MONUMENTO AI CADUTI
LĠidea di erigere un monumento ai Caduti fu di tutto
la cittadinanza di Maratea
fin dalla primo guerra mondiale, ma nessuno prese lĠiniziatica
per attuarla.
Fu approntata una bellissima lapide che fu
piazzata sul frontespizio della Chiesa della S.S. Annunziata per ricordare i nomi dei caduti.
E cos fu anche per
la seconda guerra mondiale.
Con la mia gita
in Colombia ed in Venezuela pensai di raccogliere fondi anche
per lĠerezione del Monumento, tra i nostri concittadini col residenti, molti dei
quali ex combattenti.
A Bogot, nel trattenimento offertomi
dai Marateesi, attraverso
cordiali conversazioni con i fratelli
Buraglia e Francesco Limongi, mi fu promesso
il finanziamento della piazza che volevo far sorgere al centro del nostro paese. Incoraggiato
da questo primo successo, feci stampare una lettera
circolare che diramai ai nostri concittadini, chiedendo una offerta
per il Monumento ai Caduti.
Per la raccolta interessai i l
Sig. Antonio Iannini ed un mio figlio col residente.
Dalla capitale della Colombia passai a quella del
Venezuela, dove per invito del Direttore della RAI ÒOra ItalianaÓ, potei sulle onde magnetiche parlare
agli emigranti di Maratea che sono cos numerosi a Caracas.
Il Direttore della RAI Dott. Campanini aveva comunicato ai
cittadini di Maratea di stare in ascolto allĠapparecchio indicando il giorno e
lĠora di una trasmissione che riguardava loro senza dire di cosa si trattasse.
La sera stessa mi recai alla sala di trasmissione accompagnato dal caro amico
Avv. Domingo Limongi di Maratea e dai miei figli col residenti; lĠinizio della
trasmissione fu preceduto da una presentazione del Direttore che disse
pressappoco cos: ÒAmici di Maratea che siete in ascolto, sono andato a cercare
ed ho portato qui al microfono in carne ed ossa il Sindaco Biagio Vitolo che
parler a voi in questo momento per portarvi il saluto della vostra terra
lontana, ecc.Ó.
Prima di dare inizio al mio dire si mand in onda la
bellissima canzone ÒSinfonia sul TirrenoÓ composta e musicata dal nostro
concittadino Maestro Eduardo Limongi e cantata dal Sig. Salvatore di Dio
Castagna, su disco che fu inciso per mio personale interessamento. Il testo
della canzone decantava le bellezze naturali e il mare della nostra Maratea.
Anche
questo fu per me un momento di grande emozione; parlare a tanti concittadini, a
tanti amici senza vederli; per chi mi ascoltava fu
certo una grande sorpresa.
Ritornato
a casa dei miei figli, fui tempestato di telefonate di amici che nel salutarmi e
nel congratularsi chiedevano notizie dei loro cari. Seguirono incontri e visite
con tanta simpatia e con tanta signorilit.
Nei
giorni successivi, dĠaccordo col caro amico Nicola Carluccio e con i miei
figli, decidemmo di visitare tutti i nostri emigrati e chiedere loro unĠofferta
per il monumento, facendo sottoscrivere un impegno che in seguito il Carluccio avrebbe realizzato inviando la somma raccolta a
Maratea.
Pochi
furono coloro che promisero e non dettero, comunque il
Carluccio, ex combattente anche lui, fece un lavoro preciso ed ammirevole del
quale gli sar sempre grato.
Fu
scartata
la primitiva idea di erigere il monumento
nella piazza Buraglia per non togliere altro spazio cos prezioso.
Pensai ad una terza piazza ed il
mio sguardo si pos sulla Via Molo Piccolo, unico punto adatto per creare una
piazza che avesse potuto contenere il Monumento. Con la collaborazione gratuita
dellĠImpresa Rossi da Lauria, che costruiva nei pressi lĠedificio delle Scuole
Elementari e con la benevola concessione del terreno da parte
dellĠAmministrazione dellĠIstituto De Pino, si riusc ad allargare la strada
che conduce a S. Francesco ed a creare una spaziosa
piazza.
Per la costruzione del monumento interpellai parecchi
scultori e da tutti si ebbero preventivi esorbitanti, qualcuno anche dieci
volte superiore alla somma raccolta.
