Dal giornale online
piemontepnews.it
Il poliedrico imprenditore
Stefano Rivetti di Val Cervo
Figura controversa, sovente contestata tanto dal mondo
imprenditoriale quanto da quello politico e del sindacato, Stefano Rivetti di
Val Cervo lerede di una famiglia nobiliare piemontese che sin dallOttocento
ha impiantato a Biella e nelle sue valli una importante
industria laniera che sino agli Anni Cinquanta del secolo scorso costituisce
una delle maggiori imprese del settore. Nato il 2 giugno 1914 a Torino, il
primo dei quattro figli di Silvia Negro e del conte Oreste Rivetti di Val Cervo
(1887-1962), figlio a sua volte di Giovanni Rivetti, imprenditore biellese che
sul finire della Prima guerra mondiale aveva esautorato rapidamente i fratelli
nella direzione dellazienda di famiglia, assumendo la direzione del complesso
tessile Giuseppe Rivetti e figli.
Con il padre Oreste, Stefano decide di trasferire i propri
interessi nel Golfo di Policastro, in Basilicata, anche per usufruire dei
notevoli incentivi dati dalla Cassa del Mezzogiorno. Fonda la Lini e Lane,
con attivit principale a Maratea (Pz) e gli altri stabilimenti a Tortora e
Praia a Mare, in provincia di Cosenza. Lesperienza industriale si rivela
fallimentare: la Lini e Lane viene annoverata
come un tipico esempio di cattedrale nel deserto, cio di realt che ha
usufruito in modo massiccio di contributi a fondo perduto dal governo italiano
senza riuscire a realizzare concretamente il progetto, a cui non corrispose uno
sviluppo vero e proprio di attivit industriale.
La sua intraprendenza, lo porta a compiere delle scelte che, con
ogni probabilit, rappresentano dei momenti di forte agitazione, con una parte
della classe dirigente politica e, della nomenclatura del tempo che mal
digerisce la poliedricit dellimprenditore piemontese unito in matrimonio con
la principessa Francesca Barb Barbiano di Belgioioso, nota filosofa di area
cattolica.
Migliore fortuna hanno le imprese nel
settore turismo, incentrate soprattutto su Maratea. Qui Rivetti realizza
lhotel di lusso Santavenere, lelegante night Le Ginestre, uno
stabilimento balneare, ville, piazze con bar e negozi, zone pubbliche
ricreative, oltre a una chiesa con la casa per il parroco e un giardino con
parco giochi per i pi piccoli. A Maratea invita personaggi importanti e
realizza spettacoli con artisti famosi come Domenico Modugno, spingendo i
registi del tempo a trasformare la bellissima localit turistica in provincia
di Cosenza in un set cinematografico con la presenza di attori di fama internazionale,
a cominciare da Anita Ekberg.
Limponente statua del
Cristo Redentore a Maratea
E sua anche liniziativa di creare lAzienda Autonoma di
Soggiorno e Turismo, la prima nel sud, di cui per diversi anni presidente,
finanziatore e organizzatore. Parallelamente realizza anche un
azienda zootecnica per la produzione di latte e uova e unazienda
ortofrutticola e florovivaistica denominata Pamafi,
di cui fa parte un grandioso complesso di modernissime serre. Si occupa ed
presidente dellospedale cittadino; incentiva e
promuove lartigianato locale. Nel 1961 idea, costituisce e diviene presidente
del Consorzio per il Nucleo di Sviluppo Industriale del Golfo di Policastro, coinvolgendo nel progetto i vari comuni
affacciati sul Golfo di Policastro, i diversi enti provinciali e le Regioni:
Calabria, Basilicata e Campania. Lintento quello di
sviluppare un programma complessivo di interventi infrastrutturali quali porti,
strade, ponti e altre opere per agevolare lo sviluppo, sia di nuovi insediamenti
industriali, sia di Poli di Sviluppo Turistico.
Muore a Vence, in Francia, il 7
ottobre 1988 allet di 74 anni. La sua tomba si trova
a Maratea nelle grotta dellAngelo sottostante al
monte San Biagio dove la statua del Cristo Redentore che lo stesso Rivetti
aveva fatto erigere e donato al Comune. La scelta di voler riposare in eterno
sul monte, ove si innalza maestosa statua,
probabilmente il gesto pi efficace per far intendere inequivocabilmente il suo
amore sconfinato verso quella citt.