PER LA MORTE DEL CARISSIMO AMICO

GIUSEPPE VITOLO

padre esemplare del Cav. Biagio, Sindaco di Maratea

Per un onesto lavoratore, per un uomo giusto, per un padre esemplare, la parola  sempre immensa allorquando costui se ne va per sempre lasciando un sincero rimpianto.

Cos“  per Te, Giuseppe Vitolo, che ci lasci col maestoso suono dei centĠanni, suono che per stesso parla di Te, del Tuo equilibrio sereno e fecondo nella lunga vita in cui il vigore morale e fisico ispirano a piegare davanti a te la fronte come verso qualche cosa di pi vero che infonde rispetto.

Venuto dalla Tua Nocera nel nostro paese, Tu qui raccogliesti il sorriso propiziatore del Tuo migliore cammino con la compagna del Tuo cuore ed edificasti con il lavoro onestissimo e la chiara intelligenza ci˜ che potremmo chiamare la prima rimarchevole linea urbanistica del nostro suolo con i tanti edifici che portano perenne il Tuo ricordo sulla visione sicura di una impresa cos“ degnamente perpetuata nel nome dei Tuoi figli e dei Tuoi nipoti che vivificano il Tuo sudore ed il tuo granitico esempio anche oltre gli atenei nel campo della ingegneria civile.

Tu passi cos“ col vigore del tuo retaggio simile a quello che rivesti nella lunga, diuturna fatica, spronando i futuri a imitarti con la mercede senza la minima ombra dello sfruttamento insano, Tu passi cos“ con la visione continua del Tuo esemplare lavoro del braccio e della mente che insegna coma la vita deve essere cosciente, luce di vera religione per cui Tu soprattutto per questo Ti elevi al cielo con la benedizione dellĠEterno.

Va dunque, amico giusto ed amabile, Teco portando allĠestrema dimora la mia ascosa lagrima che si unisce al pianto dei Tuoi nipoti e famigliari tutti, presenti e lontani, anche oltre Oceano.

Va, amico carissimo, con questo mio fiore che ha fragranza di vera estimazione verso di Te e non meno per la sincera amicizia che mi lega al primo cittadino di Maratea, il prediletto Tuo figliuol Biagio, il quale proprio ier lĠaltro di Te mi parlava con emozione devotamente filiale contemplando il sereno e luminoso corso della Tua vita prossima ad estinguersi per quella legge naturale ed inesorabile che ci trasfigura con la visione universale della Croce.

Va cittadino esemplare oltre la terra triste.

Sulla Tua bara questa mia mesta voce raccolga, col mio estremo saluto, quello di tanti Tuoi estimatori ed amici. Riposa in pace.

Maratea, 24 – 2 – 1953

PASQUALE IANNINI

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