VILLA NITTI

Come è possibile organizzare l'inaugurazione di Villa Nitti, dopo quarant'anni che è rimasta, salvo brevi ed estemporanee iniziative, inutilizzata e vuota, per mettervi in scena una auto celebrazione istituzionale di pura esortazione retorica? Quindi l'inaugurazione è stata in sè sbagliata? No, anzi: evviva! evviva! Ma forse qualcuno avrebbe anche potuto spiegare perché soltanto oggi, dopo quarant'anni, ci si arriva. E magari precisare pure con quale progetto di utilizzo condiviso: da Regione Basilicata, Comune di Maratea, Fondazione Nitti, Università di Potenza e di Santa Orsola Benincasa. Altrimenti è comprensibile che qualche dubbio rimanga. Dopo quarant'anni di attesa ci si sarebbe aspettati un bilancio delle attività svolte, non un ennesimo coreografico taglio di nastro. Ma forse la lunga rincorsa era necessaria per porre su un terreno finalmente solido il passo fermo e giusto. Le migliori occasioni di fruibilità e godimento di Villa Nitti, lo ricordo per avervi partecipato, sono state finora le feste popolari organizzate durante le vacanze della Befana nei primi anni Ottanta, con i bambini in maschera e le salsicce cotte alla griglia. O i concerti jazz d'estate sulla terrazza. Non so se al grande Francesco Saverio sarebbero piaciuti, ma al nipote Gian Paolo, godereccio e comunista, sicuramente.

Gian Carlo Marchesini

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