In ricordo di Ombretta Fumagalli Carulli e della Seconda Repubblica

Valerio Mignone*

EĠ raro che la scomparsa di un sottosegretario faccia notizia, seppur limitata, nei comunicati stampa e radiotelevisivi. Questo  avvenuto per Ombretta Fumagalli Carulli. 

EĠ opportuno che anche i lettori della sola stampa locale sappiano di una personalitˆ che ha partecipato alla evoluzione legislativa della societˆ italiana in un periodo di sofferta transizione politica, ormai noto come passaggio alla cosiddetta Seconda Repubblica.

Ombretta Fumagalli Carulli, deceduta il 16 marzo ultimo scorso, nacque democristiana con Giulio Andreotti, condivise le frammentazioni destrorse del partito con Ferdinando Casini e Clemente Mastella nel Centro Cristianodemocratico (CCD), e Silvio Berlusconi in Forza Italia. Da sottosegretaria di Stato alla Sanitˆ, non pot non soffrire il confronto con la democristiana di sinistra Rosy Bindi.

Culturalmente di destra, la Fumagalli Carulli, nativa di Meda, tra Milano e la Brianza, non esit˜ ad esprimere qualche dissenso nei riguardi della politica localistica della Lega Nord di Umberto Bossi. E tuttavia, nel 1993, alla elezione diretta del sindaco di Milano, nella sfida Nando Dalla Chiesa-Formentini della Lega, sostenne Formentini. Nel 1993, nel governo Ciampi, fu sottosegretaria al Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, e nel 1994 fu sottosegretaria alla Protezione civile, nel primo governo Berlusconi. Rieletta al Senato, nel 1997 pass˜ a Rinnovamento italiano con Lamberto Dini, ove concluse il suo impegno politico. 

Nel 1999 fu sottosegretaria al Ministero dellĠInterno nel governo DĠAlema; e sottosegretaria alla Sanitˆ nel governo Amato II.

Chi scrive La ricorda in Commissione Igiene e Sanitˆ del Senato, nel 2000, verso il termine della XIII legislatura, quando sostenne la riqualificazione delle professioni sociosanitarie. Ed ancora, quando prese atto della rilevanza che il settore erboristico aveva acquisito nel costume sociale e nellĠeconomia nazionale con migliaia di addetti, un fatturato di 500 miliardi di lire, e 6 milioni di italiani che acquistavano prodotti erboristici. In sede deliberante, non ostacol˜ lĠapprovazione delle norme per agevolare il travagliato impiego dei farmaci analgesici oppiacei nella terapia del dolore. Fu molto attenta nel sofferto dibattito sugli ex Istituti di Ricovero e Cura a carattere scientifico, e sulla Disciplina degli Istituti di ricerca biomedica, che negli ultimi tempi aumentavano di numero non per una reale attivitˆ di ricerca, ma prevalentemente per assistenza medica, spesso in concorrenza con gli ospedali pubblici.

Donna elegante, e di cultura, dialogava con tutti, con modestia. Pur con la sua autorevolezza non riusc“ ad essere ministro. Docente di Diritto canonico a Ferrara, pass˜, poi, allĠUniversitˆ Cattolica di Milano, dove, dopo la esperienza parlamentare, torn˜ ad insegnare.

Riposi in pace senatrice Ombretta Fumagalli Carulli! Le Sue opere di bene vivranno ancora in questa nostra Italia; e non vivrˆ le sofferenze del cambiamento della politica in atto, con la democrazia di click su smartphone tra polvere di Cinque o pi stelle. Ci rassicura il vivaio della Banca dĠItalia che ha reso disponibile Mario Draghi sulla scia di Luigi Einaudi, Guido Carli, Carlo Azeglio Ciampi, Fabrizio Saccomanni, Tommaso Padoa-Schioppa ed altri; ma, soprattutto, ci rassicura la Costituzione della Repubblica preposta a tutelare i diritti degli Italiani nei momenti difficili, ivi compresi quelli da pandemia da Covid-19.  

*Giˆ membro delle Commissioni Sanitˆ Camera Deputati e Senato

Maratea 18 marzo 2021

 

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