Io sono la Villa:

per un’idea di Roma Capitale

città d’arte e di cultura aperta e da tutti fruibile, salubre per gli umani ed eco sostenibile.

Salvatore Settis, in uno dei suoi ultimi interventi su La Repubblica, ha  efficacemente argomentato contro una concezione dell’economia e di un modello di sviluppo che pretendono sfruttabili all’infinito le risorse delle campagne e delle città, della natura e del pianeta.  Al contrario:  l’aria, il suolo, l’acqua, il verde dei campi, dei giardini e dei parchi non esistono e non sono beni sfruttabili al solo scopo di cavarne utile privato. Così facendo si compromette irreparabilmente il delicato equilibrio dell’ecosistema. E’ quindi necessario cambiare rotta e modello dell’agire economico. La salute e il benessere delle città e delle comunità sono beni comuni superiori e  irrinunciabili, non barattabili o subordinati al parametro del profitto. 

Villa Blanc è una villa storica romana di oltre quattro ettari di verde e natura incontaminata raccolti intorno al Villino nobile e a sette strutture di stile architettonico unico, ubicata in un quadrante di Roma tra Via Nomentana e Via Lanciani tra i più colpiti dal traffico, e caratterizzato da una elevata presenza di insediamenti abitativi, monumenti religiosi e civili, scuole pubbliche, agenzie formative private e ambasciate. L’ultimo  Piano Regolatore Generale del Comune destina il verde della Villa a parco pubblico, e vincola le attività che possono essere organizzate al suo interno a servizi primari per gli abitanti del quartiere. La Luiss, università privata della Confindustria, che dal 1997 è proprietaria della Villa,  ha recentemente siglato con il Comune di Roma una convenzione per la quale la Villa è destinata a diventare sede di un master di alta economia e finanza con la presenza e partecipazione di oltre 900 manager. Dimensioni e attività di tale master ridurranno drasticamente (servizi, mense e parcheggi) il verde della Villa, e l’accesso e la fruizione ai cittadini del parco alla sola domenica, incrementando ulteriormente con il suo impatto il traffico sulla Nomentana e in zona, fino a una ulteriore prevedibile  saturazione (la soglia di tolleranza massima stabilita per inquinamento acustico e polveri sottili a Roma nel 2011 è stata superata due giorni su tre). L’ultima Villa storica romana, che costituisce risorsa verde e polmone fondamentale contro un livello di inquinamento urbano pericoloso per benessere e salute della collettività, rischia così di essere drasticamente ridotta e snaturata.  Oltre a raccontare la storia ultracentenaria di Villa Blanc, il libro Io sono la Villa si propone come contributo per stimolare un confronto mai come oggi così necessario su cosa vogliamo fare delle nostre città, di Roma Capitale nella fattispecie, delle sue bellezze artistiche e storiche, dei suoi parchi e del suo verde. E, insieme, su quali devono essere misura e limite del carico  di attività, di come intendiamo viverci e fruirne senza mettere in pericolo salute e incolumità di persone e ambiente. 

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