NUOVA CROCE MONUMENTALE

E

STATUA DELLA PIET

 

 



 

In una seduta del Consiglio Comunale del quale io facevo parte, tenutosi il 14 Novembre 1963, il Sindaco present una lettera del Conte Stefano Rivetti di Valcervo, datata 4 settembre 1963 con la qual e comunicava ufficialmente la sua intenzione di donare al Comune di Maratea una Statua del Cristo Risorgente, da collocare sul monte San Biagio, nel posto dove si trovava la Croce Monumentale, quale simbolo dellaffetto che la legava al paese .

Nella mia qualit di consigliere feci la seguente testuale dichiarazione: Ho preso visione agli atti del Consiglio della lettera del Conte Rivetti inviata al Sindaco in data 4.9.1963 che fa parte dellargomento allordine del giorno di questa seduta consiliare.

Sicuro di interpretare la volont della maggioranza del Consiglio e della cittadinanza, quale ideatore e costruttore della Croce Monumentale e della prima strada di accesso alla Basilica di S. Biagio, esprimo un voto di plauso e di riconoscenza al Conte Rivetti che si rese promotore e sostenitore della nuova costruenda grande strada per laccesso alla Basilica, e per il grande dono che ha fatto al Comune del Cristo Risorgente che verr piazzato al posto della Croce.

Molti ricorderanno come fu costruita la prima strada e come e perch fu elevata la Croce Monumentale e con la prestazione dopera di volenterosi operai e con le offerte del popolo. Alla Basilica si poteva accedere da una sola e scomoda strada pedonale. Nominato Commissario al Comune il 5.3.1938, il mio primo pensiero fu rivolto verso la Basilica di San Biagio.

Con un appello emanato alla cittadinanza in data 9 novembre 1939 chiesi laiuto per la costruzione di una strada carrozzabile, da secoli vagheggiata; tutti risposero con il pi vivo entusiasmo, maggiormente la classe operaia, con la collaborazione del capo cantoniere Pedota Luigi; merc lopera di questi e le offerte in denaro che Mons. Don Domenico Damiano, Rettore della Basilica, riceveva dai cittadini presenti e lontani, mi fu data la possibilit di iniziare subito i lavori che furono proseguiti con quel dinamismo che distingue la nostra gente. Vedemmo cos la strada in meno di quattro mesi toccare le prime case del Castello. Si era in guerra e si anelava alla pace con la vittoria; con questo incentivo pensai di costruire una Croce Monumentale sulla pi alta vetta del monte S. Biagio per creare unAra Pacis, che avrebbero dovuto inaugurare i nostri soldati ritornando vittoriosi. Con un mio secondo appello alla popolazione, allora in qualit di Podest, e col mio personale lavoro e parte del materiale si riusc a costruire la Croce, il viale ed il terrazzo che la circonda.  La vittoria non si ebbe e la vera pace purtroppo ancora si va cercando. Rest la Croce quale simbolo sacro del Calvario sofferto dai nostri caduti nella sfortunata ultima guerra. Ora al posto della Croce si elever il Cristo Risorgente, opera di un valente scultore, Prof. Innocenti, a cura e spese del Conte Rivetti.

Noi vecchi soldati e combattenti accettiamo e lodiamo questa nuova iniziativa, esprimendo il desiderio che questa Croce, che aveva il suo significato, sia possibilmente ricostruita in un luogo visibile da tutta la Valle di Maratea. Potrebbe essere sulla grotta del Monastero o sullIsola di S. Janni, preferibile sulla grotta perch col tempo potrebbe essere anche illuminata e perch pi facile la ricostruzione e laccesso. bene che non vada distrutta definitivamente per conservare il ricordo per cui fu costruita ed anche perch quando fu inaugurata S.E. il Vescovo di Policastro Mons. Federico Pezzullo concesse ai fedeli 100 giorni dindulgenza recitando un Pater, Ave, Gloria in onore della Croce; cos non verr a perdersi questo beneficio per le anime credenti.

