Pillole
Le occasioni
gratificanti sono cos scarse di questi tempi che tocca cercarne qualcuna di
quelle vecchie nei cassetti. Ad esempio una lettera di Francesco Barbagallo,
uno dei migliori storici delle vicende del Mezzogiorno, che cos mi ha scritto
vent'anni fa, dopo avere letto il mio libro Colui che
non diventato, biografia in forma di romanzo sulla purtroppo breve vita di
Gian Paolo Nitti, nipote del grande meridionalista Francesco Saverio.
"Caro Marchesini, ha scritto un libro molto bello, emozionante,
intenso. L'ho
letto tutto d'un fiato. Ho fatto lo stesso con Mistero
Napoletano di Francesco Rea. Mi sembra un contributo importante. Anche sul
piano letterario ben riuscito. La figura di Gian Paolo Nitti risalta con
grande vigore e fascino. La tecnica della testimonianza, nella forma
dell'oratorio, ben riuscita, efficace, coinvolgente. Mi congratulo molto per
il lavoro compiuto e per il risultato." A volte
vale la pena leggere le vecchie lettere.
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Nell'autunno del 1979 sono partito da Palermo insieme a
Cecilia per raggiungere Maratea. Ci voleva una persona molto importante e bella
per convincermi a lasciare la Sicilia. Abbiamo trovato casa ai Garottoli, contrada che sta sulla collina sopra
Acquafredda, una delle frazioni di Maratea lungo i suoi 30 km di costa stupenda
sul Golfo di Policastro. A Maratea con Cecilia abbiamo vissuto e lavorato
cinque anni - cinque ad Agrigento, cinque a Palermo, 5
a Maratea: che questa durata di tempo costante e invalicabile sia per me un
tempo ciclico? Lei lavorava come psicologa al consultorio e ad assistere i
bambini del Collegio Scuola di Fiumicello, io alla Lega delle Cooperative di
Potenza a dare una mano e a organizzare i soccorsi dopo il terribile terremoto
che aveva colpito Basilicata e Irpinia. Di Maratea non mi sono solo innamorato
per la bellezza incantevole del paesaggio, ma mi sono interessato e impegnato
in ambito sociale, culturale e politico fino a raccontare le mie esperienze in 5 libri. Il primo, in cinque
parti e venticinque punti, stato un omaggio in cui ho descritto le ragioni
del mio innamoramento. Il secondo, Maratea il sogno di una cosa, il
frutto di un pensiero pi meditato e critico sui problemi e le contraddizioni
che via via riscontravo. Il terzo e il quarto libro li ho dedicati a due
personaggi famosi: il primo a Francesco Saverio Nitti, il grande meridionalista
lucano, che ho immaginato di incontrare e intervistare ottantenne vivo e vegeto
nella sua Villa di Acquafredda, in modo da fargli raccontare la sua vita e il
suo pensiero. E il secondo libro dedicato a suo nipote Gian Paolo, morto
in un incidente d'auto sulla statale 18, giovane
storico e politico talentuoso. Di lui ho ricostruito la ahim breve ma intensa vita attraverso la testimonianza e
il racconto degli amici, dei famigliari, e di chi l'ha conosciuto e stimato. Il
quarto libro, Lettere dal Sud, una antologia di
aneddoti e racconti a comporre e disegnare di Maratea un mosaico. Di molti
giovani e meno giovani di Acquafredda e Maratea sono diventato amico. Lo
testimonia e conferma Maratea ancora e ancora, l'ultimo mio
libro pubblicato. Poi con Cecilia abbiamo sperimentato come e quanto gli
inverni ad Acquafredda fossero lunghi e piuttosto deserti, e cos abbiamo
deciso di trasferirci a Roma. Dove ancora felicemente stiamo, malgrado gran
parte della Capitale sia ridotta a un enorme garage di auto in movimento.
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La personalit di ognuno il risultato del concorso di pi fattori, da quello genetico ereditario a quello del contesto sociale e
del periodo storico in cui vive. L'arco delle opportunit ampio, il risultato
determinato dalla scelta di soddisfare bisogni e desideri sfruttando le
risorse disponibili, dando priorit, tra i tanti possibili, in particolare ad
alcuni considerati prioritari e imprescindibili. Tutti puntiamo a ottenere il
necessario economico e materiale per vivere in un accettabile benessere,
acquisendo abilit tecniche e competenze professionali specifiche. Chi vuole
rendersi utile mettendosi a disposizione, chi preferisce l'indipendenza e
l'autonomia sfidando anche la solitudine, chi invece si trova bene in
un gruppo a collaborare. E chi predilige il conoscere e lo scoprire attraverso
l'esperienza del muoversi e del viaggiare. Chi si impegna
nel sociale dalla parte di chi sta peggio e soffre, chi preferisce concentrare
le sue energie in un ambito pi ristretto e famigliare. e
chi invece lotta per realizzare un modello di societ ideale. C' infine chi tende
a imporsi ed eccellere sulla spinta del protagonismo e
dell'ambizione pur di soddisfare la sua individuale affermazione. E a volte,
pur di ottenerla, disposto a tutto, cambiando disinvoltamente ideali,
alleanze e fronte. C' perfino chi muore
ucciso perch si schierato coerentemente e fino in
fondo per i valori in cui crede, e chi, pur di cavalcare da protagonista la
cresta dell'onda, si schiera dalla parte del potere prima avversato, e che ora
gli conviene e frutta. C' anche chi, pur di sottrarsi alla fatica e alla
sofferenza, si rifugia nella droga. Mica facile e semplice la vita.
Figuriamoci ora che entrata pesantemente in gioco pure la pandemia. Tocca
sperare che l'esperienza di una crisi cos pesante e dura
induca alla convinzione che necessario cambiare strada e stili di vita.
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Noi del Nord siamo imprenditori e industriali potenti. Siamo veloci ed
efficienti, abbiamo artigli feroci e zanne voraci. Abbiamo accumulato cos
tanta ricchezza che non sappiamo neanche pi dove metterla. Abbiamo cos
inquinato le falde acquifere che i nostri bambini nascono gi malati.
L'agricoltura finita, abbiamo trasformato la nostra terra in valanga
cementifera e bomba chimica. Abbiamo distrutto territori e natura? Ma chi se ne frega, noi non abbiamo paura. Abbiamo perso
anche la sola cognizione di rispetto e coscienza. La nostra vita diventata un
gran riempirci la panza, e insieme scavarci la fossa.
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Noi del Sud siamo bellissimi, siamo antichissimi, siamo pieni di chiese, madonne
e santi. Non ci manca niente, abbiamo il mare e i monti. Perch dovremmo
cambiare? Siamo belli e forti su tutti i fronti. Vogliamo tanti turisti ricchi
e spendaccioni. I criticoni sono invidiosi e rosiconi,
i poveracci andassero fuori dai coglioni. Vogliamo solo principi e conti, chi
non aristocratico ci inquina le fonti. Siamo
spocchiosi, autosufficienti e autoreferenziali? La vostra tutta invidia per
le nostre ali. (Ma allora perch le case si svuotano,
i giovani partono, di bambini ne nascono sempre meno? Forse perch una bellezza
che si autocelebra pietrificata non produce pi latte dal seno.)
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Si direbbe che in certe aree del Paese, specie nel Sud, ci sia una coazione
a non risolvere i problemi, specie se fondamentali per il buon vivere. Ad
esempio, il continuo propagarsi estivo di incendi con
le conseguenza ovvia e prevedibile di frane rovinose che interrompono le
strade. Ad esempio, la statale 18 che si snoda lungo i
32 km della costa di Maratea,: da quando l'ho conosciuta quarant'anni fa che
con inesorabile regolarit estiva qualche incendio devasta un tratto facendo di
conseguenza precipitare massi sulla strada con immancabile interruzione del
transito. E infatti successo anche questa estate,
tra Sapri e Acquafredda, con la statale che dalla met di agosto ancora
interrotta. Non basta il Covid a dare una bastonata
in testa al libero e necessario movimento di abitanti e turisti, ci voleva
anche il fuoco acceso da qualche folle furioso. Cos si devasta e rende
irraggiungibile e non godibile un pezzo di paradiso.
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Ogni citt, comunit, territorio dovrebbe avere qualcuno che, conoscendo e
amando senza esserne troppo condizionato, ne racconta novit, fermenti,
contraddizioni, con sguardo lucido e critico. Empaticamente coinvolto pur
restando indipendente e autonomo. Raccontare le comunit e i territori, i loro
miglioramenti, le difficolt e gli ostacoli, alimenta il confronto e favorisce
il cambiamento necessario. Su Maratea, senza esservi nato, lo sto facendo meglio
che so e posso fin dal primo incontro. E me ne ritengo fortunato.
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Sarebbe un capolavoro assoluto se il Sud riuscisse ad accogliere e
integrare gli immigrati in arrivo da Medio Oriente e Africa, e nello stesso
tempo i turisti vacanzieri dei Paesi del Nord Europa.
Che possono permettersi la spesa di una vacanza prolungata anche perch
beneficiari delle risorse depredate a quei Paesi dai quali i migranti per la
povert indotta sono costretti a scappare.
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Sul referendum attinente il taglio del numero dei parlamentari esprimo
anch'io il mio pensiero. Innanzitutto mi sembra infondata e fuori luogo
l'opinione di chi sostiene che se vincesse il S la Carta costituzionale
subirebbe un grave attentato. L'attuale numero di parlamentari stato deciso
dal provvedimento di un governo democristiano del 1963, in origine la
Costituzione non stabiliva alcun numero preciso. Il funzionamento dell'attuale
Parlamento non in fatto di democrazia rappresentativa al suo meglio, essa va
rafforzata e rinnovata con una legge elettorale proporzionale con soglia al 3%,
e altri provvedimenti che dovranno necessariamente essere presi. Su questi
aspetti importanti mi fido dei pareri espressi da
costituzionalisti e intellettuali come Valerio Onida,
Salvatore Settis, Lorenza Carlassare,
Domenico De Masi, Gad Lerner, Erri De Luca, Barbara
Spinelli. Se prevarr il S questa strada potr e
dovr essere percorsa, con il prevalere del No le cose rimarranno come sono.
Ultima, ma non marginale, la riflessione sull'impatto dell'esito del
referendum sull'attuale Governo. Il S lo
rafforzerebbe costringendo PD, 5 Stelle e LeU a una
collaborazione pi attiva e stretta. Il No lo indebolirebbe a vantaggio
dell'unica alternativa possibile: quella orribile costituita da un governo
Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia.
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Notizia che sarei felice di leggere. Accolti a Maratea 50
bambini e bambine in arrivo dall'isola di Lesbo, dove erano rifugiati, a causa
dell'incendio. Saranno ospitati nel Collegio Scuola di Fiumicello, abbandonato
da decenni ma rapidamente riattivato, dove i piccoli saranno nutriti, seguiti,
assistiti e scolarizzati dal personale necessario. Il tutto a spese e su
finanziamento dell'Unione Europea. Il collegio scuola di Fiumicello riprende cos
la sua storica funzione scolastica ed educativa, e la
presenza dei 50 bambini e bambine compenser anche il forte calo di nascite
locali.
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E' da quando ho conosciuto Maratea nei primi anni Ottata
che tutte le estati, inesorabilmente, ho assistito a, o ho avuto notizia di incendi sui monti lungo i suoi trenta e pi km di costa.
Ora, non proprio da credere che si tratti di fenomeni spontanei causati dal
caldo del sole estivo. C' quindi sicuramente una componente
di dolo costante e duratura. Ricordo che c'era chi accennava ai pastori che
provocano l'incendio per avere l'anno successivo erbetta nuova e fresca per le
bestie al pascolo. E chi includeva nel fattore dolo anche chi, con aerei ed
elicotteri, veniva reclutato per spegnere gli incendi
in
cambio di un guadagno monetario. So bene che questi fenomeni dolosi e nefasti
non accadono solo sulle coste e colline di Maratea, ma anche in Sardegna e
Calabria, Puglia e Sicilia. Ci che per colpisce la loro inesorabile
continuit. Possibile mai che praticamente tutte le
estati il verde del paesaggio stupendo si riempia di piaghe e ferite nere, e i
massi precipitino a bloccare l'unica e preziosa strada disponibile? Come possibile che una comunit continui ad accettare che
la propria sicurezza sia in balia degli interessi di una esigua ma agguerrita
minoranza? E' una vicenda simile all'istituzione dell'Area
Marina Protetta lungo i 32 km della costa. Anche di questa ne
sento parlare a partire dagli anni Ottanta, e anche l penso che a condizionare
e impedire siano interessi minoritari. Ma fino a quando ha da essere rinviata
la messa in sicurezza degli interessi collettivi e della integrit
della natura? O alziamo le spalle e ci accontentiamo del fatto che Maratea
rimane comunque bellissima?
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Sar che a me le manifestazioni di consenso troppo unanime e unitario
provocano per reazione il dissenso, ma dopo avere attentamente seguito in video
su fb alcune manifestazioni pubbliche organizzate a
Maratea, mi sento di dire questo. Allora: il Sindaco della citt e altri
relatori insistono nel celebrare antiche vicende storiche in cui la cittadina
stata coinvolta, sottolineando e ribadendo che i Micenei trovarono rifugio
lungo le coste del Golfo di Policastro, e i romani venivano ad approvvigionarsi
di garum, una salsa saporita di pesce confezionata
dai pescatori locali sull'isola di Santojanni; sulla quale, tredici secoli fa,
una tempesta costrinse allo sbarco un gruppo di monaci costretti a migrare
dall'Armenia perch per le loro credenze religiose perseguitati, recanti con s tra le reliquie anche quelle del loro Vescovo Biagio,
accolto e ospitato nella Chiesa del Castello ed eletto come Santo protettore
del territorio. Quindi un racconto
corale e ufficiale volto a esaltare accoglienza e ospitalit nei confronti del
forestiero in fuga da fame, guerra e persecuzione religiosa. Benissimo:
ma siamo cos sicuri che se oggi al Porto di Maratea
si presentasse un barcone colmo di migranti profughi a causa di fame e guerra,
sarebbe accolto come furono accolti allora i Micenei, i Romani e i monaci
armeni in fuga? O per essere entusiasticamente accettati bisogna essere
portatori delle reliquie di un Santo che viene dall'Armenia? E se si cos
aperti e ospitali, perch si d tanto ascolto a chi pontifica No ai migranti e
Porti chiusi? Qui non che si vuole insieme la moglie
ubriaca e la botte piena?
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Intanto, sarebbe saggia iniziativa che Lagonegro, Lauria, Maratea, Nemoli,
Rivello e Trecchina, si tenessero per mano lungo le sponde del Fiume Noce, e
liberassero la propria latente consapevolezza di essere una sola Comunit,
pronta ad accogliere altri viandanti che vengono da Territori lontani. Sono
d'accordo con tutte le riflessioni proposte da Labanca
e Mignone, ma lo sono in particolare con questa che
ho riportato. Soltanto che mi chiedo, visto anche il successo ottenuto alle
ultime regionali dalla Lega di Salvini, che ha molto
giocato sul tavolo le carte No ai migranti, Porti chiusi e Prima gli italiani,
come convincere gli abitanti dei paesi citati
che allo svuotamento progressivo dei loro borghi c' soluzione se ci si
convince e attrezza per accogliere, formare, inserire e integrare i nuovi
viandanti. Mimmo Lucano, Sindaco di Riace, alle prese con problemi simili, ci
ha provato attirando attenzione ed elogi, ma anche l'ira di Salvini
che ha immediatamente capito che se avesse avuto successo una politica di
accoglienza responsabile e mirata come quella, il primo ad
essere sconfitto sarebbe stato lui.
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Ci si pu godere il mare
alla spiaggia del Macarro, e poi incantati visitare
la Grotta delle meraviglie a Fiumicello, per poi salire in alto ad ammirare il
panorama del Golfo dalla Statua del Cristo. Si pu passeggiare nel labirinto
misterioso dei vicoli del Centro Storico indugiando per un assaggio di prodotti
tipici da Nicolino. Ma per mangiare bene si pu
allungare il tiro approdando da Luigi ad Acquafredda, o a Cersuta da Cesarino.
E volendo si pu arrivare a gustare baccal o capretto in un ristorante del
Lago Sirino. E poi si pu passeggiare percorrendo l'anello del vecchio sentiero
appena ripristinato dentro Acquafredda, dal Porticello
dove nel 1848 stato catturato e poi ucciso Costabile Carducci, patriota del
Risorgimento, per approdare a Villa Nitti e rendere omaggio al grande
meridionalista lucano. Ma ci che particolarmente vi raccomando assistere al
tramonto seduti alla piazzetta del Porto sorseggiando
un bicchiere di vino. Maratea ancora e ancora.
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Mi par di capire che c' chi sostiene e teorizza che sulle vicende di un
luogo legittimato al diritto di parola solo chi ci abita. Detto in parole pi
esplicite: se non sei di qui, se non ci vivi, devi stare zitto e farti i cavoli
tuoi. Come se fossero bene accetti solo i residenti, mentre gli stranieri
possono essere tollerati, ma non necessariamente graditi. Ma
non il principio leghista per eccellenza? L'Italia agli italiani, Maratea ai
marateoti, Acquafredda agli acquafreddari:. Ma la scelta giusta non dovrebbe essere quella di sentirsi
cittadini del mondo, locali e insieme universali? Ma
allora avevano ragione don Peluso e l'altro prete di
Sanza ad aizzare la popolazione indigena contro Costabile Carducci e Carlo
Pisacane, sbarcati con i loro patrioti uno ad Acquafredda e l'altro a Sapri: si
trattava di forestieri invasori e quindi andavano necessariamente eliminati? Credo di cominciare a capire il grande successo della Lega anche
nelle regioni del Sud: per l'invito a rintanarsi nel localismo protettivo.
Ma non che i dialoghi sbandierati sono in realt
monologhi tanto dotti quanto autoreferenziali? Io penso che la strada giusta
sia quella indicata da Sindaci come Mimmo Lucano e Angelo Vassallo: e cio da
chi salva e accoglie i migranti come cittadini che
possono essere formati e integrati diventando una risorsa per tutti, e da chi
tutela l'integrit del proprio territorio a costo di rimetterci la
vita.
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Ma tu che critichi tanto i Dialoghi di Acquafredda per un omaggio al Grande
Esule Francesco Saverio Nitti da parte di chi oggi appare seguace della stessa
ideologia di chi allora lo ha esiliato, come avresti
impostato, fosse dipeso da te, questi odierni Dialoghi? Nei primi Anni Settanta
del secolo scorso ho curato un'antologia sui Nuovi Termini della Questione
Meridionale, pubblicata da Samon e Savelli. Io avrei
nutrito questi Dialoghi aggiornati della stessa materia di cui ho cercato di
nutrire il mio nuovo libro Maratea ancora e ancora. E cio con una rassegna, un
racconto e un confronto su temi, questioni e problemi di cui vivono e soffrono
oggi le Regioni del nostro Sud. Partendo cio da situazioni problematiche
concrete. Tipo Lampedusa travolta dall'ondata di sbarchi grazie alla follia
dell'accordo di Minniti con una Libia composta da bande armate in guerra tra loro. E poi la calabra Riace
che grazie a Mimmo Lucano, un sindaco illuminato fatto fuori da Salvini ministro dell'Interno, si stava impegnando in un
progetto di accoglienza e integrazione dei migranti percepito
come necessario anche per salvare borghi altrimenti spacciati. E quindi
Acciaroli nel Cilento che si oppone a spaccio di droga e speculazioni edilizie
sacrificando all'alleanza torbida tra camorra e alcuni
carabinieri Angelo Vassallo, il suo migliore Sindaco. E poi Santa Maria
di Castellabate snaturata da una invasione di turisti
per la sua bellezza e il successo di un film, Benvenuti al Sud. E Maratea?
Appunto, il mio libro intende proporsi non come elogio retorico ed enfatico del
passato, ma come riflessione e confronto sul presente per affrontare meglio il
futuro. E altrimenti su cos'altro vale la pena dialogare?
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Alleluia! Durante il mese di agosto, ad
Acquafredda di Maratea, ai bordi della piscina dell'Hotel Gabbiano, si
svolgeranno i Dialoghi organizzati dal professor Sirignano, docente della
napoletana universit Suor Orsola Benincasa. Il pi
interessante mi sembra quello in programma la vigilia di Ferragosto. Sirignano
presenta il suo nuovo libro dedicato a Francesco Saverio Nitti. E fin qui tutto
bene: ogni riflessione che riguardi pensieri e opere del grande meridionalista
lucano non pu essere che benvenuta. L'aspetto sconcertante che il libro si
apre con un saggio di Domenico Fisichella che ha gi ricevuto qualche anno fa
dal prof Sirignano un premio intitolato a Nitti, che dal fascismo stato
perseguitato e costretto per anni all'esilio. Ripeto qui quello che allora ho
detto: Fisichella ha fondato e diretto con Gianfranco Fini l'Alleanza
Nazionale, partito di destra estrema. Coinvolgerlo e premiarlo in iniziative
dedicate a Nitti trovo sia una operazione indegna di
trasformismo opportunistico. A meno che il Fisichella
non si sia convertito al liberalismo antifascista, democratico e progressista
di cui era artefice e sostenitore il grande meridionalista lucano.
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Acquafredda di Maratea, borgo della Basilicata che sorge sulla costa
tirrenica, da qualche giorno offre una passeggiata ad anello che si sviluppa
per sei km in un susseguirsi di scorci panoramici splendidi tra mare e
montagna. Partendo dalla spiaggia di Porticello, dove, costretto dal cattivo
tempo, un giorno del lontano 1848 sbarc a capo di un manipolo di patrioti
risorgimentali Costabile Carducci, si prosegue lungo la costa sotto la
magnifica Villa di Francesco Saverio Nitti, meridionalista lucano, per salire
poi tra lecci e pini sopra Acquafredda, dove da una roccia gli sgherri del
prete borbonico don Peluso precipitarono uccidendolo
Costabile Carducci. Ecco che in un paio d'ore, magari accompagnati da uno dei
libri che ho scritto su Maratea e sulla vita e le
opere di Francesco Saverio Nitti e del nipote Gian Paolo, morto in un incidente
d'auto sulla strada statale il giorno in cui nel 1970 fu eletto consigliere
regionale, potrete godervi uno dei pi bei tratti di costa della Basilicata. Vi
auguro che succeda almeno una volta nella vita.
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Vieni in vacanza in Molise, ti diamo la casa gratis. E liniziativa
organizzata degli amministratori del comune di San Giovanni in Galdo, provincia
di Campobasso, diventata virale, tanto che in meno di 24
ore sono arrivate telefonate da Trieste, Ragusa, Genova, Bologna, ma anche da
Irlanda, Francia, Spagna, Polonia, Ucraina.
Liniziativa nasce dal progetto Regalati il Molise, organizzata dallassociazione
locale Amici del Morrutto: 40 soggiorni gratis da
una settimana ciascuno, nelle case del borgo, con lobiettivo di ridare vita
piccoli gioielli nascosti, invisibili dai circuiti turistici, nellestate pi
difficile per il settore. Il bando si rivolge a chi non molisano, per chi
non ha parenti molisani e per chi non ha nessuna
propriet immobiliare in Molise proprio per far conoscere il territorio pi
possibile.
