Le altre opere eseguite durante la mia lunga amministrazione di circa mezzo secolo al Comune di Maratea si possono rilevare dallĠopuscolo ÒCommiato di un AmministratoreÓ fatto stampare gentilmente da un gruppo di amici alla chiusura della mia vita pubblica nel settembre 1964.

Da questo opuscolo desidero riportare qui la lettera del Conte Oreste Rivetti per la nascita dellĠindustria tessile a Maratea, il testo della pergamena che il Consiglio Comunale mi offr“ il giorno del ritiro dalla vita pubblica ed i discorsi del Sindaco e dellĠAssessore Delegato pronunciati nel consegnarmela.

Lettera del Conte Oreste Rivetti del 17 settembre 1953:

ÒOra che la pratica per la costruzione dello stabilimento di Maratea ha avuto il voto favorevole del Consiglio della Cassa per il Mezzogiorno, siamo avviati alla realizzazione del progetto e desidero farLe pervenire lĠespressione del mio apprezzamento per quanto Ella, egregio Sindaco, ha fatto.

é davvero un vero piacere rivolgermi a Lei per confermarLe che molta parte della decisione da me presa  dovuta a Lei che con passione ammirevole ha saputo mettere in evidenza i bisogni della popolazione e le qualitˆ che essa popolazione ha.

Io, per questa Sua passione e per la sinceritˆ che Le riconosco, ho creduto fermamente a queste qualitˆ che Lei mi ha prospettato e mi auguro che Ella possa essere a lungo capo di codesto Comune per godere di quella gratitudine che tutti i concittadini di Maratea debbono sentire per Lei ed anche perchŽ con il Suo largo ascendente possa sempre operare per il miglioramento morale e materiale della popolazione.

La ringrazio vivamente per lĠopera svolta per lĠacquisto dei terreni e spero nella Sua ulteriore collaborazione per eventuali necessitˆ dellĠindustria che sorge.

Mi  grata lĠoccasione per porgerLe i miei pi cordiali saluti.

F.to Oreste RivettiÓ


 

PERGAMENA RICORDO offerta al Comm.

BIAGIO VITOLO

dal Consiglio Comunale di

MARATEA

 

A

BIAGIO VITOLO

cittadino benemerito, decano del Consiglio Comunale che in Patria e allĠEstero

ha dedicato alla cittˆ di Maratea la sua attivitˆ da oltre 40 anni in ogni campo della vita pubblica, trascurando interessi personali e sacrificando se stesso specie nel tormentato periodo post-bellico,

Podestˆ – Commissario Prefettizio – Sindaco

Geloso custode delle tradizioni e convinto assertore del progresso della Terra che Gli diede i natali

IL CONSIGLIO COMUNALE

nella seduta odierna

interpretando il sentimento della cittadinanza

OFFRE

In segno tangibile dellĠaffetto e della gratitudine.

 

Maratea, l“ 21 settembre 1964

Testo del Discorso pronunciato dal Sindaco Cav. Gaetano Tripodi:

Òé per me, oggi, un gradito dovere illustrare la proposta della Giunta per un pubblico riconoscimento della lunga attivitˆ amministrativa del Comm. Biagio Vitolo e sono certo che la grande maggioranza dei presenti e della popolazione condivide i sentimenti di riconoscenza e di affetto che ci hanno spinti a formulare la proposta stessa.

Sarebbe troppo lungo ricordare le varie tappe di tale attivitˆ che  legata alla vita del nostro Comune in questi ultimi 40 anni.

Perci˜ mi soffermo soltanto su tre di esse che, secondo me, maggiormente illustrano la figura di Vitolo amministratore, legato alla sua terra da affetto profondo ed immutabile.

Ricordo anzitutto la sua opera costante come Commissario Prefettizio nellĠultimo dopoguerra, quando scarseggiava il pane; prodigandosi continuamente oltre ogni limite, affrontando lunghi viaggi per il capoluogo di Provincia, egli riusc“ ad assicurare sempre al paese i viveri di prima necessitˆ.

Nel 1953, quale sindaco del Comune, seppe ispirare fiducia allĠindustriale Conte Rivetti, tanto da indurlo ad impiantare a Maratea il primo stabilimento, seguito poi da altre iniziative di carattere economico.

Nel 1955, il Comm. Vitolo si recava allĠestero, in Colombia e il Venezuela, e visitando i vari connazionali colˆ residenti risvegliava in loro lĠaffetto per il paese Natale, riuscendo a raccogliere i fondi per la realizzazione della Piazza Buraglia e per lĠerezione del Monumento ai Caduti.

