contribuito anche
il fatto che sto leggendo Una notte di Giosu Calaciura, che in fatto di immaginazione
creativa non secondo a nessuno, ma giuro che a quell'annuncio ricevuto un
sogno mi sono sentito felice.
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Dipendesse da me - ogni tanto un
p di delirio di onnipotenza non guasta - al puro
scopo di disintossicarci io sospenderei per un paio
d'anni il calcio e l pubblicit. E poi sospenderei la produzione d'armi e la
guerra. Il punto che senza calcio e pubblicit, senza armi e guerra, il
denaro non avrebbe pi i piedi ben saldi sulla terra. E se ci accontentassimo
di muoverci volando nell'aria? Devono essere per forza calcio, pubblicit e
guerra a darci sostanza, identit e forma?
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Nel 1974, quando lavoravo in
Sicilia, ad Agrigento, la casa editrice Savelli mi ha pubblicato il libro I
Nuovi Termini della Questione Meridionale. Pieno di speranza e fiducia nelle
capacit di riscatto del Sud . Oggi, su Il Manifesto,
Tonino Perna pubblica un articolo di cui riporto un passaggio. "Da almeno
trent'anni la questione meridionale, come questione nazionale, morta e sepolta,
ma adesso assistiamo a un tentativo di espulsione del Mezzogiorno, di una
trasformazione di questo territorio in una sorta di G.R.A.
(Grande Riserva per Anziani), disabili, disoccupati a basso o nullo livello di
qualificazione. Siamo di fronte ad un'altra svolta della storia, ad un terremoto geopolitico paragonabile a quello del dopo
'89. Anche i Presidenti delle regioni meridionali mancano di un progetto
comune, di una scala di priorit da porre sul tavolo del governo. Anzi, c' chi
chiede l'autonomia per quanto riguarda l'energia (la Basilicata), chi per i
pedaggi di attraversamento. E ritorna di grande attualit l'invettiva di Dante:
"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiero in gran
tempesta, non donna di province, ma
bordello".
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Entrare in un
locale di San Lorenzo per mangiare un piatto di ravioli alla zucca reclamizzati
in vetrina. E trovarsi in presenza di due donne, la proprietaria del locale nonch
cuoca originaria di Sapri e con padre del Marocco, e una sua amica ospite che
lavora in Svizzera, figlia di padre romano e madre giapponese. E trovarsi a
proprio agio a conversare in libert di quel che piace, dalle questioni
internazionali ai problemi personali. E trascorrere cos la serata in buona
compagnia inaspettata mangiando ravioli ottimi e alla fine torta caprese a base
di cioccolata. E' sempre pi raro, ma succede ancora: c' ancora gente che ha
voglia di stare bene in libert e compagnia.
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La bellezza
e la storia importante di una Villa sono una faccenda seria e impegnativa. Ci
vuole la presenza di un custode che la controlli e tenga pulita, aperta durante
il giorno e la notte chiusa e sorvegliata. Villa Nitti, che sfoggia la sua
eleganza e armonia lungo la costa del mare di Acquafredda, ora non ha pi
nemmeno la presenza quotidiana di Giovanni, il suo custode storico che ne
curava l'aranceto dentro il parco, e la rendeva visitabile e fruibile su
richiesta. Ora Villa Nitti, la sua bellezza storica rara se non unica,
definitivamente chiusa e sigillata. Da indurre al pensiero che a volerla
nascondere e annullare ci sia in cabina di regia una volont punitiva. Insomma,
voi acquafreddari e marateoti tutta questa bellezza
non ve la siete meritata, non ne siete all'altezza. Cos come il pi bel tratto
panoramico della Statale 18, che ora verr
definitivamente abbandonato e chiuso costringendo ad arrivare a Sapri, o da
Sapri, attraversando due chilometri di buco. C'entra sempre, come bersaglio,
Francesco Saverio Nitti, che cento anni fa, quando era a capo del Governo,
decise che fosse realizzata la Statale 18 lungo il
Golfo di Policastro. Insomma, si direbbe che missione e logica dominanti siano
quelle di eliminare in Acquafredda la presenza dei tratti migliori della sua
bellezza storica. Ora, l'unica voce viva che vi risuona, quella metallica e
meccanica che dagli altoparlanti della stazione ferroviaria annuncia e ordina:
Attenzione, treno in transito, allontanarsi dalla linea gialla. E cio: se volete
conservare la vostra vita incolume, e vivere in pace, allontanatevi dalla
bellezza.
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Ad
Acquafredda di Maratea ho recentemente conosciuto Gaston, un giovane di 36 anni
nato in Uruguay, poi in giro per il mondo per approdare alla fine prima a
Potenza e poi ad Acquafredda. Dove si preso casa perch dice di avere
ritrovato la campagna dell'Uruguay e le persone della sua infanzia. Gaston
colto e intelligente, ma specialmente un disegnatore e pittore eccezionale.
Le sue opere non sono solo precise nel tratto, ma la loro forma perfetta come
fosse illuminata dall'interno. Ecco, come lui disegnasse non solo il corpo,
ma la stessa anima del suo soggetto. Gaston ad Acquafredda vive solo con un
gattino. Ho conversato con lui per due ore di tutto quello che ci piaciuto.
Ne sono rimasto colpito, coinvolto, ammirato. Per fortuna ci si trova
inaspettatamente e ancora a incontrare il meglio.
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Sono
stato a pranzo a casa del pi vecchio pescatore ancora attivo in quel di Scario
sul Golfo di Policastro. Benito ha oggi 85 anni, mi racconta che ha imparato a
pescare uscendo con suo padre in barca sul mare quando era ancora bambino. Del
mare, della pesca, dei pesci, conosce tutto: stagioni e correnti, trucchi,
misteri e comportamenti. Poi, a quindici anni, insieme a cugini pi grandi,
emigrato in Venezuela a fare il muratore, poi l'idraulico e l'elettricista. A
Caracas diventato un artigiano competente e completo, ha sposato Innocencia, ragazza indigena, con lei nel tempo ha generato
sette figli. Ha fatto rientrare moglie e bambini in Italia, alloggiati in una
vecchia casa dentro un vicolo di Scario. Lui ha continuato a lavorare in
Venezuela per mantenere tutti i famigliari. Tornato infine in quel di Scario,
Benito ha ripreso a pescare addestrando i figli, e con l'aiuto loro ha
costruito per la sua folta famiglia una grande casa a Marcaneto,
slla collina di San Giovanni a Piro. Dove adesso
lui, la famiglia sua e quella dei figli che si sono sposati mettendo al mondo
altri nove figli, insieme abitano come una trib di
sedici persone tra figli e nipoti.