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Ogni tanto mi sorprendo a congratularmi con me stesso: come mai, malgrado
l'et e i tempi difficili del coronavirus, non solo non sto male, ma
addirittura benino? Forse dipender dal fatto che sono cos attaccato alla vita
che mi accontento dell'essenziale poco: un bambino che giocando gli sprizza
l'energia dal corpo, una parete cos carica di bianco fiore che sembra essere
appena nevicato, un bel brano di musica che mi arriva inaspettato. E mi fa
dimenticare che la citt prigioniera di inquinamento,
barriere, cattivo odore e lamiere. Io resisto e mi applico nel godermi il
meglio del creato.
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Ho letto con attenzione e interesse il nuovo libro su San Biagio di Luca Luongo, autore che personalmente non conosco
ma stimo. E' lo stesso Luongo a precisare che il suo
libro su San Biagio si aggiunge ad altri dieci sulle vicende del Santo. Ora, io
che vengo dal profondo Veneto cattolicissimo, e fin dall'infanzia ho
sperimentato quanto pu essere presente in una realt sociale la Chiesa
Cattolica con qualcuno dei suoi mille Santi, forse proprio per questo mi sento
autorizzato a chiedere: ma come mai Maratea ha costruito in cos larga misura la sua identit storica, sociale e pubblica
sulla figura di un Santo il cui petto avventurosamente arrivato sulle sue
coste dall'Armenia secoli fa? Cosa ha a che fare
Maratea con San Biagio, perch la cittadina lucana si cos intensamente
identificata e votata al culto di una persona sia pure di vita, storia e valore
sicuramente elevati? Mi spingo a porre una domanda che non mi sembra n
irriverente n gratuita: potrebbe esistere una Maratea senza un culto di San
Biagio cos intenso e pervasivo? Ma perch si ritiene di maggior senso e
significato per il benessere pubblico cittadino tributare tutto questo omaggio collettivo a un personaggio sicuramente di
rilievo ma arrivato dall'Armenia gi defunto, mentre la villa di Acquafredda,
fatta erigere da Francesco Saverio Nitti, dove l'intellettuale, l'economista,
il politico meridionalista, lo statista democratico e antifascista lucano ha
composto le sue migliori opere, oggi praticamente vuota e abbandonata, usata
un paio di volte l'anno per delle sfilate istituzionali di pura facciata? Ma cosa e chi decide la natura, la storia, l'identit di una
comunit?
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Giuseppe Conte un personaggio insolito per il panorama politico italiano.
Non mai fazioso o partigiano schierato, di destra, di centro o di sinistra
che sia. Non tifa, non ammicca, non usa linguaggi doppi o di consorteria. Non
per questo riluttante o indecifrabile nel suo pensiero. Rester nella storia
il ritratto con il bisturi che ha fatto di Salvini,
seduto accanto a lui, in Parlamento, basito e pietrificato. Conte pienamente
dentro, capace e competente, rispetto al ruolo di premier che svolge in modo
responsabile ed equilibrato. Non in obbedienza a qualche lobby o potentato, ma al servizio della cosa pubblica e guidato dal senso dello Stato.
Cosa che dovrebbe essere un atteggiamento ovvio, ma che in Italia piuttosto
raro. Insomma, in Olanda hanno Rutte, in Inghilterra
Johnson, in Ungheria Orbn. Noi abbiamo Conte, un
premier poco scenografico, n troppo dolce n troppo amaro. Specialmente in
questa emergenza drammatica del virus, mi sa che il caso di tenercelo stretto
e caro.
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Il vero responsabile del corona virus chi ha consentito
lo sterminio degli alberi, le colate di cemento e la proliferazione delle auto
nei centri urbani, la corsa all'urbanizzazione selvaggia e l'abbandono dei
borghi, l'agricoltura chimica e l'allevamento intensivo degli animali, lo
smaltimento dei rifiuti di tutti i tipi, da quelli chimici ai nucleari, nelle
terre dei fuochi, nei corsi d'acqua, nei mari. Il responsabile del corona virus chi ha scelto il portafoglio pieno e non
la salute dei polmoni, il conto in banca gonfio e non la prevenzione dei
tumori, le cliniche private per ricchi e non la medicina di base per
tutti.
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Mai stato per un periodo cos prolungato in compagnia solo del mio corpo.
Per certi versi mi viene da paragonare la situazione in cui vivo alla compagnia
continua e fedele di un cane: solo che in questo caso il cane sono io. Respiro,
annuso, ascolto, sento e percepisco, registro, soffro e godo il mio corpo pezzo
su pezzo anche minuscolo, minuto dopo minuto. Nient'altro
mi distrae e disturba, o raramente e poco. Sono chi osserva e chi osservato,
chi vive ed vissuto. Mi guardo mentre vivo. Non mi
sono mai tanto concentrato su me stesso. Sono il mio protagonista assoluto. Mi
apprezzo e sopporto, mi gestisco e mi curo, mi amo e mi odio. Sono oggetto e
soggetto del mio stesso giudizio. Come guardarsi allo specchio: solo che qui lo
specchio sono io. Sono in attesa non so bene di cosa,
di un diavolo o di un Dio. Intanto mi faccio compagnia, prendo nota e
scrivo.
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Il Pio Albergo Trivulzio decimato nei suoi ospiti. La
faccia del suo direttore generale, ora indagato per omicidio colposo plurimo,
dal ghigno criminale e mefistofelico. Il suo gruppo dirigente che,
mentre gli ospiti del Trivulzio morivano come mosche, si spartiva un premio da
580 mila euro. Siamo a Milano, cuore pulsante della Lega. Evviva Napoli, Bari e
Palermo.
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Ma dove siete oggi amici
della scuola elementare con cui giocavo alle biglie e alle figurine, a calcio e
a guardie e ladri? Ma vi ricordate le pazze corse in
monopattino che mi sono costate un buco in testa e una frattura alla clavicola,
le discese in slitta sulla neve e le immersioni dentro gli slarghi naturali del
torrente? Ma dove siete ora ragazzini con i quali trascorrevo
le vacanze estive al mare in quel di Pesaro ospite nella grande struttura
diretta da Padre Damiani, o in campeggio con il CAI sotto le cime dolomitiche
al lago di Molveno? E dove siete ora amici e compagni della scuola media nel
seminario vicentino ai tempi di Carlo Zinato vescovo, e voi compagni di
ginnasio del glorioso Liceo Pigafetta? E dove siete
ora compagni e amici adolescenti del Pio X di Treviso con i quali ho trascorso
cinque anni delle superiori dentro e dietro mura alte cinque metri per
scavalcare le quali e andare a vedere di nascosto La fontana della vergine di Ingmar Bergman mi sono slogato
una caviglia? E poi dice che quello non era amore per il cinema... E dove siete
ora colleghi universitari della Cattolica di Milano con cui ho trascorso un
anno al collegio Augustinianum? E dove siete voi
amici commilitoni con cui ho affrontato per quindici mesi il servizio militare
obbligatorio in quel di Maddaloni? E dove siete ora ragazzini della scuola
media salesiana di Arese dove per un anno ho insegnato
il francese? E dove siete giovani compagni e amici di
Enna, Trapani e Agrigento che ho conosciuto e apprezzato nelle battaglie degli
anni infuocati del Sessantotto? E dove siete ragazzini della Casa Amica di San
Leone con i quali mi sono cos legato da finire per adottarne un paio? E dove
siete finiti voi sessanta ragazzi in rieducazione nella bresciana Villa Paradiso
che ho per due anni diretto? E dove siete finiti voi ragazzi apprendisti edili
cui ho insegnato i primi elementi politico sindacali
al centro della CGIL di Palermo? E dove siete finiti voi ragazzini lucani del
Collegio Scuola di Maratea che ho guidato nelle attivit culturali e sportive
durante le vacanze estive? E dove siete finiti voi ragazzi e ragazze che ho
seguito nel corso alberghiero che si svolgeva all'Hotel San Diego di
Acquafredda? E dove siete finiti voi ragazzi e ragazze di scuola media, e minori
stranieri non accompagnati, che ho seguito per anni nei laboratori di scrittura
creativa alla Falcone e Borsellino, alla Fratelli Bandiera e al Protettorato?
Tanti sono i luoghi scolastici, di vacanza e formativi dove
vi ho incontrato, conosciuto e amato, da sentire come del tutto famigliare e
congeniale l'affermazione di Giovanni Bosco che esclamava: ragazzi, appena vi
vedo e gi di voi io mi innamoro. Ecco, io trovo che
la mia vita abbia il suo senso specialmente per i tanti ragazzini e adolescenti
e giovani dei quali sono stato amico e ai quali ho dato per crescere una mano.
Perch l sono i passaggi decisivi della vita di ciascuno. E per i tanti
fratelli e figli, naturali o adottati, che lungo l'intera mia
vita ho avuto. E penso che sarebbe giusto se il suo approdo finale, il suo
cosiddetto paradiso, fosse il ritrovarmi in compagnia specialmente di quelli
che in tanti incontri, esperienze e passaggi pi mi sono rimasti dentro. Perch
tutto il resto, la salute, il lavoro, il denaro, stato s importante, ma solo
come contorno, supporto e accompagnamento necessario.
Perch al centro ci devono stare la parola e la scrittura per la conoscenza, la
poesia e la musica per l'allegria e la leggerezza, il sorriso e la
carezza.
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Ma no, ditemi che non
vero, che si tratta soltanto di uno scherzo. Non posso uscire di casa quando voglio, non posso passeggiare dove mi piace
farlo, mi impedito di incontrare gli amici e le persone che amo. Ma che me ne faccio allora delle mie energie, del mio tempo?
Devo stare rinchiuso completamente solo davanti a un quaderno e a uno schermo?
E le voci, i sorrisi, gli umori e gli odori, l'infinita variet di forme e di
colori? E le carezze e gli abbracci? E non mi sapete neppure dire quando tutta
questa deprivazione potr finire? Ma io non sono un
monaco di clausura, non cerco qualche Dio a conforto della mia paura. Io amo la
buona tavola in compagnia, la musica e la poesia, il sole, il mare e la natura
rigogliosa. Vi prego, ditemi che tutto uno scherzo, che non vero, che sto
facendo un brutto sogno.
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Posso dire che del centro storico di Maratea mi mancano moltissimo i
vicoli, quelli pi interni, nascosti, stretti ma proprio per questo
intensissimi? L dentro si percepisce fisicamente, sulla pelle, una
concentrazione di identit e di genius
loci come se gli spazi ridotti tra le case, le finestrelle e gli spigoli
trattenessero un cumulo di storie e di vite che si sono nel tempo succedute.
S, certo, ci sono le belle piazze principali, le chiese, i palazzi privati e
istituzionali, e ad aprirsi improvvisi ci sono gli squarci panoramici sui
monti, la valle e il mare. C' Piazza Buraglia dove
sostare circondati da ampi e soccorrevoli bar e negozi caratteristici. Ma perdonatemi se dico che le serate estive pi belle le ho
trascorse al tavolo con amici a gustare sapori di cibi e vini squisiti in una
piazzetta che si apre improvvisa nel cuore della rete dei vicoli interni. L
dove io credo si concentri e sia possibile gustare il meglio che Maratea e la
Basilicata possono dare. Qualcuno dir: e sono ricordi questi da somministrare
in tempi cos difficili e duri? E io rispondo che
proprio assaporando questi ricordi che si ricavano energie e coraggio per
meglio affrontare e superare la durezza di questi tempi.
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Fiumicello uno dei borghi che sorge in riva al mare di Maratea. Lo
conosco bene perch vi ho lavorato alcune estati in qualit
di animatore dei bambini e bambine dai sei ai dodici anni figli di
lucani emigrati. Ne venivano a centinaia per trascorrere al mare le vacanze
estive. Venivano dalla Francia, dall'Inghilterra, dal Belgio e dalla Svizzera.
La mattina in spiaggia, poi il pomeriggio un paio d'ore in aula per riprendere
un p di conoscenza della lingua italiana, e quindi
andavamo a passeggiare in gruppo attraversando il parco del Santavenere e poi
sullo slancio al Porto a mangiare un gelato. E qualche
volta in pullman si arrivava al Cristo o a visitare la Grotta alla Marina. Mi
ritengo fortunato di avere conosciuto le bellezze del territorio di Fiumicello
in compagnia di decine e decine di figli di lucani
belgi, francesi, svizzeri e inglesi. Oggi mi piange il cuore a pensare che il
Collegio Scuola, che durante l'anno scolastico ospitava tanti bambini orfani, e
d'estate i bambini emigrati dalla Basilicata, ora
completamente abbandonato e vuoto. Gesummaria che spreco. E mi viene da
pensare che Mimmo Lucano, quando stato per decenni Sindaco di Riace,
accogliendo e integrando in lavori utili e produttivi i migranti ha portato il suo paese in forte calo demografico dai 1500
abitanti del Duemila ai 2370 di oggi. Non bisognerebbe seguire il suo esempio?
Ovviamente dopo che il virus stato debellato.
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Acquafredda di Maratea mi ha sempre suggerito
l'immagine di una gran donna forte e primitiva sdraiata sulla schiena con le
braccia accoglienti spalancate e le gambe aperte per meglio accogliere il
vigore delle acque del mare. Acquafredda un piccolo universo completo perch
non vi manca nulla. C' infatti in alto la montagna
rocciosa e impervia, il verde intenso della collina, e poi in basso le spiagge
Porticello e Luppa che offrono l'acqua del mare
azzurro e pulito del Golfo di Policastro. Poi c' il piccolo centro abitato ahim in progressivo calo, ma la bottega di alimentari di Ginetto regge ancora, e insieme al ristorante Sfara aiuta a campare; e poi i vari b&b
e i tre alberghi per l'ospitalit, e infine una splendida Villa Nitti da
visitare per innamorarsene. E l'associazione Scuola e Vita per alimentare gli
incontri e la socialit. C' anche la roccia nuda e cruda sopra la Madonnina da
cui fu fatto precipitare Costabile Carducci, l'eroe risorgimentale catturato e
ucciso da un borbonico prete locale. Insomma, Acquafredda di Maratea ha
bellezze naturali, strutture per ospitare e storia da incantare. Peccato per la clausura da virus non poterla raggiungere.
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S, d'accordo, nella storia dell'umanit le pestilenze ci sono state
sempre, anche con milioni di morti. Un mio nonno
farmacista in quel di Vicenza, nel 1919 morto a causa dell'influenza
spagnola. Una delle peggiori, spaventosa. Ma perch il coronavirus esploso prima nel distretto pi
industrializzato della Cina, e poi, in Italia, ha colpito innanzitutto
Lombardia, Veneto, Emilia Romagna? Si forse mosso su una base di simpatia o
antipatia geografica? Una volta, a costituire base di lancio per le pestilenze
erano le regioni pi povere del pianeta. E non dice nulla il fatto che il
satellite registri che lo smog da inquinamento massimo sulla Pianura Padana,
dopo il blocco delle attivit a causa del virus praticamente
quasi scomparso? Non sar che c' uno stretto
collegamento tra sistema capitalistico mondializzato, potente nei suoi
risultati quanto predone e distruttivo, e l'attuale pandemia da coronavirus? Il
vaccino, che ancora per non c', andr sicuramente iniettato agli umani: ma
non anche al sistema che con i suoi eccessi lo ha
provocato?
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Vorrei fare i complimenti al
mio amico Roberto Speranza, per come sta svolgendo positivamente in un momento
terribile il suo ruolo di ministro della Sanit. E' venuto di
persona a portare la sua solidariet in appoggio alla nostra battaglia per
Villa Blanc aperta nel suo parco i giorni festivi al
pubblico, come sottoscritto ma non mantenuto dalla Luiss. E poi davanti a Villa
Paolina per impedire che possa essere abbattuta per costruire al suo posto un
anonimo e speculativo mini grattacielo. E permettetemi di dire che una ragione
in pi per apprezzare Roberto Speranza sta nel fatto che originario di
Rivello.
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Tutto si consuma, tutto svanisce e sfuma.
Ci crediamo onnipotenti: le mazzate che prendiamo sui denti!
Troppi pubblici comizi, troppi commerci di corpi, merci e feticci
La ribellione scoppiata pure nelle carceri con feriti e morti.
E se il virus fosse manifestazione
degli eccessi della globalizzazione?
Tutto si consuma, tutto svanisce e sfuma.
Sola rimane in cielo luminosa e piena la luna.
Varia e mutevole, la nostra parte buona.
Accoglie, conforta, consola, e non si consuma.
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Ma che sorpresa da piccolo piacevole batticuore trovare in una grande
libreria dell'usato, in Viale Ippocrate di fronte alla Sapienza, copia di un
mio libro uscito quarant'anni fa edito dalla
Feltrinelli, diario e testimonianza dei problemi di coppia tra moglie
femminista e marito compagno comunista. Avevo deciso di firmare con il cognome
di mia madre, Monico, e ricordo la sorpresa del
fornitore della libreria Cento Fiori di Palermo, dove allora lavoravo, in presenza del fatto che il libro in una settimana aveva
venduto 200 copie. D'altra parte la Feltrinelli ne
tir quattro edizioni ciascuna di 5000 copie che andarono tutte in pochi mesi
vendute. Ricordo che regalai copia del libro a Leonardo Sciascia, che poi ne parl in un suo articolo apparso su L'Ora. So'
soddisfazioni. Anche perch sono passati quarant'anni, e il libro, in qualche
modo e nell'usato, ancora circola. Alla faccia del
virus corona. Approfitter anzi dell'embargo per rileggerlo.
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Qualche pensierino sul carnevale. Quanto bello indossare per finta e per
gioco l'identit di qualcun altro. Tanto dopo qualche ora tutto finisce e
riprende il tran tran
consueto. E' come dare dalla fessura della porta di casa un'occhiata al mondo,
per poi richiudere e sbarrare per sentirsi protetti e al sicuro. Il carnevale
che dura un giorno all'anno dovrebbe riversare i suoi
fantasiosi fermenti per animare e arricchire la vita di ogni giorno. Voi dite, meglio un giorno di carnevale l'anno che manco quello?
Non ne sono convinto. Mi sa di gioco scherzoso ma inutile di mascheramento per
rientrare precipitosamente nei ranghi del camuffamento.
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Ci sono comunit imprigionate da una logica tribale, guidate da gruppi di
potere che si oppongono a qualsiasi cambiamento reale. Noi stiamo bene cos,
proclamano: gridando di non voler essere infeudati. In realt ad allarmarli il terrore che qualsiasi cambiamento comporti
un limite o una riduzione ai loro interessi privati. Ma
non proprio una mentalit di rigida conservazione tribale a infeudarli? Il
potere di controllo assoluto sulle risorse dei luoghi la logica miope ed
egoista su cui si reggono proprio le trib feudali. Destinate prima o poi a morirne. Dalle logiche tribali si esce non per
un intervento dall'alto o dall'esterno, ma per la capacit interna alla
comunit di evolvere e maturare. Sulle logiche tribali possono andare a nozze
solo Berlusconi, Meloni e Salvini.
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Non solo questione di Area Marina Protetta. Maratea potrebbe diventare,
forte anche del pensiero di Francesco Saverio Nitti, uno dei luoghi di incontro e confronto, uno dei centri politici e culturali
propulsivi dell'area del Mediterraneo. Per la messa a punto
delle strategie di tutela dell'ambiente e per guidare a un approdo positivo i
flussi migratori tra continenti. Questioni che diventeranno sempre pi cruciali. E Villa Nitti potrebbe costituire centro e
punto di riferimento necessario. Quale modo migliore per tenere insieme
passato, presente e futuro?
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Stasera, per tornare a casa, sono salito sul tram che percorre Viale Regina
Margherita. Mi sono seduto sul primo posto libero e mi sono subito accorto che
accanto a me era seduta una ragazza. Era immersa nella lettura di un libro che
per la sua forma mi ha fatto ricordare i romanzi che alla sua et leggevo
anch'io: Alberto Moravia e Elsa Morante, Emile Zola, Tolstoi, Dostoevskij, o qualcun altro di quegli autori dai
capolavori eterni. La ragazza aveva il viso a met coperto da lunghi capelli
neri, e da nessun belletto n rossetto intriso, non lacca sulle unghie, scarpe
sportive comode senza ombra di tacco. Sono rimasto sorpreso e stupito in presenza di una giovane e bella donna vestita al fine
principale di proteggersi dal freddo, senza l'addobbo e l'omaggio a lacche,
creme, trucchi e tacchi alti. E che non compulsava frenetica il cellulare, dimentica del mondo perch immersa nella lettura di un
classico. Ma allora esiste ancora in circolazione
questo splendido esemplare. Sul tram che percorre Viale Regina Margherita stasera devo avere avuto
un'allucinazione.
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Non ho mai avuto una casa di propriet. Non ho mai
vissuto con una particolare casa un legame di appartenenza esclusiva e privata.
Ogni casa stata parte funzionale del mio impegno sociale e amicale. Le mie
vere case sono state i luoghi e i contesti dove ho
vissuto: Breganze, Lovara e Altavilla dove sono stato bambino e ragazzo felice.
E poi Vicenza, Treviso e Milano dove ho studiato e mi sono emancipato. E Catania, Enna, Trapani, Agrigento e Palermo dove mi sono
professionalmente e politicamente impegnato. Ne sono testimonianza due
libri che ho scritto: Mia cara, da un marito compagno, e I Nuovi Termini della
Questione Meridionale. E poi Acquafredda di Maratea dove ho vissuto e scritto
cinque libri sulla bellezza dei luoghi, la loro storia problematica e intensa.
E poi il Brasile la cui potente bellezza anche se soltanto assaporata mi ha
ispirato il racconto in un libro. E infine, a Roma, i cinque anni di impegno politico trascorsi in un Circolo del PD, i suoi
temi, problemi e contraddizioni, esperienza che si pure tradotta in un libro,
Diario militante. E quindi l'impegno a fianco del sindaco Ignazio Marino pure
quella trasformata in un libro, Io non ci sto. E
l'esperienza di laboratorio di scrittura creativa sempre raccolta in un libro,
La scrittura che salva. E infine l'incontro con la bellezza e la storia
centenaria di Villa Blanc, Io sono la Villa, e
l'impegno a favore dei minori stranieri non accompagnati che pure si
trasformata in un libro. Insomma, penso si sia capito che casa mia l'incontro
tra la voglia di conoscenza e impegno a favore del luogo e del contesto sociale che intellettualmente, emotivamente,
socialmente mi hanno coinvolto. Dove c' bellezza e
conflitto sociale a causa dello sfruttamento, quella casa mia, e l mi
impegno. Anche raccontando e scrivendo.
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Anche nelle prese di posizione pro e contro una istituenda
Area Marina Protetta, ad esempio quella di Maratea, i punti di vista divergono
sulla base di come si valutano e giudicano gli interessi in gioco. Se a
prevalere quello personale e immediato, scatta il rifiuto: lo stato delle
cose presenti non deve essere modificato, perch consente di intascare un
risultato personale e privato certo. E nessuno, Stato, Regione o Municipio si
pu permettere di impedirlo. Se invece prevale un punto di vista pi lungimirante
e saggio, e cio l'interesse a tutelare un territorio
e un ambiente che per come vanno le cose rischia di degradare e deperire
irrimediabilmente, necessario introdurre nuove e diverse regole capaci di
garantire il beneficio di tutti: dalle generazioni presenti a quelle dei figli
e nipoti. Nel loro diritto a non emigrare godendo dei
frutti di risorse naturali ancora cos ricche e sublimi. Mentre se la natura e
l'ambiente muoiono, il vantaggio non va proprio a nessuno, il danno a tutti. Il
ragionamento appare semplice e persuasivo, ma c' chi per difendere come dogma
inviolabile l'interesse suo privato, si direbbe disposto a opporsi anche
ricorrendo alle barricate. Nello sprezzo dell'interesse generale
collettivo.