Quale consigliere indipendente poi, propongo al Consiglio che si faccia subito una richiesta di rimboschimento di tutta la zona del Monte S. Biagio, da S. Giovanni al Castello, creando spianate dove i turisti si possono fermare e godere lo stupendo panorama. Propongo, inoltre, che, ultimata la strada, venga convenientemente illuminata lungo il suo percorso, dallinizio della Basilica al Cristo. Credo che ne valga la pena per completarne il suo splendore, ritenendola panoramicamente una delle pi belle dItalia e perch anche di notte con la sua lice possa indicare al nocchiero, ai turisti e al popolo la via che conduce al Santo Protettore e al Cristo Risorgente.

La dichiarazione fu seguita da vivi applausi. Lassessore Avv. Schettino, anche a nome del Sindaco, rivolse un vivo ringraziamento al Comm. Vitolo che fu promotore dellerezione della Croce, frutto di sacrifici e di amore verso il paese. Particolari ringraziamenti vennero dallAvv. Schettino, a nome del Sindaco e dellAmministrazione, rivolti al Conte Rivetti che alle tante benemerenze verso Maratea volle aggiungere il dono della Statua del Cristo.

Il Consiglio si associ con applausi.

Di seguito venne proposta la seguente deliberazione:

IL CONSIGLIO

Preso atto con soddisfazione di quanto comunicato in merito alla Statua del Cristo Risorgente da collocare sul Monte S. Biagio, attesa la necessit di disporre la rimozione della Croce che sorge attualmente sul sito prescelto per la Statua;

Ritenuto giusto che la Croce venga ricostruita in un altro posto, onde non vadano dispersi i nobili sentimenti ed i sacrifici che la eressero;

Udita la dichiarazione dellAssessore Avv. Schettino

DELIBERA

1.         di approvare la rimozione della Croce dal Monte S. Biagio onde collocarvi la Statua del Cristo Risorgente, dono del Conte Stefano Rivetti al popolo di Maratea;

2.         Rivolgere al Conte Stefano Rivetti anche a nome del Popolo di Maratea, i pi vivi ringraziamenti per il munifico e simbolico dono;

3.         Di stabilire sin da ora che la Croce venga ricostruita in un altro sito che sar scelto successivamente, tenendo presenti quelli segnalati dal Consigliere Vitolo nel suo intervento.

Esaurita la discussione il Presidente pose ai voti la deliberazione proposta. Il Consiglio con tredici voti favorevoli e nessuno contrario, resi per alzata e seduta, approv la proposta.

In seguito alla decisione del Consiglio fu dato a me lincarico della scelta del posto e della ricostruzione della Croce a totale carico del Comune. La mia scelta si ferm sulla collinetta denominata Sopra la Grotta, punto veramente incantevole.

Iniziai le trattative con la proprietaria del terreno dove doveva ricostruirsi la Croce, Signorina Rosina DAttoli. Per tutta loccupazione dello spazio in giro alla Croce e tutta la pietra grezza occorrente per i lavori, si stabil il prezzo irrisorio di lire sessantamila, che io stesso dovetti anticipare fino a quando lamministrazione avesse approvato la spesa ed emesso il mandato.

Ricostruito il Monumento in questo punto tanto suggestivo che domina il paese, la Valle e il maree pertanto luogo di interesse turistico, non si poteva fare a meno di un facile accesso.

Con mia lettera del 31 Luglio 1964 presentai una raccomandazione al Sindaco ed alla Giunta perch si creasse una stradina pedonale che dalla Provinciale accedesse alla Croce anche perch, avendo rimosso il monumento dal punto in cui si trovava, era perlomeno doveroso ricostruirlo integralmente cos come era e cio provvisto di idoneo accesso. Per tale lavoro si dovette necessariamente lambire un pezzettino di terreno di propriet degli eredi di Francesco Maimone, degli eredi di Schettino, che a mia richiesta generosamente concessero gratuitamente.