Perch
ho raccontato tutto questo? Perch, alla sua veneranda et, Benito la sintesi
pi ricca e completa delle vite di moltissimi nostri popolani del Sud. Nato in famiglia numerosa e povera, lavoratore
impegnato fin da ragazzino, poi migrante dall'altra parte del mondo, sposato
con una ragazza indigena che ha reso madre di molti figli, poi rientrato in
patria a continuare la sua vita operosa insegnando e trasmettendo a tutti le
sue molteplici capacit ed esperienze. A fargli raccontare una vita cos
laboriosa e prolifica, complessa e complicata, non se ne ricaverebbe un
istruttivo romanzo storico, sociologico, umano?
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Probabilmente sono un p megalomane,
ma il luogo dove mi trovo meglio a leggere e a scrivere, o a guardarmi intorno
e passeggiare, accanto a una Villa dove ha abitato qualche personaggio
storico illustre. Villa Nitti ad Acquafredda di Maratea,
Villa Blanc dell'omonimo barone attuale sede della
Luiss a Roma, Villa Giolitti dentro il Parco del Castro Laurenziano
sempre a Roma. E, ai tempi, Villa Garibaldi nella palermitana
Piazza Marina, e poi Villa Paradiso a Brescia. E
infine Villa Savoia dentro il Protettorato di San Giuseppe sulla Nomentana.
Confesso per di non avere ancora preso in considerazione il Vaticano:
probabilmente non ho ancora raggiunto l'apice del mio narcisismo. Ma che ci posso fare, mi piacciono le belle dimore,
specialmente se create da personaggi che hanno segnato la storia.
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Luca Luongo, che non avevo mai direttamente
incontrato ma soltanto letto, un bel personaggio. L'ho ascoltato qualche
giorno fa ad Acquafredda all'incontro organizzato da Scuola e Vita sulla storia
dell'acqua in quel di Maratea. Luca Luongo si
presenta lieve e leggero con il tono e la voce da adolescente un po' timido che
per poter parlare chiede permesso. E invece tiene una conferenza documentata e corposa frutto di passione e
studio in biblioteche e archivi. Parte dalle origini pi lontane e arriva alle
tante articolazioni dei nostri giorni, come chi compie un percorso stimolante tra scoperte di tombe, torri, sentieri, ruderi.
Come chi con il tocco sapiente riesce anche a resuscitare i morti.
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Quanto era bello incontrarsi la
sera con gli amici all'Agave di Mariano a chiacchierare, mangiarsi un gelato e
bere qualcosa. Quanto era bello presentare un libro che raccontava Maratea
dentro la scuola con settanta presenti e il sindaco Mario Di Trani, cena
inclusa preparata dagli amici di Scuola e Vita. Quanto era bello partecipare
alle feste con i bambini in maschera nel salone di Villa Nitti o sopra la sua
splendida terrazza panoramica. Quanto era bello incontrare in spiaggia tanti
cari amici, comprese Giuliana e Teresa De Sio, per
poi andare la sera a mangiare da Peppe Sfara una
buona pizza. Come era bello manifestare in corteo per
chiedere l'apertura dei bagni pubblici in spiaggia, con l'arrivo del sindaco
Francesco Sisinni che subito diligente provvedeva.
Quanto era bello partecipare alle serate di festa nella piazzetta davanti la chiesa ballando la taranta. Quanto era bello salire alla
roccia dominata dalla statua della Madonnina, e poi raggiungere l'orlo del
precipizio dove i borboni di don Peluso
avevano ucciso Costabile Carducci perch risorgimentale patriota. Quanto era
bello farsi la notte d'estate a piedi i sette chilometri della statale 18 da Sapri ad Acquafredda, godendosi a ogni curva lo
scorcio splendido di un nuovo panorama. Quanto stato bello trascorrere ad
Acquafredda di Maratea alcuni anni tra i pi belli della mia vita.
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Della mia famiglia allargata,
sociale, culturale, politica, fanno parte persone e storie in cui mi riconosco.
Danilo Dolci e don Lorenzo Milani. Pio La Torre e Piersanti Mattarella. Enrico
Berlinguer e Aldo Moro. Peppino Impastato e Mauro Rostagno. Rosario Livatino,
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Angelo Vassallo e Mimmo Lucano. Ignazio
Marino, De Magistris, Ilaria Cucchi e Soumahoro.
Julian Assange, Leonardo Sciascia e Pier Paolo
Pasolini. Ce ne sono sicuramente altri. Ma per oggi mi
bastano e avanzano questi.
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La pubblicit che continuamente
ci bombarda ci disegna come fossimo creduloni, sprovveduti, servi e
rincoglioniti. Cos veniamo raffigurati dal linguaggio dei suoi messaggi. La
pubblicit vorrebbe tanto che noi fossimo manipolabili come lei ci raffigura.
Una persona minimamente informata, consapevole e responsabile questa pubblicit
non pu che rifiutarla. Non mi stupirei che il prossimo messaggio pubblicitario
sia: lanceremo le bombe nucleari subito dopo la pubblicit.
Da arte tra le pi belle e
nobili perch finalizzata a realizzare il bene comune, la politica sempre pi
diventata capacit di ottenere finanziamenti pubblici da gestire e destinare ai
clan e ai gruppi di amici da cui si elettoralmente sostenuti. Da scopo
principale della politica, se non esclusivo, il bene pubblico diventato
sempre pi estesamente alibi e copertura per nascondere traffici e spartizioni
di risorse, poteri, denaro. I frutti di conoscenze, abilit e competenze sono passate dal servizio di una politica positiva perch
collettiva, trasparente e pubblica, a mani e tasche private. E poi ci si
stupisce che l'astensione dal voto sia un fenomeno in cos forte crescita.
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Ma guarda un p che
strano. Territori collinari fertili e borghi antichi si spopolano, i giovani
emigrano, i bambini sempre meno nascono. E i gruppi titolari del potere
politico amministrativo, finiscono regolarmente incriminati per corruzione,
imbroglio e furto. Specialisti nell'intercettare il denaro
destinato a scuola, sanit e strade nuove mai completate, per spartirselo.
Ma dove siamo: in Siria, in Afghanistan, in Thailandia? No, siamo nella moderna e attuale Basilicata!
Dove, a ogni strada o ospedale che per muoversi e funzionare ha bisogno di
finanziamenti pubblici, prevedibile che come conseguenza la Giunta cada
perch sorpresa con le mani predone in pasta.
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Uno va con libro, quadernetto e giornali
a passeggiare nell'incanto verde di Villa Blanc, e si ritrova tra giovinetti
che giocano a pallacanestro o che sdraiati su una panchina si baciano
voluttuosi, e bimbetti che nel loro spazio giochi si inseguono strillando per
mostrare quanto sono veloci, o fanno a gara a chi va pi in alto con i dondoli.
E osserva i cani che nel loro spazio recintato scodinzolano, si annusano e
abbaiano felici. Poi apre i giornali, ne scorre i titoli, e legge di quello che
emana decreti in cui solennemente giura che con chi l'ha
invaso non far mai la pace, e l'altro che minaccia di lanciare ordigni
nucleari. Ma possibile mai che crescendo e
diventando adulti gli umani possano trasformarsi in esseri del tutto folli?