Ne parlai allo scultore Vito Di Giorgio della vicina
Lauria, anche per quel senso di stima che dovrebbe regnare fra vicini, lo
pregai di concepire un progetto che si potesse realizzare con la somma a
disposizione. Egli tracci un bozzetto in gesso che fu
esposto al pubblico prima nel salone del Cinema Vitolo e poi in una sala del
Municipio perch il Consiglio potesse esaminarlo ed approvarlo unitamente allo
spazio in cui doveva essere eretto, cosa che il Consiglio fece in seguito con
una deliberazione votata allĠunanimit.
Lo scultore Di Giorgio, a cui mi
legavano sentimenti di vecchia amicizia, pur di venire incontro al desiderio
dei cittadini di Maratea, e per lĠamore che ha per lĠarte, sacrificando
totalmente quelli che potevano essere gli utili, si impegn ad eseguire e
mettere in opera il Monumento e le lapidi per la somma di lire ottocentomila.
Pertanto dobbiamo a lui essere
grati e riconoscenti.
Venne il giorno dellĠinaugurazione: 4 novembre 1959. La
cerimonia si svolse in un clima di grande solennit.
Le vie del paese furono tappezzate di tricolori e di
manifesti inneggianti al 4 Novembre anniversario della vittoria ed allĠinaugurazione del Monumento ai caduti di Maratea.
Il corteo si mosse dal Comune alle ore 10 per recarsi
prima alla Chiesa della S.S. Annunziata per assistere ad
una Messa di Requiem celebrata dai Padri Oblati in suffragio dei Caduti e poi
allĠinaugurazione del Monumento.
Apriva il corteo la banda
musicale; seguivano gli alunni delle scuole Elementari e Medie, dellĠIstituto
De Pino con corpo insegnante, lĠOrfanotrofio del Sacro Cuore, Associazione
Famiglie Caduti e Dispersi in guerra; le corone portate da Carabinieri,
Finanzieri, Soldati, le Bandiere, in gruppo S.E. il Vescovo, la nostra Medaglia
dĠOro Caporale Biagio Lammoglia, il Sindaco con la
Giunta ed il Consiglio Comunale. Seguivano le rappresentanze combattentistiche
provinciali, rappresentanze politiche, militari,
religiose e civili, con la partecipazione di massa del popolo.
Arrivati sul luogo dove sorge il Monumento
il corteo si dispose intorno alle Autorit.
Presero parte sulla tribuna dĠonore appositamente creata,
presentati dallĠallora universitario Franco Sisinni:
S.E. Monsignor Federico Pezzullo Vescovo della nostra Diocesi, la Medaglia
dĠOro Biagio Lammoglia, il Senatore Picardi, gli Onorevoli Michele Marotta e
Claudio Merenda, il Capitano Persano dei CC., il Capitano Gaetano Lemmo
del Comando Generale delle G.F., il Sindaco con la Giunta, lo scultore Di
Giorgio, il Fiduciario delle Scuole Prof. Biagio Schettino, il Presidente
Provinciale dellĠAssociazione Mutilati ed Invalidi di
Guerra Donadio. Per lĠAssociazione Famiglie Dispersi
in Guerra V. De Fino, il Presidente di Sezione Antonio Belardi
per il Nastro Azzurro, A. Donadio per lĠAssociazione
Combattenti e Reduci, il Presidente della Federazione Provinciale N. Blasi,
numerosi Invalidi e Decorati di cui mi sfugge il nome.
Dopo il segnale dellĠattenti con grande commozione dei
presenti, si scopr il Monumento mentre la banda intonava lĠInno del Piave
cantato dalle alunne dellĠIstituto De Pino con nutriti applausi del popolo
entusiasta.
Dopo la benedizione impartita dal Vescovo assistito dal
nostro Parroco Padre Cerracchio, ebbero inizio i
discorsi dĠoccasione.
Prese per primo la parola il
Sindaco, segu quello ufficiale del Prof. Aristide Limongi
quale ex combattente della seconda guerra mondiale e quale Presidente
dellĠAssociazione Combattenti di Maratea.
Parl come sempre con tanto calore il nostro amato
Vescovo. Tutti i discorsi furono applauditissimi.
Si trascrive il discorso del Sindaco:
Eccellenza, Autorit,
Cittadini,
Ancora una volta tocca a
me lĠonore di inaugurare unĠaltra opera: il Monumento ai Caduti di tutte le
guerre e la nuova piazza che da oggi prende il nome di ÒPiazza EuropaÓ.