Si arriv quindi a completare la gradinata ed a iniziare il viale dingresso che purtroppo non fu completato per sopravvenuti cambiamenti amministrativi. Dopo circa un anno di stasi, visto che nessuno si interessava per portare a termine questa opera iniziata e destinata ad essere completata per simboleggiare lAra Pacis ed il faro luminoso per i caduti di Maratea di tutte le guerre, volli riprendere io stesso liniziativa per completare il lavoro incominciato dalla passata amministrazione D.C.

Non possono e n debbo dire quanti e quali sacrifici morali e materiali e quante amarezze ho dovuto subire per portare a termine lopera. Voglio solo dire che di tante opere che ho fatto per il bene ed il progresso del mio paese questa mi ha dato maggiori noie e maggiori delusioni, che francamente ho subito e superato.

La Statua della Piet opera della Ditta Armando Battelli scultore di Pietra Santa (Lucca), lo stesso che fece il busto del Cardinale Gennari, il quale esegu lopera per sole lire cinquecentoventimila, compresa la spedizione, costo di molto inferiore a quello di altre ditte cui mi ero rivolto.

Dopo tante vicissitudini, da far perdere la pazienza al miglior certosino, si arriv al completamento dei lavori ed alla inaugurazione e benedizione, Daccordo con S.E. il Vescovo e col Parroco si stabil di svolgere la cerimonia il giorno 16 settembre, ricorrenza della festivit della Vergine Addolorata, ma una forte pioggia fece rinviare la cerimonia ad altra data e cio al 2 ottobre, ricorrenza del Santo Rosario. Purtroppo anche questa volta il tempo fu cattivo e si dovette rinviare ancora al 4 novembre, Giornata delle Forze Armate.

Sembrava che il sole ci sorridesse in quel giorno! Cos il corteo part dalla Chiesa della SS. Annunziata ma dopo poco il cielo si oscur e venne gi una pioggerellina che fortunatamente and cessando lungo il cammino.

Giunti alle ore 10 ai piedi della Croce e della Statua, S.E. il Vescovo, assistito dal Provinciale dei Padri Oblati di M.I. e dal Parroco Rev. Padre Cerracchio, impart la benedizione facendo seguire il dotto discorso stenografato dalla Sig.na Liliana Colavolpe, che si trascrive:

Sento il dovere di rivolgere una breve parola a voi tutti. Rivolgo il mio saluto allottimo Padre Provinciale che ci onora della sua presenza, al Sindaco, alle Autorit Comunali, Militari, Scolastiche, ed a tutti quelli che sono intervenuti.

Gi due volte piovuto; anche questa terza volta il tempo minaccia la pioggia; ad ogni modo mi consente di rivolgervi una breve parola.

E la mia parola vuole essere una esortazione per voi tutti ad amare la Madonna. Maratea si pu dire la citt della Madonna, tante chiese sono dedicate a Lei, lAnnunziata, lImmacolata, lAddolorata, LAssunta.

Per iniziativa del Cav. Biagio Vitolo noi abbiamo oggi questa bella scultura della Madonna che ci ricorda la Piet di Michelangelo che si pu ammirare a Roma. Io ringrazio Lui e tutti quelli che hanno contribuito per realizzare questo desiderio e per attuare questa iniziativa del Cavaliere e dico a voi come dico a me che la presenza di questa immagine, di questa scultura, deve servire ad accendere sempre pi viva nei nostri cuori la fiamma della devozione e dellamore alla Madonna, Madre di Dio e Madre nostra. Dobbiamo onorare la Madonna come Regina e come Madre, imitarla come maestra e modello di Virt. Ges Re dellUniverso. La Madonna la Regina Madre; come Regina dellUniverso dobbiamo venerarLa, presentare a Lei un culto superiore a quello di tutti oi Santi, inferiore soltanto a Dio. Culto che con parola italiana possiamo chiamare supervenerazione. La Madonna la madre nostra. Ella compie per noi i vari uffici di madre e noi dobbiamo amarLa come figli teneri e devoti e tradurre in pratica quello che Ella vuole da noi.