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Se Meloni, Salvini e Berlusconi
fossero persone responsabili e oneste, dovrebbero semplicemente farsi da parte
riconoscendo di non essere all'altezza dei problemi economici, sociali e
ambientali che un governo chiamato oggi ad affrontare. E, in presenza del
fatto che la sinistra si mostrata incapace anche soltanto di unirsi,
dovrebbero avere il buon senso di indicare una persona illuminata e super partes, ad esempio Francesco Bergoglio,
come l'unica capace di farsi carico, in un momento cos difficile, di un ruolo
di mediazione unificatrice. Ma questo ovviamente impossibile, perch
proprio l'elementare buon senso a mancare.
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Papa Francesco lancia ad Assisi
un appello ai giovani affinch trasformino "un'economia che uccide in
un'economia della vita". "La nostra generazione vi ha lasciato in
eredit molte ricchezze, ma non abbiamo saputo custodire il pianeta e non
stiamo custodendo la pace". "Voi siete
chiamati - ha detto Francesco - a diventare artigiani e costruttori della casa
comune, una casa comune che sta andando in rovina. Una
nuova economia, oggi, pu e deve essere un'economia
amica della terra e un'economia di pace. Si tratta di trasformare un'economia
che uccide in un'economia della vita."
Come si pu non essere d'accordo
con Papa Francesco?
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Non sono credente o religioso.
Non ho un Dio o una Chiesa. Sono agnostico e laico. Sono e mi sento cittadino
del mondo. La mia Patria il mondo intero, la mia famiglia quella di chi ama
la libert. Cerco di dare una mano a chi in difficolt di qualsiasi colore e
provenienza sia. Sono per l'accoglienza e la giustizia, per il confronto e il
dialogo, contro ogni prepotenza e violenza. Specialmente quella che si camuffa
dietro l'esibizione parolaia ipocrita dei valori di democrazia. Mi dite che
c'entro io con un governo a guida Meloni, Salvini,
Berlusconi, che rappresentano l'esatto contrario di
ci che sono, di come penso e vivo?
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Noi teniamo dentro tutto. Tutti i luoghi, le case, le
persone, le storie della nostra vita. Famiglie, amori, figli e nipoti,
amici. Impegni sostenuti e lavori svolti. Sofferenze e dolori, lutti subiti.
Noi teniamo dentro tutto, e i nostri sogni notturni ne
sono affollati. Niente si perde, tutto ritorna a riempire la nostra piazza
onirica notturna. Noi non siamo una sola, individuale e singola persona, una
storia unica: siamo una affollatissima sterminata
memoria.
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L'altra sera mi hanno invitato a
cena due ragazzi egiziani arrivati cinque anni fa grazie a un barcone in
Sicilia. Sono arrivati a Roma che avevano quindici anni, li ho aiutati a
imparare l'italiano e a prendere il diploma di terza media, e poi a un corso di
formazione per imparare un mestiere. Ora hanno vent'anni, uno fa il
parrucchiere e l'altro il cameriere in un bar. Abitano nello stesso alloggio di
cui dividono le spese, hanno la fidanzata, nel tempo libero giocano a calcio.
Rispetto a quando sono arrivati direi che stanno in
piena forma. E direi anche che l'impegno solidale e volontario ha fatto la parte sua.
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Mi sono trovato a una festa
popolare in una piazza di un quartiere di Montpellier, bellissima citt del sud
della Francia dove abitano mia figlia e i quattro nipotini. C'era un gruppo
musicale che suonava, e a un certo punto sono rimasto piacevolmente sorpreso
perch ha inaspettatamente cominciato a cantare Bella ciao. Ma mi sono ancor
pi sbalordito quando ho sentito che la gente in piazza la cantava felice e
beata in coro. Forse dipeso dal fatto che in piazza presente non c'era la
sospettosa Laura Pausini, equidistante e guardinga.
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Ma tu chi sei? Come intendi qualificarti, in
chi e in che cosa ti riconosci? In tuo padre, in tua madre, in qualche
personaggio famoso, in qualche eroe del passato, in qualche Maestro, Guru e
Santo? E perch non ti basta e avanza riconoscerti in quello che sei, semplice
e complicato ma unico, singolare e specifico essere umano: il che significa gi di per s essere un mistero e un
capolavoro?
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Mi sono proposto di scrivere un
paio di pensieri al giorno il pi possibile vivi e
sinceri. Di quelli che contribuiscono a farti capire meglio chi sei e come fatto e funziona il mondo. Non credo con i tempi che
corrono di poter fare molto di pi.
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Mi chiedo: ma in una Regione
come la Basilicata, che gi governata da una destra razzista e anti
meridionalista, possibile che la forza politica pi avanzata e moderna debba
essere quella guidata da Renzi, Calenda, Pittella? Ma
realmente questa la miglior sostanza politica e il modello di governo che
in grado di esprimere la Basilicata? Possibile che non si possa realizzare una
forza politica alternativa perch popolare, democratica, progressista? Ho
scelto come esempio la Basilicata perch la conosco meglio e mi pi cara: ma
so benissimo che l'interrogativo potrebbe riguardare
anche altre Regioni del Sud, ad esempio la Campania, la Calabria e la
Sicilia.
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Una delle pi belle stagioni
della mia vita l'ho trascorsa d'estate in quel di Fiumicello di Maratea, nel
Collegio Scuola a organizzare le vacanze di 130 ragazzine e ragazzini figli di
famiglie lucane emigrate nei vari Paesi d'Europa. La mattina in spiaggia a fare
il bagno in mare. Il pomeriggio passeggiata fino al Porto per mangiare un
gelato dopo avere attraversato il parco di propriet del conte Rivetti. Oppure in pullman per visitare a Marina la Grotta delle Meraviglie,
o al Cristo per godersi il panorama della costa. Negli intervalli un'ora
di italiano a ripassare geografia e storia della
Basilicata, o qualche sfida del torneo di calcio tra figli della Basilicata che
vivevano in Paesi diversi d'Europa. E la sera dopo cena un bel film all'aperto
nel grande cortile del Collegio Scuola. L'idea che oggi tutto chiuso e abbandonato, con le risorse di edifici e spazi che
l esistono, mi fa sentire avvilito. Ma possibile mai
che ci sia bisogno di un imprenditore demiurgo esterno per farle godere
socialmente al meglio?