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Io penso che in politica bisogna guardarsi
dall'atteggiamento di chi nelle sue posizioni e convinzioni si crede completo,
perfetto, definitivamente arrivato e compiuto. La ritengo tentazione propria di
chi teme o non accetta i rischi del cambiamento. Con esso la propria identit
potrebbe andare in frantumi, e cos si cristallizza e pietrifica trasformandola
in monumento. Chi non ha fiducia nella vita e in se stesso, tende a rifugiarsi
in qualche credenza: il tifo per una squadra di calcio, il conforto degli amici
di una piazza, una forza politica o una chiesa titolare di una verit tanto
assoluta quanto immaginaria, capace per di produrre effetti
calmanti quanto una droga. La vita senza percorso e processo non ha n
senso n forza. Ha energia e direzione solo nel mutamento che accetta
l'inevitabile rischio della caduta e dell'inciampo. Altrimenti ai trasforma in slogan e finzione, litania e rito. Cio in
un nulla rumoroso.
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In Emilia Romagna hanno vinto le Sardine malgrado
una candidatura all'inizio contestata e controversa come quella di Bonaccini. Sardine che hanno comunque sostenuto Bonaccini che quindi continuer a governare grazie alle
Sardine. Perch senza le Sardine avrebbe vinto la Lega con Bergonzoni. Complimenti anche
a Callipo che, inventato candidato del centrosinistra in Calabria all'ultimo
minuto, riuscito ad arrivare al 30% dei consensi malgrado
i 5 Stelle che si sono presentati in proprio, crollando dal 43% delle ultime
politiche all'attuale 5%. E malgrado la 'ndrangheta
che, come dice il giudice Gratteri, il Calabria sposta il 20% dei voti. Vuoi
vedere che le Sardine sono oggi, migliorato e rinnovato, pi indipendente e
autonomo, il movimento 5 Stelle delle origini?
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Giambattista Mele, medico a Viggiano e Grumento Nuova, comuni della
Basilicata interessati dalle attivit estrattive dell'Eni, da una indagine compiuta in quell'area con l'associazione
Medici per l'Ambiente ha rilevato che c' un incremento di mortalit per le
malattie cardiovascolari fino al 32% rispetto agli altri comuni della Val
d'Agri. Ma l'Eni ha stretto un accordo con
l'associazione dei presidi scolastici per cui organizzer interventi didattici
nelle scuole per illustrare quanto l'Eni rispetta l'ambiente. Arnaldo Lomuti, senatore lucano dei 5
Stelle, sostiene che le attivit dell'Eni sono altamente impattanti proprio per
i delicati equilibri dell'ecosistema. Ma a scuola a
dire la propria l'associazione dei presidi ha invitato soltanto l'Eni. C' chi pu e chi no. Dipende dal denaro e dai mezzi.
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Ieri sera alla facolt di teologia della Chiesa Valdese eravamo in trenta
ad ascoltare Domenico De Masi, Paolo Berdini, Stefano
Fassina e Riccardo Magi sul tema cosa vogliamo che
diventi Roma nel 2030. I relatori hanno per due ore esposto con grande
competenza e ricchezza di riflessioni, dati e stimoli: tanto che mi hanno
indotto a pensare che loro dovrebbero far parte della squadra a supporto del
nuovo sindaco che verr eletto l'anno prossimo. E
siccome la domanda perno era su quale idea guida
dovrebbe costruirsi il programma, mi venuto da pensare che se ogni anno a
visitare la Capitale arrivano a Roma 24 milioni di turisti, come pu l'idea
cardine del programma non essere quella di Roma Capitale della bellezza
condivisa? E per cos'altro, se non per questo,
arrivano tanti milioni di turisti? E come articolare e riempire di contenuti
concreti il programma? Ma se a Roma sono attive 70
universit pubbliche e private frequentate da un esercito di trecentomila
studenti, come non mobilitare ed estrarre da l cultura, energia, idee e
intelligenza?
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In segno di lutto per la morte del tifoso della Vultur
Rionero, Fabio Tucciariello, investito lo scorso 19 gennaio,
a Vaglio di Basilicata (Potenza), da un'auto guidata da un sostenitore del Melfi, domenica prossima, 26 gennaio, il campionato di
Eccellenza lucana si fermer. La decisione stata presa in
serata dal Comitato regionale della Basilicata della Lega nazionale dilettanti
dopo la riunione, che si svolta stamani nella Prefettura di Potenza, del
Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Non lo dico io come
esercizio di sarcasmo e ironia, lo dice stasera l'Ansa.
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Amici calabresi mi dicono che, pur essendo Callipo un imprenditore bravo e
di successo, e la candidata leghista del tutto inadeguata al compito, alle
elezioni in Calabria vincer Jole Santelli. Ma perch?
Perch ad appoggiarla nelle citt e nei territori sono
state create decine di liste capitanate da figure locali di potere e influenza
clientelare, che saranno quindi votate non per la stima alla candidata, ma in
virt degli intrallazzi e interessi in gioco. I miei amici calabresi aggiungono
pure che la presentazione di due candidati, uno del PD, l'altro dei 5 Stelle, stato un errore che si riveler fatale, perch
sar un ulteriore elemento a favore della Santelli. Il non essere stati capaci di unire il fronte democratico progressista in
un solo candidato, metter la Calabria nelle mani di una destra inetta,
malavitosa e fascista.
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Evidentemente io sono un intellettuale astratto, un sognatore privo di
contatto concreto con la realt. Forse proprio per questo io immagino la costa
di Maratea come un luogo di pellegrinaggio e incontro collettivo, di fruizione e godimento, di predilezione e innamoramento, dove
chi cerca pace, benessere e felicit chiamato e accolto. Chi abitante e
protagonista del luogo perch vi nato e cresciuto, chiamato a rendere
Maratea attrezzata a svolgere compiutamente la sua vocazione, non ad
appropriarsene per trasformarla in piccola risorsa per la sua soddisfazione
privata. Maratea terra bellissima e privilegiata: volete mai che possa non
essere Area Marina Protetta?
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La memoria conta veramente per gli individui, le collettivit, le civilt:
solo se tiene insieme limpronta del passato e il progetto del futuro, se
permette di fare senza dimenticare quel che si voleva fare, di diventare senza
smettere di essere, di essere senza smettere di
diventare. (Italo Calvino)
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Come mai in Basilicata i Comuni del petrolio non hanno realizzato sviluppo vero
e non hanno fermato lemorragia dei loro giovani? La domanda potrebbe pari pari applicarsi a livello
regionale, allo sviluppo del quale il petrolio non ha concorso, pur avendo
usufruito in modo consistente del rubinetto delle royalties. Sovrapponendo le
due situazioni, quelle comunali e quelle regionali, emerge chiaramente la
stessa impostazione politica ab inizio, che, di fronte alla domanda dellEni,
soldi o sviluppo, ha risposto soldi. E i risultati
sono una cassaforte regionale e comunale che anzich aprirsi per gli
investimenti veri sul territorio si sono aperte ora per tappare un buco, ora
per tapparne un altro. Un fiume di denaro che si
disperso in maniera carsica, ora calmando la rabbia dei cittadini con il bonus
carburante, ora mettendo al lavoro cinquemila forestali senza che ci fosse un
briciolo di organizzazione produttiva, ora portando il gas nelle case dalle condutture, l dove invece entrava dalle finestre. (Rocco
Rosa - Talenti lucani))
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Dal 2016 il Ministero degli Interni mette a disposizione della regione
Basilicata sei milioni di euro per costruire nell'area metapontina centri di
accoglienza forniti di servizi al fine di ospitare le centinaia di migranti che
vengono utilizzati in agricoltura per la raccolta dei
pomodori e di altri prodotti. Esiste inoltre un Piano Nazionale Anticaporalato che prevede l'investimento di altri 17 milioni per recuperare siti e dare occupazione ai giovani
lucani nell'assistere, integrare e tutelare i migranti dell'area. Ebbene,
a opporsi sono proprio i Comuni di Lavello e Palazzo, maggiormente interessati
dal fenomeno migratorio e dai fenomeni di caporalato.
Le motivazioni? Evidentemente sfruttare la mano d'opera a buon mercato e con pratiche
di vero e proprio schiavismo si pu, attrezzare strutture e servizi per
accogliere, tutelare e integrare i migranti troppo impegnativo ed meglio di
no. Anche correndo il rischio concreto di perdere i finanziamenti proposti.
Questo oggi passa il convento lucano metapontino. E' una visione sterile e
miope. Specialmente se sono le istituzioni locali a farla propria. Porter
forse pi soldi in tasca a qualcuno nell'immediato, ma
cos la comunit, i paesi e le citt, della Basilicata e del Sud si svuotano, i
giovani se ne vanno, bambini ne nascono sempre meno. Ci si accontenta di
qualche danza finale prima di precipitare?
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Pu Maratea esistere e vivere bene in totale indipendenza e
autonomia? Possibile che ogni cambiamento debba essere vissuto come pericolo e
minaccia? Ma la sua storia di millenaria apertura non
ha contribuito a migliorarla e arricchirla? E se ora molte case si svuotano e
sono in stato di abbandono, i giovani se ne vanno e di bambini ne nascono
sempre meno, non ci sar bisogno di un supplemento straordinario di apertura,
confronto, riflessione, impegno? Ma in buona sostanza
non lo stesso passaggio di svolta e cambiamento cui chiamato il mondo
intero? E Maratea, all'interno di questo percorso, per la sua naturale
straordinaria bellezza non chiamata a dare esempio di come si possa
convertire uno stato complesso e problematico in un
nuovo percorso di benessere collettivo? E voi volete che Maratea e i suoi
cittadini, con il buon senso raziocinante di cui dispongono frutto di una esperienza storica multiforme e prolungata, non sappiano
dire la loro e dare un contributo positivo per superare al meglio il passaggio
critico in cui ci troviamo? E non si tratta di accettare di mettersi in
discussione, affrontare il mare aperto per quanto agitato e tempestoso, capire
quale deve essere la meta da perseguire dando il proprio meglio per guadagnare
il giusto? Ovviamente non con la presunzione di poter fare da
soli, ma rendendosi parte attiva di un concorso e un concerto collettivo.
Il primo passo? Ad esempio un referendum tra i cittadini sull'istituzione
dell'Area Marina Protetta sulla base di un testo che
ne spieghi correttamente obiettivi e contenuti. Per capirne i vantaggi e
accettarne regole e vincoli bisogna innanzitutto essere bene informati.
Altrimenti rischia di prevalere la logica degli interessi particolari che d s
qualche risultato parziale immediato, ma rischia di provocare nel tempo lungo i peggiori danni e disastri. Non di
sufficiente conferma la vicenda dei danni provocati in Val d'Agri dall' estrazione del petrolio finalizzato al massimo
vantaggio delle multinazionali? I pesci sono un buon segnale per tutti quando
nel mare, nel lago e nei fiumi sono abbondanti e vivi. Non solo quando sono
pescati e mangiati. Magari scoprendo troppo tardi che sono morti avvelenati.
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E se la bellezza straordinaria di un territorio - parlo ovviamente di Maratea
- fosse di una forza tale da entusiasmare ed esaltare, e contemporaneamente
tramortire e paralizzare? E se chi ci vive, gi sovrastato da statue del Cristo
e chiese a decine, a contatto quotidiano di tanta bellezza si ritrovasse
paradossalmente privo di fiducia nelle sue capacit ed energie? Pu essere che
nascere e vivere all'interno di un territorio che gi di suo un paradiso
naturale, tolga all'intento di valorizzarlo e migliorarlo ogni senso e
motivazione? E infatti, a chi sostiene che cos il
turismo internazionale non viene, si tende a rispondere: meglio cos, tanto noi
stiamo gi perfettamente bene. Solo che poi a comprarsi in un battibaleno il meglio pu arrivare una multinazionale con sede in Arabia o
in Cina. E allora si rischia di ritrovarsi ospiti nella propria casa.
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Vivere nel luogo in cui sei nato, nella casa in cui sei
nato, una cosa rischiosa. E' come giocare in fondo al pozzo. Si nasce per
uscire, per girare il mondo. Il paese ti porta alla ripetizione. In paese
facile essere infelici. I progetti di sviluppo locale devono tenere conto di
questo fatto: non li possono fare da soli i rimanenti, perch in paese non c'
progetto, c' ripetizione. In genere ognuno fa quello che ha sempre fatto, giusto o sbagliato che sia. Ci sono due abitanti
tipici: il ripetente e lo scoraggiatore militante.
Spesso le due figure sono congiunte, nel senso che lo scoraggiatore
per mestiere abitudinario, non cambia il passo, continua a scoraggiare,
appunto un militante. Pi difficile essere militanti della gratitudine, della
letizia. E' come se la natura umana in un paese fosse pi contratta, non
riuscisse a diluirsi. E si rimane dentro un utero marcito.
Fatte queste premesse, come si fa a fare progetti di
sviluppo locale? La chiave dare forza a nuove forme di residenza. Il paese
deve essere scelto, non subito. Chi arriva da lontano ha un piglio, una
disponibilit che non trovi in chi affossato nel suo paese. Il residente a oltranza anche quando animato da buona volont tende a
impigliarsi nelle proprie nevrosi. Il paese tende a essere nevrotico. Il paese
non sta bene, questo il punto. E non ha voglia di curarsi. Lo sviluppo locale
si pu fare partendo da queste premesse. Allora bisogna aprire porte che non ci
sono, esercitarsi nell'impensato, essere rivoluzionari se si vuole riformare
anche pochissimo. In paese si fallisce, ma in un certo senso non si fallisce
mai perch si fallisce a oltranza. Bisogna arieggiare
il paese portando gente nuova, il paese deve essere un continuo impasto di intimit e distanza, di nativi e di residenti provvisori.
Questo produce una dinamica emotiva e anche economica. Bisogna agitare le
acque, ci vuole una comunit ruscello e non una
comunit pozzanghera. Il mondo ha bisogno di paesi, ma non come luoghi
obbligati, come prigioni per ergastolani condannati a vivere sempre nello
stesso luogo. Il paese deve essere organizzato come fosse un premio, non come
una condanna. Non si d sviluppo locale facendo ragionamenti quantitativi,
mettendo il pensiero economico metropolitano nell'imbuto del paese. Ci vuole un
pensiero costruito sul posto, ma non solamente dagli abitanti del posto.
Un'azione di sviluppo locale allora deve essere delicata ma anche dura, deve togliere al paese i suoi alibi, i suoi equilibri
fossilizzati. E allora non si fa sviluppo locale senza conflitto. Se non si arrabbia nessuno vuol dire che stiamo facendo calligrafia,
vuol dire che stiamo stuccando la realt, non la stiamo trasformando.
(Franco Arminio, poeta paesologo militante)
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Mondadori pubblica in un unico volume (830 pagine!) tutte le opere poetiche
e letterarie di Rocco Scotellaro: socialista
impegnato, anche come sindaco di Tricarico, suo paese natale, dalla parte dei
contadini lucani e dell'intero Sud oppressi e sfruttati
dai latifondisti. Apprezzato e amato da intellettuali come Manlio Rossi Doria,
Carlo Levi e Franco Fortini, Rocco Scotellaro, cui
anche Luchino Visconti si ispirato rendendogli
omaggio nel film Rocco e i suoi fratelli, morto di infarto all'et di 33
anni. E questo, confesso, non lo ricordavo. A maggior ragione, per avere dato
tanto di importante e memorabile in cos breve tempo,
Rocco Scotellaro si conferma come un grande.
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Come bella e forte la vita. Mezz'ora fa Tony mi chiama al telefono per
chiedermi come va. Non ci vediamo da qualche anno, lui adesso ne ha cinquanta,
ci siamo conosciuti che lui ne aveva tredici e io il
triplo. Suo padre era emigrato in Venezuela dove
lavorava sodo per mantenere la famiglia composta da moglie venezuelana e sei
figli tutti minorenni che vivevano in una casa sul lungomare di Scario, ai
piedi di San Giovanni a Piro. Una bella famigliola ricca di vita esplosiva.
Siamo entrati subito in simpatia e amicizia, mi invitavano
spesso a mangiare a casa loro insieme a Cecilia quando abitavamo ad Acquafredda
di Maratea.. Venendo sia io che lei da famiglie altrettanto numerose, questo
contribuiva a farci sentire a casa loro come fossimo nella casa della nostra
infanzia. Tony ci ha portati in barca a scoprire le pi belle spiagge e grotte
della costa cilentana. Stasera al telefono, dopo avermi raccontato di s, dei fratelli e dei genitori tutte le novit, Tony mi ha
alla fine salutato con un tono di voce commosso dicendomi che ero la persona
pi affascinante da lui conosciuta nel corso della sua vita. Gli ho risposto
ridendo che era bravo ad accontentarsi di cos poco. Incontrati per caso
trent'anni fa su uno dei pi bei lungomare del mondo,
n parenti n legati da affari, interessi o lavoro, pur cos diversi per
origine e et siamo diventati e rimasti nel tempo amici sinceri. Come bella e forte la vita.
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La mafia non pi quella di una volta: come affrontare temi e questioni
terribili attraverso la messa in scena divertente e grottesca di una
galleria di personaggi tipici palermitani, ribaltando la retorica e l'ipocrisia
con il ricorso a piene mani al sarcasmo e all'ironia. Protagonista del film
una vecchia amica, la storica fotografa Letizia Battaglia, indignata per come
oramai da anni la ricorrenza delle stragi di Falcone e Borsellino
cristallizzata in pura commemorazione di facciata organizzata per consentire
alle autorit di turno la loro trionfale parata. Il film un cazzotto alla
retorica, e un omaggio al coraggio di Nino Di Matteo, degno erede di Falcone e
Borsellino, che ha portato a processo e a sentenza di condanna chi ha favorito
la trattativa Stato-mafia. Al cinema Nuovo Aquila, sala Pierpaolo Pasolini,
stasera siamo in sette - magnifici anche noi come il film. Riservo un finale
omaggio affettuoso alla ottantaduenne fiera e
orgogliosa Letizia Battaglia: e meno male che a Palermo sono attive persone
indomite e geniali come Franco Maresco, che del potere istituzionale e mafioso
se ne fottono. Spero non vi scandalizziate se dico che avrei visto volentieri
il film con al mio fianco seduti Falcone e Borsellino.
Penso che qualche risata amara e divertita se la sarebbero fatta pure
loro.
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Bella la serata all'ex Mattatoio del Testaccio.
Innanzitutto noi presenti, nell'ampio spazio centrale all'aperto, eravamo pi
di un migliaio. Maggioranza sui sessanta-settant'anni,
pochini quelli sotto i trenta. Ma, insieme, sempre
sopra il migliaio. Che per una festa dibattito il venerd sera indetta da
Articolo Uno non poco. Poi i relatori di grande vaglia: Tsipras
a raccontare con le cadenze solenni e suggestive della
lingua greca l'esperienza drammatica di questi ultimi anni in Grecia, D'Alema,
accompagnato da Santoro, a cercare di capire perch oggi in Italia c' una cos
forte destra fascistoide e razzista, mente manca la sinistra. Ma, a saperla giocare bene, c' l'opportunit favorevole del
governo 5Stelle-Pd che offre la possibilit di ricostruirla. L'errore grave,
precisa D'Alema, stato non avere realizzato l'alleanza prima. Insomma, in
mille all'ex Mattatoio, insieme a buoni amici e un bicchiere di vino, tra un
saluto a Roberto Speranza e l'altro a Luciana Castellina, la serata stata
proprio bella e ricca.
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Fossi al posto della Preside della scuola di Scampia che ha negato
l'ingresso a un alunno che si era tinto in testa le treccine di blu, avrei
invece utilizzato l'episodio per avviare dentro la scuola una
riflessione collettiva sul perch si ricorre a tanti espedienti pur di
segnalarsi, caratterizzarsi e distinguersi: dai pantaloni stracciati alle fogge
pi strane dei capelli, ai tatuaggi che a volte ricoprono per intero il corpo.
Compito di un insegnante aiutare a conoscere, confrontarsi e discutere per
spiegare e meglio capire ci che succede, non vietare ed escludere in base al
proprio gusto e opinione. Perch le ragazze possono imbellettarsi e tingersi
come pare a loro, e i ragazzi no? Quale il senso e
il significato? E perch non la scuola stessa a proporre un ampio ventaglio
di attivit e iniziative indirizzate a stimolare la creativit, il pensiero,
l'immaginazione? Quindi laboratori di scrittura, di
teatro, poesia e musica. O si d tutto per scontato, ed tutto una volta per tutte deciso? Quel ragazzo potrebbe avere
segnalato il suo naturale talento per diventare attore, pittore o scenografo. E
la preside lo esclude da scuola? Ma non la signora Preside ad
essersi bocciata da sola?
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A venticinque anni dal mio Maratea, omaggio in
cinque parti e venticinque punti, torno a riflettere sulla cittadina lucana
con un altro libro: Maratea. Ancora e ancora. Subito dopo il primo, c' stato
Maratea, il sogno di una cosa, che mi ha procurato,
a causa di una denuncia per qualche abuso edilizio di troppo, le quattro gomme
dell'auto tagliate. Con questo che ho appena terminato di scrivere passo da una
tastiera di toni sentimentali, emotivi, poetici, a una diversa impronta, a uno
sguardo e un giudizio pi etico e politico. Insomma, passo
dalla carezza vellutata a qualche altra forse pi irritante e dura a base di
carta vetrata. Ma il libro non intende essere un trattatello compiuto e
completo, finale e definitivo, perch composto da
riflessioni via via elaborate in questi ultimi anni, suggerite da eventi e
accadimenti legati a quel territorio a me caro. Insomma, un libro di tessere
e frammenti, come dice il mio amico Pasquale Persico, che lo ha
letto e arricchito con un suo commento introduttivo. L dove giustamente
suggerisce di volgere il secondo ancora in ncora.
Il libro vuol essere un contributo di attenzione, uno stimolo e aiuto ad altri
che come me hanno a cuore quella cittadina, quei
luoghi e la loro storia, quel territorio dalla natura magnifica. Perch di
fronte alla bellezza, ai suoi tesori e armonie, e alla necessit di preservarle
e valorizzarle, siamo tutti in gioco, tutti chiamati a dare la nostra
testimonianza, il nostro piccolo o grande contributo.
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Il governo che sarebbe potuto nascere un anno e mezzo fa, e anche molto
tempo prima, finalmente nato. Ma si dovuto
incarnare nel suo esatto contrario, come se prima, per convincere i tanti
scettici recalcitranti, ci fosse stato bisogno di mostrare intero l'orrore
alternativo. Gli scettici recalcitranti sono stati tanti, e non
sono affatto tutti morti. A riaprire la via maestra stato
paradossalmente proprio colui che un anno e mezzo fa
l'aveva ottusamente sbarrata. Partner dei vecchi e un p spompati piddini, alla
guida del risanamento del Paese dovevano essere i nuovi e scalpitanti grillini. Ci sono volute mille contorsioni e convulsioni
perch ci che era nell'ordine naturale delle cose venisse
accettato. E' stato come riconoscere un parente stretto, un fratello quasi
gemello, dopo che lo si assurdamente e per lungo
tempo avversato. Quanto tempo inutilmente perso! Ma
alla fine il gioco si ricomposto nel verso giusto. Ora, lavorando bene,
possibile riguadagnarlo. Il pericolo pi grosso stato superato. Fare la
scelta giusta in politica a volte costa una inaspettata
e assurda fatica.