Dei militari caduti
eroicamente di fronte al nemico e comunque morti per cause di guerra vi parler
degnamente il figlio di un Ufficiale della guerra 15-18, ed egli stesso
Ufficiale fra gli eroici combattenti di Giarabub.
Io vi espongo brevemente come sorto questo monumento e la nuova Piazza.
Nella mia gita a Bogot e
Caracas nel lontano 1954 attraverso la Radio e parlando ai concittadini presso
la Casa degli Italiani lanciai un appello per la costruzione di una piazza al
centro del paese e per lĠerezione del Monumento ai Caduti allo scopo di
compiere un dovere, seppure tardivo, e per dimostrare alle loro famiglie che il
popolo di Maratea era degno del loro ricordo e del loro sacrificio.
La piazza si potuta
realizzare subito per la generosit dei Fratelli Buraglia che finanziarono
lĠOpera.
Per lĠerezione del
Monumento dopo lĠappello mandai una lettera circolare a tutti i cittadini di
Maratea residenti a Bogot e Caracas chiedendo un contributo. Per la raccolta
delle offerte incaricai lĠamico Antonio Iannini che
con la collaborazione di mio figlio riusc a raccogliere pesos 3.435 a Caracas.
Insieme allĠamico Nicola Carluccio e con i miei figli col residenti visitammo
i nostri compaesani facendoli impegnare con offerte volontarie, consegnate poi al Carluccio e rimesse a me a Maratea tramite il Sig. Biagio
Limongi per complessivi dollari 984. Il ricavato netto di tutte le raccolte
stato di L. 928.065 tutte utilizzate. é visibile, presso di me, lĠelenco delle
offerte cos come tutti i documenti inerenti alle raccolte ed
alle spese.
La somma era insufficiente
per un monumento che potesse onorare degnamente i caduti, come
era nelle nostre intenzioni. Pertanto se si riusciti ad erigerlo ugualmente lo si deve anche alla collaborazione
e comprensione del valente Scultore Vito Di Giorgio della vicina Lauria, qui
presente, al quale affidai lĠincarico dellĠesecuzione dellĠopera con il
compenso delle somme raccolte, compensi di molto inferiori al valore del
monumento. Sento quindi il dovere di ringraziarlo pubblicamente ed esprimergli
la mia personale gratitudine.
Ideato il progetto si
scart subito lĠidea di collocarlo in Piazza Buraglia, per esigenze di
traffico.
Fu cos che si pens di
creare la terza piazza.
Si scelto questo posto
per ragioni estetiche ed urbanistiche, in vista anche
dello sviluppo edilizio che avr questa zona ed anche perch visibile da
tutte le parti.
Cos affidiamo
al popolo di Maratea, quale geloso custode, questo fante di pietra che stringe
a s il simbolo della Patria. Con questo fante lo Scultore Di Giorgio ha voluto
raffigurare lĠattaccamento alla bandiera e lĠamore di Patria e lĠEsercito
Italiano nelle vittorie e nelle sconfitte, nella Gloria e nelle sventure, i
morti della guerra vinti e i morti della guerra
perduta perch tutti caddero per la stessa causa.
Insieme allĠinaugurazione
del Monumento intendiamo commemorare le eroiche gesta del soldato italiano che
stato in tutte le guerre lĠammirazione del mondo.
Ancora abbiamo voluto
innalzare questo Monumento di fronte alla Croce Monumentale che si erge sulla
pi alta vetta del Monte S. Biagio, da me costruita nel periodo pi critico
dellĠultima guerra, nella speranza che sarebbe diventata unĠara di vittoria e
di pace.
Ci non toglie che lĠuna e
lĠaltro, per noi che abbiamo costruito pietra su pietra con enormi sacrifici,
restano i monumenti pi insigni: la Croce simbolo della redenzione umana, il
monumento ai caduti la riconoscenza della Patria ed il
ricordo pi vivo del loro olocausto.
Non a caso abbiamo voluto
denominare questa piazza ÒPiazza EuropaÓ, con questo nome noi vogliamo
auspicare gli Stati Uniti di Europa. E che i caduti in
guerra siano di monito alle genti per una maggiore fratellanza: solo
nellĠunione degli stati europei e nella fratellanza dei popoli si pu sperare
in unĠera di progresso, di civilt, di pace.
Ed ora
caro Popolo di Maratea lascia che io esprima il mio grazie di cuore a tutti
coloro che hanno collaborato con me per la realizzazione di questĠopera, in
primo piano allĠamico Nicola Carluccio che ebbe tanta parte attiva nella mia
iniziativa per la raccolta dei fondi
a Caracas ed allĠamico Iannini di Bogot.
