Tutti uniti, tutti insieme:

 nel politico e nel sociale è scomparsa ogni differenza e distinzione.

Che sia questa la renziana rivoluzione?

In una cittadina della Basilicata che io conosco bene, alle prossime elezioni del 25 maggio per il rinnovo del Consiglio comunale si presentano tre liste. Tutte e tre sono espressione del PD. Tutte e tre, più o meno esplicitamente, rivendicano il riferimento con Matteo Renzi. Perché allora tre liste: non ne bastava una? Mistero. Come dato non secondario, e ulteriore mistero, nella competizione elettorale non vi è traccia della presenza di una qualche lista di destra, o che si richiami a Berlusconi.

A chiarire tanti misteri, potrebbe forse soccorrere una chiave di lettura. Nel Comune lucano dai paesaggi costieri stupendi non c’è più la divisione tradizionale tra destra e sinistra. Il PD, con Renzi, ha sussunto e incorporato anche il berlusconismo. E’ diventato il partito spugna, il partito amalgama, il partito post ideologico perfetto. Il PD ha semplificato e ridotto ai termini essenziali, con evidente risparmio, la contesa elettorale tradizionale. La competizione prossima prevede non una distinzione di linea, di programma, di visione del mondo e della vita. Il collante, indecentemente nudo, è diventato uno solo: la conquista del potere nel governo locale. Tutto il resto è ciarpame, fuffa di soloni e professoroni.

Come a volte succede, i fenomeni che si producono in un ambito sociale ristretto possono risultare illuminanti rispetto alle tendenze generali. In quel piccolo ma splendido luogo lucano il PD ha incorporato destra e sinistra, collocandosi unico al centro. Rimane così alla contesa una sola sigla, un simbolo uno e trino. Vincerà il migliore, o il più attrezzato e cinico? Siamo entrati nel Ventennio del Partito Democratico Unico? E il berlusconismo è stato risolto e superato, o gloriosamente assorbito e incorporato?

P.S. E i grillini? Nel Comune lucano di cui stiamo parlando, un gruppo di giovani temerari aveva presentato una lista, ma non gli è stata riconosciuta per valida. Ecco, questa potrebbe essere una buona idea sul come togliersi dal groppone, anche a livello nazionale, il M5S e il suo capo fetentone. E poi dicono che Renzi non sia stato di parola, abbia rinunciato, o si sia perso nel proposito di rottamare l’universo mondo e fargli cambiare verso…

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