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Rileggere a vent'anni di distanza un proprio libro, Colui
che non diventato, che racconta la storia di Gian Paolo Nitti, morto a
Maratea a 37 anni in un incidente d'auto, nipote di Francesco Saverio, il
grande meridionalista lucano. E riscoprire di quanto impegno, passione, empatia
e immedesimazione pu essere frutto un libro, di quanti incontri, letture,
indagini, interviste risultato. Raccontare in un
libro la vita di una persona come rivivere insieme a
lui la sua vita, quella dei suoi famigliari, dei suoi amici, di chi lo ha
conosciuto, apprezzato, amato. Ha ragione Walter Benjamin a sostenere che non
c' speranza se non per quel pensiero che tenga aperta la porta della
memoria.
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A Ventotene, come in tanti piccoli centri che rischiano di scomparire
perch spopolati, d'inverno mancano i ragazzi. In quest'isola dell'arcipelago
pontino gli alunni delle medie sono costretti a prendere un aliscafo per
raggiungere la terraferma. Ma il Comune simbolo dell'Europa
unita, dove nel 1941 Altiero Spinelli al confino scrisse - con Ernesto Rossi -
il manifesto federalista di Ventotene, potrebbe diventare una palestra per la
cittadinanza europea. Questo almeno chiede una mozione in Parlamento
firmata dal Pd.
"Abbiamo depositato una mozione che impegna il governo - dice
l'onorevole Fedeli -, chiediamo di stanziare risorse ad hoc e strumenti
specifici per far diventare la scuola, che gi esiste, un luogo di interesse pubblico ufficialmente riconosciuto per
l'elaborazione di un curriculum di educazione civica europea". In realt a
Ventotene ci sono gi a disposizione - nella scuola statale
Altiero Spinelli - aule, banchi, attrezzature multimediali. Mancano
appunto - almeno d'inverno - i ragazzi. Tanto che il sindaco nel 2017 propose
di accogliere famiglie con migranti per contrastare lo spopolamento.
I costi per la nascita di una scuola europea sarebbero dunque contenuti,
secondo i firmatari della mozione. E l'obiettivo dovrebbe essere proprio quello
di recuperare lo spirito sociale del progetto originario. Per questo i
protagonisti del progetto non possono che essere i ragazzi.
Ad Acquafredda di Maratea non che nella sostanza
la situazione sia diversa. La scuola chiusa per mancanza di allievi, la sua
struttura utilizzata un paio di volte l'anno per le iniziative promosse
dall'Associazione Scuola e Vita. Di fronte, sul ciglio del mare, sorge Villa
Nitti che, ad esempio, potrebbe funzionare da osservatorio sui fenomeni
migratori nel Mediterraneo. E diventare sede prestigiosa
di corsi di formazione organizzati per l'accoglienza e l'inserimento di chi
approda per la prima volta in Italia. I finanziamenti dall'UE non
mancherebbero, ci vorrebbe un accordo tra le universit di Potenza, Napoli,
Cosenza. Ma difficolt e rivalit - tra universit e
tra gli eredi di Nitti costituiti in fondazioni varie - sono troppe, e la Villa
rimane vuota e inutilizzata. Intanto a Ventotene ci si muove e
attrezza.
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L'Associazione Scuola e Vita di Acquafredda ha festeggiato, dentro la
storica sede di Villa Nitti, il decennale dalla sua nascita. Nadia Oliva,
presidente dell'Associazione, ha raccontato attivit e iniziative svolte in
questi anni, il neo Sindaco di Maratea Daniele Stoppelli
si complimentato per l'impegno, il professor Sisinni,
ex Direttore generale del Ministero dei Beni Culturali, ha approfittato
dell'occasione per tenere una vera e propria lectio magistralis
a ricordo di Francesco Saverio Nitti, che nel 1919, quindi cento anni fa, era
Presidente del Governo nazionale.Tutto
bene, quindi? Tutto bene, certo. A patto per di ricordare che l'Associazione
festeggiata dovrebbe pi appropriatamente, e amaramente, definirsi Non Scuola e
Poca vita. Perch l'edificio dell'ex Scuola Elementare, dove l'associazione ha
sede, oggi vuoto, e si riempie di vita due o tre
volte l'anno per ospitare qualche festa. Mentre nelle intenzioni e propositi
iniziali avrebbe dovuto ospitare attivit formative
organizzate in maniera costante e duratura. Riflessione analoga riguarda Villa
Nitti, che ospita per qualche giornata l'anno convegni culturali e incontri
istituzionali, calati per dall'alto e poco capaci di incidere lasciando una
traccia concreta. Mentre avrebbe dovuto e potuto essere sede importante di
attivit formative sistematiche e durature legate alle esigenze di crescita
delle comunit e del territorio. Tanto da essere indotti a chiedersi se non
sarebbe stato meglio che a occuparsene fosse un imprenditore privato per farne
un albergo d'lite, che avrebbe quantomeno generato qualche decina di nuovi
posti di lavoro. A me viene da pensare a quando la scuola elementare risuonava
di canti e giochi dei bambini, e la Villa ospitava con regolarit feste e
incontri organizzati anche dalla comunit cui chiunque liberamente partecipava,
senza bisogno della presenza di un Sindaco o di altre autorit. Per concludere, trovo sia stata bella l'idea di affidare al
professor Sisinni un discorso di commemorazione e
ricordo del Governo di cui cento anni fa era Presidente Francesco Saverio
Nitti, lucano di Melfi. Spero per che Sisinni abbia
ricordato che il Governo attuale vede al suo interno Ministri di cui Nitti si
sarebbe vergognato, quelli ad esempio che propugnano la secessione delle regioni
ricche del nord da quelle in seria difficolt del centro sud. Insomma, la festa
per il decennale dell'associazione Scuola e Vita di Acquafredda stata
doverosa e opportuna. Purch non tradotta in pretesto per nascondere qualche
verit scomoda. Tipo quella per la quale il problema oggi nel Sud del Paese,
specie nei piccoli borghi, il forte calo demografico abitativo. E senza
bambini, come ben si sa, non c' n scuola n vita.
Cos come il fatto che la cultura non solo, o non affatto,
quella cristallizzata in versione istituzionale convegnistico celebrativa. Ma
qui si va necessariamente a evocare un progetto di impegno
politico nazionale: la cui assenza non pu certo essere attribuita
all'Associazione Scuola e Vita di Acquafredda. Che fa al suo meglio quello che
pu.
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Quando sar l'ultima volta che mi guarder con
curiosit intorno, respirer a fondo, dir una parola arguta, lancer un grido
di rabbia, mi scapper una lacrima. Quando ricever l'ultimo sorriso, una
carezza, un bacio. Quando scriver per l'ultima volta su una pagina bianca un
mio pensiero. Quando affonder la bocca sull'ultimo gelato, le labbra dentro un
bicchiere di vino. Quando ascolter l'ultimo canto, il suono maestoso delle
canne d'organo, il saettare melodioso di un violino. Quando induger per
l'ultima volta con lo sguardo sulle luci dell'alba o del tramonto. Quando
ascolter rapito la cascata di diamanti della risata di
un bambino. Quando sar l'ultima volta che prover un piacere cos forte da
pensare di avere unito il diabolico al divino. Quando arriver la fine con il
suo artiglio inesorabile e pietoso. Quando non lo so, ma so
che arriver. Quando tutto questo non l'ho chiesto io, ma sono curioso, e aspetto.
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Zingaretti annuncia che nel PD necessario fare senza indugi una
rivoluzione. Basta con le correnti agli ordini di un capo. Aspettiamo di sapere
a che ora scatta l'attacco al Palazzo d'Inverno. Nel frattempo arriva la
notizia che il PD lucano stato sciolto e commissariato. Direi che la famiglia
Pittella ha definitivamente perso il suo Palazzo d'Inverno. Roberto Speranza,
altro lucano, all'assemblea nazionale di Articolo Uno annuncia che non bisogna
arrendersi al muro di incomunicabilit che si alzato
tra il PD e i 5 Stelle. A suo sostegno arriva Davide Sassoli che interviene
all'assemblea nazionale del PD per dire che occorre costruire un dialogo con i 5 Stelle. Ma guarda guarda:
autorevoli esponenti del PD che non ritengono pi i 5 Stelle una intollerabile
feccia... Mi sa che i pop corn sono finiti.
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La casa, la famiglia, la chiesa, la piazza, la
comunit. La squadra di calcio e l'attivit sportiva. L'Azione Cattolica, La
Democrazia Cristiana, il Partito Socialista. La grande passione per la
politica. La figura e il modello di Sindaco per eccellenza. La tutela e la salvaguardia della variet e della ricchezza del territorio
nella sua interezza e unit. Il mare, il porto, la campagna e
la montagna, le frazioni sparse e lontane, i loro bisogni e necessit. Il mediatore per eccellenza, il referente e l'interlocutore
politico della collettivit. L'uomo buono, esperto e
saggio, colui cui rivolgersi per risolvere problemi, individuare i compromessi
migliori, superare ostacoli e difficolt. Mario Di Trani: colui che amava la citt. E l'ha dimostrato con la sua vita.
Ma forse la migliore conservazione dell'esistente pi
non basta, i giovani se ne vanno, bambini ne nascono sempre meno, le case vuote
si moltiplicano. Serve un altro modello di governo, una visione all'altezza dei
problemi generati dalla globalizzazione e dalle migrazioni con i loro flussi in
uscita ed entrata. Il mondo cambia, l'amore per la citt deve sapersi mostrare
alla sua altezza. Ciao Mario.
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Noterella scritta in margine alla presentazione di un mio libro, che ripropongo in onore di un valido sindaco che se n' andato.
Il libro Maratea. Il sogno di una cosa stato presentato
nell'autunno di dieci anni fa ad Acquafredda nello spazio antistante la scuola
elementare, chiusa per carenza di alunni, dall'associazione culturale Scuola e
Vita. Alla presentazione hanno partecipato un centinaio di persone: donne
e uomini, adulti e ragazzi, persone del luogo e altre amanti delle sue bellezze
e che destate abitualmente tornano. A intervenire nel dibattito sono
stati in molti. L'allora sindaco di Maratea, Mario Di Trani, ha concluso. Se posso proporre qualche osservazione a commento,
inizierei proprio dall' intervento del sindaco.
Intanto, mi piaciuto che il sindaco abbia rintuzzato alcune insinuazioni che
anonimamente circolavano contro il libro (ҏ un libro contro
Maratea e i marateoti!), affermando che chi ha scritto su Maratea
quattro libri, a Maratea non pu che volere bene. Altrimenti avrebbe scelto di
impegnare tempo ed energie in qualcosaltro. E mi sembra necessario segnalare
anche unaltra affermazione del sindaco, che ha tenuto a precisare che leggeva
con interesse le mie riflessioni pubblicate sul Quotidiano della Basilicata:
sempre, bont sua, dense di annotazioni stimolanti.
Molte altre sono state le osservazioni di Mario Di Trani, che non si tirato
indietro rispetto alle tante e argomentate critiche mosse negli interventi
della serata. Scelgo di riportarne un paio: la prima, l dove il sindaco ha
evidenziato la difficolt ad amministrare un territorio e una citt come
Maratea, frazionata in tante unit abitative lontane una dallaltra.
Una seconda osservazione del sindaco merita un appunto, quella in cui ha
sostenuto che, stanti difficolt e complessit del compito di chi amministra,
la decisione possibile non pu che essere quella - volta per volta,
sulle varie questioni - della ricerca di un compromesso onorevole. Criterio
su cui difficile dissentire. Unultima osservazione: del libro, nel
corso della serata, sono state vendute trenta copie, il cui ricavato andato a
favore delle sguarnite casse dellAssociazione Scuola e Vita. Una copia stata
acquistata anche da chi, per gli articoli di denuncia di un caso di speculazione edilizia ad Acquafredda usciti in anteprima
sul Quotidiano della Basilicata, mi ha tagliato nottetempo le gomme dellauto.
Ne ho parlato con il sindaco che, allargando le braccia, mi ha confidato che
anche a lui qualche tempo prima era stata scassata per
sfregio la macchina.
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Tale
la calura che ieri pomeriggio mi sono avvicinato per bere a una fontanella pubblica vicino casa. Ma
ho trovato gi piazzato un gabbiano che infilava il suo becco sotto l'acqua. Mi
sono fermato a due metri per qualche minuto in posizione di rispettosa attesa.
Passavano i minuti, e il gabbiano continuava a bere imperterrito senza curarsi
della mia presenza. Anzi, con un occhio mi fissava come se volesse dire: non che sto stronzo m pretende
che gli lasci il posto... Ho pazientato ancora qualche minuto, perch ho capito
che i bisogni primari rendono uguali umani e animali. Ma
poi sono sbottato e ho gridato impaziente di lasciarmi il posto. Il gabbiano ha
emesso un brontolio contrariato, poi zampettato un p
all'indietro, e infine con un colpo d'ala mi ha indicato che mi lasciava il
passo. E' la prima volta, grazie alla sete del gran caldo, che mi capita di
fare conoscenza diretta e di avere uno scambio polemico con un gabbiano. Che
normalmente mi snobba superbo volando alto nel
cielo.
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Franco Arminio, poeta e paesologo dei territori
interni delle regioni del Sud, che ho conosciuto dieci
anni fa in un agriturismo di Trecchina alla presentazione di un mio libro dove
racconto un viaggio in Brasile, su Il Fatto Quotidiano di oggi pubblica un suo
intervento intitolato Il nichilismo elettorale del Sud. Nel quale, in confronto
al mio consueto un p calcato pessimismo socio
politico, lui assurge a vette di nichilismo puro. Riporto a conferma qualche
suo passaggio. 1. Le ultime elezioni hanno confermato in maniera clamorosa
la crisi tra il Sud e la politica. In molte citt e in moltissimi comuni hanno
vinto i candidati meno interessati al bene comune. Si dice giustamente che il
resto dell'Italia poco si interessa del Sud, ma forse
il caso di ricordare che questo disinteresse dilagante proprio nel Sud. 2.
Non abbiamo un Re, ma si pu dire che al Sud la
Repubblica finita. Non esiste un partito monarchico, ma lo spirito della
monarchia risorto dalle sue ceneri perch qui non era mai morto del tutto. 3.
I piccoli monarchi che hanno vinto ora tratteranno da sudditi chi li ha fatti
vincere, proveranno a risolvere qualche problema senza neppure immaginare di
cambiare strutturalmente la situazione. La poetica un pigro si salvi chi pu, tanto chi si salva non che ha molte pi speranze
di chi affonda. 3. Conclusione? Lo chiamano Sud, ma una sorta di palude
antropologica che poco ama chi la vuole bonificare. Per fortuna le note dolenti
riguardano solo il paesaggio sociale. Quello naturale
si pu dire che ancora resiste, resistono i boschi, resiste il mare. E dove la
modernit fallisce c' una naturale rimonta dell'arcaico che in qualche caso
diventa anche occasione di sviluppo economico: vedi Matera. 4. Nessun governo ci pu salvare, la salvezza forse verr dalla forza del
passato pi che da un presente vacuo e isterico. In fondo chi ha vinto le elezioni gi morto, dimenticato.
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Leggo che il 5 Stelle Nicola Morra, presidente
della Commissione parlamentare antimafia, ha partecipato a un incontro a
Castelvetrano, dove stato eletto un sindaco grillino, insieme a don Ciotti di
Libera e al magistrato Roberto Tartaglia. Nel suo intervento Nicola Marra cos
si espresso: "Sono convinto che Matteo Messina Denaro, capo mafioso
originario di Castelvetrano, sia latitante grazie all'aiuto di qualche loggia
massonica. Sappia che si sta lavorando affinch venga
consegnato allo Stato e possa dare conto delle collusioni che ne hanno favorito
la latitanza." Ma che i grillini si stiano
montando la testa che vanno a sfidare la mafia a casa
sua, proprio l dove sono stati arrestati politici paramafiosi
amici della Lega?
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Non mi era mai successo di andare a vedere un film e ritrovarmi solo in una
sala da 250 posti. Non mi sono per questo perso di coraggio, ho seguito il film
che mi ha molto emozionato e coinvolto. Il film si intitola
Lucania, terra, sangue e magia, stato realizzato da regista, attori e
collaboratori di quella regione, e a mio parere bellissimo, una sorta di
tragedia greca che descrive la bellezza dei luoghi nella loro natura e storia,
e la rottura drammatica di un antico equilibrio provocata dai veleni prodotti
dal business petrolifero. Il tutto raccontato non con i toni di una denuncia
declamatoria, ma attraverso le fasi di una storia famigliare che vede
scontrarsi due fratelli, uno contadino e pastore
legato ai ritmi e alle stagioni della natura, l'altro usato dalla politica per
il suo inarrestabile e famelico business che dell'integrit dei territori non non se ne fotte per nulla. Dipendesse da me, organizzerei
proiezioni con dibattito in tutti i luoghi estivi della Basilicata, a partire da Maratea. Per la grande
bellezza del film, non solo per il suo valore di denuncia politica e
ambientalista. Sperando che a provare emozioni alla sua proiezione, come
stasera a Roma, non ci sia uno spettatore solo.
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"Ma una mia impressione o Salvini ha realmente una faccia da psicopatico? Guardo al Tg l'ultimo raduno della Lega Nord, e penso: non ho mai visto
tanti coglioni insieme. (Scritte su Facebook nel 2012 e 2013
da Mario Guarente, nuovo sindaco di Potenza eletto con la Lega di Salvini. Ma c' ancora
qualcuno che abbia dubbi sul potere della sindrome di Stoccolma, che trasforma
gli umani liberi in servi inginocchiati ai piedi dei loro carnefici?Tocca
rimpiangere il tempo dei briganti, ammirati nella loro capacit di ribellione
all'invasore anche dal grande antifascista lucano Francesco Saverio
Nitti?)
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Fino a pochi giorni fa uscire di casa significava
per me raggiungere il mare a piedi in due minuti. Svegliarmi, uscire dal mondo
dei sogni significava immergere quasi immediatamente lo sguardo nel blu liquido
in continuo movimento delle onde. Come passare da un bel sogno a un altro
ancora pi bello. Rientrato in citt, uscire la mattina da casa, significa
immergersi nel frastuono strombazzante e puzzolente di un mare di macchine. E'
la dimensione di vita pi innaturale e malsana che ci
potevamo regalare. Il contatto fisico diretto e libero con la dimensione
azzurra del cielo e del mare esalta tutti i sensi del corpo, li appaga e
pacifica. Il camminare nel rombo mefitico del traffico una aggressione
dolorosa al piacere di vivere. A Roma si ritorna umani solo rifugiandosi tra il
verde di un parco. La prossima volta voglio rinascere
pesce o gabbiano. Il pi lontano possibile da questo tipo di sviluppo umano.
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Come ogni anno, Legambiente ha conferito le Cinque Vele alle spiagge
italiane giudicate le pi pulite e belle. Quella
giudicata la migliore in assoluto stata Acciaroli/Pollica, che in effetti,
pur collocata nel contesto ambientale primitivo e
intenso del Cilento, si propone linda, ordinata, ben organizzata come un pezzo
di Svizzera. E' infatti la meta preferita dei
pensionati benestanti del nord Europa. Ci sono stato qualche giorno fa a
rendere omaggio alla memoria di Angelo Vassallo. Ma mi rendo conto che in
questo Paese i Sindaci migliori come appunto Vassallo, e poi Ignazio Marino e
Mimmo Lucano, o vengono uccisi, o cacciati o
perseguitati. Rimangono saldamente in sella quelli tipo Alfieri di Capaccio,
che offre fritture clientelari e fraternizza con la camorra che gestisce anche
le ambulanze. Infatti Alfieri meriterebbe il premio
non delle Cinque Vele, ma delle Cinque Bare.
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Raffaele La Regina,
giovane lucano membro dell'Assemblea nazionale del PD, analizza il risultato
delle comunali a Potenza, dove per duecento voti ha vinto Guarente, candidato
della Lega, mettendo in evidenza le colpe del
centrosinistra. E' innegabile che ci sia tutto un pezzo di classe dirigente
del PD legato al renzismo e al pittellismo
che ha deluso ed soggetto a critiche aspre da parte dei cittadini. E conclude chiedendo a Zingaretti di commissariare il PD in
Basilicata affinch si possano porre le basi per la ricostruzione di un asse di
centrosinistra solido. Lo stesso Tramutoli, che si
candidato a rappresentare la sinistra ambientalista lucana, ha dichiarato di
avere proposto al PD un'alleanza prima delle elezioni. Proposta che il PD ha
rifiutato. Ed cos che anche a Potenza ha vinto la Lega. (Ripreso da il manifesto)
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Su segnalazione provvidenziale di Cecilia, oggi ho seguito con grande
interesse la puntata su Rai 3 di Passato e Presente
dedicata a Francesco Saverio Nitti. Che per me, oltre che nel grande passato
storico, stato un tuffo anche nel mio percorso di vita personale. A
ripercorrere, grazie a Mieli e ai suoi ospiti, la storia di Francesco Saverio
Nitti, anticipatore lungimirante di tematiche e
indirizzi di politica economica ancora oggi attuali perch frutto di sguardo e
intelligenza insieme transnazionali, europeisti e unitari, confesso di essermi
emozionato. Perch, grazie alle mie peregrinazioni geografiche e sociali, ho
avuto il privilegio e la fortuna, in quanto veneto, di
scoprire il Sud vivendo dieci anni in Sicilia, esperienza dalla quale ho
ricavato ispirazione e spunti per realizzare un'antologia sui nuovi termini
della Questione Meridionale, e cinque in Basilicata, ad Acquafredda di Maratea.
Dal quinquennio lucano ho tratto ispirazione per scrivere due libri,
un'intervista immaginaria a Francesco Saverio Nitti al quale
faccio narrare la sua complessa e illuminante storia intellettuale, culturale e
politica. L'altro, Colui che non diventato,
sull'intensa ma breve esistenza del nipote Gian Paolo, morto a trentasette anni
in un incidente d'auto sulla statale costiera di Maratea. Mi sono cos
immedesimato in quel percorso di incontro e conoscenza
da essermi ritrovati in testa e nel cuore Francesco Saverio idealmente come
padre, Gian Paolo come fratello. E scusate se ho osato forse troppo. Ma credo sia stato il modo migliore per rendere loro
onore.
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Non capisco. L'amministrazione uscente di Maratea esprime su di s e nei confronti del proprio operato
un giudizio totalmente positivo. Ha fatto tutto ci che si era proposta di fare, nulla di buono e positivo stato
tralasciato. Se realmente cos, perch non si , in toto o almeno in parte,
ricandidata? Non capisco. L'amministrazione uscente stata scelta, cinque anni
fa, tra tre liste tutte caratterizzate da un
orientamento politico di centro sinistra. Come mai nessuna delle tre liste
di allora si ripresentata lasciando cos il fronte della sinistra
completamente sguarnito? Non capisco. Le due liste oggi in corsa, una delle
quali presentata all'ultimo momento, si definiscono una CambiaMenti,
l'altra Rinascita. Ambedue quindi, fin dal nome, fortemente
critiche se non proprio in totale dissenso con chi ha fin qui amministrato. Una
si dice sia orientata a favore dei 5 Stelle, l'altra
rivolta a destra tra Lega e Forza Italia. Domanda: ma non
che tutta questa latitanza della sinistra si spiega come conseguenza e
contraccolpo della caduta di Pittella, di cui il centrosinistra di Maratea
inconsolabile orfano? E vuoi vedere che la novit di rinascita e cambiamento
spiegabile con la scelta di un allineamento con il nuovo governo regionale di
matrice leghista e forzitaliota? Insomma, non che a latitare l'assunzione di responsabilit,
difficile ma orgogliosa, nel rivendicare una forza, indipendenza e autonomia,
relativa ma concreta, della propria terra?