La Madonna Regina e dobbiamo venerarLa. Ella non ha frequentato universit, ma maestra perch ci parla pi che con la parola con lesempio. Ges il modello al quale dobbiamo uniformarci e se noi cerchiamo di imitare le virt della Madonna saremo sempre pi uguali a Ges.

Sarei troppo lungo se volessi ricordare a voi tutte le Sue virt. Vi dico soltanto che noi La onoriamo nelle Litanie con questo titolo Speculun Iustitiae, Specchio di Giustizia.

Imitiamo le sue virt ed allora potremo senzaltro nutrire pi ferma nel cuore la speranza espressa dalle parole che la Chiesa mette sul libro della Madonna: quelli che mi avranno onorato, che mi avranno amato nella loro vita, avranno senzaltro corona nella vita eterna.

E un pensiero devo rivolgere verso la Croce.

Fu proprio dalla Croce che Ges ci dette la madre sua. Non aveva altro da dare a noi, soltanto questo dono ed allora indicando Giovanni alla Madonna disse: Donna ecco Tuo Figlio, ed a Giovanni: Ecco Tua Madre.

Da allora la Madonna diventata la Madre nostra, sul Calvario vi stata la proclamazione solenne di questa maternit, maternit incominciata nella Casetta di Nazareth quando lArcangelo Gabriele annunci a Maria la nascita di Ges. Ora non possiamo scompagnare la Madonna dalla Croce. La Croce un trono perch appunto sulla Croce fu scritto Ges Nazareno Re dei Giudei, un altare perch sul Calvario Ges ha detto Chi vuol venire dietro di me prenda la sua croce.

Noi dobbiamo portare con amore la Croce con Ges, la Croce del nostro lavoro, del nostro dovere, delle nostre sofferenze, ricordando che soltanto attraverso la Croce potremo giungere alla luce. Noi troviamo la Croce dovunque, sugli altari, nelle Chiese; in questi giorni andati al Cimitero, cosa avete trovato? la croce su ogni tomba per ricordare che quelli col sepolti sono morti nel nome del Signore.

La Croce vediamo ancora sul petto dei cittadini benemeriti della Patria. La societ civile ha copiato dalla Croce e tutti coloro che sono Cavalieri si chiamano appunto Cavalieri di Gran Croce, titolo che vuole indicare la benemerenza di una persona che ha molto onorato la Patria. Anche la Chiesa ha le sue Croci da regalare ed io oggi sono lieto di regalare una Croce Pro Ecclesia et Pontefice al Cav. Biagio Vitolo, che ha sempre lavorato per il trionfo degli interessi della nostra Religione. Prego il Parroco di mettergliela su petto, dono della suprema autorit della Chiesa.

Questo segno di benemerenza da parte del Vescovo e maggiormente del Sommo Pontefice deve essere un incoraggiamento per il Cav. Vitolo ad onorare sempre di pi e sempre meglio la Chiesa e la Patria. laugurio che voglio formulare per lui, interpretando i sentimenti di voi tutti, e che egli con il suo lavoro, con la sua professione, con lintegrit dei suoi costumi, possa essere veramente un cittadino degno di Maratea, della Patria, e che con lardore della sua fede intensamente vissuta possa essere veramente figlio devoto della Chiesa.

Questo augurio voglio avallare con la benedizione che intendo dare a lui ed a voi tutti, benedizione con la quale imploro i pi alti favori per la sua famiglia e per voi tutti.

^^^^^^^^^^

Discorso del Sindaco

Concittadini,

Oggi 4 novembre, fatidico giorno, caro a tutti gli Italiani che ancora hanno in s vivo e incorruttibile quel santo sentimento che lega alla Patria e nelle gioie e nelle sventure, oggi, dicevo, siamo qui per la santa Benedizione della Statua della Piet, statua che qui eretta tra il Cimitero e la Croce di Cristo, sta ad indicare che la vita, quella vera, quella vissuta allinsegna del dovere e dellamore non nella gioia effimera e deleteria, ma nel dolore, nel dolore affrontato con quella cristiana serenit capace di creare una forza danimo che sappia e possa, se lo si vuole, annullare quel dolore nel dolore stesso senza recriminare, ma benedicendo e perseverando nel bene.