E nel ricordo di tante altre opere portate a compimento o iniziate durante i vari periodi in cui il Comm. Vitolo  stato allĠAmministrazione del Comune, la Giunta propone di rivolgergli un plauso vivissimo e di offrirgli questa pergamena che gli rimanga come segno tangibile della riconoscenza nostra e della cittadinanza.Ó

^^^^^^^^^^

Testo del discorso pronunciato dallĠAssessore Delegato Dr. Biagio Schettino:

ÒSignori,

mi sia consentito di prendere la parola per associarmi vivamente a nome della Giunta e del Consiglio Comunale di cui sono certo di interpretare i sentimenti, allĠindirizzo di omaggio test pronunciato dal Sindaco nei confronti del Comm. Vitolo.

A lui vada dunque il nostro saluto riconoscente per quanto ha fatto e continua a fare per Maratea. A me piace dar pubblico atto della onestˆ e dellĠinflessibilitˆ con cui ha difeso i poteri comunali, che egli ha rappresentato nel nome del popolo di Maratea contro chiunque ha cercato di gettarvi del discredito e contro chiunque ha voluto fare di esso il proprio usbergo per capricci, puntigli o interessi personali.

Io credo che questo titolo di merito debba essergli ascritto come uno dei principali perchŽ chi ha sentito e sente il diritto che gli compete, per lĠalta carica esercitata, sente del pari i gravosi doveri con la stessa connessi.

E se  vero, come  vero, che le azioni caratterizzano la vita degli uomini e la loro personalitˆ, piacemi ricordare qui tre episodi che sinteticamente riassumono la fierezza, il coraggio, lĠattaccamento e la bontˆ del Comm. Vitolo, nellĠesplicare il mandato commessogli dal popolo di Maratea e dalle Alte Gerarchie dello Stato.

Occupazione alleata – Il Comm. Vitolo non fece come tanti podestˆ di allora che di fronte allĠincalzare delle truppe alleate preferirono dileguarsi abbandonando le popolzioni loro affidate per timore di subire delle rappresaglie a causa dellĠappartenenza al partito fascista.

Egli affront˜ coraggiosamente gli alleati rischiando anche la vita e lasci˜ chiaramente capir loro che egli apparteneva ad un solo partito: quello che faceva gli interessi della sua Maratea.

Ogni altra sua azione era da considerarsi di carattere strumentale, il fine era costituito dal benessere dei concittadini.

Rest˜ in carica ed ottenne ogni assistenza da parte delle truppe alleate.

Situazione alimentare nel periodo post-bellico – Non esagero nel dire che in quelle circostanze il Commissario Prefettizio Vitolo mendic˜ nel senso letterale della parola dalle Autoritˆ Provinciali il pane per il popolo di Maratea.

A chi lo ricorda seduto sullo scalone della Prefettura in attesa che venissero caricati gli autocarri con la farina, la sua figura assume in quel momento e da quel momento un aspetto che la pergamena non dice: s“, perchŽ non era allora nŽ il Podestˆ nŽ il Commissario Prefettizio nŽ il Sindaco ma il Padre di famiglia che si batteva coraggiosamente sopportando disagi ed umiliazioni per dare il pane ai suoi figli.

E non  facile oltretutto trovare un uomo che stende la mano per i suoi figli.

Maratea ebbe tutto quello di cui avevo bisogno.

Ricordo con commozione quel momento e ringrazio lĠuomo che  stato capace di tanto.

Avvio dellĠera del progresso con lĠindustrializzazione ad opera del Gruppo Rivetti – é un fatto incontestabile che lĠera del progresso del nostro Comune, che ha avuto origine nel 1953, ebbe come principale artefice lĠallora Sindaco Comm. Biagio Vitolo.

In quella circostanza gli fui vicino sia come Assessore Delegato sia come consulente legale e posso affermare con conoscenza vissuta dei fatti che non fu tralasciata alcuna occasione; si lavor˜ di giorno e di notte, si cerc˜ con tutti i modi di rappresentare agli occhi degli interlocutori, i chiarissimi Conti Rivetti, i benefici che poteva trarre lĠiniziativa industriale se si fosse sviluppata sul territorio del Comune di Maratea, con lĠesclusione dei paesi vicini.

E quando parve chiaro che lĠiniziativa doveva svilupparsi fra Maratea e Praia a Mare, il Comm. Vitolo, modificando in parte quanto aveva detto sui paesi vicini, rischiando di apparire anche poco veritiero, non esit˜ ad enumerare anche i vantaggi delle realizzazioni in Praia a Mare, consapevole che senza il concorso di questo paese anche Maratea avrebbe potuto ottenere ben poco.

