La riesumazione delle salme
Ammazzare la gallina
per arraffare l’uovo.
C’è chi fa la politica con la squadra e il righello,
con il calcolo del bilancino, le grazie della velina e la legge porcello, con
la maschera, i guanti e il grembiulino. E soppesa i pro e i contro, le
apparenze e le convenienze, i carichi e le incombenze, le idiosincrasie e le
gerarchie, i punti e i buoni sconto. E calcola il bottino e la bottega, la
quasi scopata e la mezza sega, il chi ci sta e quanti: non il dove andiamo e
per fare cosa, se per piantare cucurbitacee o cogliere una rosa.
La politica come capolavoro del ricamo sul nulla, quella che senza
avere alcun bebé in pancia si accontenta dell’uso maniacale e
puntiglioso di una bilancia, di una tana come rifugio e culla.
Quella che ha il culto della individuazione di chi, del quando e
del come, e non ricorda più bene il cosa e il perché.
Quella che è così cieca e cretina che per arraffare
l’uovo oggi ammazza la gallina.
Morti che ballano
dentro un Thriller sgangherato e nero.
C’è un momento critico e fatale nella vita politica e
morale di ognuno e di un paese: quello in cui si smette di ritenere possibile
qualsivoglia cambiamento di comune, solidale, realistico miglioramento. Ed
è l’insieme a farne le spese.
E ci si rifugia in una condizione di staticità stantia, ci
si lascia incorporare come puro decoro nella nomenclatura di un paesaggio umano
pietrificato e larvale , si diventa parte arresa di un percorso di
idiotizzazione universale.
La zattera cui ci si aggrappa diventa allora lo sberleffo e il
cinismo, esibito come dichiarazione nobile di adesione al nichilismo.
Sarà perché sto immerso nel fulgore pieno di mare e
monti: ma veramente dovrei esultare per il premio Maratea a Sandra Milo –
mentre ci si guarda bene dal presentare e proporre libri che di Maratea
parlano, eccome! - , o giulivo affidarmi a Rutelli e Casini, Bossi e Tremonti?
Qui si vedono morti che ballano come in un Thriller sgangherato e
nero, senza più soffio vitale, passione solidale, impegno vero.