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Mi piacerebbe tanto che alle prossime comunali di Maratea ci fosse un
candidato o una candidata a Sindaco che nel suo programma prendesse una
posizione chiara su una serie di ferite e nodi di cui Maratea soffre. Ad
esempio:
1 l'ex Collegio Scuola di Fiumicello e
un progetto chiaro e concreto per risanarlo, rilanciarlo, valorizzarlo. Quando nei primi anni Ottanta ci lavoravo, ospitava fino a 250 bambini
orfani o figli di lucani migrati. Ora praticamente
vuoto e abbandonato.
2. L'ex area industriale Rivetti semi abbandonata al centro di Fiumicello,
e il calzaturificio abbandonato alla Colla: sono forse
diventati monumenti a ricordo della industrializzazione che fu?
3. La splendida e fertile area naturalistica delle ex serre di Castrocucco:
utili soltanto a esercizi ambientalistici accademico
scolastici?
4. Villa Nitti ad Acquafredda, rinnovata solo per restarsene chiusa praticamente inutile e vuota? Perch non un Centro Studi legato
all'Universit di Potenza, Napoli e Cosenza sui flussi migratori nel
Mediterraneo e i drammatici problemi connessi?
5. E sull'istituzione dell'Area Marina Protetta lungo la costa, possibile
che chi ne ama bellezza e integrit debba restare perennemente in attesa? Dice
che si tratta di questioni che riguardano Potenza e Roma. Ma
possibile che Maratea e una sua rinnovata Giunta non debba dire forte la sua?
Ed evviva le chiese e le statue di Cristo e della Madonna, e i concerti RAI
di Capodanno: ma la tutela organica dell'ambiente, della bellezza, della
memoria e della Storia, possibile che ai marateoti importi cos poco o
nulla?
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Un dirigente dell'Eni, all'epoca dei fatti responsabile del centro oli di
Viggiano (Potenza), finito agli arresti domiciliari nell'ambito di
un'inchiesta su una fuoriuscita di petrolio che nel febbraio 2017 contamin il
"reticolo idrografico" della Val 'Agri.
L'arresto stato deciso dal gip di Potenza su richiesta della Procura.
Nell'inchiesta sono indagate 13 persone tra le quali
anche componenti del comitato tecnico regionale della Basilicata e l'Eni.
E poi c' ancora chi difende l'ENI e i suoi complici ad
oltranza...
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Ma che direbbero oggi, fossero vivi e presenti, Rocco Scotellaro
e Francesco Saverio Nitti, Carlo Levi e Leonardo Sinisgalli,
in presenza del fatto che gran parte dei loro attuali
conterranei hanno applaudito e votato chi fino all'altro ieri li disprezzava,
giudicandoli parassiti e fannulloni? Ma come
possibile genuflettersi davanti a chi, razzista conclamato, ti etichetta e
rifiuta come inferiore, o a chi, condannato in tribunale, viene definito dai
giudici delinquente naturale? Non so perch, ma mi viene da rivalutare Ninco Nanco e Carmine Crocco. E da ricordare un verso di Montale: La storia non poi la
devastante ruspa che si dice. Lascia sottopassaggi, cripte, nascondigli
e buche. CՏ chi si adatta e sopravvive.
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Per fortuna c' ancora viva in qualcuno, da qualche parte, in qualche
misura, la voglia e la capacit civile e civica di mobilitarsi e intervenire
per eliminare i rifiuti e pulire parchi e giardini, spiagge e sentieri,
dall'abbandono e dall'incuria dei cialtroni e dei menefreghisti. Ma il punto vero : chi percorrer in futuro con piedi
giovani e vivi quelle piazze e quelle spiagge, quei sentieri? Con quale
progetto si intende contrastare un destino di
progressivo svuotamento e abbandono? L'esempio valido quello di Riace e di
quei Comuni solidali che si mettono in discussione avviandosi verso la giusta
direzione. Insomma, non basta tenere pulito un sentiero, una spiaggia, un borgo
per garantirgli un futuro attivo e vivo. Bisogna fare figli e aprirsi e
organizzarsi per accogliere quelli altrui.
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I cinque stelle sono stati
sommersi dai voti in Basilicata, perch hanno costruito un percorso di ferma
opposizione, sulla onest delle persone, la moralit delle istituzioni, la
salute della popolazione e la preservazione dellambiente. Solo che il Comune
di Roma, le vicende della Raggi, la Tap e Taranto
hanno fatto dire strumentalmente alla stampa nazionale, che non n libera n
indipendente ma solo in mano ai detentori del potere, che in fondo sono tutti
uguali e che basta rubare una mela per essere chiamato ladro. Questi argomenti
sono entrati in ascensore e hanno fatto correre in gi il consenso dei cinque stelle, consenso che per in Basilicata rimasto
al di sopra della soglia del 20 per cento, segnalando uno zoccolo duro che
fatto di persone che lavorano sul territorio e ci credono. E non poca cosa di
fronte ad un Pd che, anche mettendo insieme le due liste (Pittella e comunit
democratiche), arriva al 17 per cento. Ora, mentre si va delineando
con sufficiente nitidezza il futuro di un centrodestra che conquista le Regioni
in attesa di arrivare insieme a Roma, cՏ il pericolo che lindisponibilit a
creare prospettive di future possibili alleanze tra Pd e cinque stelle metta
ancora in frigorifero un progetto democratico di alternanza, regalando senza
combattere il Paese alla destra pi intransigente. Il Pd di Zingaretti vorrebbe
aprire un discorso ma frenato dalla paura di avere una emorragia
al suo interno, con Renzi che farebbe le valigie. In
Basilicata, per di pi, cՏ una maggioranza che dovrebbe essere
renziana salvo le metamorfosi conseguenti al voto. E
gi qualcuno dice che le condizioni per ripartire nel dialogo del
centrosinistra che un segretario che ha perso
lelezione deve dimettersi, o deve essere commissariato. E dunque altamente probabile che in Basilicata PD e Leu giocheranno
ancora a cercare di capire chi comanda tra i perdenti, con buona pace di chi
auspicava una pronta ripartenza. Si andr avanti ancora per mesi senza
progetto, senza unidea, senza il coraggio di offrire una linea politica, magari
cercando allultimo minuto dellultimo giorno di
trovare un farmacista disposto ad aprire la notte pur di alleviare le
sofferenze. Eppure, qui in Basilicata, cՏ lesempio di una formazione di
sinistra che partita da zero e ha ridato passione e speranza ai giovani
perch ha portato facce nuove, un linguaggio nuovo e temi non
antichi ma storici, quelli che hanno segnato la migliore stagione della
sinistra. Ecco dunque il tema: chi vuole guardare al futuro deve giocare di
coraggio, dimostrando che sa affrontare il nuovo e sa
rimettersi in gioco senza trasformismi e senza tentennamenti. Dite che cosa si
vuol fare! Ditelo subito e chiaramente: siete una sinistra che aspetta di
andare in aiuto del potere, oppure una sinistra che vuole rivoltare come un calzino la propria presenza per presentarsi in regola ai
prossimi appuntamenti? Questo tatticismo da quattro soldi e questo silenzio
falsamente aristocratico hanno rotto le scatole. (Rocco
Rosa. Talenti Lucani)
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Sai quale la differenza tra la Calabria e la
Basilicata? - mi dice un amico calabrese: che la prima stata nel tempo invasa
da molti e non ha mai opposto una resistenza significativa,
mentre la seconda si opposta quantomeno con l'orgoglio e l'accanimento dei
briganti. E ha cos coltivato e maturato una mentalit e una cultura di
alterit e indipendenza cui si sono nutriti, alimentandola, grandi
intellettuali e politici come Francesco Saverio Nitti. Mentre la Calabria, di
grandi intellettuali e politici, non ne ha espressi
alcuno. Ancora - continua a esporre il suo punto di vista l'amico calabrese -
la Calabria ha sempre inteso e continua a intendere la
politica non come impegno pubblico al servizio del popolo, ma come strumento di
potere da usare per asservirlo meglio. Cosa che la Basilicata, o almeno una sua
parte significativa, ha rifiutato. Io concludo: vediamo questa parte quanta presenza e peso sapr
esprimere oggi con il voto.
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I candidati alle regionali in Basilicata di domani che rappresentano un
netto distacco con il passato, e una speranza per il futuro, sono
Mattia e Tramutoli. Mattia leader dei 5 Stelle. Tramutoli a capo di
una lista con un programma ambientalista e nettamente di sinistra. Trerotola e Bardi sono l'opposto, la garanzia di continuit
con il passato, la chiusura verso un futuro
migliore e diverso. Meditate, o voi che votate. E fatelo consapevolmente e secondo coscienza, non per convenienza,
obbedienza e sudditanza.
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La Lega da sempre un
partito aggrappato al potere. Ora Salvini sta facendo
unaltra cosa, un partito di destra razzista, che lucra consensi sulla paura.
Prima in Italia i razzisti erano al 7%, ora sono al 34%, perch Salvini ha risvegliato sentimenti che le forze democratiche
avevano contenuto. Quali? Il razzismo brutale e antisemita del fascismo. Questi
istinti si espandono anche al sud, tra le stesse persone che i leghisti
volevano seppellire politicamente grazie allaiuto dellEtna e del Vesuvio. Salvini ha sfondato sul terreno del razzismo e del potere.
Lui luomo che vince e quindi i disoccupati
politici, in virt del trasformismo, si riciclano con il vincitore."
(Emanuele Macaluso)
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Se c' uno squilibrio disarmonico, un non senso e un controsenso, essi sono
pienamente espressi dall'incontro tra Maratea come luogo naturale, sociale e
storico, e un personaggio come Salvini che stasera ha
tenuto l in piazza il suo comizio. A meno che i
marateoti non siano cos in difficolt da sentire il bisogno di trovare
protezione in chi la promette esibendo la maschera dell'uomo forte. Ma l dove succedesse, significherebbe che la paura e la
voglia di sicurezza hanno spinto libert e democrazia verso una brutta
sorte.
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Botta e risposta sul petrolio fra Cinque Stelle e Lega. Ieri Salvini ha affermato che lattivit estrattiva deve
continuare: non nel senso di portare a termine lestrazione gi programmata, ma
in quello di fare nuovi pozzi. Oggi il Ministro dell'Ambiente Costa ha visitato
la Val dAgri e quella del Sauro e ha affermato che da ministro appogger il
programma penta stellato lucano. Che, stando a quello che Mattia, il candidato
presidente Cinque Stelle, ha scritto, contempla il no ad ogni
ulteriore trivellazione e il controllo minuzioso di quello che viene
fatto a Corleto e a Viggiano. Riteniamo che i lucani abbiano
il diritto conoscere le quantit di petrolio estratte. Pretenderemo
ispezioni e controlli pubblici sulle produzioni. Cos come riteniamo
fondamentale un sistema di monitoraggio pubblico, indipendente e di garanzia,
sullimpatto degli impianti. Il Cova e Tempa Rossa possono chiudere subito o
nei prossimi anni, tuttavia indispensabile la costituzione di un deposito
cauzionale per la rimozione degli impianti alla chiusura e per la bonifica
delle aree interessate dalle estrazioni. In questo quadro di trasparenza e di
ripristino della legalit riteniamo auspicabile una revisione
degli accordi fin qui sottoscritti dalla Regione con le societ petrolifere.
Ora, per un Ministro in carica, uno dei pi attenti alle questioni ambientali e
persona di spessore morale e professionale, sposare questo programma radicale
significa prendersi una responsabilit forte a nome di
un Governo che, come sulla TAV esattamente spaccato a met: Salvini pro trivelle e i 5 Stelle addirittura per il fermo
degli impianti.
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E' noto a tutti che la Basilicata innervata nel pieno dellappennino
meridionale e per questo orograficamente a
prevalenza territorio montuoso con un indice demografico per km quadro molto
basso. Un territorio montuoso e con ampie zone soggette a
dissesti idrogeologici, frane e smottamenti, molto vulnerabile, sopratutto dinverno sotto la pressione della neve,
delle piogge, del gelo. Il funzionamento di tutte le infrastrutture pubbliche
che insistono sul territorio debbono fare i conti con
questa realt difficile, sia nella costruzione che nella manutenzione. La rete
ferroviaria, la rete stradale e autostradale, la rete
elettrica, del gas, dellacquedotto, la rete telefonica, dati e televisiva
rappresentano lhardware dei maggiori servizi pubblici regionale. I molti
disservizi che hanno colpito la popolazione delle zone soggette alle nevicate
dei giorni addietro sono la cartina di tornasole della loro inefficienza.
Per mantenere efficienti i servizi che si sviluppano in maniera capillare
sul territorio bisogna programmare, progettare,
investire ed esercire quotidianamente le reti. Come in tutte le attivit, anche
il settore della manutenzione e dellesercizio di una rete, si avvale
continuamente di nuovi mezzi e strumenti tecnologici che agevolano il compito
di tutto il personale addetto.
Da quando lo Stato ha delegato ad altri soggetti la fornitura e la gestione
di alcuni servizi essenziali, e nonostante lausilio di tecnologie sempre pi
allavanguardia, abbiamo assistito ad una evidente
involuzione della qualit degli stessi interventi, perch
al centro dellimpresa non cՏ stato pi il rispetto dellutente. ma del fatturato. In Basilicata in questi giorni non mancato niente: viadotti o tratti di strada fatiscenti,
rete idrica che presenta tratti molto vulnerabili, la rete elettrica che sotto
il peso della neve o del vento o per la caduta di alberi o tralicci risultata fragile e ha spento la luce alle case di
migliaia di famiglie.
Si fermata per pi di dieci ore la tratta
ferroviaria Foggia-Potenza, lasciando a piedi centinaia di viaggiatori sempre
per i soliti tronchi dalberi che si abbattono sui binari. A complicare il
disagio dei viaggiatori stata una
completa assenza di assistenza informativa alla clientela, abbandonata nelle
sale di attesa al buio incapaci di decidere.
Sono questi una serie di disservizi registrati dai residenti di Potenza e
zone limitrofe.
Di questo passo non necessitano competenze specifiche per immaginare che
ogni qualvolta le intemperanze atmosferiche si abbatteranno sulla nostra
regione, i disservizi non potranno che aumentare. Il problema nelle mani
della politica e di chi gestisce in Basilicata le aziende concessionarie; il
costo dei servizi pubblici deve essere valutato non solo per la loro
realizzazione, ma per una manutenzione pluriennale efficiente e costante.
Questanno andato in scena un brutto film, fatto di nessuna programmazione,
nessuna prevenzione e una affannosa corsa a rimediare.
(Giovanni Benedetto, Passaggio a Sud)
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"Il fatidico momento delle elezioni
regionali in Basilicata del prossimo 24 Marzo si avvicina e, purtroppo, gi si
rivedono vecchi modelli e clich da campagna elettorale.
Nonostante i riflettori puntati su Matera Capitale Europea della Cultura,
la nostra terra ferma, fragile. I nostri abitanti immobilizzati, spesso demoralizzati.I Comuni della
Basilicata, infatti vivono realt quotidiane differenti: come in un deserto,
nulla si muove. E quando sintravede qualcosa di nuovo e diverso, spesso si
pensa sia un miraggio o magari, una gran bella fregatura. Siamo consapevoli
inoltre che per riattivare i piccoli paesi non servono solo soldi e grandi eventi, ma piccoli miracoli che possono fare i giovani, sia
quelli che sono rimasti che quelli che potrebbero tornare.
In un periodo storico in cui prendere posizione,
prendere iniziativa, mettersi in gioco sono atti di coraggio, noi giovani
vogliamo essere coraggiosi. Perseveranti. Tenaci. Abbiamo per una convinzione:
vogliamo provocare il cambiamento fuori dalle stanze dei partiti e fuori dai
percorsi tradizionali.Vogliamo
costruire, insieme, un confronto aperto, che trasformi la mentalit clientelare
lucana, che stimoli nuovi percorsi dinnovazione sociale, che sviluppi il
pensiero critico e il senso civico di ogni giovane lucano, che non deve pi
attendere speranzoso loperato della politica ma che deve assumersi la
responsabilit civica e sociale di dare un contributo attivo al cambiamento in
Basilicata, costruendosi il proprio futuro da persona libera, in cui
lappartenenza deve essere al proprio territorio e non a gruppi di potere o
lobby partitiche.
Non cerchiamo consensi, non vogliamo compassione e non vogliamo che nessuno
si senta in colpa per leredit che ci viene lasciata.
Vogliamo invece costruire un passo alla volta il
nostro futuro, che sia migliore per noi e per i nostri figli, senza attendere o
sperare che lo facciano altri. Vogliamo conoscere e creare legami con il nostro
territorio e i suoi abitanti: entrare in empatia, ricostruire un tessuto sociale ormai quasi inesistente. Vogliamo acquisire
e condividere competenze, costruire spazi in cui metterle in pratica,
consapevoli che il percorso politico oggi non premia la meritocrazia. Iniziare
un nuovo cammino spaventa. Ma dopo ogni passo che percorriamo
ci rendiamo conto di comera pericoloso restare fermi. Purtroppo la Basilicata
non una regione per giovani: non avremmo avuto bisogno di Generazione Lucana
se il mondo politico non avesse fatto tanti errori; se molti avessero avuto la
lungimiranza di guardare al di l delle emergenze
quotidiane, ora lemergenza pi grande non sarebbe un tessuto sociale giovanile
che si disgregato.Eppure la Basilicata un terreno
fertile dove piantare il seme di una nuova generazione pi consapevole, pi
attiva e pi viva di quella di cui siamo abituati a sentir parlare. Noi
vogliamo essere i coltivatori di quel seme, per poi vedere la pianta crescere
autonomamente." (Generazione Lucana)
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uno spettacolo molto
intimo. Racconto gli atti delinquenziali che il nostro popolo
sta subendo da trentanni" – commenta Ulderico Pesce. Il
protagonista un operaio che vive a Viggiano, ha una figlia che fa luniversit in Basilicata e che sta per laurearsi. Ed
laddetto alla sicurezza del serbatoio numero quattro, quello della perdita
delle 400 tonnellate. Ha visto la perdita di greggio da quel serbatoio. E ha
appena scoperto che la figlia ha un tumore del sangue. Dice quello che ha
visto, prova a dirlo ai colleghi. Se parla per viene
sbattuto fuori, se parla chiude il Centro Oli, e se chiude il Centro Oli chiude
luniversit di Potenza e la figlia non pu pi laurearsi. Se parla chiude il Centro Oli e chiude il Crob
che si regge con le royalties, e la figlia non pu pi curarsi in Basilicata ed
costretta ad andare a Milano. Giovanni incastrato. "Siamo
noi Giovanni, non siamo pi liberi noi lucani. Il petrolio va
regimentato. Vanno create regole e vanno fatte rispettare, va bloccato
qualsiasi altro pozzo. (Ulderico Pesce, Petrolio, in questi giorni messo in scena al Teatro India
di Roma.)
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Nel mio paesello di campagna veneta, la mattina del Capodanno venivamo svegliati dal coro di alcune voci che cantavano
questa filastrocca augurale: bonin bonano son qua anca st'ano a
portare la fortuna per tutto l'ano. Bone feste, bone minestre, boni caponi,
boni panetoni, na borsa de
oro, una d'argento, deme na
mancia che mi son contento. Mia madre scendeva, apriva
la porta, consegnava una borsa di cibo gi pronta. La famiglia dei canterini
era conosciuta come i Piciuni
perch, in mancanza di meglio, se li acchiappavano, felici se li mangiavano.
Ieri sera ho cenato con due ragazzi albanesi alla trattoria di Fabio, il mio
amico calabrese. A servirci a tavola c'era un nuovo cameriere brasiliano di
Fortaleza, che ci ha raccontato le ragioni per le quali era
dovuto emigrare a Roma in cerca di lavoro. Vedi, ha concluso,
dal Brasile, dalla Calabria o dall'Albania il motivo per cui si emigra sempre
lo stesso: la sopravvivenza.
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Quest'anno i migranti annegati nel Mediterraneo sono 2.217. E in un suo
rapporto l'Onu denuncia che le donne e le bambine rinchiuse nei campi di
concentramento in Libia sono violentate, e tutti gli internati subiscono atroci
violenze. Nel mondo un bambino ogni 5 secondi muore di
fame. E anche in Italia le diseguaglianze sono arrivate a un punto tale che le
diciassette persone pi ricche detengono una ricchezza equivalente a quella di
diciassette milioni di persone. Piccola perla finale, il centro di Roma, una
delle citt pi belle al mondo, in balia di un pugno di teppisti possessori di pullman. Posso dire che non riesco a capire che cazzo c'
da festeggiare? E poi mi d fastidio lo sfavillio sfarzoso di luci che c' in
giro. Io sono d'accordo con Charles Bukowski che dice: Vorrei un dicembre a
luci spente e con le persone accese.
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Ohib, io qui mi lamento e inalbero.
Pasolini ha scritto su Maratea una decina di righe di un reportage sulle coste e spiagge italiane realizzato negli scorsi anni
Cinquanta per una rivista. Io su Maratea ho scritto cinque libri. Francesco
Saverio Nitti, Una intervista immaginaria. Gian Paolo Nitti. Colui
che non diventato. Maratea. Omaggio in cinque parti e venticinque
punti. Maratea. Il sogno di una cosa. E infine Lettere dal Sud. E malgrado ci,
Maratea non mi dedica n una virgola n un sasso. Sar perch mi chiamo
Marchesini e non Pasolini? Ma si ci appropria della
fama di un grande, o si rende onore alla dedizione costante di uno scrittore
innamorato?
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Le forme del paesaggio che anticipano un
possibile paradiso futuro sono per me quelle di alcuni territori costieri che
conosco e amo: San Leone di Agrigento, Selinunte, San Vito Lo Capo e Scopello
in Sicilia, Acquafredda di Maratea in Basilicata, Scario, Acciaroli di Pollica
e Santa Maria di Castellabate in Campania. Mi piace pensare a un Pianeta
prossimo venturo che ci ospiter senza citt rese irrespirabili
dall'inquinamento del traffico, ma ricche d'arte, efficienti e conviviali. Da campagne rigogliose e fertili senza discariche e terre dei
fuochi, rese armoniche e socialmente coese, come ad esempio Riace, grazie alla
solidariet e alla giustizia sociale, e non per le ricchezze enormi in poche
mani concentrate. Dove le balene non muoiono spiaggiate per avere ingoiato
quintali di plastica. E le armi sono rigorosamente vietate.
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"Cos
nasce la storia di Riace: la mattina del 1998 all'alba arriva
un veliero, l'accoglienza sulla spiaggia dei migranti, lle
case abbandonate del centro storico perch i nostri concittadini sono andati
oltre oceano lasciando vuoto in questo modo tutto il centro storico. Case
abbandonate, io non ero sindaco e mi ricordo che non avevamo nemmeno la
possibilit economica per ripristinare gli impianti elettrici delle case, per fare i contratti con l'Enel. Abbiamo allora comprato le
candele di cera e alla sera si vedeva questa luce
fioca che usciva dalle case che di nuovo erano tornate a vivere. Gli emigrati
avevano abbandonato queste case e nuovi emigranti erano arrivati, un disegno
circolare del destino, poco cambia se hanno il volto pi scuro o se si vestono
in maniera differente, sono uguali, sono esseri umani allo stesso livello.
