Per la morte dellĠamico
GIUSEPPE VITOLO
Signori
Non grida incomposte,
non sterili lacrime di piet, ma religiosa commozione
ed intimo senso di umana grandezza cĠinvitano a piegare le ginocchia ed elevare
in alto lo spirito nellĠattonita contemplazione dellĠincomprensibile mistero
della morte, sapendo essere questa la sintesi luminosa di tutta unĠesistenza
nobilmente spesa nel lavoro e nel sacrificio.
Tale la tua vita, o
amico Giuseppe Vitolo, e noi oggi apprendiamo dalla
tua bara la pi bella lezione del vivere onesto e retto.
Operaio tra gli
operai, umile tra gli umili, vivesti la tua giornata
terrena nel sacrificio rinnovato e continuo della tua personalit, imponendoti
con la tua laboriosit, con la tua proba onest alla stima ed alla ammirazione
del paese che ora piange nella tua scomparsa la perdita di un lavoratore, di un
padre, di un cittadino, intesi nel senso pi alto e pi nobile della parola.
Maestro dei maestri,
oggi tutti coloro, e sono molti, che furono da te avviati nellĠarte edilizia si inchinano commossi davanti alla tua bara e lanciano su di
essa il fiore della riconoscenza e della gratitudine.
16 giugno 1854, 22
febbraio 1853, poco meno di un secolo durata la tua vita terrena durante la
quale hai profuso nel lavoro tutte le tue energie.
Cos la vita.
Tale doveroso
lĠomaggio dovuto al capo attraverso lĠesaltazione di quella che fu la vita del
suo adorato genitore.
LĠesaltazione della
tua vita, che scolpisce il tuo ricordo a caratteri indelebili nei nostri cuori
circondato da un alone di deferente rispetto, sia ragione di conforto a tutti i
suoi cari e massime al tuo diletto figlio Biagio, che pu andare giustamente
superbo di aver vegliato amorevolmente sulla tua vita, facendo in modo che
nulla mancasse alla tua veneranda canizia.
Signori.
Fra poco le spoglie di
Giuseppe Vitolo saranno tumulate ed una fredda pietra
marmorea tramander ai posteri con il suo nome il ricordo delle sue virt, ma
il suo spirito aleggia ancora nella sua casa e sar di guida ai suoi cari a
continuare nella via del bene, aleggia ancora nel suo paese monito e conforto
nelle ore tristi e nelle ore liete della vita.
Ed ora
vaÉ riposa in paceÉ addio.
GIACOMO LABANCA