Questa Statua, questa scultura qui eretta, sta a rappresentare il dolore pi vivo, pi sentito, pi sacro e pi straziante: il dolore della mamma, il dolore di ogni mamma che trafitta da uno strazio indefinibile e ineguagliabile alla Croce chiede la forza per superarlo, in silenzio senza dimenticarlo mai; nel Cimitero spera un dolce riposo, coi defunti si confida e ad essi cerca consiglio e tra essi spera di trovare un giorno il vero conforto alle sue amarezze terrene nelleterna beatitudine dei buoni.

Nella certezza che ognuno di noi, passando di qui, voglia soffermarsi un attimo a riflettere su questi tre simboliche potremo definire i momenti principali della nostra vita o pi precisamente la sintesi della vita stessa e chiedere ad essi lispirazione e la forza per vincere ogni nostro dubbio e superare ogni avversit che ci attanagli, in quella certezza dico, auguro a tutti di trovare in questo luogo ai piedi di questa Statua il maggiore bene spirituale possibile.

Porgo a Lei, Eccellenza, a nome dellAmministrazione Comunale e della popolazione tutta il pi sincero benvenuto ed il pi vivo e sentito ringraziamento per aver accettato il nostro invito ad essere venuto qui ad impartire la Santa Benedizione alla Croce ed alla Statua della Piet dando alla manifestazione un carattere di solennit che la pone al di sopra delle semplici manifestazioni popolari.

Al Cav. Vitolo, al cittadino entusiasta e alluomo instancabile nellazione per tutto quanto possa servire ad abbellire il nostro paese, vada il ringraziamento pi sentito e pi cordiale mio personale e della popolazione tutta per aver realizzato con tanta passione e con tanti sacrifici, diciamolo pure, unidea sua personale per uno lo sviluppo sempre maggiore della nostra incantevole Maratea.

^^^^^^^^^^

Discorso di Vitolo:

Eccellenza,

La grande emozione che provo in questo momento non mi permette di poterLa ringraziare come vorrei per il grande onore che mi ha concesso nel conferirmi di persona linsigne onorificenza Pro Ecclesia et Pontefice che S.S. benignamente volle concedermi.

Questo riconoscimento viene a premiare ad usura a mia piccolissima opera che io ho potuto compiere per la grandezza della Chiesa. Grazie, dunque, Eccellenza e mi tenga sempre a Sua disposizione per quel poche posso fare ancora per la Gloria del Signore.

La ringrazio ancora delle gradite espressioni avute per la mia modesta persona e Le dico che mentre esse mi commuovono profondamente, mi incoraggiano sempre pi a bene operare.

Ringrazio ancora il Sindaco per le lusinghiere parole a me indirizzate, a lui voglio dire che mi trover sempre sulla breccia per quel po di tempo che mi resta allorch vi siano opere da realizzare per il progresso ed il benessere del paese.

Eccellenze, Autorit, Signori,

Dopo le eloquenti parole pronunciate da S.E. il Vescovo ed il Sindaco non avrei dovuto aprire bocca. Purtroppo il dovere della gratitudine mi impone di porgere il mio caldo ringraziamento a tutti quelli che hanno contribuito perch si arrivasse finalmente a questa giornata celebrativa.

Il mio grazie innanzitutto alla passata Amministrazione Comunale, che accogliendo la mia richiesta di trasferire la Monumentale Croce su questo colle be assumeva lonere affidandomi lincarico di trattare ogni cosa, unitamente al tecnico del Comune Geom. Arnaldo Schettino.