A Voi Eccellenza, Medaglia
dĠOro Lammoglia, Autorit politiche, militari,
religiose e civili, Sindaci dei paesi vicini, alle Associazioni Provinciali e
Comunali, a tutte le istituzioni, il mio ringraziamento di cuore insieme al ringraziamento dei congiunti dei caduti di Maratea per
lĠonore che ci avete concesso con la vostra presenza allĠinaugurazione di
questo Monumento, modesto nellĠopera ma grande nel suo alto significato.
LĠeco di questo mio
ringraziamento risuoni attraverso lo spazio per
giungere ai concittadini di Maratea residenti a Bogot e Caracas che
generosamente risposero al mio appello, dandomi lĠincoraggiamento e la
possibilit di realizzare questa nuova opera, che onora Maratea.
Alla Giunta e al Consiglio
Comunale la mia gratitudine per aver collaborato appoggiando ed
approvando le mie iniziative. Il mio ringraziamento si estende a tutti coloro che comunque hanno contribuito alla realizzazione
dellĠopera, al Comitato per le Onoranze, al Comm. Filato, al Sig. Umberto Scoppetta, il primo ad offrire spontaneamente una bella
corona metallica che non si potuto piazzare perch non intonata allo stile
del Monumento, allĠImpresa Rossi che ha contribuito per lĠallargamento della
strada, al capo dĠarto Giovanni Brando che ha collaborato durante la
installazione del monumento.
Permettetemi infine che io
rivolga a tutte le madri, le spose ed i congiunti dei
caduti, mentre nelle loro menti e nei loro cuori riaffiorano in questo momento
i ricordi pi cari e pi santi, una parola di cordoglio e nello stesso tempo di
fierezza perch hanno dato i figli migliori di questa terra per la gloria e la
grandezza della Patria.
A voi
madri, spose, congiunti, se ancora una lacrima vi solcher le gote e cadr su
questa gelida pietra circondata dai nomi di chi in vita vi appartenne, giacch
ora nella Gloria del Signore, essa sia come rugiada benefica che cade sulla
terra feconda e dia al mondo il frutto che va cercando, la pace, la paceÓ.
Viva lĠItalia
04 novembre 1959
Alla fine del discorso lĠorfana di guerra Maria Pia Surace offr al Sindaco un mazzo di garofani a nome delle famiglie dei caduti, che il Sindaco depose ai
piedi del Monumento.
Nel corso della cerimonia lĠIng. Donadio
con elevate parole, a nome delle Associazioni
Combattentistiche della Provincia, offr al Sindaco unĠartistica pergamena cos
concepita:
AL COMM.
BIAGIO VITOLO
SINDACO DI MARATEA
Nel giorno della inaugurazione del
Monumento ai suoi concittadini caduti in guerra, chĠegli con fattiva tenacia
volle si realizzasse, le Associazioni combattentistiche
CON STIMA ED AMMIRAZIONE
PLAUDENDO
alla sua opera instancabile e disinteressata
ed alla fede con cui ha sempre esaltato il culto
DELLA PATRIA E DEGLI EROI
P. LĠAssociazione mutilati ed invalidi di guerra Il Presidente Provinciale Donadio |
p. LĠAssociazione Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra V. De Fina |
Il Presidente di Sezione Antonio Belardi |
|
p. LĠIstituto del Nastro Azzurro Il Presidente della Federazione Provinciale Alfredo Donadio |
p. Associazione Combattenti e Reduci Il Presidente della Federazione Provinciale N. Blasi |
Potenza IV.XI.MCMLIX
Il Sindaco
cos rispose:
ÒLa commozione che provo
in questo momento non mi fa trovare parole adatte per poter
ringraziare il Presidente Provinciale dellĠAssociazione Mutilati ed Invalidi di
Guerra, lĠAssociazione famiglie Caduti e Dispersi in Guerra, lĠIstituto del
Nastro Azzurro, lĠAssociazione Combattenti e Reduci, per il gentile pensiero
avuto nellĠoffrirmi la bella pergamena accompagnata da tante lusinghiere
parole.
Sono maggiormente grato perch
il riconoscimento della mia modesta opera per ricordare chi per la patria cadde
mi viene dalle associazioni Provinciali che sono lontane dalle locali passioni
sociali.
