Mara-tera rupestre. Un appunto
DI LUCA LUONGO
Da un po di tempo,
amici di Maratea mi segnalano una straordinaria scoperta: a Maratea sono
apparse delle chiese rupestri! O almeno, cos recitano
certi annunci. Ma sar vero? O forse che promuovere il
turismo dal basso non sempre porta verso lalto....?
Il boom turistico di
Matera degli ultimi anni stato spettacolare. Dalle 93.832 presenze del 2001
si arrivati alle 353.645 dello scorso 2015. Chapeau. Un investimento imponente, di risorse materiali
e immateriali, stato fatto a beneficio della Citt dei Sassi, proclamata
Capitale Europea della Cultura per il 2019.
Matera ha trasformato
quella che fino a mezzo secolo fa era lemblema della miseria del Mezzogiorno
in uno straordinario patrimonio culturale (e quindi turistico) per la nostra
regione. E gemme, tra i Sassi, sono le tante chiese rupestri - cio quelle
strutture religiose ricavate modellando grotte e rocce o prelevando materiale
roccioso da grotte - che incantano le migliaia dei visitatori che ogni anno si
recano a Matera.
Da qualche tempo, la
dizione di chiesa rupestre viene usata anche per
indicare delle chiese di Maratea - confesso di non aver capito quali, per - e
cos appaiono volantini, manifesti, eventi sui social network sites (Facebook in
testa) per visite a delle fantomatiche chiese rupestri di Maratea.
Ora, va sottolineato con forza che ogni iniziativa volta a mettere
sul piatto dellofferta turistica di Maratea il nostro patrimonio artistico,
culturale e religioso va accolta sempre, dico sempre, con entusiasmo e
invogliata. Proprio per questo, per, non si deve cadere n
nellapprossimazione n nellerrore pacchiano, come sarebbe ricopiare
espressioni comuni e di successo nella aleatoria
speranza di bissare il successo di altre mete turistiche. Mi pare sia proprio
questo sia quanto avvenuto in questo caso!
Le chiesette di
Maratea, sono alcune eremi, altre cappelle, altre belle chiesette barocche (il
nostro bellissimo barocco povero, tutto lucano) ma di
architettura rupestre non si pu parlare: ne abbiamo poca al massimo possiamo
considerare rupestri le grotte dellAngelo (a Maratea Castello) e di Zu Ianco (sul sentiero che dalla
Madonna della Piet porta a Marina), ma a dire che queste fossero state usate
come vere e proprie chiese, sebbene cosa probabile oltre che possibile, io non
mi sbilancerei senza documenti probanti. Per la chiesa di S. Vito, definita da
qualcuno rupestre supponendo che sia stata costruita riciclando materiali dalle
vicine grotte, pure non mi sbilancerei: meglio sbagliare per desiderio di
precisione che per sufficienza.
Maratea ha unanima
sua, i suoi tesori anche: copiare non serve, non porta a nulla di buono. Al
massimo si finirebbe per diventar ridicoli, spacciando tutto per la brutta
copia di: a questo punto, arriveremmo a pensare che, alla prossima (e speriamo
molto lontana nel tempo) chiusura della SS 18 per caduta di massi, qualcuno fotografi i massi, posti la foto su Facebook
e scriva Visite guidate ai Sassi di Maratea. Almeno farebbe ridere.