Oggi, se permettete, parlo di lotta alle zanzare e di mucche podoliche.

Zanzare

In primavera e d’estate le zanzare a Maratea, e non solo, costituiscono un problema. La sera e nel corso della notte a starsene sbracciati a godersi il fresco si rischia il martirio. Per evitarlo, ognuno ricorre a qualche rimedio: dalla macchinetta che produce un salvifico ultrasuono; all’altra che attivata consente a una pasticca di liberare un effluvio che mette le zanzare in fuga; alle creme repellenti spalmate sulla pelle per evitare l’agguato e il prurito. Anche l’Asl di Potenza e la Provincia si sono mobilitate da anni su questo fronte. Il loro intervento si è tradotto  nel fatto che una apposita società, che ha vinto l’appalto indetto, interviene la sera sul tardi con un’autobotte lungo le strade dei centri abitati, spruzzando un liquido destinato a eliminare il temibile insetto. Ecco una domanda che è lecito porsi: ma queste irrorazioni fanno realmente danno alle sole zanzare? Non colpiscono mortalmente anche altre più innocue o addirittura meritorie specie di insetti? La ditta che opera e provvede alla bisogna invita con appositi manifestini la popolazione a chiudere accuratamente in quelle sere porte e finestre, e a lavare accuratamente il giorno successivo le insalate dell’orto. Evidentemente il liquido irrorato contiene principi attivi tossici: è possibile conoscere quali effettivamente sono, e in che raggio svolgono la loro azione distruttiva? E se sono efficaci nella loro lotta alle zanzare, perché utilizzarli soltanto in un veloce passaggio notturno lungo le principali strade? Forse che le zanzare si riuniscono lì la sera in docile attesa?  Ma se il liquido irrorato contiene principi attivi agli umani non pericolosi, perché allora è potuto succedere che tempo fa uno degli operai  inavvertitamente esposto sulla pelle a un contatto con quel liquido ha avuto conseguenze tali da subire un coma prolungato? Ma a voi risulta che le punture delle zanzare abbiano mai mandato in coma qualcuno? Insomma, e ricapitolando: è possibile sapere e capire quanto il sistema adottato di lotta estiva alle zanzare è realmente efficace, e quanto invece  non lo è affatto, o lo è poco, colpendo e indiscriminatamente nuocendo ad altre specie, e danneggiando pure gli umani di natura loro già sufficientemente fragili e vulnerabili? Infine,  chi vuole, per rendersi conto di come altrove si siano adottati e si pratichino tipi di lotta biologicamente ecocompatibili, e quindi non nocivi ad altri insetti e tanto meno agli umani, non ha che da andare su internet e compiere una ricerca mirata.

Mucche podoliche

L’Anabic (Associazione nazionale bovini da carne) sostiene che la razza Podolica è oggi diffusa prevalentemente sulle aree interne dell’Italia meridionale peninsulare: Basilicata, Campania, Calabria, Puglia e Molise. I dati forniti dalle APA, Associazioni Provinciali Allevatori di Potenza e Matera, riportano che in Basilicata vi sono 316 allevamenti di Podolica iscritti al Libro Genealogico Nazionale per un totale di 17.231 capi di bestiame. Le zone dove vi è maggiore presenza sono il potentino e precisamente Abriola, Calvello, Albano di Lucania, il Volturino, l’area di Gallipoli Cognato e il Vulture, i Monti Sirino e Raparo e il Pollino. Vale la pena di fornire al proposito qualche ulteriore informazione. Innanzitutto ci sono interessanti contributi europei sui bovini di questa razza. Il contributo medio per capo di bestiame può essere stimato in circa 400 euro per anno. Se questo è vero, solo in Basilicata verrebbero distribuiti ogni anno circa 7 milioni di euro (400 euro per 17.300 capi).  Bisogna tenere però anche in considerazione tutta la filiera che sta dietro il contributo in termini di personale addetto della Regione, veterinari, contributi alle associazioni per il controllo della filiera – senza dimenticare i danni diretti (ai sopra suoli) e indiretti causati dagli incendi innescati per migliorare i pascoli. Come non essere indotti a concludere che di fronte a pochissime aziende agricole capaci di produrre carne e formaggio di eccellenza c’è una vasta platea di aziende fittizie la cui unica missione è quella di garantire la sopravvivenza dei bovini per incassare il premio annuale?

Sia consentita una domanda finale: ma le mucche podoliche, a parte la poca carne e formaggio e i danni ai suoli con gli incendi ad arte provocati per ottenere pascoli più succulenti e teneri, non si è nel tempo trasformata in una grande pubblica e provvidenziale mammella da mungere?

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