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Penso
che capiti a molti, ma credo che a me succeda in modo speciale. Mi innamoro sentimentalmente della bellezza dei luoghi: case
e palazzi, ville e parchi, piazze e strade, vicoli e angoli. A volte pi di
quanto non mi succeda con le persone. Li percepisco come esseri viventi rari se
non unici, frammenti di paradiso. A ritrovarmici accanto, se non li vedevo da tempo, provo un forte turbamento, una emozione da
innamoramento. Sono pienamente io se in presenza
dell'immagine e della forma di un parco, di un guardino, della facciata di una
casa, di un palazzo, del particolare verde intenso di un albero. Non ne sono proprietario esclusivo, ma parte di me,
interiormente, intimamente mio. Ho avuto la ventura e la fortuna di
abitare a un piano alto di un palazzo con vista e panorama pieno su Villa Blanc quando era ancora abbandonata e non perfettamente in
ordine e pulita come ora. Per un decennio l'ho
potuta contemplare dall'alto quando era solo fauna libera e natura
incontaminata. Nessuna voce umana, solo il canto di uccelli e
animali vari, dai corvi, ai gufi, ai pappagalletti
verdi. E' stato come vivere sospesi sopra un
paradiso selvaggio, non ancora plasmato dalla mano dell'uomo. E per altri dieci
anni ho abitato anche a un piano alto accanto a Villa Leopardi, con i
ragazzetti che giocavano e correvano dentro il suo verde intenso. Ho goduto
anche questo privilegio. Nella mia vita non ho mai avuto
una casa in propriet, sono sempre stato nel loro interno in punta di piedi
perch in affitto. Ad Acquafredda di Maratea, ad esempio, ho goduto in affitto
l'ospitalit di una villetta di propriet del cantante
Mango collocata dentro il grande giardino di Villa Nitti, con una spettacolare
vista sul mare del Golfo di Policastro. E avete mai abitato voi in una villetta
con terrazza e vista dai Garottoli su tutta
Acquafredda, a poche decine di metri di distanza dalla roccia dello Scalillo sulla quale il
prete borbonico don Peluso ha fatto uccidere dai suoi
scherani l'eroe risorgimentale Costabile Carducci? Ecco, per dire che nella
vita si pu godere tutto meglio senza necessariamente esserne il proprietario
esclusivo. Avessi avuto fin dall'inizio una casa di mia propriet,
probabilmente da quella non mi sarei mai mosso. Libero e sciolto, ho potuto muovermi, scelte da me, in venti case di venti citt e
luoghi diversi. Ad essere materialmente svincolati e
leggeri spesso nella vita si pi fortunati e ricchi.
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E voi dite che, dopo i quindici
giorni di immersione in Brasile, che per me il
miglior Sud del mondo, non mi si riaccendeva la voglia di godermi il Sud
italiano? Ripresi infatti a frequentare Maratea, Sapri,
Scario, Acquafredda, Cersuta e Brefaro, Agropoli e Castellabate, Napoli, Capri
e Ischia - insomma tutti i luoghi che hanno nel tempo alimentato la mia
passione per le bellezze del Sud. E ripresi a scrivere il racconto degli
incontri stimolanti e piacevoli, cene insaporite di
piatti tipici, presentazioni di libri, tarante con i cori e balli collettivi. Ma come permettersi anche soltanto di ipotizzare che il Sud
e i meridionali fossero figli di un Dio minore? Ne ricavai un libro pubblicato
da Agra che intitolai Lettere dal Sud Il libro
uscito nel 2011, lo dedicai al Sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso ad
Acciaroli nel 2010 perch, per i camorristi e i malavitosi, stava facendo
pericolosamente bene il suo lavoro. Concludo
riportando una affermazione che Pino Aprile fa nel suo Terroni: Chi va al Nord
cerca lavoro. Al Sud va chi cerca l'anima.
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Dopo
gli anni di immersione nelle tematiche e problematiche della globalizzazione, e
della necessit di una impresa etica all'altezza, con Cecilia, e grazie alla
collaborazione di amici che lavoravano in Brasile, ci concedemmo quindici
giorni di vacanza in quel Paese. Siamo stati accolti all'aeroporto da Gerson, un bravo giovane brasiliano con auto che ci fece da
guida preziosa per tutto il periodo. Salvador de Bahia e il
suo lungomare, le feste al Pelourinho, Rio e
Copacabana, Ipanema e il Corcovado.
Una sequenza di luoghi, citt, piazze, spiagge e laghi dalla
bellezza incantevole. E poi, e in pi, tutti i tipi umani nelle loro
varie etnie e colori, raccolti ed esaltati in un meticciato
vario, ricco e trasversale come se in Brasile l'umanit fosse al suo stadio pi
avanzato e migliore. Come mi succede regolarmente, anche l vivevo le giornate
il pi intensamente possibile per farmi sfuggire il
meno possibile. E trascorrevi parte delle ore notturne a segnarmi su un quaderno dati e informazioni, incontri ed emozioni.
Arrivai a maturare la convinzione che, pur in tutte le contraddizioni e
problematiche, i brasiliani fossero il popolo che pi si avvicina al futuro
dell'umanit. Rientrato a Roma lessi tutti i libri che
mi riusc di storia, arte e cultura del Brasile e sul Brasile: ed ecco che
avevo gi pronti i materiali per un nuovo libro. Che intitolai Shock Brasil e che venne pubblicato da
Agra editore. Ho fatto la sua prima presentazione all'agriturismo di un amico, tra Trecchina e Maratea, che aveva sposato una brasiliana.
Li conobbi Franco Arminio che mi fece dono del suo primo libro di poesie. E
quella nuova amicizia con un vero poeta fu un ulteriore e inaspettato regalo
che mi fece il Brasile.
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Scoglitti, Selinunte e San Vito
Lo Capo in Sicilia. Gallipoli in Puglia. Acquafredda di Maratea in Basilicata.
Sapri, Scario, Acciaroli, Santa Maria di Castellabate in Campania. Le Cinque Terre
con il suo divino Sciacchetr in Liguria. Queste sono le localit di mare da me
pi apprezzate in Italia. Le tengo nel cuore, ma preferisco non andarci
d'estate, quando sono dai turisti invase. Sono genuine
e integre solo in presenza degli abitanti loro. In
agosto preferisco passeggiare per Roma che semivuota e piena di bellezza.
Anche se il mare pesantemente manca.
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Dopo dodici anni di imbrogli e
depistaggi, finalmente la magistratura salernitana ha incriminato due ufficiali
dei carabinieri e otto camorristi implicati nel mercato di droghe in quel di
Acciaroli. Angelo Vassallo, il Sindaco pescatore, aveva scoperto il tutto e si
stava per rivolgere alla magistratura per la doverosa denuncia. Glielo hanno
impedito nove colpi di pistola. Grazie al fratello Dario per la tenacia nelle
battaglie e denunce pubbliche che finalmente, sia pure dieci anni dopo, stanno
portando al risultato necessario.
