Vacanze 2
Si passeggia per il centro storico di Maratea e si incontrano
ripetute scritte che inneggiano alla “Città delle 44
chiese”. Ecco poi svettare sulla colonna davanti a una di esse il busto
di San Biagio. E la sera si presenta al Centro culturale di Villa Tarantini
l’opuscolo che celebra il cinquantenario della statua del Cristo. E
intanto fervono i preparativi per la celebrazione della cattolicissima Giornata
Mondiale della Gioventù. E dappertutto, in piazze, grotte e vicoli,
occhieggia la statua di Padre Pio. Infine, la sera, trovandola
straordinariamente pertinente, nell’ultimo splendido libro di Aldo Busi,
El especialista de Barcelona, si legge una frase lapidaria e bruciante del
filosofo di Treviri: “Ogni cosa che glorifica Dio nega
l’uomo”.
Un po’ auto elogiandosi, viene da concludere che forse
l’unica iniziativa seria di carattere politico-culturale di
quest’estate a Maratea si è del tutto estemporaneamente consumata
in quel di Brefaro in una comune anarchica, là dove si è discusso
appassionatamente a oltranza, fino all’urlo e alla collera, di crisi
economica, schiavitù dell’euro e di come costruire un’Europa
più equa e diversa.
Ma noi preferiamo chiedere protezione genuflessi davanti alla
statua del Cristo, come se Giorgio Bassani non l’avesse, innanzitutto da
un punto di vista estetico-paesaggistico, sufficientemente stigmatizzata. E a
sollazzarci la sera in Piazza Mercato davanti ai lazzi triti e ritriti di
Pulcinella.
Intanto la crisi infuria, e le presenze dei turisti, mi dicono,
sono a Maratea diminuite, quest’anno, del 50%.
P.S. : per fortuna che Mastro Nicolino, nella sua delicata e
preziosa Merenderia, a innaffiare formaggi e salumi della Basilicata ci ha
consigliato una bottiglia di Aglianico senza solfiti: da rinfrancare il cuore e
leccarsi le dita.