Jumẹceddu o Gnumẹceddu?

di

Pasquale Stoppelli

 Mi si potrebbe chiedere perch, mentre in Europa si sta consumando una tragedia, mi dedichi a futilit come queste.  Risponderei che proprio  nelle ore pi cupe, quando non si pu fare altro nel timore dellirreparabile,  continuare a occuparsi delle cose di ogni giorno, anche le pi inutili,  una forma di resistenza, un auspicio di tornare alla normalit. Una normalit a cui sar stato comunque pagato un prezzo altissimo  di vite umane e distruzioni. La storia frequentemente segnata da eventi come quello a cui stiamo assistendo. Sono nato a Potenza il 9 settembre 1943 in uno scantinato dellospedale San Carlo  unora prima che lo stesso ospedale crollasse sotto i bombardamenti alleati e centinaia di civili trovassero la morte. La scena di neonati portati via in uno scialle sotto le bombe, a cui oggi assistiamo, quella di allora dei miei genitori, mia madre adagiata su un carretto. Poi la vita ricominciata. Oggi mi oppongo alla stessa follia continuando a fare le cose di sempre. Dunque: Jumceddu o Gnumceddu?

Portu, Jumẹceddu, Cẹssuta. Nella sequenza di questi tre nomi di frazioni storiche di Maratea risulta chiaro qual il nome dialettale di Fiumicello. E tuttavia, nelle espressioni vau Gnumẹceddu vado a Fiumicello o stau Gnumẹceddu sto a Fiumicello quel nome suona in altro modo. Nel dialetto ci sono due modi diversi per riferirsi alla stessa localit? No. Se analizziamo la forma Gnumẹceddu ci rendiamo conto che risulta da (i)n + jumẹceddu, con la successiva trasformazione di nju- in gnu-. Un fenomeno di palatalizzazione. Dunque Gnumẹceddu nasce dallassimilazione di in al nome. Adoperando le categorie dellanalisi logica, Gnumẹceddu esprime un moto a luogo o uno stato in luogo, ma sarebbe inappropriato per un moto da luogo: si dice infatti venga Jumẹceddu vengo da Fiumicello; o per un moto per luogo: passu pẹ gGhiumẹceddu passo per Fiumicello, in questo caso con rafforzamento consonantico del dittongo iniziale ju- in ragione di un altro fenomeno su cui ora non mi soffermo, come si dice u jurnu il giorno ma fa gghiurnu si fa giorno o mi piacẹtẹ juc mi piace giocare ma jamu a gghjuc andiamo a giocare. Tuttavia pu anche accadere che chi non ha una sufficiente competenza del dialetto usi per analogia la forma composta Gnumẹceddu anche in contesti impropri: su sagliutu a Gnumẹceddu sono salito da Fiumicello o camin pẹ Gnumẹceddu passeggiare per Fiumicello, cio in un moto da luogo o un moto per luogo.

Un discorso analogo si pu fare per Brefaro, altra frazione storica di Maratea. Vrefuru il nome originale, mentre Mbrfuru risulta da (i)n + vrefuru, con assimilazione di (i)n a vre-, che per effetto del betacismo d luogo a mbre- : nǧՏ aria fina Mbrfuru cՏ aria fine a Brefaro. Da Vrfuru risulta il nome degli abitanti: vrefaiolẹ o vefraiolẹ, nel secondo caso per metatesi di /r/. Come spiegare la forma italianizzata Brefaro? Lipotesi pi probabile che costituisca reazione al passaggio di /br/ latino (e cos poi in italiano) a /vr/ nel dialetto, per es. brāchiu(m) > vrazzu braccio o brăsa(m) > vrascia/vrasce brace. Con la seguente logica: se a vrazzu e vrascia corrispondono in italiano braccio e brace,  Vrfuru da italianizzare in Brefaro. Il passaggio di /u / ad /a/ nella sillaba intermedia del nome italiano sarebbe effetto di dissimilazione vocalica (u – u > a – u). Bisogna comunque sempre tenere presente che le voci dialettali non sono corruzione delle corrispondenti italiane, ma sono queste che sono nate da adattamento a quelle.

 

 

Sabato 26 marzo:  A chistura

 

Pasquale Stoppelli

stoppelli3491@gmail.com

 

 

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