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A cinque anni giravo per le
strade di Breganze sul monopattino in compagnia del mio amico Araldino. Mi ha fermato solo l'essere andato a sbattere con
la testa contro lo sportello di un'auto. A dodici anni giravo d'estate in
bicicletta, la Bartali di mio padre, per le strade di Altavilla, raggiungendo
prima il cinema all'aperto e poi la melonara per
gustare una fetta d'anguria. A sedici anni avevo gi la mia Lambretta, e cos
il mio perimetro di giri e conoscenze si ancor pi allargato. A venticinque
anni mi stato proposto di andare in Sicilia a organizzare i Centri Servizi
Culturali. Ho preso la patente, acquistato un'auto usata, e sono partito da
Vicenza per raggiungere prima Catania, poi Enna, Trapani, Agrigento e infine
Palermo. A 40 anni, ad Acquafredda, lavorando a
Potenza. per muovermi mi affidavo a un comodo
Maggiolino. A 65 anni, raggiunta la pensione, ho
lasciato alle mie spalle pattino, bicicletta, moto e auto, e da allora cammino
solo sui miei piedi e mi muovo sui mezzi pubblici. Penso sia stata la scelta
migliore. Anche se adesso il rischio pi forte che corro di essere investito
sul marciapiede da un ragazzotto che vola con il suo pattino tenendo gli occhi
fissi sul cellulare. Tornando cos alla replica invertita del mio incidente
iniziale.
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Via del Pigneto sono due km di
salotto all'aperto senza un'auto o una moto, senza un volgare schiamazzo. Solo
tavolini intorno ai quali sedersi, bere, conversare di quel che ti va, di quel
che ti pare. Oppure startene zitto, guardarti intorno e osservare. E' un unico
fiume di voci umane, risate, parole. Nessuno si lamenta e grida perch sta
male. Ci sono coppie, famiglie con bambini, gruppi di persone di tutte le et
che stanno bene insieme. Dovrebbe essere la condizione umana scontata e
normale. Di questi tempi di crisi quasi irreale. Cos concentrata, accogliente,
godibile una realt unica e speciale. Regalatevi una serata in Via del Pigneto. E' come entrare in un inaspettato, ricco
e saporito frutteto. E, dulcis in fundo, vi trovate anche due librerie fornite
di tavolini sul passeggio dove potere leggere sorseggiando.
Quale migliore situazione per vivere al meglio?
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Non basta disporre di un
potentissimo strumento tecnologico digitale per sapere all'improvviso e
automaticamente comunicare bene. Chi comunicava poco e male prima, vedr
moltiplicati i suoi limiti ora. Non basta pigiare un pulsante per avere risolto
il problema. Senza impegno morale e sforzo intellettuale, non si impara nulla.
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Stamattina davanti all'ingresso
principale di Villa Blanc eravamo in una decina a
protestare perch la Luiss, Universit privata di Confindustria, pur avendo nel
2011 firmato una convenzione favorevole, ancora non concede ai cittadini di
entrare la domenica e nei giorni festivi dentro la Villa per godersi il verde
dichiarato pubblico dal Piano regolatore generale del Comune di Roma. Il
guardiano che si presentato al cancello alla nostra richiesta di legittimo
ingresso ha semplicemente e perentoriamente dichiarato di avere avuto l'ordine
di non fare entrare nessuno. Insomma, a godersi il verde pubblico dentro Villa Blanc entra solo chi paga. Esattamente l'opposto di quanto
succede nelle principali universit private europee. E pensare che alla fine
del secolo scorso Veltroni, Ministro dei Beni Culturali, avrebbe potuto far
acquistare Villa Blanc per sette miliardi di vecchie
lire rendendola bene pubblico. E ora invece Confindustria come la avesse
posta sotto sequestro.
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Ma vi ricordate quando cinque o
sei anni fa vi inseguivo sui prati o in spiaggia
correndo, e alla fine sempre vi raggiungevo e abbracciavo, e rotolavamo insieme
sull'erba o sulla sabbia ridendo? Avevamo un gioioso rapporto corporeo, e
questo arricchiva emozioni e affetto. Ora non siete pi ragazzini, siete
adolescenti formati, attenti, esigenti. Io non solo non so pi correre, ma non
mi muovo neanche pi bene, e ogni tanto inciampo. E se vi tocco e accarezzo
reagite con un sorriso forzato. Il messaggio non pi abbracciami ancora nonno
gagliardo, ma che mi tocchi a fare, vecchio? La vita come un vento che prima
soffia forte, poi si fa sempre pi lento e impacciato.
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Bere un sorso di buon vino,
farsi una bella doccia, liberare dalla pip la vescica e scaricare dal ventre
il troppo d'aria. Ammiccare con un sorriso e un'occhiata,
spalancare la bocca in una sonora risata. Annusare una
rosa sontuosa o assaggiare con un morso la polpa di una pesca. Dare un
pizzicotto affettuoso. fare una carezza godereccia.
Ascoltare il proprio cuore che batte come un tamburo mentre il sesso si riempie
di sangue e diventa duro. Sembrano ovviet. In realt la tessitura quotidiana
della nostra esistenza. Vuoi vedere che sono la sola risposta a domande quali:
ma chi sono io, che ci faccio al mondo, che senso ha la mia vita?
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Il dolore ancora vivo di vecchi
ricordi.
Avevi sei anni, sei caduto
dall'alto correndo lungo un muretto. Hai sbattuto violentemente la testa a
terra e sei morto. Avevi sedici anni. Rientravi a casa da scuola correndo su un
motorino. Sei stato investito da un'auto che ti ha ucciso. Avevi ventuno anni.
Lavoravi lontano da casa. Rientrando la sera in
macchina sei andato a sbattere contro un muro. E sei morto sul colpo. Vi
conoscevo fin da piccoli, eravate dei tesori teneri e preziosi. Ho cercato di
consolare i vostri genitori sconvolti. So che avete bussato alle porte del
Cielo e che siete stati accolti.
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Il corpo umano meraviglioso,
specie quando giovane e armonioso. Le sue mani e i suoi
piedi, le gambe e le braccia, il petto e la pancia, le spalle, le natiche e il sesso,
il viso e la testa. Insomma, Il corpo umano in natura un capolavoro
assoluto. Se poi ci mettete le capacit di affetto e intelletto, di scienza e
sapienza, e tutto l'amore di cui capace, il corpo umano merita solo rispetto,
carezze e baci. Poi arrivano le pulsioni rapaci, il tu sei solo mio: lavora,
produci e taci. E il capolavoro assoluto si trasforma in oggetto da sfruttare,
in scarico di scorie e feci.
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C' sempre stata nell'essere
umano la voglia di comunicare il suo pensiero. Che come dire: guardate che io
ci sono, e ho diritto a dire ci che penso. I geroglifici incisi sulle pareti
delle caverne, i disegni e i graffiti sui muri delle case e delle strade, le
pagine stampate di un libro, hanno lo stesso scopo delle mail e dei post su facebook. Sono cambiate le forme e si sono moltiplicate le
firme, ma il senso lo stesso. Guardate che io ci sono, e ho diritto di dire
ci che penso.