Questo stato un processo fantastico, Riace appartiene alle cosiddette aree
interne della Calabria che hanno vissuto questi processi di spopolamento, di
declino demografico, di abbandono, di rassegnazione sociale, di condizionamenti
da parte della criminalit organizzata la cui voce quella che pi si sente e
spesso, e lo stato complice di questo. Complice di questo silenzio, di questo
far sentire un'unica voce. Mano a mano che la storia
ha cominciato a strutturarsi, con la presenza sempre pi numerosa, perch nel
2001 avevamo aderito a quel programma che si chiamava programma nazionale
asilo, e con Riace che stava sempre pi diventando una societ multietnica,
addirittura interessava i cosiddetti turisti solidali. Turisti che non erano
mai venuti per i bronzi di Riace, queste due statue della Magna Grecia che sono
state ritrovate nel nostro mare molti anni fa e che dovevano
far decollare il turismo sul modello di Rimini, Riccione, ma che cos non
stato perch i bronzi sono nel museo di Reggio Calabria, ora venivano per la
societ multietnica che Riace stava diventando. Per la curiosit di capire come
mai un piccolo comune che non ha nulla per mandare avanti la propria comunit
si apre comunque all'accoglienza in maniera spontanea, questo ha incuriosito chi ha fame di umanit, chi vuole un mondo
fatto senza barriere, un mondo in cui tutte le persone hanno gli stessi
diritti, gli stessi doveri. Non ci vuole molto e addirittura la presenza di
queste persone ha contribuito a far rinascere Riace. Voi dovete considerare che
la popolazione di Riace come quella di un quartiere di Milano, siamo 1500
abitanti e addirittura nella parte del centro storico dove
anch'io abito, abitavo perch adesso non posso andare a Riace, siamo 600
abitanti giusto 300 cittadini riacesi autoctoni cos ci chiamiamo - io vorrei
una societ dove nessuno si pu dire autoctono - e 300 cittadini immigrati che
provengono da almeno venti nazionalit. Abbiamo fatto l'asilo nido multietnico,
e poi un ambulatorio medico in un periodo in cui la sanit un problema molto
sentito in Calabria, ma credo in tutta Italia, nato
un ambulatorio medico gratuito che servito per i rifugiati ma anche per le
persone del luogo. Abbiamo recuperato la scuola, la pluriclasse che abbiamo
una cosa fantastica, quando venivano a visitare quest'esperienza aprivamo la
porta per entrare in quest'aula e c'era una sensazione incredibile come se si
fosse aperta una finestra sul mondo. Bambini di tutte le nazionalit e tra di
loro non c' mai nessun pregiudizio per il colore della pelle, non lo avvertono.
Sono veramente convinto che l'accoglienza si riconduce
all'essenza stessa della calabresit, permettetemi
questa considerazione perch il mio amico antropologo dice che l'antropologia
dei luoghi fondamentale, questo che ha permesso che questo fenomeno
nascesse in una maniera spontanea. A Riace poteva esserci questa storia perch
c' anche la fierezza d'incontrare un'altra persona, non lo dico in senso
retorico o come luogo comune, l'accoglienza un incontro con un altro essere
umano come te, e io credo che ognuno deve essere fiero
quando incontra un'altra persona, non avere pregiudizi o secondi fini. Quando
succede invece il contrario, quando l'incontro diventa un problema, suscita
paura allora io dico che probabilmente c' un disturbo del comportamento, si ha
paura di s stessi. Vi pare
una cosa normale disprezzare gli esseri umani? Provare odio per il colore della
pelle? Essere razzisti, essere fascisti, non una cosa normale." (Mimmo Lucano nel suo intervento
nell'aula consiliare del Comune di Milano).
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"La
zona in cui esondato il fiume Milicia ad altissimo rischio, non solo per le
condizioni dell'alveo che va ripulito, ma per l'enorme numero di case abusive
costruite" afferma il sindaco di Altavilla Milicia, Giuseppe Virga, puntando
l'indice contro l'abusivismo che colpisce la costa a ridosso di Palermo. "La zona interessata dalla presenza di parecchie case
abusive - spiega Virga - Quell'area corrisponde probabilmente al vecchio
percorso del fiume Milicia. Quando il fiume in piena
abbandona il tracciato naturale ed esonda nella vallata". La colpa
dell'avidit miope e irresponsabile dell'uomo, non della natura. Ad
esempio, per avere anni fa denunciato un problema analogo di costruzione
abusiva sul letto di un torrente sopra Acquafredda, mi sono ritrovato una
mattina con le quattro gomme dell'auto tagliate. La costruzione abusiva e
pericolosa sempre l, ma spero proprio non porti mai a simili
conseguenze.
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E' il mese di ottobre, la frutta di stagione che riempie con i suoi colori
e profumi i tavoli induce a sognare a occhi aperti. E
a ricordare. Fino a vent'anni ho trascorso le vacanze a casa di mia nonna, in
quel di Altavilla, in cima a una collina con ai suoi
piedi una lunga pianura che porta a Vicenza. Intorno alla casa c'erano quattro
ettari di alberi da frutta e vigna. A ottobre era tutta una esposizione
magnifica di cascatelle d'uva, cachi, nespole e prugne, noci e nocciole. Un
piccolo paradiso terrestre. Dopo avere corso e giocato e nuotato durante il
giorno in una roggia l accanto con i miei amici, in mezz'ora raggiungevo con
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Manifestazione a Riace del 06/10/2018
Riace, comune della Calabria (RC) a pochi chilometri dal mare Ionio situata su colline con poca vegetazione spontanea per lo pi
composta da irti fichi d'india e canneti lungo i canali. Terra desolata e
devastata periodicamente da violenti nubifragi. Il numero degli abitanti di
poco pi di 2000, ma molte sono le case vuote ed
abbandonate, come del resto destino comune a quasi tutti i borghi del sud
d'Italia. A vederla dalla strada, piena di curve e che la unisce alla pi nota
e importante SS106, nella sua semplicit stupisce per come sia potuta diventare
tanto famosa. Ma la ragione ormai nota a tutti.
"Quella di Lucano, il suo sindaco, la storia di un maestro di scuola di idee progressiste che inizia nel dicembre 1997, quando un
barcone carico di 800 rifugiati curdi attracc nel piccolo porto di questo
piccolo paese di pescatori. Lucano non innalz steccati. Anzi: vide - dietro
quell'arrivo in massa di disperati - un'opportunit storica per rivitalizzare,
anche economicamente, un villaggio che pareva destinato a svuotarsi dei suoi
abitanti.
Grazie alla sua associazione (Citt futura) e ai contatti con
l'amministrazione locale, offr ai migranti gli appartamenti abbandonati di
Riace, spieg loro che, se avessero voluto rimanere
l, avrebbero dovuto seguire un corso di specializzazione e inserimento al
lavoro. Per anni il sindaco – che nel mirino della criminalit
organizzata - si battuto affinch il Ministero dellInterno abolisse
strutture come i Cie e i Cara, rifiutandosi di gestire
i flussi migratori con le logiche emergenziali, in favore dellampliamento del
Sistema centrale di protezione Sprar
cui il cosiddetto modello Riace ha fatto da apripista.
Diciotto anni pi tardi, scrive Fortune, Mimmo O kurdu
ha cambiato il volto di questo piccolo villaggio calabrese, concedendo
ospitalit a 6000 richiedenti asilo, provenienti da 20
diverse Nazioni, e ridando slancio all'economia di questo borgo assurto agli
onori della cronaca per il ritrovamento, nel 1972, dei Bronzi di Riace (poi
trasferiti a Reggio). Gi nel 2010 Lucano aveva ottenuto un prestigioso
premio, terzo classificato nel 2010 tra i migliori sindaci del mondo".
Dopo un viaggio in pullman di pi di cinque ore, arriviamo finalmente a
destinazione giusto in tempo per la partenza del corteo.
In prima fila un folto gruppo di ragazzi di colore ballano
e cantano a squarciagola, a seguire ci sono gli abitanti di Riace e poi di
seguito tutti i manifestanti venuti da pi parti, anche dalla Toscana. I numeri
parlano di circa cinquemila partecipanti. Ci sono pochissime bandiere di
partiti e, tranne l'ex presidente della camera dei deputati, Laura Boldrini,
nominata in precedenza cittadina onoraria di Riace, per il sostegno e la
collaborazione dati al suo primo cittadino , e alcuni
sindaci riconoscibili dalla striscia tricolore che indossavano, come quello di
Cerveteri, Alessio Pascucci, non ci sono esponenti di partiti politici. Lo
slogan pi ripetuto ovviamente quello di : Mimmo
libero e Riace non si arresta, L'umanit non illegale e poi l'ormai
universale Bella ciao cantata da tutti e per tutta la durata del corteo. A
pi riprese, giovani muniti di megafono, pronunciano discorsi sull'unica via
percorribile per un futuro migliore per l'umanit intera: l'unione e la
collaborazione.
C' negli occhi di tutti una visibile commozione. La sensazione che tutti
esprimono quella della consapevolezza di partecipare ad
un evento di grande valore simbolico. (Non un caso
che manifestazioni pro sindaco di Riace si siano fatte anche in altre citt
come Milano ad esempio). Della consapevolezza che si presenti
per dire con forza che se dietro l'arresto del Sindaco Mimmo Lucano c'
l'intenzione di ostacolare, cancellare o trasformare in fenomeno da megalomane,
forse l'unica, vera e concreta proposta di accoglienza di esseri umani che per
necessit fuggivano dal loro paese, questa non passer; in una terra, (come
d'altra parte tutto il sud), da sempre abbandonata a se stessa, soffocata dalla
mala vita e dal potere dei pi forti, e dimenticata perfino dalla politica e
dallo stato.
Una leggera pioggerellina non scoraggia i manifestanti che, dopo il saluto
al sindaco sotto la sua finestra, confluiscono nella piazza principale del
paese,(quelli che riescono ad entrarvi), dove
ascoltano i vari interventi a sostegno dell'operato di Mimmo Lucano e del suo
modello di accoglienza che unisce il rispetto della dignit umana ad un
possibile sviluppo economico. Uno per tutti quello del sindaco di Cerveteri che
ha deciso, a seguito dell'arresto di Mimmo Lucano, di autodenunciarsi per lo
stesso reato: Se serve la disobbedienza civile di un sindaco per mettere in
pratica la solidariet e l'accoglienza, ci dichiariamo tutti colpevoli e
complici". Dichiara inoltre: "di avere piena
fiducia nei confronti della magistratura, ma al contempo di ritenere Lucano
vittima sacrificale sull'altare del salvinismo che
vuole attaccare un modello di integrazione vincente. Come insegna il modello di
Riace, la vera politica di integrazione si deve basare
su diritti e doveri equivalenti e condivisi, per arrivare nel tempo ad una
cultura dell'integrazione responsabile. Se atti come questi e come quelli del
Sindaco Mimmo Lucano sono reati, se la solidariet stessa a diventare un
reato, allora siamo tutti colpevoli e complici"
Girando per il centro del piccolo borgo, ci si sente un po' straniti a
vedere per ogni dove murales, scritte, disegni, piccole sculture che fanno
riferimento a un vissuto multietnico-culturale. L'ideale per comprendere meglio
il sogno che si sta vivendo a Riace, grazie al coraggio e l'impegno del suo
primo cittadino, (a prescindere dall'esito delle indagini della magistratura
sulla legalit del suo operato), sarebbe quello di
soggiornarvi per qualche giorno, e nella quotidianit verificare se quello
solo un sogno o una possibile realt.
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Un week end di fine settembre a Maratea. In giro per piazze e viuzze non
c' praticamente nessuno. Molti locali sono chiusi. Un
tagliere di salumi con una evidente patina di muffa
costa 22 euro. E non viene neppure rilasciato lo
scontrino. Ma l'accoglienza ai turisti concentrata
rigorosamente nei due mesi estivi? La stagione finita, passata
la festa e gabbato lo santo? Lo spirito di servizio all'ospite un optional
graziosamente concesso, una incombenza da sbrigare,
uno sfizio, o un comportamento professionale corretto e bene organizzato, una
mentalit e un metodo? Per fortuna quest'estate piovuto molto, non ci sono
stati incendi, la natura al suo meglio. La vista dalla cima del Cristo
splendida. La spiaggia di Acquafredda o al Macarro sono al mare il miglior introibo.
La visita a un agriturismo gestito con passione competente una bella scoperta, insieme all'ospitalit in un bed and breakfast, dove
la colazione al mattino composta di dolce e salato vale come un pasto
completo, riconciliano e fanno dimenticare tutto il resto.
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Il Vangelo secondo Mattei. Film ambientalista dei materani Antonio Andrisani e Pascal
Zullino che spiega il business del petrolio. Una inchiesta
divertente e amara, una satira di denuncia sulle estrazioni petrolifere in
Basilicata. Una delle battute memorabili del Ges protagonista del film: Non riesco a moltiplicare i pesci. Sono tutti
morti. Morale conclusiva:
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L'Universit di Potenza terr a settembre, ospitato a
Maratea dentro Villa Nitti, un corso sulle peculiarit dei dialetti lucani.
Conoscere la variegata e ricca specificit linguistica dei propri luoghi
sicuramente interessante. Anche cos si viene a scoprire storia e conformazione
delle proprie origini. Per capire meglio chi siamo importante conoscere da
dove veniamo. Se posso permettermi una osservazione,
penso per che vada anche tenuto in considerazione un ordine di priorit
che non poi cos trascurabile. Una societ, una universit
che d la precedenza allo studio della glottologia, segnala una propensione a
tenere sguardo e attenzione rivolti al passato remoto, quando invece nel
presente altri sono i problemi che drammaticamente incombono. L'Universit di
Potenza, e con lei altre del territorio meridionale, dovrebbero
a mio avviso essere orientate all'utilizzo di una struttura storica importante
come Villa Nitti in altre direzioni e su altre questioni. Ad
esempio, un osservatorio permanente sulla tutela del mare e la protezione delle
coste. O lo studio dei flussi migratori che confluiscono al nostro Paese
attraverso il Mediterraneo. Oppure, ancora, sul come
attrezzare paesi e citt per accogliere in maniera soddisfacente i crescenti e
globalizzati flussi turistici. Magari utilizzando e
ripristinando le centinaia di case e terreni soggetti ad abbandono.
Applicarsi sull'analisi delle differenze linguistiche in uso tra Maratea e
Policoro certo non del tutto marginale, ma ci che
preme alle porte, sul piano economico e sociale, pi urgente e fondamentale.
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Durante
il suo incarico al vertice della Basilicata, il governatore Marcello Pittella
ha coagulato intorno a s unaura di potere che solo parzialmente scalfita
dal suo allontanamento dal vertice della Regione. Lesponente del Pd, dunque,
pu contare su nuovi incarichi nel partito o in settori comunque di influenza che gli darebbero rinnovati occasioni di
inserirsi, seppur in modo indiretto, in ambienti amministrativi con
potenzialit significative di distorsione dei pubblici apparati, come
accaduto nelle vicende che qui ora interessano. Per questo il Tribunale del
Riesame di Potenza ha respinto la richiesta di remissione in libert presentata
dai suoi legali. Il governatore si trova agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Lauria (Potenza) dallo scorso
6 luglio, con le accuse di falso e abuso dufficio. Pittella non si dimesso,
ma in base alla legge Severino sospeso dal suo incarico visto il
coinvolgimento nellinchiesta della Guardia di Finanza e della Procura di
Matera sulle raccomandazioni e sui concorsi truccati nella sanit lucana.
Pittella
non si faceva scrupolo, in modo sistematico e sprezzante, di asservire il
potere istituzionale, che derivava dal suo mandato popolare, ai propri
interessi elettorali e personali, scrivono i giudici, spiegando che si
visto che lindagato, mercificando le sue funzioni, era in grado di governare
procedure amministrative conducendole secondo i suoi desiderata senza esporsi
in prima persona, ma profittando di personaggi satelliti mossi con i fili
sottilissimi ma tenaci della promessa di avanzamenti di carriera o di benefici
vari, in una scambio sempre perfettamente funzionante
grazie alla abilit ed alla astuzia delle parti interessate.
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Siamo abituati a esplorare e a descrivere
la realt del territorio in cui viviamo in orizzontale e in verticale, ma
sempre all'esterno e in superficie. E' come concentrarsi e limitarsi a
descrivere di un corpo soltanto ci che appare in evidenza al nostro sguardo.
Questo sicuramente importante e necessario, ma non lo altrettanto quello
che succede e c' dentro, sotto e al suo interno? Pompeo Limongi, vecchio amico
di Maratea e valido geologo amante della natura, del paesaggio, del territorio
nella sua interezza, ha raccolto e composto in un libro la conoscenza
accumulata nel tempo, grazie alla sua scienza e competenza, su quello che c' di importante sotto e dentro il territorio in superficie di
Maratea: cavit, caverne, grotte. Specialmente sulla natura, la composizione,
la realt di una di esse:
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Confesso di sentirmi un perfetto e
soddisfatto egoista. Non solo ho felicemente scelto di starmene in agosto in
una Roma semideserta, ma a ferragosto mi godo pure il refrigerio della pioggia.
E passeggiando per Piazza Vittorio, San Lorenzo e il
Pigneto, mi ritrovo ad essere praticamente un indigeno romano residuo in mezzo
alla parte di popolazione di quei quartieri che non va in vacanza proveniente
da Oriente e Africa, che par di girare per New Delhi o Abidjan. L'effetto che
mi sento esoticamente turista senza essermi mosso da Roma. Come stare a casa dell'Aga Khan in Arabia o
in Iran. Con il fresco della pioggia. Ho cenato con mio figlio alla trattoria
Conca D'oro, in faccia all'Aniene. Polpette al sugo paradisiache, e patate
fritte al parmigiano e pepe che mi hanno fatto tornare goloso come un
ragazzino. Poi mio figlio mi ha tenuto una sintetica lectio magistralis
sul Web: Internet, Google e Facebook. E mi ha spiegato che Internet la strada
gratuita di accesso, mentre Google e Facebook mi spingono a essere attivo e
produttivo perch pi tu lo sei e pi Zuckenberg e soci guadagnano. E alla fine mi ha licenziato
raccomandandomi di non fidarmi mai delle news che
circolano, specialmente quelle pi eclatanti, ma di verificarne sempre
accuratamente la fonte. Per evitare di alimentare le bufale. E dopo questi
utili insegnamenti, anche il limoncello mi sembrato pi buono.
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Sto sperimentando dentro di me, con imbarazzo e pena,
qualcosa come non mi era mai successo prima. Una difficolt,
una resistenza, un atteggiamento di rifiuto istintivo, specialmente sui mezzi
pubblici e in luoghi affollati, a rendermi disponibile all'altro. Mi allarmano, mi inquietano, mi spaventano i troppi corpi che
vedo malconci, offesi, obesi, le espressioni del viso sofferenti e infelici,
gli sguardi sconfitti e disperati. Scopro che la mia curiosit abituale, la mia
attenzione naturale, stanno virando verso una reazione
di sottrazione e fuga. Preferisco puntare lo sguardo al cielo, o a terra. E
quello che per me nuovo e orribile, a volte mi sento e mi vedo reagire
rabbioso, in modo sia pure immaginario e allucinatorio, ma per me comunque allarmante e odioso. Mai come oggi mi sento oggetto
attraversato e reattivo per quel che di infelice mi
circonda e di cui vengo a contatto. Ho sempre idealmente aspirato a un corpo
collettivo empatico, un popolo solidale, armonioso e perfino misticamente
unito. Ma mi pare che qui ci stiamo collettivamente
trasformando, accompagnati da Salvini e dal suo
ossessivo e pestilenziale basso continuo, in moltitudine di solitudini
arrabbiate, allo sbando e sotto sfratto. (Scritto alla
stazione degli autobus della Tiburtina, aspettando nella calura e nel caos
vacanziero un amico in arrivo con un'ora di ritardo).
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Mi capitato di seguire
un video in cui il parroco di Lauria pronuncia in chiesa la sua omelia in presenza della bara di Domenico Pittella - padre di
Gianni, europarlamentare PD, e di Marcello, presidente della regione
Basilicata, attualmente ai domiciliari per reati amministrativi vari -, defunto
e sepolto nel mese di aprile di quest'anno. Lo schema dell'omelia del parroco a
ricordo e in onore di don Mim Pittella segue l'impianto che riassumo. Dio
trasmette la sua grazia attraverso i sacramenti: battesimo, comunione, cresima,
matrimonio, confessione ecc. ecc. I sacramenti sono
canali strategici e decisivi, sta a chi ne fruisce accogliere la grazia divina
al suo meglio. Ebbene, secondo il parroco, don Mim diventato prima medico
bravo e poi politico importante al servizio della gente perch, da buon
cristiano, ha saputo usare i sacramenti divini come autostrade attraverso le
quali attingere il massimo di grazia divina. Quindi, e
ricapitolando: alla base di tutto c' Dio, poi
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Per chi non ne fosse a
conoscenza, Pasolini, nel
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Senza che nessuno me lo chiedesse, o mi pagasse,
anzi, contando sulle mie forze e a mie spese, su Maratea ho scritto cinque
libri. Il primo, un Omaggio in cinque parti e venticinque
punti, perch incantato e ispirato dalla sua bellezza. Il secondo, Maratea, il sogno di una cosa, su criticit e problemi
vari. Il che mi ha regalato le quattro gomme dell'auto tagliate. Il terzo su Francesco Saverio Nitti e sul nipote Gian Paolo, da me
assunti come padre venerabile e fratello affine e modello. L'ultimo infine, Lettere dal Sud, a carattere antologico
descrittivo. Non mi risulta che qualcun altro abbia scritto su Maratea tanto.
Vedo che ad essere premiati sono accademici della
destra reazionaria come Domenico Fisichella, mentre a Sofia Loren, che a
Maratea non ha dato una briciola, viene attribuita la cittadinanza onoraria. Non che qui a non essere premiati ci si deve sentire grati
e onorati?
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Oggi cade il 150 anniversario dalla nascita in quel di Melfi di Francesco
Saverio Nitti: grande meridionalista, storico illustre, statista antifascista,
europeista ante litteram. L'ho intervistato facendo finta che ottantenne fosse
ancora vivo e attivo, come era in realt stato, nella
sua Villa di Acquafredda, facendogli raccontare il suo pensiero e le opere,
l'attivit politica, i suoi affetti, la vita. Ho avuto il piacere e la fortuna
di incontrare chi lo aveva conosciuto ad Acquafredda, e l'onore di avere la mia
Intervista immaginaria presentata all'Istituto di Studi Filosofici di
Napoli. Auguri per il compleanno, Francesco Saverio. Grande
nonno adottivo.
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Bene l'ordinanza del
sindaco di Maratea Domenico Cipolla, che impone dal gennaio dell'anno prossimo
ai commercianti del suo paese di non utilizzare e vendere buste e altro di
plastica che non sia biodegradabile. Iniziativa
raccomandabile a tutti i sindaci del Paese, specialmente a quelli di comuni
costieri. Il mare un magnifico, unico e indispensabile essere vivente.
Va rigorosamente tutelato. Ma perch allora la battaglia che da decenni alcuni conducono perch la costa di Maratea sia dichiarata Area
Marina Protetta non ha avuto alcun risultato? Dove sta la coerenza, e come si
supera questa politica cos platealmente contraddittoria?
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Perch ho tifato
Croazia? Perch
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Evviva
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Lo si pu vedere camminare per paesaggi selvaggi dellentroterra lucano. Accanto ai suoi passi, unasina di nome Cometa Libera, ormai
chiamata da tutti Cometina. Per Biagio
Accardi, lasino lemblema della ruralit e quindi di un mondo perduto, ma
anche della lentezza, dal momento che decide il ritmo
del cammino. Ed proprio per conoscere con lentezza il Parco nazionale del
Pollino, che il 46enne da sei anni si offre come guida alla scoperta della natura
della Basilicata, rigorosamente a piedi e accompagnato da Cometina.