Prometto solennemente avanti a
voi che rappresentate le Associazioni pi degne dei nostri Caduti e delle loro
famiglie che non dimenticher mai il ricordo del loro sacrificio compiuto per
la grandezza dellĠItalia nostra e che operer sempre pi e meglio per
lĠavvenire del mio paese e della mia PatriaÓ.
Le bambine Glosa Grazia, Giffuni Anna e
Limongi Maria Teresa della 5^ Elementare preparate dal Maestro Prof. Biagio
Schettino fiduciario, recitarono le poesie dĠoccasione: ÒLĠOrfanaÓ, composta
dallo stesso Maestro, e ÒMilite IgnotoÓ di Renzo Pezzani. Il bambino Di Lascio
Giulio lesse la bellissima motivazione della Medaglia dĠOro del Concittadino
presente Lammoglia Biagio.
Per i festeggiamenti si costitu un comitato presieduto dal Comm. Giovanni Filato, fratello della Medaglia dĠArgento
Capitano Domenico, il pi elevato in grado dei Caduti di Maratea.
Cassiere ne fu il Sig. Giuseppe Di Trani, fiduciario delle
famiglie dei Caduti.
Presidente onorario il nostro concittadino Medaglia dĠOro Biagio
Lammoglia.
Ed ora passiamo al resoconto delle entrate ed uscite per la
costruzione del Monumento e per la Piazza Europa.
é doveroso far rilevare, qui ancora una volta, la collaborazione
avuta per la raccolta dei fondi a Bogot da Antonio Iannini
e da Nicola Carluccio a Caracas ed anche a Maratea, dove si trovava nel tempo
dellĠinaugurazione del Monumento, e da tutti coloro
che comunque si interessarono di farmi portare a termine lĠopera che tanto
meritavano i caduti per la Patria e che era anche lĠaspirazione del popolo di
Maratea.
ENTRATE
Somme raccolte
a Caracas |
||
Nicolai
Raffaele |
Bolivares |
1.000 |
Fratelli Formica |
Ò |
200 |
Fratelli Possidente |
Ò |
200 |
Brando
Felice fu Gaetano |
Ò |
150 |
Carluccio Nicola |
Ò |
100 |
Campilongo Vincenzo |
Ò |
100 |
Campilongo Francesco |
Ò |
100 |
Talarico Giovanni |
Ò |
100 |
Fratelli Olivo
e Nobile |
Ò |
100 |
Giffuni Biagio fu Gennaro |
Ò |
100 |
Licasale Antonio |
Ò |
100 |
Misticchio Antonio |
Ò |
60 |
Di
Giorgio Angelo |
Ò |
50 |
Brando
Pietro fu Aquilino |
Ò |
50 |
Tortorella Biagio
fu Francesco |
Ò |
50 |
Zaccaro Enrico e figlio |
Ò |
50 |
Avigliano Biagio |
Ò |
50 |
Di
Mingo Giovanni |
Ò |
50 |
Della
Morte Emilio |
Ò |
50 |
Panza Francesco |
Ò |
50 |
Brando
Francesco |
Ò |
50 |
Brando
Giuseppe |
Ò |
50 |
Limongi Rocco fu
Gaetano |
Ò |
50 |
Biagio e Lella Limongi |
Ò |
50 |
Brando
Domenico fu Gaetano |
Ò |
40 |
Tortorella Vincenzo |
Ò |
30 |
Cesarino Giovanni di Biagio |
Ò |
30 |
Cernicchiaro Domenico |
Ò |
30 |
Brando
Gioacchino |
Ò |
30 |
Cesarino Giovanni di Giuseppe |
Ò |
25 |
Monteleone Francesco |
Ò |
25 |
Cernicchiaro Biagio
fu Giuseppe |
Ò |
25 |
Limongi Umberto fu
Gaetano |
Ò |
25 |
Di Trani Pasquale |
Ò |
20 |
Limongi Antonio di Biagio |
Ò |
20 |
Fiorenzano Giovanni |
Ò |
20 |
Diodato Maria |
Ò |
20 |
Lemmo Antonio |
|
20 |
Brando
Giovanni fu Antonio |
|
20 |
Spagnuolo Domenico |
|
15 |
Tortorella Gabriele fu Francesco |
Ò |
10 |
Palmieri Bigio |
|
10 |
Brandi