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E poi dice che non ci sono
soddisfazioni nella vita. A una tredicenne, su richiesta dei genitori, ho dato
alcune lezioni di italiano aiutandola nella composizione scritta dei temi in
cui difettava. Qualche minuto fa mi ha inviato un messaggio in cui annuncia che
nel tema all'esame di terza media ha preso dieci. E mi ringrazia. E poi dice
che non ci sono soddisfazioni nella vita. Io mi confermo nella convinzione che
la buona scrittura salva.
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Le bambine e i bambini.
Gli occhi per lanciare intorno sguardi curiosi. Le gambe e i piedi per correre
veloci. Le braccia e le mani per abbracciare e afferrare decisi. La bocca e la
voce per strillare sicuri. Le cosce per montare sulle spalle dei genitori. E
poi le giostrine e gli scivoli, e una palla per mostrare quanto si bravi. E quanti polmoni spalancati, cuori pulsanti, energie
incandescenti. E io? Il nonno con penna e quadernetto
per descriverli. E un bicchiere di birra per dissetarsi. Bambine e bambini,
senza peccato e senza difetto, sono eguali e diversi. Hanno i numeri per
diventare tutti ottimi adulti. Se non li fa fuori prima la guerra tra
imperialismi. Dite che esagero? Ma la descrizione che
faccio all'interno dell'area giochi di Villa Mercede a San Lorenzo. Tutto
intorno corre rasoterra la lapide con su scritti i
nomi delle mille duecento vittime del bombardamento subito a Roma nel luglio
del 1943. Vedete che a esagerare non sono io.
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Un
amico mi racconta che l'altra sera andato a mangiare una pizza vicino alla
Stazione Termini. Rientrato a casa, si reso conto di avere perso il portafoglio
con tutti i documenti personali, pi una somma di 400 euro. Addio,
si messo il cuore in pace. Il giorno dopo riceve una chiamata dalla polizia
che lo invita a ritirare il suo portafoglio. Lo aveva consegnato un ragazzo
somalo che lo aveva trovato per terra fuori dalla pizzeria. Il mio amico
ovviamente subito corso, e ha trovato il portafoglio intatto con tutti i 400
euro. Ha poi anche trovato il modo di incontrarsi con il ragazzo somalo al
quale ha donato 100 euro. Queste cose ancora succedono.
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Ieri, insieme ad altri dieci
scrittori, ho presentato il mio Minori stranieri non accompagnati in occasione
del 25mo anniversario delle edizioni Fabio Croce. Eravamo, in una piazzetta
vicino al Colosseo, una cinquantina di persone, e in sottofondo arrivavano i
cori e la musica del corteo del Gay Pride. Insomma, tanta festa pubblica e libert collettiva:
non c' dimensione migliore per raccontare la propria vita trasformata in scrittura
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Ma quanto duro l'impatto di ginocchia, mani
e pancia sulla pietra, per la caduta causata da un ostacolo che affiorava non
visto a terra. Qualche secondo prima si dominava dall'alto dello sguardo il
mondo tutto intorno. Poi ci si trova di punto in bianco stesi, doloranti e
arresi. Per fortuna, malgrado il dolore per la botta
violenta e inaspettata, mi sono subito reso conto che non avevo nulla di rotto.
Ma il sentimento di sicurezza incorporato, il ritenersi strutturalmente esenti
da ogni rischio e pericolo, quello ha ricevuto un brutto calcio in culo. Mi sa che d'ora in poi scruter meglio il terreno sul
quale cammino.
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Serata della domenica trascorsa
con Cecilia, nostro figlio Roberto e la sua fidanzata, sulla terrazza della
casa dei due ragazzi dove ci hanno imbandito una cena sontuosa a base di pesce
alla brace e verdure varie, il tutto innaffiato da ottimo vino bianco, rosato e
rosso, e in finale un gran gelato. L'insieme preparato a
vista come una lezione didattica di gastronomia, conversando sulle cose del
mondo e della vita. Perch ho sentito necessaria questa nota di vita
famigliare saporita, gradevole e affettuosa? Forse perch nei tempi e nel mondo
attuale sta diventando per troppi una esperienza non
cos ovvia e scontata, ma piuttosto speciale e rara. Ma
ancora, malgrado Covid, crisi varie e venti di
guerra, per fortuna succede e arriva.
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Adesso che fra un p me ne andr
di l, mi chiedo chiss cosa trover. Mia madre che legge un libro, disegna un
quadro, suona il piano? Mio padre che, in attesa di qualche malato da curare,
ascolta una partita di calcio alla radio? Mio fratello Guido, il primogenito
comandante di una nave militare, che ascolta rapito la Nona Sinfonia di
Beethoven? Paolo, il secondogenito, che amante del bel canto, canta in coro di
un'opera lirica un brano? Il quarto fratello, Ernesto, che da ecologista
provetto e per non inquinare gira in bicicletta le strade di un paradiso
perfetto? E nonna Anna ci sar a preparare i piatti squisiti della sua cucina
magistrale? E io, una volta di l, per passare il
tempo che far? Girer sempre con il mio quadernetto in mano e penna biro, per
descrivere personaggi e raccontare cose curiose che incontro in giro? E se poi
incontro insieme Padre, Figlio e Spirito Santo, sar all'altezza di un cos
impegnativo compito? (Comunque confesso sottovoce di coltivare una speranza a
me cara: incontrare Pasolini, Leopardi, Che Guevara.)
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Il PD di Milano rifiuta di
conferire a Julian Assange la cittadinanza onoraria della capitale lombarda. E perch?
Perch giudica Assange non un giornalista d'inchiesta leale e coraggioso, ma un
ficcanaso indiscreto. Ma siamo sicuri che si tratti del PD e che siamo a
Milano? Non sar il partito di Erdogan di Istanbul, o
di Al Sisi del Cairo?
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A Castellabate,
celebrato dal film Benvenuti al Sud, diventato ricco chi ha scelto fin da
subito di fare il commerciante e l'immobiliarista al servizio del boom
turistico. Chi ha continuato a fare il pescatore, il pastore e l'agricoltore
rimasto povero. Con i 700 euro del reddito di cittadinanza, che all'inizio sono
sembrati una pacchia, chi lavorava come dipendente, cuoco, barista o cameriere ha smesso di lavorare integrando l'introito pubblico con
qualche lavoretto in nero. Chi ha sostituito buona parte dei lavoratori
dipendenti, facendosi il mazzo. sono stati gli
immigrati stranieri. Vissuti all'inizio dagli indigeni come invasori e
concorrenti pericolosi, si sono per nel tempo dimostrati preziosi per la
disponibilit al lavoro illimitato e duro.