Il suo progetto, Viaggiolento,
nato dallesigenza di recuperare la figura del cantastorie e farlo rivivere,
proprio alla vecchia maniera, nel modo pi autentico possibile, ovvero a piedi di paese in paese per raccontare fatti e
leggende. Mi sempre piaciuto pensare a Viaggiolento
come un elogio della lentezza, una riflessione sul camminare e il pensare lento.
Ma non di quella lentezza statica, quasi immobile, bens una lentezza dinamica
che fa veicolare unidea, un concetto o un nuovo modo
di pensare la vita. Viaggi, in cui Biagio non chiede di essere pagato ma di
ricevere un contributo libero. Non avendo spese e
offrendo un servizio immateriale, ci limitiamo a promuovere semplicemente il
territorio. Anche se a volte siamo sorpresi dalla generosit
delle persone, segno che ci si emoziona ancora di fronte al bello.
Perch Biagio Accardi non solo il promotore di percorsi di cammino negli
splendidi paesaggi lucani. Con una formazione come guida turistica alle spalle,
performer e suonatore, il cantastorie anche tra i fondatori del pi piccolo
teatro del Mediterraneo, a Tortora, capace di ospitare in platea un massimo di
15 spettatori. Proprio qui, negli spazi
dellassociazione CattivoTeatro, ospitiamo
viaggiatori, artisti o semplici curiosi. Non molto lontano dalla sede
principale dellorganizzazione, in questi mesi sta prendendo corpo un nuovo
progetto, lEco-campo degli Enotri, luogo di
condivisione culturale, nel quale arti e saperi
vivono e si sviluppano in armonia in un contesto
agrario ancora ben conservato. NellEco-campo ospitiamo i viaggiatori
appassionati di vita rurale, che possono visitare i nostri orti sinergici, fare
attivit olistiche, partecipare a incontri e laboratori sulla musica e la danza
tradizionale del sud Italia, godere di una performance
presso il nostro teatro, oppure fermarsi semplicemente a meditare sotto una
quercia.
Eppure Biagio non resta confinato in terra
lucana. Le sue performance, infatti, da pi di dieci anni lo conducono in tutta
Europa: nelle piazze, nei circoli, nei teatrini e in qualsiasi luogo dove si promuova cultura. La sua ultima produzione
itinerante Kairos, Elogio della lentezza, uno
spettacolo che parla dei paradossi dei nostri tempi e fa riflettere sul
possibile ritorno al legame con Madre Natura e suoi ritmi. Su
questo pianeta luomo ha bisogno di tirare un freno, di rallentare e fermarsi a
pensare. CՏ bisogno di dedicare un po pi di tempo a se stessi e non
allingranaggio a cui apparteniamo. Ingranaggio che
impone andature sempre pi veloci, sempre pi frenetiche al punto di non
comprendere pi i segnali che la natura ci sta dando. Tutto
questo correre per arrivare dove?
(Da Il Fatto Quotidiano)
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Una festa televisiva di
Capodanno dove si inneggia a un sacco di cantanti
mediocri, ma ci si dimentica di ricordare Mango. La consegna a Villa Nitti, in
quel di Acquafredda, di un premio speciale intitolato al grande meridionalista,
statista, europeista e antifascista lucano: e a chi? A un barone universitario
che ha fondato Alleanza Nazionale insieme a Fini. Un bel servizio televisivo di
Linea Blu in cui si esalta la bellezza di una grotta a Marina, e ci si scorda
di segnalare che, dopo vent'anni, la battaglia per fare della costa di Maratea
un'Area Marina Protetta fallita. Si esalta il
passato remoto per non affrontare efficacemente il presente e il futuro? E che
dire di un luogo magnifico come l'ex Collegio Scuola totalmente abbandonato
quando potrebbe fornire ospitalit preziosa a chi ne ha estremo bisogno? La
battaglia perch le strade di Maratea siano pulite sacrosanta: ma non rischia
di diventare un paravento dietro il quale nascondere la vera monnezza?
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In una intervista, a Salvini stato chiesto un giudizio su Domenico Lucano,
sindaco di Riace. La sua risposta stata: meno di
zero. Chi come me ha vissuto lesperienza di Riace fin dallinizio, ha visto
rinascere un paese completamente abbandonato, ha esultato come calabrese e
meridionale nel vedere Riace citato dai mass media di tutto il mondo, che
normalmente della Calabria se ne sono occupati solo
per la ndrangheta. Wim Wenders, un grande regista
tedesco, davanti a dieci premi Nobel ha dichiarato: a Riace ho scoperto la
vera civilt e quale potrebbe essere il nostro futuro. Un paese di meno di
1.200 abitanti ha ospitato fino a quattrocento migranti senza che ci fosse in
ventanni un solo reato, un solo conflitto interetnico, in un clima di
fratellanza e amicizia con tutti gli esseri umani da qualunque parte provengano. Oggi Riace, questo paesino calabrese,
diventato un punto di riferimento per tanti Comuni italiani e
europei, un luogo di incontri, di cultura, di festa. Nei progetti di
accoglienza lavorano circa quaranta giovani locali, e grande lindotto che le
attivit legate ai migranti hanno prodotto nelleconomia locale. Un esempio
virtuoso che dovrebbe essere moltiplicato e applicato su grande scala.
proprio dalle aree interne, da quello che Manlio Rossi Doria chiamava losso
del Mezzogiorno, che potrebbe rinascere il Sud e di riflesso il nostro paese.
(Tonino Perna, il manifesto)
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Lisola di Ventotene uno dei simboli dellEuropa. Qui nel 1941 Altiero Spinelli scrisse il
Manifesto che ispir lUnione Europea, ma oggi lisola
rischia di scomparire. Siamo a rischio estinzione racconta Anna Curcio la
maestra dellunica scuola dellisola. Lisola si sta spopolando e il prossimo
anno non abbiamo iscritti alla scuola media: se
continuiamo cos rischiamo la chiusura. Sullisola vivono stabilmente 250
persone, soprattutto anziani, e i servizi sono sempre
meno. Cos il sindaco Gerardo Santomauro lo scorso
autunno ha proposto di accogliere delle famiglie migranti per ripopolare
lisola. Uniniziativa che ha diviso gli isolani tra chi vede i migranti come
una risorsa e chi come un problema.
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A Grottole, Basilicata, le case abbandonate sono
seicento. I tutta Italia i borghi parimenti abbandonati sono
duemilacinquecento. Nel nostro Paese approdano ogni
anno migliaia di famiglie migranti prive di tutto a cominciare dalla casa. Un
certo Andrea Paoletti, architetto, lancia l'idea di ripopolare Grottole e gli
altri borghi abbandonati mettendo le case vuote a disposizione di non meglio
definiti artisti che diventerebbero residenti
temporanei internazionali. Ha chiamato tale mirabolante progetto Wonder Grottole (Wow!), ma non
fa il minimo cenno alle migliaia di migranti reali e concreti che arrivano in
Italia e sono senza casa. Cos, in una botta sola, si nega un dramma e si inventa una fanfaroneria. Infatti questa non Wonder
Grottole, ma Grottole immaginaria e surreale. I borghi non hanno bisogno
esclusivamente o principalmente della fantasia degli artisti, ma di bravi
artigiani operosi, di coltivatori di campagne e orti, di allevatori di animali
domestici, di infermieri e badanti. E di giovani
capaci che insegnino loro la lingua italiana e tutto ci che serve a meglio
inserirsi e integrarsi. Con gli adeguati contributi finanziari dell'Europa, che
ha tutto l'interesse a che ci avvenga prima che una emigrazione
selvaggia dilaghi perch priva di interventi seri e mirati. Da questo punto di
vista, la cittadina che ha scelto una politica di intervento
efficace, in termini di accoglienza e inserimento, la calabra coraggiosa Riace.
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Per
un luogo, un territorio, gli abitanti di una citt, le tradizioni sono
sicuramente importanti perch necessarie a costruire e definire una identit collettiva. Purch, io penso, vengano utilmente connesse e rielaborate lungo un percorso
storico in funzione dei temi e dei problemi dell'attualit. Per
Maratea, ecco pertinenti e interessanti al proposito le presenze e l'opera di
personaggi storici quali ad esempio Costabile Carducci, Francesco
Saverio Nitti, l'industriale Rivetti. E oggi? Oggi si riparte dalle ossa del
vescovo Biagio, originario di Sebaste nell'Armenia,
approdate nel tempo dei tempi sulla spiaggia degli Ilicini.
Si intende cos mettere in risalto quanto
quell'evento, "luce che venne dal mare", abbia dato forma fisica e
impronta simbolica a molti luoghi di Maratea. Bene: ma dal mare oggi non
vengono in massa, dalla stessa Armenia, gli emigranti sulle loro imbarcazioni?
E alle ombre e luci, alla potenziale ricchezza e ai problemi di cui sono
portatori, noi, celebrando solennemente l'approdo delle ossa del vescovo Biagio
a Maratea, non facciamo alcun cenno? Ma non si rischia
cos di evitare le questioni urgenti e scottanti del presente per rifugiarsi in
un rassicurante passato?
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Al seminario organizzato da Cuperlo
e dalla sinistra dem al Nazareno, intervenuto
Ferrante, un giovane 21enne iscritto e militante nel PD di Avellino, che tra le
altre cose ha detto: Nella provincia di Avellino, culla del
De Mitismo il Pd ha preso il 15% mentre il
M5s il 42% e questi numeri gi dicono tutto. Nella mia
federazioni ho assistito a scene in cui aspiranti candidati hanno perso
la dignit in cambio di una candidatura. In Irpinia il partito non esiste: il
partito promosso dallarticolo 49 della Costituzione
in cui i cittadini concorrono con metodo democratico non cՏ, non esiste, ci
sono i signori delle tessere: se hai un capitale, un imprenditore che ti
sostiene puoi prendere in mano il partito. Credo che sulla forma-partito vada
ripresa la proposta di Fabrizio Barca che stata cestinata. Io ho visto scene
nei seggi in cui persone che hanno passato una vita a sinistra hanno votato il
M5s per liberarsi di un sistema marcio e clientelare. Nel mio collegio –
prosegue il giovane militante dem – la logica
del Rosatellum truffaldino,
ha imposto la candidatura di Giuseppe De Mita, che non era ben visto dal nostro
elettorato. De Mita colui che andato in
televisione ad offendere il partito democratico ed i militanti in Irpinia hanno
poi restituito la tessera.
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Ciao Biagio, non mio,
un p lungo, ma secondo me merita di essere
pubblicato.
Gian Carlo M.
I 5 Stelle vincono
innanzitutto perch al Sud gli effetti dello svuotamento della democrazia
rappresentativa sono pi gravi che altrove. Non solo perch da quando esiste
il Porcellum, cio a partire dal 2005, gli elettori non possono pi scegliere i
propri candidati. O perch, qualunque sia lesito delle elezioni a cui partecipano da oltre 10 anni, amministrative o
politiche, la condizione sociale di una massa crescente di loro non muta, anzi
peggiora. Ma il fatto che il ceto politico, soprattutto quello dei governi
locali e nazionali, mostra una totale inettitudine a cambiare alcunch della loro vita, e soprattutto si presenta come una
lite che vive immersa in privilegi ed affari, qualunque sia la colorazione
politica di appartenenza. Infine, in molte aree del Sud il voto non pi
libero. La disoccupazione perdurante degli ultimi anni ha creato una dipendenza
grave e sempre pi stretta di una platea estesa di cittadini dai favori e dalle influenza dei detentori di potere grandi e piccoli.
Una societ civile resa fragile dalle scarse fonti di reddito e occasioni di
lavoro, oggi sempre pi assoggettata ai comandi della politica affaristica,
quando non della criminalit organizzata.
E' quindi naturale che il movimento 5stelle sia
apparso con tutte le caratteristiche di un movimento antisistema, e perci ha
finito con lavere questa forza dirompente. Se ci si riflette bene, la vittoria elettorale di tale formazione appare
paradossalmente come un segnale positivo. Esprime la volont di ribellione e di
libert del nostro Mezzogiorno, una parte del paese che non si vuole arrendere
a una visione della politica non solo svuotata di
ideali, ma priva di dignit, di una qualche sfumatura morale, piegata in
maniera sempre pi sordida a logiche di clan.
I 5Stelle non promettevano posti di lavoro, non sono
legati a clientele locali, hanno mostrato di praticare una politica anticasta con i rimborsi (ah, gli idioti che li
rimproveravano perch alcuni di loro erano inadempienti!), si battono da sempre
per un reddito minimo, si presentano soprattutto come angeli senza passato. E
questo appare il pi grande merito. Perch di fronte alla montagna di
fallimenti che stata la politica nazionale degli ultimi anni, agli occhi di
tanti italiani e soprattutto meridionali, la vergine inesperienza dei 5Stelle
di gran lunga preferibile alla competenza delle
vecchie volpi, sempre le stesse, impegnate a conservare presidi di potere di
piccolo cabotaggio e a non cambiare alcunch.
(Piero Bevilacqua - il manifesto)
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Come tutti sanno, ci sono i famosissimi Bronzi di Riace, e poi, per
chi ancora non lo sapesse, c' il nuovissimo Sistema Riace. E' quello di come
si pu fare accoglienza e integrazione dei migranti descritto
dai funzionari della Prefettura di Reggio Calabria inviati a verificare la
consistenza dei fatti. Nel loro rapporto cos li descrivono. Nella
scuola di Riace i ragazzini del luogo scherzano e scambiano battute e commenti
ironici con i loro coetanei dell'Africa o del vicino Oriente. Le case
vecchie e umili sono pulite, ordinate e arricchite dalla presenza di donne e
uomini di provenienza disparata, i cui ospiti di altre parti del mondo
conducono la stessa vita dignitosa della gente umile di Calabria. E un abile
cuoco egiziano prepara magnifiche pizze, e nelle botteghe artigiane indigeni e
stranieri lavorano insieme il legno, i tessuti, la lana. E i terrazzamenti della
collina sono trasformati in orti affidati ai migranti per la integrazione
del loro sostentamento, e per alimentare il ciclo dell'economia agricola. Cos
gli ispettori della Prefettura di Reggio Calabria descrivono
ammirati nel loro rapporto quello che hanno visto. Ed tutta Riace che si
propone a sistema di accoglienza e integrazione dei migranti, mostrando i suoi
migliori muscoli. Che non sono solo quelli dei Bronzi. Cacciassero fuori i loro
molti altri borghi del sud, del centro e del nord del Paese. Ne ricaverebbero
per s e per tutti grande vantaggio umano, sociale, economico, civico. E
lasciamo che Salvini declami san Matteo e Pasolini
profanandoli in Piazza del Duomo a Milano.
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Abbiamo tre forze a difesa della legalit, della giustizia,
della nostra stessa incolumit: le Forze dell'Ordine - Carabinieri e Polizia -,
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La
scoperta di Maratea da parte di Camilla Cederna avviene a met degli anni
Cinquanta, dopo la lettura di un articolo apparso sul quotidiano londinese Daily Telegraph intitolato Andiamo in un posto diverso dai soliti. Scrive Camilla
Cederna una volta approdata a Maratea: Chi arriva la
sera, sente come unico rumore il respiro del mare che entra dalle finestre
insieme ai cento aromi della macchia mediterranea, di rosa selvatica, pepe,
miele, anice e menta, e non vede altre luci che stelle. Non una barca
sull'acqua, non una persona in vista, ma un silenzio fondo, una calma solenne e
antica, una bellezza cos ferma e patetica che prende
quasi alla gola (Camilla Cederna - Il paradiso al mare - Vicino e distante - Mondadori).
Nel mio libretto riportato anche quanto appunto scrive Indro Montanelli in un
servizio apparso sul Corriere della Sera del 1957, dove alla bellezza di
Maratea non lesina lodi, arrivando a proclamarla ottava meraviglia del mondo
e forse il pi bel panorama d'Italia. A parte alcune
inesattezze non del tutto marginali (Maratea
l'unico sbocco sul mare della Basilicata), per il grande giornalista non
l'ambiente fisico a sollevare problemi, quanto coloro che lo abitano. Essi -
secondo il Nostro - sarebbero generosi soltanto di
processi per contestazioni di compravendita e di eredit. Per un olivo, un
fico, un filare di pomodori ci sono cause che vanno avanti da generazioni e
interi patrimoni si esauriscono in carte da bollo e
parcelle di avvocati. E ancora: Con quel p p di mare spalancato davanti alla propria scogliera i Marateoti seguitano a costruire le loro case in
modo da voltargli cocciutamente le spalle; non sentono neanche la tentazione
dei bagni, e quasi nessuno di loro sa nuotare. Il loro attaccamento a quella
piccola patria suggerito, pi che da un vero e proprio amore per la sua
splendente bellezza, da un complesso di paure e abitudini casalinghe... Ecco quanto scriveva di Maratea e dei Marateoti
Indro Montanelli sul Corriere della Sera nel 1957. Ma
dopo tanti anni, sicuramente le cose sono in gran parte cambiate.
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Ebbene s, confesso, ci sono casi in cui mi sento un conservatore convinto.
Dopo avere valutato attentamente i pro e i contro, mi rimane dentro densa
l'opinione che Maratea sia pochissimo adatta ad
ospitare lo spettacolo RAI della festa per gli auguri di Capodanno. Domani
notte in poche ore convergeranno su quelle strade decine di migliaia di persone
con migliaia di vetture. Ci saranno, crescenti e immani,
frastuono e baraonda. Ma avete presente la natura del
luogo, le strade strette e risicate che a serpentina fiancheggiano le
montagne? Ma vi rendete conto che per gli incendi e le piogge esse sono state recentemente interrotte e chiuse con una frequenza
allarmante? Ma stiamo parlando delle stesse strade dove
non raro incrociare mucche vagabonde? Maratea un miracolo
di bellezza naturalistico paesaggistica in equilibrio risicato: andrebbe
trattata come una perla fragile e preziosa. Pretendere di trasformarla, di
notte e d'inverno, in un luogo di festa di massa significa violarla e farle
violenza, mettere a rischio equilibrio e capacit di resilienza. Cos come non
si pu trivellare impunemente petrolio in Val D'Agri mescolando acque purissime
con i veleni che residuano dagli idrocarburi. Non si pu coniugare logica del
profitto e rispetto per la natura, brutalizzarla con la trivella. Ovviamente
tifo perch domani sera a Maratea funzioni tutto al
meglio e in allegria. Ma intanto non potevo starmene
ipocritamente zitto.
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Il mare all'orizzonte con la sua mutevole
immensit azzurra; un bosco sulla collina per le passeggiate e la raccolta di
fiori e frutta; magari una piscina nei paraggi di acqua termale calda;
sicuramente un tavolo da ping pong
sulla terrazza sotto l'ombra odorosa di un carrubo e una quercia; un cane e un
gatto come presenza animale amica; sedie e divani sotto il portico per
accogliere gli amici e chi voglia partecipare alle conversazioni di attualit
politica e filosofica, o ragazzine e ragazzini per un laboratorio di scrittura
creativa; una piccola cantina ben fornita e un orticello dove coltivare aromi e
insalata; una cucina attrezzata e una dispensa adeguata; una libreria per
nutrire fantasia e conoscenza; uno scrittoio per immergersi nel flusso inquieto
dei pensieri e dare loro forma sufficientemente ferma; un angolo musica per far
volare le emozioni; una camera protetta per godersi i bisogni e i desideri
dell'amore e una dormita saporita. Cos'altro da
augurare di pi e di meglio per rendere la vita, fin che dura, degna di essere
vissuta? E questa, con le variazioni e modulazioni soggettive, dati i gusti, i
luoghi e i contesti diversi, dovrebbe essere
possibilit per tutti concreta. Le risorse potenziali ci sono, sequestrate per
dall'ingordigia e dalla follia di una minoranza. Ma se
la diseguaglianza diventa troppa, scoppia la rabbia, che va incanalata nella
direzione giusta, non ad alimentare guerre tra poveri. Per questo urge la
presenza di una forza politica di sinistra credibile e persuasiva perch forte
e unita.
---===ooo===---
Lappello
a ripopolare i piccoli borghi sempre pi attuale. I paesi lucani, calabresi,
pugliesi, secondo lultima fotografia scattata dallIstat, vivono una
situazione desolante. Lo scenario segnato da una popolazione che non fa figli ma invecchia, mentre i giovani lasciano la regione. Un
patrimonio fatto di case arroccate tra le montagne, che potrebbero salvarsi
dallabbandono attraverso laccoglienza dei migranti. Il Sud
deve accogliere queste persone ci dice Franco Arminio, poeta e paesologo, nellidea che questo intreccio produca crescita.
Anche conflitto, ovviamente, perch nessun processo avviene a costo zero.
Questa lepoca in cui siamo e non dobbiamo portarle il broncio. Si tratta di persone che in questo momento storico hanno delle
sventure, aggiunge il paesologo. Noi le
abbiamo avute cento anni fa, quando in mezzo secolo 12
milioni di italiani sono andati via, soprattutto da queste terre, Calabria,
Puglia, Basilicata. E lItalia interna si allarga fino a comprendere anche il
mar Mediterraneo, diventato negli anni la grande fossa comune di chi non ce lha fatta. Chi ce la fa pu forse diventare una speranza
per i borghi del Sud, secondo quel senso di comunit che affiora dalla
filosofia di Franco Arminio
---===ooo===---
Il mare
all'orizzonte con la sua mutevole immensit azzurra; un bosco sulla collina per
le passeggiate e la raccolta di fiori e frutta; magari una piscina nei paraggi
di acqua termale calda; sicuramente un tavolo da ping
pong sulla terrazza sotto l'ombra odorosa di un
carrubo e una quercia; un cane e un gatto come presenza animale amica; sedie e
divani sotto il portico per accogliere gli amici e chi voglia partecipare alle
conversazioni di attualit politica e filosofica, o ragazzine e ragazzini per
un laboratorio di scrittura creativa; una piccola cantina ben fornita e un
orticello dove coltivare aromi e insalata; una cucina attrezzata e una dispensa
adeguata; una libreria per nutrire fantasia e conoscenza; uno scrittoio per
immergersi nel flusso inquieto dei pensieri e dare loro forma sufficientemente
ferma; un angolo musica per far volare le emozioni; una camera protetta per
godersi i bisogni e i desideri dell'amore e una dormita saporita. Cos'altro da
augurare di pi e di meglio per rendere la vita, fin che dura, degna di essere
vissuta? E questa, con le variazioni e modulazioni soggettive, dati i gusti, i
luoghi e i contesti diversi, dovrebbe essere
possibilit per tutti concreta. Le risorse potenziali ci sono, sequestrate per
dall'ingordigia e dalla follia di una minoranza. Ma se
la diseguaglianza diventa troppa, scoppia la rabbia, che va incanalata nella
direzione giusta, non ad alimentare guerre tra poveri. Per questo urge la
presenza di una forza politica di sinistra credibile e persuasiva perch forte
e unita.
