PENSIERI ESTIVI
Acquafredda di Maratea
Seduti a tavola da Peppe tra cespugli di basilico e mentuccia,
assaporiamo di polipi e alici un'insalata
innaffiata
da una portentosa falanghina gelata.
Qui tutto è intatto, intenso, eterno.
Rossi fichi d'India occhieggiano tra le spine,
la massa azzurra del mare sprigiona
una potenza
che dà sgomento.
La luna risplende regina del firmamento.
Qui la natura è vitale come un portentoso unguento.
*
Mastro Nicolino
Officiante perennemente indaffarato nel suo tempio di cibi, vini e
altri tesori, Mastro Nicolino vi aspetta al varco per sorprendervi e rendervi
felici con sempre nuovi sapori. Vi scruta pensoso, vi soppesa affettuoso, vi
spiega paziente i segreti di un cibo favoloso. Voi vi lasciate accogliere e
accarezzare dalle suggestioni di una piazzetta marateota
dal genius loci portentoso dimenticandovi del mondo.
Un gatto vi osserva sornione da un uscio attirato da tutto quel profumo.
Voi ringraziate qualche iddio benigno, e Mastro Nicolino, sorseggiando da un
calice un nettare divino.
*
Scario a riparo della groppa del Monte Bulgheria.
Policastro con la solenne e ariosa vastità
del suo Golfo.
Lo spettacolare colpo di scena
della corona di luci dei paesi illuminati.
Il lungomare su cui pigra si srotola la passeggiata.
I palazzi severi in fila, il faro
con la sua fulminea sciabolata.
Gli ulivi centenari che contrastano la calura.
I ragazzi alti come giraffe e le ragazze eleganti come cigni.
Gli adulti troppo spesso obesi come ippopotami.
Il ristoro del risotto ai frutti
di mare gustato i piedi penzoloni sull'acqua.
I bambini che guizzano beati inseguiti da festanti cagnolini.
Scario, genio marino di San Giovanni a Piro, ombelico del Cilento:
ti prego, rimani così come sei! non metterci nei guai:
non cambiare mai!