Continua la querelle sul
“terremoto”
Domenica sera, 11.11.2012, alle 24 circa, pubblico sul mio sito
lo scritto sotto riportato col titolo “IL TERREMOTO”.
Lunedì 12, alle 8:30 circa mi telefonano dal Centro Operativo
dei Beni e delle Attività Culturali di Maratea che Il Sig. Geom. Giuseppe
Iannarella desiderava parlarmi; mi reco ai Cappuccini e questo Sig. Geometra,
che mai prima d’ora avevo conosciuto, mi mostra la stampa del mio scritto e
subito si dichiara di essere una persona onesta e che si sentiva “mortificato”
da ciò che avevo pubblicato. Preciso che la mia “dissertazione” era solo per
far conoscere a tutti i Marateoti ciò che succede nel nostro paese, ma che
certamente non voglio colpevolizzare nessuno, se non la sciocca burocrazia che
ci attanaglia e che si ingarbuglia sempre di più. Il Geometra Iannarella ha
tenuto a precisarmi che il “danno” del Castello non ha niente a che vedere con
l’evento sismico, ma è solo un “normale” invecchiamento di opere murarie, che con
una spesa di 3 o 4 mila €uro è possibile ripristinare tutto “pro bono pacis”.
Chiarito il mio “intoppo” con il Geom. IIannarella, ieri sera
alle ore 21 circa, leggo una e-mail
speditami dal Dott. Cap. Francesco Fiorenzano, che di seguito riporto con “copia-incolla:
Gent.mo
Sig. Biagio Calderano
Come
tantissimi estimatori del sito www.calderano.it, anch’io oggi ho letto il Suo
articolo “Il terremoto - dissertazione - 11 novembre
Nel Suo
articolo ha fotografato da vicino le transenne utilizzate per interdire l’area
antistante
Trattandosi
di una ricostruzione totalmente diversa dalla verità, è opportuno che io Le
chiarisca la sequenza degli eventi: il personale di questo Comando è
intervenuto presso
Nella
stessa giornata del 27 ottobre 2012, ho trasmesso una nota alla Soprintendenza
per i Beni e le Attività Culturali di Potenza, al responsabile del Settore Tecnico
Manutentivo e al Signor Sindaco di Maratea con la quale ho segnalato la
necessita di una ulteriore verifica presso
Il
sopralluogo presso
Il dovere
di questo Comando era quello di effettuare le segnalazioni così come pervenute
ed eventualmente come constatate lasciando poi, ai tecnici del Comune, della
Soprintendenza e dei VV.FF. di accertare lo stato dei luoghi e di assumere le
decisioni più opportune. Infatti io stesso sono stato informato solo Sabato 10
novembre 2012 della chiusura della Basilica di SaN Biagio quando Don Biagio si
è recato presso gli uffici del Comando di Polizia Locale ed ha segnalato la
circostanza.
Desidero,
infine, renderla edotta che per quanto attiene alla chiusura della Chiesa del
SS. Rosario ho provveduto, previa immediata informazione al Signor Sindaco e ai
Parroci Don Adelmo e Don Giuseppe, alla interdizione temporanea dell’area. Ciò,
nell’imminenza del sopralluogo effettuato il 26 ottobre 2012, era l’unica cosa
possibile dopo aver letto dal verbale di sopralluogo cui hanno partecipato
l’Arch. Magliano ed il Geom. Gambardella, quanto segue: “nel sopralluogo
effettuato alla Chiesa del Rosario l’arco del portico antistante, presenta
delle lesioni in chiave di entità significativa con ogni probabilità causato
dall’evento sismico”. Le aggiungo che in data 5 novembre 2012 tecnici della
Soprintendenza ed una squadra dei VV.FF. hanno effettuato un sopralluogo presso
ConoscendoLa
come persona che ama la verità sono certo che vorrà opportunamente integrare il
Suo articolo affinché si evitino inutili speculazioni oltre a pubbliche
discussioni fondate su una erronea rappresentazione dei fatti.
La saluto
cordialmente
Il Comandante della Polizia
Locale
Cap. Dott. Francesco Fiorenzano
Fin qui le rimostranze…!
Il mio sito è pronto ad ospitare altri
interventi.
Di seguito ciò che ho scritto.
Oggi, martedì 13 novembre 2012.
IL TERREMOTO
Domenica
11 novembre 2012. È una bellissima giornata, piena di sole e calda: comincia
l'estate di San Martino. Esco con il mio scooter e con la mia fedele Nikon, in giro
per Maratea.
Decido
di andare al Castello.
Il
termometro segna
Mi
"avventuro" tra i tornanti ad otto. Sono solo. Nessuna auto è
parcheggiata; il bar Coccidorio è chiuso. L'orologio del campanile della
Basilica rintocca dodici colpi. È mezzogiorno e a distanza fa eco il campanile
della Chiesa Madre.
Il
sole è abbagliante sul piazzale "Don Domenico" e mi dirigo verso la
vecchia strada rotabile, costruita dal Sindaco Vitolo: alte e compatte mura
ricordano un passato glorioso, quando queste case, piccole ma armonicamente
distribuite sull'asse est-ovest del Castello, erano abitate da migliaia di
persone. Pare quasi di sentire le grida festose dei bambini, il rumore dei
mestieri degli artigiani, i profumi delle pietanze preparate dalle massaie, la vita,
il divenire.
Guardando
il mare e svettante, abbagliato dal rifrangere del sole, l'isola di Santojanni
si intravede da una finestra di una casa abbandonata, squarcio ancora integro
sebbene siano passati quasi duecento anni dal suo abbandono, e ripenso alla
fatidica nave che nel 732 d.c. depositò l'urna con le ossa del Sacro Torace di
San Biagio; all'alacre lavoro dei Marateoti dell'epoca che trasformarono
l'antico tempio dedicato ad una Dea pagana in quello che ora è
Sono
passati circa milletrecento anni dalla nascita della Basilica.
Intanto,
sempre tra le mura della vecchia Maratea, mi insinuo tra i vicoletti e mi
sovvengono i racconti di mio nonno, Biasino di Don Gregorio, vissuto al
Castello fino all'età di diciotto anni, come le molte persone che ho conosciuto
e che abitavano quelle case, le cui mura, malgrado le intemperie, l'abbandono e
i vari cataclismi, restano diritte e svettanti, con archi che si mantengono per
induzione, pietre in bilico sulle scarne mura, a testimoniare quello che il
Castello è stato per tutti noi Marateoti.
Ritorno
sul Piazzale della Chiesa e noto lo sbarramento a cura della Polizia locale!
Accipicchia,
cosa sarà successo?
Telefono
al Parroco Don Biagio e mi informa che, a sua insaputa, è stato impedito
l'accesso nella Chiesa per i danni causati dal terremoto del 26 ottobre 2012…!
Dopo oltre quindici giorni…!
Guardo
con attenzione e noto che è caduto l'intonaco che copriva un filo di ferro per
circa
Non
sono un tecnico e, quindi, non posso giudicare, ma … … … !
Sembra
proprio che ancora si voglia mungere alla mammella del terremoto, come un
rimborso pre-elettorale…!
Ma
perché non si chiudono gli accessi dei ruderi del Castello ? Sono molto più
pericolosi della Basilica.
E
perché, chiusa
Si
potrebbe a questo punto, per la sicurezza di tutti, mettere una sbarra al
Tornichetto e un'altra alla Fontana Vecchia, evitando l'accesso a chiunque.
La
forza del terremoto!
LE
FOTOGRAFIE DEL GRANDE SISMA.