---===ooo===---
Cosa diventata nel tempo Acquafredda, piccola
comunit collocata sulla costa di Maratea? La scuola elementare da tempo chiusa, la locale stazione ferroviaria che risale
ai tempi di Nitti bella quanto vuota e abbandonata, l'ufficio postale
trasferito, su tre bar un tempo funzionanti ne rimasto attivo uno, l'area
sportiva con campi da calcio e da tennis abbandonata e invasa da erbacce, ha
chiuso pure il tabaccaio con il vecchio gestore sempre pronto a
regalarti una battuta e un sorriso. Gli abitanti diminuiscono, la
popolazione invecchia, di bambini ne nascono sempre meno. i
giovani per motivi di studio o per lavoro se ne vanno. Si vive sostanzialmente
degli introiti ottenuti dalle presenze dei turisti, che per sono concentrate nei soli due mesi estivi. Cosa
resta, cosa permane di questa comunit in un declino che sembra
inarrestabile? Sicuramente l'attaccamento e il vanto orgoglioso per una
straordinaria bellezza naturale e paesaggistica - purtroppo funestata per da
sempre pi frequenti ed estesi incendi. Ma con quella si fanno selfie a valanga, ci si inebria e
si sogna, ma non si cresce e non ci si sviluppa. E neppure si mangia. Ma cosa
potrebbe invertire il continuo scendere di questa parabola, che non riguarda
soltanto una piccola comunit, ma parte della
Basilicata se non l'intera area meridionale nostra? E perch i dati dicono che
negli ultimi anni sono pi numerose le presenze di turisti nelle Baleari che in
tutta
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Figuriamoci se non piace la notizia data dal Sindaco di Maratea che sono
state avviate le procedure per verificare la fattibilit di un progetto di case
popolari al posto dell'ex Colonia di Fiumicello... Meglio
tardi che mai, verrebbe da dire, visto che quell'importante struttura, di
propriet della Regione, da oltre trent'anni abbandonata e, tranne gli uffici
necessari ai pochi carabinieri, chiusa. L dentro ho lavorato anch'io due
estati per aiutare 250 bambine e bambini, figli di lucani emigrati, a
trascorrere al meglio le loro vacanze. E a lavorare con me c'erano altre decine
di persone. E durante l'inverno
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Che
Villa Nitti, sia pure dopo quarant'anni, sia
stata recuperata e ripristinata al suo meglio cosa di cui essere lieti. Che
sabato prossimo ospiti un premio in onore di Francesco Saverio Nitti motivo
di ulteriore soddisfazione. Che poi tra i premiati ci
sia anche Emma Bonino, come non apprezzare? E' l'avere attribuito uno dei premi
anche a Domenico Fisichella che non poco turba. Fisichella: non colui che ha fondato Alleanza Nazionale insieme a Gian
Franco Fini, restandone ai vertici per dieci anni? Ai tempi del glorioso
regime, Fisichella e Fini non sarebbero forse stati dalla parte di chi organizz le squadracce che fecero irruzione sia ad
Acquafredda che nella loro casa a Roma, inducendo i Nitti all'esilio a Parigi?
E ora a Fisichella viene attribuito un premio nella
Villa che fu sede di vacanza e impegno sia di Francesco Saverio che del nipote
Gian Paolo, eletto consigliere regionale lucano del PCI nel 1970, allora
orgogliosamente comunista guevariano?
Dice:
ma Fisichella uno storico che ha scritto decine di libri...
E
perch non si fa premiare da CasaPound?
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Dopo
un'estate di fuoco, serve una riflessione sul perch degli incendi.
In Francia dicono che, per spegnere un
incendio, dopo dieci secondi basta un secchio, dopo dieci minuti servono i
pompieri e dopo unora ci vuole lelicottero. La rapidit dintervento
decisiva. Docente universitario di sociologia economica a Messina, Tonino
Perna luomo che, in sei anni da presidente del Parco nazionale dAspromonte,
ridusse dell80 per cento il territorio devastato dal
fuoco. E venne mandato via. Oggi, mentre i roghi
si moltiplicano e la superficie bruciata raddoppia in un anno, utile domandargli come comp quel miracolo.
Nessun miracolo. Divisi il Parco in aree e
le affidai, con un concorso, a cooperative o associazioni di volontariato. A fine anno, ognuna riceveva una somma, che si dimezzava se
il fuoco aveva intaccato pi dell1 per cento del territorio che dovevano
sorvegliare. Risultato: non diminu il numero degli incendi, ma la superficie
distrutta s.
D.
Quanto costava quellesperimento?
R.
Circa 220mila euro lanno. Ma la domanda vera perch
una buona pratica non diventata un modello da replicare anche altrove.
D.
Lei come lo spiega?
R.
Ci sono troppi interessi perch i roghi continuino e anzi si estendano.
Dalloperaio idraulico forestale che punta allo straordinario, alle grandi
societ private che gestiscono gli elicotteri, molta gente guadagna se lItalia
va a fuoco. Unora di volo di un Canadair o di un elicottero pu costare fino
ai 15.000 euro. E dire che quei mezzi prelevano lacqua dal mare e,
scaricandola a terra, determinano un deleterio fenomeno di salinizzazione del
suolo.
D.
Servirebbe aumentare le pene ai piromani?
R.
Non credo. Il punto vero ristabilire la responsabilit sul territorio e
assicurare rapidit dintervento. Perch non ci si domanda come mai in
Trentino, la regione che ha il maggior numero di boschi, non cՏ la piaga degli
incendi.
D.
Qual la sua risposta?
R.
In quella regione vige unantica tradizione civica, la comunit si sente
responsabile del bosco. Ancora oggi cՏ una rete di volontari che si occupano della cura del territorio. E una forma di
prevenzione assai efficace. Dopotutto uno studio del Corpo forestale dello
Stato ha documentato che met degli incendi si verificano
in aree che sono gi andate a fuoco nei cinque anni precedenti. Almeno l la
prevenzione dovrebbe essere possibile.
Limperversare
degli incendi di questa estate in ogni angolo del territorio della Penisola
impone una iniziativa politica non pi rinviabile. Non
finiscono in cenere, comՏ accaduto questanno, solo centinaia di migliaia di
ettari di bosco, distruggendo talora alberi secolari,
uliveti, frutteti, macchia mediterranea, uccidendo un numero non calcolabile di
animali selvatici e spesso anche di allevamento. La distruzione non si limita a
questo.
Gli
incendi bruciano anche il sottobosco e denudano il suolo cos che i terreni in
pendio, alle prime piogge autunnali, vengono dilavati
e perdono lo strato di humus che talora si era formato per processi secolari.
Quando le piogge sono intense danno poi luogo a frane
e smottamenti che producono nuovi e spesso ingentissimi danni, perch
travolgono abitati, aziende, campi. Alle rovine estive si aggiungono quelle
invernali.
Private
dei boschi, le alture per anni non assolveranno il loro compito fondamentale:
quello di trattenere lacqua piovana e le nevi. I boschi sono grandi serbatoi
che trattengono lacqua meteorica e la fanno percolare nel sottosuolo, dando vita alle sorgenti. Senza alberi e sottobosco lacqua
scende rovinosamente a valle e viene perduta per
lagricoltura e gli altri usi civili.
---===oOo===---
Ma
perch l'ex Collegio Scuola di Fiumicello, che in passato e per un lungo
periodo ha ospitato, nutrito e scolarizzato centinaia e centinaia di orfani e
bambini lucani in difficolt, e che oggi praticamente
abbandonato e vuoto, perch non potrebbe ospitare qualche decina di minori non
accompagnati o qualche famiglia di migranti? L'Unione europea soccorrerebbe per
i costi, il personale per assistere in zona non manca. L'ex Collegio Scuola
ricomincerebbe cos a svolgere una funzione sociale benefica. Oppure,
piuttosto che aprirsi per dare siti abbandonati e una mano a chi ne ha
drammaticamente bisogno, preferibile il declino demografico e l'impoverimento
comunitario? Ma la pedagogia dell'accoglienza
riguarda solo le attese e i desideri dei turisti ricchi? E quando, in drammatica
difficolt, eravamo noi a chiedere altrove ospitalit e lavoro?
---===oOo===---
Cronachetta
di una giornata. Il mattino trascorro alcune ore ad
assistere Stephan, quattordicenne dello Sri Lanka, al reparto di chirurgia d'urgenza al
Policlinico. A pranzo, a casa, arriva Ahmed reduce dal suo lavoro al bar
accanto al carcere di Rebibbia.. Dal primo agosto che
lavora, ancora non ha visto un euro. Lui anticipa il suo lavoro, gli altri
posticipano il denaro. Fa parte del gioco del mercato. Il pomeriggio telefona
Pamela, zingara della Bosnia, che mi chiede un incontro. Ci vediamo al bar
vicino al Protettorato, mi racconta felice di scelte e decisioni prese per
cercare di costruire al meglio il suo futuro. Arriva anche Johnny, albanese
sedicenne, ad aggiornarmi sul come procede la
stesura del suo noir sempre pi ricco di colpi di scena. In Protettorato
incontro e abbraccio Francesco, Massimo il bangladino
Rachib con i quali si
chiacchiera, si ride, si scherza. Poi arriva anche l'egiziano Ahmad che rientra dal suo lavoro di parrucchiere di cui
molto soddisfatto. Tiziana l'educatrice mi chiama per scambiare notizie e
impressioni sulla degenza di Stephan che gradualmente
si riprende e migliora. Alla fine Saverio, che finisce il suo turno, si offre
di accompagnarmi a casa in auto per aggiornarmi sulle novit in corso al
Protettorato. Prima di rientrare faccio spesa per poi scaldare un minestrone
precotto a base di peperoni e olive nere, accompagnato da un bicchiere di
ottimo bianco del Lazio. La testa piena di immagini,
discorsi e sorrisi degli incontri della giornata. A completare in gloria arriva
una telefonata di buonanotte da figlia e nipotini dalla Francia. E una di mio
figlio in partenza con tutta la troupe per Verona dove all'Arena andr in scena
l'ultima delle centinaia di repliche di Notre Dame de
Paris. A quel punto come non scrivere questa intensa cronachetta
e dare una buona notte al mondo intero?
---===oOo===---
Penso
sia utile riportare i criteri di selezione per valutare pi o
meno idonei i luoghi che si propongono per diventare patrimonio protetto
dell'Unesco:
1.
rappresentare un capolavoro del genio creativo umano;
2.
testimoniare un cambiamento considerevole culturale in un dato periodo sia in
campo archeologico sia architettonico sia della tecnologia, artistico o
paesaggistico;
3.
apportare una testimonianza unica o eccezionale su una tradizione culturale o
della civilt;
4.
offrire un esempio eminente di un tipo di costruzione architettonica o del
paesaggio o tecnologico illustrante uno dei periodi della storia umana;
5.
essere un esempio eminente dell'interazione umana con l'ambiente;
6.
essere direttamente associato a avvenimenti legati a
idee, credenze o opere artistiche e letterarie aventi un significato universale
eccezionale (possibilmente in associazione ad altri punti);
7.
rappresentare dei fenomeni naturali o atmosfere di una bellezza naturale e di una importanza estetica eccezionale;
8.
essere uno degli esempi rappresentativi di grandi epoche storiche a
testimonianza della vita o dei processi geologici;
9.
essere uno degli esempi eminenti dei processi ecologici e biologici in corso
nell'evoluzione dell'ecosistema;
10.
contenere gli habitat naturali pi rappresentativi e pi importanti per la
conservazione delle biodiversit, compresi gli spazi minacciati aventi un particolare valore universale eccezionale dal
punto di vista della scienza e della conservazione.
Ora,
per meritare la protezione di un ente cos prestigioso
e elevato come l'Unesco, penso sia necessario dimostrare che si fatta la
propria parte in termini di tutela e conservazione del territorio. Che
fine ha fatto l'istituzione della riserva marina lungo le coste di Maratea di
cui si parla da qualche decennio?
---===oOo===---
Consideriamo pi pericolosi per la vita
umana l'alcol, la nicotina o le droghe pesanti? In Germania, i morti per droga
nel 2016 sono stati 1333, quelli per alcol 74.000, quelli per nicotina 120.000.
E quanti sono stati sempre in Europa l'anno passato i morti per l'inquinamento
atmosferico? L'Agenzia europea per l'Ambiente li valuta intorno al mezzo
milione. E quanti sono stati invece i morti per terrorismo? Duecento. L'aria
che respiriamo 2500 volte pi mortale del
terrorismo. A causa del cambio climatico questo secolo potrebbe essere per
l'umanit l'ultimo. Epper
il sindaco di Venezia, Brugnaro, proclama che chi
gridasse Allah Akbar in Piazza San Marco deve essere immediatamente abbattuto
sul posto. Il terrorismo sicuramente una minaccia, ma i dati riportati
mostrano come la paranoia sia una infezione psichica
molto pi pericolosamente diffusa. E spesso alimentata ad
arte al fine di potenziare il controllo sociale. I blocchi di cemento
per proteggere i luoghi aperti all'incontro sociale possono essere
provvisoriamente necessari: molto pi potenti e dannosi sono i blocchi di cemento mentali.
---===oOo===---
Ma insomma, di che cosa ci lamentiamo: forse
del fatto che l'ENI ha scaricato 400 tonnellate di petrolio nell'invaso di
acque purissime della Val d'Agri? O del fatto che dalle trivellazioni dell'Eni l'area
non solo ha ricavato danni ambientali seri, ma a causa
dell'inquinamento ha visto anche diminuire lavoro e produzione in agricoltura e
nell'allevamento? Ma che volete che sia, non basta il
trionfale annuncio che, grazie all'amicizia tra Pittella e Renzi,
---===oOo===---
A
osservare le bellissime foto di Biagio Calderano, si direbbe che il pubblico
che assiste alle manifestazioni artistico-culturali estive in quel di Maratea
sia composto in gran maggioranza da settantenni, tra i quali
in netta prevalenza donne. I giovani, specialmente sotto i trent'anni, si
direbbero non esistere - a parte la simpatica manifestazione organizzata per i
bambini da Bice Avigliano davanti alla sua libreria. Allora non posso non
chiedermi: ma alle nuove generazioni, le manifestazioni culturali tipo
presentazione di libri, dibattiti con ospiti illustri, concerti e opere
teatrali, non interessano pi, o chi le sceglie e organizza rimasto in
sintonia con linguaggi, contenuti e stili vecchi? Oppure adolescenti e giovani
a Maratea in vacanza d'estate non sono pi significativamente presenti?
---===oOo===---
Ho scoperto il Macarro,
bellissima spiaggia lungo la costa di Maratea, alla fine degli anni Settanta.
Ci approdammo io e un piccolo gruppo di amici un tardo pomeriggio di fine
settembre e, almeno a prima vista, non c'era anima viva. Presi dall'entusiasmo
per la bellezza verde, azzurra e incontaminata del luogo, ci siamo spogliati
d'impeto, e nudi, in armonia con quella natura, ci siamo tuffati in acqua.
Uscendone per, dal folto del boschetto arrivata la voce isterica di una
vecchietta che vi si era recata per fare legna, che inizi a strillare:
diavoli! siete dei diavoli! Evidentemente le nostre
nudit l'avevano turbata. Oggi, in una telefonata, amici cui ho consigliato di
godersi quella spiaggia mi raccontano allibiti che per riuscire a farsi un
bagno tuffandosi da uno scoglio hanno dovuto passare in mezzo a una selva di
ombrelloni e tavolini. E' stato tutto scientificamente privatizzato a fini di
lucro. Possibile che tra parcheggio, ombrellone e tavolino, per farsi un bagno
al Macarro uno debba spendere trenta euro? Che sia
questo oggi il vero diavolo?
---===oOo===---
Alla
presentazione del libro di Ilaria Consolo: Il piacere femminile. Scoprire,
sperimentare e vivere la sessualit - Giunti editore
-, in una serata in riva al mare ci sono ad ascoltare quaranta donne e due
uomini. Sar perch il tema dai maschi straconosciuto,
ovvio e quotidianamente sperimentato, o invece perch ancora inquieta e allarma? Ilaria Consolo Vice Presidente dell'Istituto
Italiano di Sessuologia Scientifica, esperta in dipendenze, abusi e bullismo.
Sar anche per questo che i maschi stanno alla larga?
---===oOo===---
Ritenendo
di conoscere a sufficienza il carattere del personaggio, mi sento autorizzato s
immaginare che Gian Paolo Nitti, comunista nipote di Francesco Saverio che
amava Acquafredda e il Che Guevara, e fraternizzava con i pescatori di Sapri
che aveva aiutato a costituirsi in cooperativa, da dove si trova ora avrebbe
cos ironicamente commentato il Rigoletto rappresentato l'altra sera a Villa
Nitti: ma come, per metterlo in scena nella mia vecchia amata dimora hanno
impiegato 40 anni? Per poi concludere:
intanto il solito incendio s in montagna ha bloccato
ancora una volta la strada per Sapri. E m come
faccio a raggiungere i miei amici pescatori? Forse meglio che partecipi
all'assemblea di protesta indetta al piazzale della stazione dalla benemerita
Associazione Scuola e Vita. Perch quella di Verdi sar pure una bella opera,
ma questa degli incendi una tragedia che, per mano criminale, sta
distruggendo il meglio della natura.
---===oOo===---
Ferragosto.
Quando sono ospite ad Acquafredda di Maratea, il luogo della costa che
raggiungo pi volentieri quello detto il Porticello
perch in passato vi approdavano le imbarcazioni dei mercanti e dei pescatori.
Il luogo ricco di acque sorgive, sia a terra che
dentro il mare, infatti le donne vi si recavano per lavare i panni. Fu l che,
costretto da una improvvisa tempesta, Costabile
Carducci, patriota risorgimentale originario di Capaccio a capo nel 1848 dei
moti antiborbonici nel Cilento, in viaggio con un manipolo dei suoi dalla
Calabria alla Campania fu costretto a sbarcare. Alcune lavandaie che
assistettero allo sbarco corsero ad avvisare il prete don Peluso,
che abitava dentro il torrione che si sarebbe in seguito trasformato
nella Villa dimora di Francesco Saverio Nitti. Il Peluso,
originario di Sapri e luogotenente fiduciario dei Borboni, subito organizz una
squadraccia armata di compaesani che aggred Costabile Carducci e i suoi
imprigionandoli dentro un vecchio frantoio. Da l, nottetempo, con il pretesto
di un suo trasferimento a Potenza per essere consegnato ai giudici, Costabile
fu trascinato, ferito e torturato, sullo sperone di roccia che domina
Acquafredda, a tradimento fucilato e il suo corpo gettato nel sottostante
dirupo. Oggi, in vacanza, raggiungo le fresche acque sorgive di Porticello non
soltanto perch il luogo appartato e bello, ma pure
come piccolo personale pellegrinaggio a ricordo di un martire del nostro
Risorgimento. Ovviamente da allora i tempi sono cambiati. A Villa Nitti, dopo
oltre quarant'anni di abbandono, la sera, trasformata in teatro all'aperto, si
rappresenta Il Rigoletto, mentre sulla spiaggia sottostante viene
proposto il formidabile jazz di Glen Miller. S, in
alto, intorno allo sperone dove venne trucidato
Costabile Carducci, si alzano le fiamme dell'ennesimo incendio. E anche oggi la
statale che porta a Sapri interrotta per il pericolo di caduta massi. Sapri,
dove nel lontano 1858 un altro prete reazionario guid le sue truppe di
contadini all'attacco e al massacro di Carlo Pisacane e dei suoi trecento
giovani eroi cantati dalla spigolatrice di Mercantini.
Che incendi e caduta massi siano, nel trascorrere del tempo, l'unico tratto di
continuit, concreto e simbolico, in tanto cambiamento?
---===oOo===---
Auguri
per il compleanno della mamma.
Quanta vita intensa sotto quelle pieghe,
quelle rughe, quei colpi sulla pelle. Quanto coraggio, impegno e sacrificio in
quello sguardo attento e severo. E ancora quanta sfida.
Quanta
determinazione in quelle labbra vigili e tese a fessura.
E quanta bellezza sorridente e fresca nei
visi dei nipoti, quanta fierezza affettuosa in quelli dei figli.
Ecco, con tutti i suoi rami ricchi e
rigogliosi, una mamma ultracentenaria e la sua famiglia.
L
c' la riproposizione eterna della forza e della bellezza della vita.
---===oOo===---
Mafia alla ricerca di territori da
trasformare in discarica? Speculazione edilizia? Pastori che vogliono per
lanno prossimo erbetta nuova? Gli stessi professionisti spegnitori di incendi che cos si procurano occasione per pi lavoro e
soldi? S, forse, anche, ma non solo. Walter Siti ha scritto un libro, da poco
uscito, guarda caso intitolato Bruciare tutto. Mette in scena una umanit disperata che, al di l di alcuni risvolti
sessuali scandalosi, spinge i due protagonisti della storia, un prete e un
bambino, al suicidio. Anche il fuoco che in questi giorni divampa un po
ovunque a me suona frutto di un vento che soffia acre a propagare, alimentato
dalla disperazione, un impulso al suicidio collettivo. Le fiamme che si
diffondono temo abbiano molto a che fare con una
difficolt a vivere. I migranti sono in fuga dalla guerra e dalla fame. Noi, da
noi stessi. Le scene mediatiche sono piene delle vicende che un guitto del
potere politico racconta in un suo libro. E tutto quello che meritiamo? Io penso
ci sarebbe bisogno di scendere in piazza per passare di mano in mano un
soccorrevole secchio. Sperando che i pozzi conservino ancora lacqua
necessaria.
---===oOo===---
Quando lo scoprii grazie a Francesco Barbagallo, di Francesco Saverio Nitti
io mi sono cos innamorato da adottarlo come padre ideale e politico. Anche di
Gian Paolo Nitti, il nipote, mi sono innamorato grazie. anche
ai racconti di chi ad Acquafredda lo ha conosciuti e frequentato, al punto da
adottarlo come ideale fratello. Erano figure generosamente
laiche, progressiste, antifasciste, e Gian Paolo anche fervente
comunista. E infatti era stato eletto, poco
prima di morire in un incidente d'auto tra Fiumicello e Cersuta, consigliere
regionale del PCI. Io penso che i Nitti, nonno e nipote, sarebbero stati
d'accordo nel destinare la loro dimora di Acquafredda, da oltre quarant'anni
vuota e inutilizzata, a centro studi attrezzato
per le analisi e la progettazione del governo dei flussi migratori sulle coste
italiane in collegamento con le Universit di Potenza, Napoli, Salerno e
Cosenza. E da che cosa altro massimamente interessato e sconvolto oggi il
Mediterraneo? Non urge la messa a punto di una politica e di una pedagogia
dell'accoglienza, formando rapidamente i giovani del
Sud che devono essere in grado di attuarla? Oggi questi io penso
sarebbero stati visione e pensiero dei Nitti: da veri meridionali ed europei illuminati, progressisti, lungimiranti.
---===oOo===---
Domande
che ci si pone in et avanzata. Perch la mia Intervista Immaginaria a
Francesco Saverio Nitti viene presentata a Napoli,
all'Istituto Superiore di Filosofia, e non dentro Villa Nitti di Acquafredda su
iniziativa del Comune di Maratea o della Regione Basilicata? Perch Colui che non diventato, biografia romanzata di Gian Paolo
Nitti, il nipote dello statista lucano, comunista che amava Che Guevara, viene
presentata in piazza a Sapri dai suoi vecchi amici, e non a Maratea? Perch
Maratea, il sogno di una cosa, in cui esalto la bellezza di quel luogo e
denuncio alcuni abusi edilizi cui stato esposto, mi procura come immediata
risposta le gomme della mia auto nottetempo tagliate? Perch il libro in cui
racconto la scoperta di quanto malata la logica
dell'insegnamento nel Liceo Tasso, il pi prestigioso della Capitale, viene
respinto da preside e insegnanti, e invece apprezzato da intellettuali veri
come Marcello Cini? Perch Io sono
Gian Carlo Marchesini