Elogio di RSA e Case di Riposo Covid-free
modello Maratea
Valerio
Mignone*
Pubblicato
su La Nuova del Sud marted 8 giugno 2021
Il Corriere
della Sera, sabato 5 giugno 2021, sul tema dellassistenza agli anziani, ha
pubblicato la intervista al generale Paolo Carra,
capo dei carabinieri per la tutela della salute (Nas), in cui, tra laltro, si
legge: abbiamo scoperto situazioni di
degrado con gravi carenze diffuse su tutto il territorio nazionale, in
particolare al Sud. Trasformare unabitazione privata in una struttura di
accoglienza per anziani molto pi frequente di quanto si pensi: attivit
messe in piedi alla meno peggio, che siamo costretti a chiudere trasferendo gli
ospiti in altre case di riposo o dai parenti.
In realt, allinizio della pandemia in Italia,
le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) sono state indicate come luoghi di
contagio e diffusione della malattia da virus Covid-19. E difficile contestare
tale osservazione, considerando che le persone anziane hanno un sistema
immunocompetente pi debole nel fabbricare anticorpi, vera difesa dalle
malattie infettive, e soffrono di altre malattie
concomitanti, dalla demenza senile alla diminuita mobilit, che ne limitano
lautonomia psicomotoria. La necessaria chiusura di RSA ai visitatori aggrav
le condizioni psicofisiche degli ospiti in isolamento.
Ma, a fronte delle poche RSA con vulnerabilit
organizzativa per disattenzione a igiene e tutela delle persone anziane, la
maggior parte di questi Istituti sono utilissimi per la loro funzione di
coesione sociale. In queste strutture, infatti, possibile accudire e curare
anziani soli, senza familiari, o che sono lontani, impegnati in sedi lavorative
distanti. Purtroppo, sono sempre meno le persone anziane, con disponibilit
economiche, che nelle proprie abitazioni possono permettersi badanti per unassistenza
domiciliare, dintesa con i Medici di base, i quali devono controllare, periodicamente,
a ritmi pi o meno ravvicinati, le loro condizioni cliniche. E poi, in assenza
di adeguati controlli, accadono illeciti profitti patrimoniali per circonvenzione
di persone anziane, incapaci di intendere e di volere.
In alcune Regioni del Nord, in Lombardia,
Piemonte, Liguria e Veneto, attiva la cosiddetta RSA aperta, che consente a
persone non autosufficienti, di intesa con i familiari, di fruire di servizi
sociosanitari gratuiti al proprio domicilio, della consegna di pasti gratuiti,
del riordino degli spazi domestici con eliminazione di barriere, riservando il
ricovero ospedaliero solo in caso di necessit. Un gruppo di operatori, o caregiver, o
badanti si fa carico nel garantire una buona qualit di vita a queste persone, migliorandone
lo spirito; con ci, si evita pressione su ospedali, e non si sovraccarica la
sostenibilit del Servizio Sanitario Nazionale. In casi particolari
intervengono rieducatori delle facolt cognitive. Anche in Basilicata attiva
lADI, unassistenza domiciliare gestita da cooperative.
A Maratea, tra il mare e il Centro storico,
balza agli occhi il vasto Complesso sociosanitario, costituito da edifici del
vecchio Ospedale, ammodernato nella sua struttura. Vi operano due RSA: la RSA
medicalizzata R2, e la RSA R3. In una sede vicina, in attivit una vecchia Casa
di Riposo, con un tipico torrino al centro del vasto tetto, fondata da una
famiglia di benefattori, cui si collega il nuovo, moderno edificio. Gli ospiti
di queste strutture fruiscono, per eventuali emergenze, sia della Guardia
medica 24 ore su 24, posta al piano terra delledificio ospedaliero, sia degli
ambulatori polispecialistici. Le rispettive dirigenze e il personale
sociosanitario meritano riconoscenza per il loro impegno e per la
professionalit nel mantenerle indenni dal Covid-19. Con ci hanno contribuito
a rendere pi bella la Storia e la deontologia del vecchio ospedale di Maratea
Giovanni De Lieto, uno dei pi antichi della Basilicata.
La pandemia da Covid-19 fortunatamente in fase
di progressiva decrescita in tutta Italia, ed anche in Basilicata si sulla
via di una sua costante diminuzione. A ci contribuisce, pur tra fattori
sociosanitari negativi, la rapidit della scienza e della tecnica nel
progettare e nel fabbricare i vari vaccini antiCovid-19.
Come noto, nel nuovo millennio, nel 2009-2010
si svilupp la nuova influenza H1N1, meglio nota come suina, e, nel prevedere
grande diffusione, dal Messico al resto del mondo, si approntarono milioni di
dosi di vaccino, rimaste inutilizzate. Ci furono errori di valutazione in pi
campi.
Oggi, grazie ai progressi della scienza, della
tecnica e della loro interconnessione, le previsioni epidemiologiche, dopo le
prime incertezze iniziali, sono state pi precise e tempestive. In un anno e
mezzo, dalla Cina, sede di origine della pandemia, al resto del mondo si
proceduto con rapidit a contenere il numero dei contagi, che, comunque, ha
superato i 50 milioni di casi, con oltre 1 milione e mezzo di decessi; ben poco
rispetto ai 500 milioni di contagi, e alle diecine di milioni di decessi
durante la epidemia della Spagnola del 1918-1920.
Le innovazioni in biologia e nella tecnologia
digitale hanno permesso di scoprire le molteplici varianti del virus, la loro
morbosit, e relativa neutralizzazione sia con anticorpi nella fase iniziale
del contagio, sia con vaccini nelle fasi successive. Hanno contribuito ai buoni
risultati pi figure professionali; anche fisici teorici delle particelle, che
hanno usato modelli fisici e matematici sulla mobilit umana. E cos, anche gli
scienziati, nella loro apparente freddezza, hanno percepito pubblica empatia nel
notare che la loro ricerca raggiungeva il risultato progettato e previsto. In
passato, non si mai vista tanta rapidit nel rendere disponibile un vaccino,
come quello a mRna, la cui applicazione potr
estendersi, con le necessarie modifiche, anche alla cura dei tumori.
In questi giorni, si va programmando la
vaccinazione degli adolescenti e dei giovani sotto i 30 anni. Con ci si
contribuir a rendere sicure le scuole, e a raggiungere lauspicata, diffusa
immunizzazione di gregge per salvaguardare la salute collettiva. A questa
contribuiranno le mutate abitudini sociali a livello mondiale, come il
distanziamento tra persone, e difficilmente saranno come prima della pandemia.
In ogni caso, meglio prevenire tenendo a bada virus
e batteri!
*Gi
primario medico
Maratea 7 giugno 2021