Ringrazio ancora la Signorina Rosina DAttoli, gli eredi di Francesco Maimone e gli eredi Schettino, che costruito il monumento in questo punto tanto suggestivo, generosamente r gratuitamente hanno concesso i due lembi di terreno circostante per il necessario viale di accesso alla Croce; lavoro questultimo di cui assunsi io assunsi personalmente liniziativa, fermo restando nel proposito di condurlo a termine, dopo una lunga sospensione dovuta ad avvenuti cambiamenti amministrativi.

In seguito, incoraggiato e sostenuto dal nostro Reverendo Parroco, al quale vanno i miei pi sentiti ringraziamenti, pensai di installare lungo i settantacinque gradini che conducono alla Croce una Via Crucis. LInutile ricerca di una ditta specializzata in tale esecuzione mi portava per a rinunziarvi, stabilendo di collocare allinizio del viale una simbolica Statua della Piet, opera che, con la sottoscrizione aperta tra amici e firmando di persona cambiali per lire cinquecentoventimila, stata realizzata e collocata in questo luogo proprio nel giorno in cui il grande capolavoro michelangiolesco, di cui essa una pallidissima copia, rientrava dagli Stati Uniti in Italia.

Essa opera pregevole della Ditta Armando Battelli Scultore di Pietra Santa in Toscana. Lidea di sistemare la Statua a questo punto, per chi ben riflette, non dettata da un semplice capriccio, ma ha una sua logica, perch occupando tale posto, il gruppo marmoreo traccia idealmente una linea tra il Cristo Risorto, la Croce, la Piet e il Cimitero: quattro simboli che lasciano tanto pensare: martirio, piet, morte, resurrezione.

Prima di ogni altra cosa il mio augurio che la Piet ed il dolore della Madre di Cristo si umanizzi sempre pi per quella Pacem in terris che laccorato messaggio dellEnciclica di Papa Giovanni vuole si realizzi e per la concordia della nostra Maratea a cui la dolorante immagine volge il suo sguardo pietoso.

Mentre ritorno a compiacermi con quei cittadini che, in ogni occasione, hanno voluto confortarmi con offerte di denaro, prestazione di materiale ed opera, preciso che di questi lavori le spese sono state di molto superiori agli incassi.

In proposito mi piace rendere noto che, fra non molto, presenter una relazione completa di questa opera, che mi ha procurato non pochi fastidi ed amarezze, e di tutte le altre opere da me eseguite con il contributo del popolo.

Tanto desidero fare non solo per semplice soddisfazione e scrupolosit, ma anche perch ognuno sappia come stato amministrato il pubblico denaro e perch i nomi di coloro che insieme a me hanno voluto questa realizzazione non rimangano nellombra ma sentano la mia stessa soddisfazione poich quanto stato fatto ha un innegabile valore positivo.

Ringrazio con tutta la effusione del mio cuore tutti coloro che con la loro generosa offerta e con gratuita prestazione dopera hanno permesso di affrontare le spese per il completamento dei lavori.

Ringrazio il popolo, le Autorit Religiose, Civili e Militari, le Associazioni qui presenti e le persone che accettando linvito del Sindaco hanno voluto rendere pi solenne questa cerimonia.

Ma non bastano questi ringraziamenti, desidero aggiungere ad essi la pi viva raccomandazione perch queste e le altre opere pubbliche erette con sacrifici del popolo siano degnamente mantenute con quellamore e quel rispetto della cosa pubblica che distingue i popoli veramente civili.

Con questo augurio e questi voti concludiamo la nostra cerimonia nella certezza che la fede nella Madonna della Piet ci aiuti e ci soccorra in tutte le incertezze della nostra vita, tanto abbisognevole di soccorso, guida e pace.

Ave Crux, Ave Maria.

^^^^^^^^^^

Finita questa cerimonia si form di nuovo il corteo che si ferm alla Villa Comunale Cardinale Gennari per lo scoprimento del busto marmoreo del Colonnello Alessandro Mandarini.