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Le energie latitano, il cellulare scarico, e mi sento scarico pure io. Ho chiacchierato piacevolmente con due giovani amici tra di loro fidanzati, bellissimi come l'amore che si vogliono. Poi ho passeggiato per Villa Mercede tra i ragazzini scatenati nel gioco. Il tutto mi piaciuto assai, ma mi ha anche fatto meglio capire quanto sono vecchio e fuori gioco io. Leggere, scrivere, passeggiare e bersi alla fine un bicchiere di buon vino importante, ma rimane il punto fermo che tu sei vecchio, e solo. Hai fatto quello che hai potuto, e ti riuscito. Ma tutto quello che hai vissuto e continua a viverti intorno continuer imperterrito anche quando tu te ne sarai andato. E io che pensavo di essere al centro dell'universo mondo...
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Ma che grazia, che eleganza, che bella figura di donna libera e orgogliosa quella proposta dalla statua della spigolatrice sul lungomare di Sapri. Mai visto un corpo e un culo nudo di donna cos carnale e poetico insieme. La bellezza netta ed esplicita tutto trasforma e nobilita, anche la parte del corpo da cui esce la melma.
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Ieri ho trascorso la giornata passeggiando tra Piazza venezia e Campidoglio, Fori Imperiali e Colosseo, Teatro Marcello e Ghetto, approdando alla fine a un tavolino di Piazza Mattei per riposare e bere un bicchiere di vino contemplando i bellissimi quattro elfi che, immersi nelle cascatelle d'acqua della fontana, le gambe aperte e le braccia alzate a proteggersi dalle tartarughe che incombono sulle loro teste, sono il baricentro che d valore unico alla Piazza. Mi sono per ore districato a fatica tra colonne di turisti in marcia, specialmente scolaresche folte di bambini e ragazzi di tutto il mondo con i loro genitori, insegnanti e accompagnatori. Tutti incantati e rapiti dalle tante bellezze storiche, gli sguardi avidi per godersele tutte. Poi la sera, a casa, a seguire in tv gli analisti di Atlantide che con toni e facce funebri, e il corredo di immagini di morte terribili, sviscerano cause e ragioni della guerra in Ucraina. Insomma, prima una immersione nel trionfo della bellezza odierna e remota, e poi la testimonianza di come l'umanit sta distruggendo le fondamenta della sua vita futura. Il tutto in una giornata. Meno male che stamattina mi ha svegliato Giorgio, che ha due anni ed mio vicino di casa, con i suoi gorgheggi famelici di piacere e gioia.
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La pi grande e celebrata democrazia del mondo, gli USA, anche la maggiore produttrice di armi, guerre, stragi. Il pi grande Paese ex comunista, la Russia, pensa di poter esportare eguaglianza, giustizia e libert grazie a carri armati e bombe. Siamo nelle mani di Biden, Zelensky, Putin. Sar regredito io che preferisco passeggiare a San Lorenzo dentro Villa Mercede, tra gli strilli, le risate, i mille giochi allegri dei bambini?
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Mamma
Elisa. Nonna Anna. La sorella Anna Maria. E poi le
fidanzatine Anna Rita, Maddalena e Laura. Maria Teresa la cugina. La
nipote Anna Lisa. Rossella che mi ha dato una figlia. Cecilia che mi ha
regalato un figlio. E poi Pamela, Jasmine, Gaia e altre giovani amiche ospiti
nel Protettorato. E le tante ragazzine poetesse del laboratorio di scrittura. E
le molte amiche mamme socialmente impegnate. Quanti sguardi dolci e voci
argentine. Quante parole sagge, stimolanti e allegre.
Quanti baci, abbracci, risate. Come non essere felici
di tante femmine incontrate nella vita accoglienti,
affettuose, creative?
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Il sette aprile prossimo
presento alla Biblioteca Tullio De Mauro, dentro Villa Mercede di San Lorenzo,
un mio nuovo libro: Minori stranieri non accompagnati. A parte la soddisfazione
di presentarlo in un luogo cos importante e bello, confesso che mi colpisce la
coincidenza con la data del sette aprile. Il 7 aprile 1979 famoso per la
retata di arresti promossa tra i militanti dell'Autonomia operaia dal giudice
Calogero. Tutti assimilati, a partire da Toni Negri,
alle Brigate Rosse. Gli Anni Settanta erano stati anni di stragi. Allora io mi
stavo trasferendo con Cecilia da Palermo a Maratea, in Basilicata. Per la quale
ebbi fin da subito un colpo di innamoramento da
portarmi a raccontarla e descriverla in cinque libri. Nel 1979 era appena
uscito per la Feltrinelli un mio libro sul femminismo. Sono trascorsi quaranta
e pi anni, sono diventato vecchierello, il sette aprile presento un mio nuovo
libro. L'ennesimo. Da quante storie interessanti, problematiche e belle,
raccontandole, sono stato coinvolto. Posso orgogliosamente dirlo?
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Quanto mi piacerebbe che il
Cristo di Maratea, girando occhi e nobile capo verso il basso, dicesse agli
abitanti che lo hanno eretto e venerano: cosa aspettate
a ospitare gli orfani ucraini, che stanno arrivando a migliaia dalla guerra,
nell'ex Collegio Scuola di Fiumicello, che per anni ha ospitato centinaia e
centinaia di bambini orfani della Basilicata? O pensate che i bambini orfani
che hanno bisogno di ospitalit siano solo quelli di casa vostra?
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Ieri, salendo su un autobus, ho
inciampato sull'ultimo gradino e sono precipitato a terra pancia sotto. Ho
sentito un dolore al ginocchio e al braccio, ho temuto qualche complicazione,
ma ho capito per fortuna subito che le ossa erano tutte a posto. Intorno a me,
disteso per terra pancia sotto, c'erano sedute al loro posto cinque giovani
donne. Nessuna ha alzato lo sguardo dal cellulare per informarsi su come stavo
- quantomeno un: tutto bene signore? Vuoi vedere che il male peggiore non
inciampare e cadere. ma fregarsene del mondo
standosene rinchiusi dentro il proprio cellulare.?
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Eravamo tantissimi a Piazza San
Giovanni contro la guerra. In cinquantamila a manifestare tutta la nostra
energia pacifista positiva. Donne e uomini, giovani e anziani, famiglie con
bambini. L'assenza della Cisl, a favore dell'invio in Ucraina delle armi, non
ha penalizzato per nulla. La bellezza di trovarsi ad
esprimere in cos tanti determinazione, passione ed entusiasmo dalla parte
giusta.
E poi c'era il sole, e
sventolavano tante bandiere tricolori e rosse. Landini ha concluso
con un intervento forte e una energia mirabile. Mi venuto da pensare che potrebbe
essere del nostro Governo un ottimo Presidente. P.S.: presente nel corteo un
segmento di manifestanti della Basilicata. E insieme a
me e a Cecilia anche alcuni amici di Acquafredda.
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Nella mia piuttosto lunga
esistenza non ho mai alzato mani e piedi per colpire con violenza qualcuno.