LĠobiettivo era sempre il benessere dei suoi concittadini, cos“ gli alleati, cos“ nel tormentato periodo post-bellico, cos“ nellĠavvio dellĠera industriale, in ogni occasione costantemente, coerentemente con stesso, Biagio Vitolo  stato sempre lĠalfiere di Maratea.

A lui vada, dunque, lĠaugurio di ogni bene, a noi quello di sapere seguitare  nel cammino cos“ sapientemente tracciato.

^^^^^^^^^^

Mi piace ancora riportare qui una lettera del Prof. Francesco Bellelli, docente di Patologia Chirugica allĠUniversitˆ di Napoli, scrittami dopo aver letto il libro ÒCommiato di un AmministratoreÓ anche per dargli un pubblico riconoscimento di quanto lui fece per la formazione dellĠOspedale Civile, dove fu per molti anni Direttore Sanitario diligente ed appassionato.

La sua attenzione fu rivolta sempre verso il miglioramento tecnico e finanziario dellĠEnte.

Con la sua valentia chirurgica riport˜ alla vita moltissime persone, destando per la sua straordinaria competenza lĠammirazione del popolo di Maratea che lo ricorda sempre con tanta gratitudine e simpatia.

La lettera:

Prof. Dott. Francesco Bellelli

Docente di Patologia Chirurgica

Primario Neurochirurgico degli

Ospedali Riuniti di Salerno

Napoli, Piazza Medaglia dĠOro 11

14 Marzo 1965

Mio caro don Biagio,

Ho ricevuto il Vostro ÒCommiatoÓ e mi congratulo vivamente con Voi per le onoranze che Maratea Vi ha tributato e per il vostro discorso in cui avete fatto il bilancio del vostro operato.

Avete per˜ dimenticato di dire tra le altre cose quello che io ritengo importantissimo e cio che se Maratea ha oggi un Ospedale questo  dovuto in gran parte a Voi che con Lemmo e con Burza, affidandovi a me voleste che quel vecchio mendicicomio cadente, che a Maratea chiamavano ospedale, divenisse dapprima una vera infermeria funzionante e poi un Ospedale di terza categoria.

é questo un Vostro merito che non avrebbe dovuto essere taciuto da Voi o –almeno- avrebbe dovuto essere ricordato dagli altri.

Perci˜, anche in questa Vostra opera io desidero renderVi onore inviandoVi con i pi vivi auguri – un affettuoso abbraccio.

Vostro

Francesco BellelliÓ

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Con questi miei scritti ho voluto fare un poĠ di storia di tutte la maggiori opere che da amministratore del mio paese e da cittadino, col contributo del popolo, ho creduto fare, anche perchŽ  doveroso ricordare coloro che generosamente hanno offerto denaro, opera e materiale per portare a termine le mie iniziative, ma soprattutto perchŽ ognuno sappia seppure attraverso tanto tempo, come  stato speso il denaro offerto.

Voglio finire queste mie memorie ringraziando ancora una volta con tutta la effusione del mio animo grato coloro che comunque mi sorressero e mi aiutarono a compiere opere che tornano a vantaggio del paese e dei suoi abitanti.

Innanzi tutto le personalitˆ politiche, Ministri, Deputati, Consiglieri Provinciali, tutti i Prefetti che hanno retto la Provincia durante la mia amministrazione al Comune, tutti i funzionari della Provincia, del Provveditorato agli Studi, del Provveditorato alle Opere Pubbliche, del Genio Civile, che con i loro valenti tecnici hanno sempre accolto le mie richieste venendomi incontro e dandomi la possibilitˆ di compiere opere veramente importanti, i funzionari dellĠEnte Provinciale del Turismo, i miei amici di Giunta e del Consiglio, tutti coloro che hanno dato offerte in denaro, materiale, lavoro, terreni e comunque con attrezzature e consigli; insomma, tutto il popolo di Maratea che mi ha sempre dimostrato la sua simpatia.

Ed ora cediamo pure le idee e le iniziative alle nuove giovani generazioni per continuare a far assumere alla vetta pi alta di civiltˆ e di progresso la nostra cara ed amata Maratea.

 

Maratea, 8 Gennaio 1967

 

 

Nota – Nei resoconti, ove mai si riscontrasse, per distrazione, qualche errore od omissione, chiedo scusa pregando lĠinteressato di farne apposita segnalazione per poter rimediare con una Òerrata corrigeÓ

 

 

 

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