Vincenzo fu Silvio |
|
20 |
|
|
|
TOTALE |
Bolivares |
3.315 |
|
|
|
Bolivares 3.315 x 337 = dollari 984 Che al cambio
di L. 630 sono |
Lire |
619.920 |
|
|
|
Altre offerte |
|
|
De Filippo Giuseppe |
Dollari |
25 |
Cernicchiaro Ernesto |
Ò |
25 |
Arciprete Santoro Gaetano |
Ò |
14,12 |
Fratelli Vitolo |
Ò |
20 |
|
Dollari |
84,12 |
Dollari 84,12 x L. 630 |
Lire |
52.995 |
|
|
|
Totale |
Lire |
672.915 |
|
|
|
Somme raccolte
a Bogot |
||
Buraglia
Giovanni fu Francesco |
Pesos |
250 |
Limongi Francesco |
Ò |
200 |
Iannini Antonio fu Biagio |
Ò |
200 |
Santoro
Gaetano |
Ò |
30 |
Iannini Riccio Gennaro fu Biagio |
Ò |
100 |
Iannini Riccio Saverio fu Biagio |
Ò |
100 |
Iannini Saverio |
Ò |
100 |
Iannini Vittorio |
Ò |
100 |
Brando
Biagio |
Ò |
200 |
Brando
Biagio (Patrone) |
Ò |
50 |
Brando
Pasquale |
Ò |
300 |
Brando
Filippo |
Ò |
50 |
Giffuni Carlo |
Ò |
30 |
Giffuni Gerardo |
Ò |
10 |
Iannini Nicola |
Ò |
100 |
Iannini Buraglia Gennaro |
Ò |
200 |
Di Dio Castagna Salvatore |
Ò |
100 |
Riccio Vincenzo |
Ò |
150 |
Riccio Ugo |
Ò |
50 |
Ambrosio Michele |
Ò |
50 |
Ambrosio Biagio |
Ò |
50 |
Ambrosio Felice |
Ò |
50 |
Fiorenzano Biagio
di Vincenzo |
Ò |
200 |
Rovido Carlo e Signora |
Ò |
200 |
Maimone Francesco (Scurzone) |
Ò |
50 |
Riccio Annunziata |
Ò |
50 |
Riccio Antigone de Vasguez
(a firma del padre) |
Ò |
50 |
Ippolito Giovanni (genero di Riccio Ugo) |
Ò |
25 |
Vitolo Antonio |
Ò |
100 |
Martino
Giuseppe |
Ò |
100 |
Conte
Giovanni |
Ò |
50 |
Vitolo Giuseppe |
Ò |
100 |
Giffuni Francesco |
Ò |
50 |
|
|
|
TOTALE |
Pesos |
3.435 |
|
|
|
Pesos 3.435 = Dollari
405 che al cambio di L.
630 |
Lire |
255.150 |
USCITE
Monumento come da contratto |
Lire |
800.000 |
Cemento Bianco q. 1 a L. 2.000 |
Ò |
2.000 |
Blocchi per il quadrato in giro al Monumento e formazione di aiuole costruite a cemento: |
Ò |
|
Blocchi da 50x25x15 n. 70 a L. 115 con cemento
bianco |
Ò |
8.050 |
Blocchi da 50x25x15 n. 50 a L. 60 con cemento
bianco |
Ò |
3.000 |
Blocchi da 50x25x15 n. 90 a L. 90 con cemento
comune |
Ò |
8.100 |
Mattoni pieni per aiuole sul muro |
Ò |
12.000 |
Sottofondo in conglomerato di cemento in giro al Monumento e messa in opera dei blocchi |
Ò |
43.200 |
Messa in opera delle mattonelle con malta cementizia e sistemazione dei giardinetti |
Ò |
7.400 |
Viaggi in macchina per Lauria durante lĠesecuzione del Monumento n. 4 con sosta a L. 2.000 |
Ò |
8.000 |
Colazione e vino per gli operai durante la costruzione del muro lungo la strada per S. Francesco e del Monumento |
Ò |
8.620 |
Fotografie varie e cortometraggio |
Ò |
35.000 |
Spese per trasporto attrezzi per impalcature e per la tribuna delle Autorit |
Ò |
8.000 |
|
Ò |
|
Totale |
Lire |
943.370 |
|
|
|
RIEPILOGO |
|
|
Totale delle somme
raccolte a Bogot |
Lire |
255.150 |
Totale delle somme
raccolte a Caracas |
Ò |
619.920 |
Altre offerte da Caracas |
Ò |
52.995 |
|
|
|
Totale
entrate |
Lire |
928.065 |
Totale
uscite |
Ò |
943.370 |
|
|
|
DISAVANZO |
Lire |
15.315 |