Anche nel contrasto e conflitto pi aspro, mi sono sempre imposto di esprimerlo
con le parole e lo sguardo, al massimo con uno scritto. Questo fondamentale
rispetto per gli altri, richiesto anche per s stessi,
l'ho appreso fin da ragazzino. Aggredire con violenza un corpo umano, ma anche
quello di un semplice animale, sempre stato per me inconcepibile,
imperdonabile, quasi alla stregua di un sacrilegio. Ecco perch la guerra per
me l'orrore assoluto.
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Eravamo in migliaia e migliaia stamattina a manifestare per la pace in Piazza
Santi Apostoli. La piazza non bastava a contenerci tutti. Gli organizzatori
avrebbero dovuto convocare la manifestazione in Piazza del Popolo. Una piazza
piccoletta non poteva contenere tutta quella voglia di pace. Tanti i giovani,
tante le famiglie con bambini. Roma si schierata contro la guerra come meglio
non avrebbe potuto. Dopo, sullo slancio, ho camminato a lungo passeggiando
dentro le pi belle piazze del centro. Piazza Navona, Campo dei Fiori, Santa
Maria in Trastevere fino alla piazzetta Mattei al Ghetto. E mi ripetevo in testa sgomento: ma che c'entra la guerra con tutta questa
bellezza? Solo chi non capace di apprezzarla le preferisce la violenza. E' il
maschio coglione a credersi forte perch capace di provocare la morte. Ma la soluzione vera non sar quella di mettere nelle mani
delle donne il governo del Pianeta? E i maschiotti?
Basta con i botti! Giocassero al pallone, coltivassero i campi, si divertissero
a fare i cuochi, cantassero canzoni e scrivessero carmi. Con il divieto
assoluto di toccare le armi.
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Quaranta persone di un paesino
di 150 abitanti, Acquafredda di Maratea, si riuniscono nella sala di una
pizzeria. Per chi e per cosa? Per una riffa, la festa
di un compleanno, una tombola? No, in quanto soci di
un comitato civico discutono sul come fare in modo che due gallerie che l'Anas
in procinto di scavare, portino tutti i vantaggi possibili, anche se non si
ben capito quali, e nessun danno. I quaranta convenuti si conoscono bene tra
loro, di tutti e di ciascuno sanno vita, pregi e difetti. Eppure stanno tre ore
a discutere su come organizzarsi e agire al meglio perch, anche da tegole che
cadono inaspettate dal cielo, esca per il paese qualcosa di buono. Acquafredda
un paese felice e comunista, quanto di meglio una comunit possa esprimere?
No, certamente. Ma viene voglia di augurare a tutti gli aggregati umani di
dedicare ogni tanto qualche ora di incontro per affrontare
meglio problemi e questioni che condizionano il loro stare al mondo.
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Gli emissari dei signori del
denaro sono alla fine arrivati. Sono forniti di armi potenti: ruspe, camion e
motori dalla forza di cannoni. Vogliono sventrare la montagna per potersi
muovere pi veloci tra Acquafredda e Sapri. Le infliggeranno per anni e anni ferite e sconquassi. Sono quelli cui non importa molto
il rispetto della natura: vogliono soltanto potere e soldi. Lo chiamano
progresso e sicurezza. Ma si rendono conto del danno
che compiono alla bellezza? Per ricavare denaro, gettano il benessere
collettivo in un buco. Ma loro sono i signori del
denaro, della bellezza non gliene importa un fico. A meno che
non convenga a loro. Dice: ma le rocce sulla strada incombono e straripano.
Sono pericolosissime, bisogna assolutamente evitare di passarci con l'auto
sotto. Nessuno nega l'importanza della tutela della vita. Ma
non era proprio possibile intervenire con reti adeguate, ed evitando il pascolo
e gli incendi d'estate? Bisognava proprio spendere 47 milioni di euro, e
chiudere la Statale 18 se non definitivamente
sicuramente per anni? Forse, spendendo un decimo di quanto spenderemo,
in qualche mese si poteva mettere in sicurezza quel tratto. Ma
ha prevalso il criterio della sicurezza sbandierata, e della massima spesa
prodotta. Chiss chi ci sar a festeggiare tra qualche anno l'apertura delle
gallerie: chi sentir la sua vita finalmente al sicuro, o chi sentir
depositato al sicuro il suo profitto
privato?
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Sud.
I falchi e i
gabbiani, i merli e i colombi, gli scoiattoli e le volpi, i cinghiali e i lupi. Le arance e i limoni, le
olive, l'uva e i fichi. I mille fiori e frutti di piante e alberi. Il blu del mare in perenne movimento, il cielo con sole in festa e
splendore del firmamento. Il vento come canto di brezza e urlo di
tempesta. La bellezza del Sud, le sue mille risorse ed
energie purtroppo al servizio del solo turismo estivo. Le troppe case
vuote in attesa di essere riempite ad agosto. Lo scarso risultato con un grande
costo. Come guadagnare in due mesi di che campare il resto
dell'anno. Ma un investimento o un danno? I
giovani che se ne vanno, i bambini che non nascono, i vecchi che in solitudine
si arrendono e intristiscono. Qui ci vuole uno scatto di reni, rimettere in
acqua i remi. O avremo come risultato solo crisantemi.
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Il mio amico Massimo Marnetto
propone una riflessione che ritengo molto interessante. Eccola di seguito.
Decise multe agli over 50 che non si vaccinano, dopo l'obbligo imposto a loro
carico. Niente controlli in strada, n a campione, ma una moderna procedura
digitale di incrocio dati, tra quelli anagrafici e gli
elenchi dei vaccinati, per individuare e sanzionare i renitenti
all'inoculazione. Ad occuparsi della ricerca sar
l'Agenzia delle Entrate, che ha competenze e tecnologie per svolgere queste
ricerche. Bene. Ma allora, perch non si adotta lo
stesso metodo per stanare gli evasori? Da anni si sente dire dagli addetti ai
lavori che la stessa Agenzia sarebbe pronta per incrociare dichiarazioni e
indicatori di reddito, per individuare i ricchi simil-poveri.
Ma quando si parla di tasse evase (oltre 100 miliardi
annui!) escono fuori puntigliose questioni di privacy; mentre per debellare il covid, no. E' il consenso, bellezza.
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Una zuppa di
lenticchie con dentro pezzi di cotechino accompagnata da un ottimo vino
Aglianico. Voi direte
che per festeggiare l'avvio dell'anno nuovo un piatto scontato. Solo che sono
seduto a un tavolo del ristorante Necci in Via Fanfulla da Lodi al Pigneto, proprio dove cinquant'anni fa Pasolini ha girato
alcune scene del suo primo film l'Accattone. E mangio la zuppa sotto il suo
sguardo che sorride da una sua gigantografia appesa al muro. Io ogni tanto gli
rispondo con il mio, anche se le labbra sono bagnate di zuppa di lenticchie. Sotto l'immagine del volto di Pasolini riportata una sua frase
che dice: "Ascolta, la passione non ottiene mai perdono. Te lo dico
io che vivo di passione, e mai mi perdono."
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