RESOCONTO STATUA DELLA PIET

ENTRATE

 

 

Conte Stefano Rivetti

Lire

100.000

Avv. Biagio Schettino

20.000

Taricco Bruno

20.000

Avv. Leonida Savio

10.000

Ins. Mario Schettino

10.000

Piardi Renato

10.000

Avv. Fontana Giacomo

5.000

Rag. Gaetano Santoro

20.000

Impr.Carlomagno Francesco

30.000

Glosa Gaetano

Lire

50.000

Avigliano Carmela

50.000

Geom. De Filippo Gaetano

35.000

Ditta Fratelli De Filippo

20.000

Ins. Schettino Biagio

8.000

Colavolpe Vincenzo

3.000

Calderano Francesco

5.000

Calderano Marcello

1.000

Calderano Giuseppe

2.000

Sgambellone Vincenzo

500

Damiano Vaccaro

1.500

Di Trani Giuseppe

1.000

Mollica Pasquale

3.000

Esposito Giovanni

2.000

Schettino Biagio fu Angelo

5.000

Schettino Bleco

3.000

Brando Francesco Caporale

1.000

Cambardella Titina

1.000

Martino Angelina fu Antonio

5.000

Persico Salvatore

1.000

Ing. Francesco Fontana

10.000

Martino Antonio

1.000

Diodato Filomena

1.000

Calderano Giovanni

5.000

Pecoraro Giovanni

2.000

Dott. Brando Antonio (farmacista)

10.000

Avigliano Gigino

5.000

Prof. Aristide Limongi

10.000

Impresa Luigi Pisani

20.000

Suore Istituto De Pino

20.000

Papaleo Giuseppe

5.000

Cernicchiaro Biagio

2.000

Geom. Alberto Francesco

10.000

TOTALE

Lire

524.000

USCITE

 

 

Statua

Lire

520.000

Primo lavoro formazione viale, muri e sedili, note di Giovanni Brando per L. 93.300 ridotte

 

 

90.000

Vino agli operai per il lavoro del viale

500

Regalia al trasportatore della Statua Signor Marchesi di Praia a Mare

 

 

10.000

Agli operai che hanno scaricato la Statua e messa in sio, una bottiglia di liquore

 

 

1.000

Vino litri 5

600

A Surace Antonio per sistemazione terreno eredi Schettini (fasulillo) giornate 4

 

 

8.000

Cemento – q. 3

3.600

Mattoni pressati pieni n. 45

900

Cauteruccio Antonio giornate 4

8.000

Per spianamento dietro la Statua – Montesano Domenico

 

 

2.000

Anello Giuseppe

2.000

A Federico Quero per manifattura ringhiera

 

14.000

A Giovanni Brando per lavoro piedistallo ed altro

 

 

16.000

A DAlascio per piantagione fiori

 

1.300

Spese per cambiali ed interessi

 

8.000

TOTALE

Lire

659.900

 

 

 

RIEPILOGO

ENTRATE

Lire

524.000

USCITE

 

659.900

 

 

 

DEFICIT

Lire

171.900

Che viene integrato personalmente dal Signor Biagio Vitolo.

OFERTE DI LAVORO MATERIALE ED ASSISTENZA

 

Candelmo Carminuccio

Riproduzione a cole bianco e nero su masonite a grandezza naturale della figura della Statua per stabilire le proporzioni sul posto

F.lli Biagio e Francesco Vitolo

Un camion di sabbia

La Torre Luigi

Un camion di sabbia

Fratelli Limongi

Commerciantetre quintali e mezzo di cemento

Pasquale Mazzeo

Muratoreuna giornata di lavoro

Martino Gennaro

Muratoreuna giornata di lavoro

Impresa Giovanni Brando

Due giornate compresa lassistenza per piazzare la Statua ed una giornata di lavoro col camioncino

Geom. Biagio Di Filippo di Nicola

Assistenza per piazzare la Statua con quattro operai della sua ditta

Trotta Nicola

Una corda di Canapa

Francesca Brando

Pali di legno per stecconata nel viale n. 22

Velardi Antonio

Pali di legno per stecconata nel viale n. 6

Ferro per ringhiera kg. 2,05 e legname per forme offerto da Vitolo

 


 

 

INDICE