Il Porto
naturalistico di Maratea tra passato presente e futuro
Valerio Mignone
La Costa di Maratea, lunga circa 35 chilometri, con cale e calette, tra Sapri e Tortora
Marina, nota come bellezza unica, e come sede di Fatti storici, sia antichi,
sia moderni! Per molti anni stata sede di residenza estiva di ospiti
illustri, tra i quali Giorgio Bassani, cofondatore di Italia Nostra.
Il Porto, in passato, stato spiaggia balneare, e approdo per poche,
piccole barche in legno. Nel corso degli ultimi anni, diventato punto di
attracco di un numeroso naviglio da diporto, e di pescherecci impegnati a
pescare al largo del Golfo di Policastro. Ne nato un rione marinaro, con le case
dei Portaioli nativi, e di vacanzieri, con ristoranti,
boutiques, gelaterie artigianali, negozi di articoli per
barche e pesca.
La parte mediana del
Porto odierno occupata da due lunghi pontili paralleli, lungo i quali sono
ancorate barche di vario cabotaggio; e, in fondo, ci sono i pontili della ben
nota Lega Navale, la cui sezione venne potenziata dal compianto dr. Giovanni Peccennini, un genovese appassionato di mare, primario
della Divisione di Ortopedia dellOspedale di Maratea.
La banchina centrale ospita una sede
staccata dellUfficio postale del Centro di Maratea, e
locali della Guardia Costiera, preposta a garantire la legalit, la sicurezza, e
la sana cultura del mare, di concerto anche con le Istituzioni scolastiche.
A fronte di un vasto parcheggio per
auto, gestito con cura da privati, e di un parcheggio comunale, ci sono i resti
vandalizzati di una postazione di biciclette, che andrebbe rimossa, salvando,
di questa, soltanto la tettoia, che offre frescura nelle ore di caldo, in
aggiunta a quella della linea alberata di carrubi. Un lungo muretto invita a
sedersi, in alternativa alle panchine dirimpettaie, e alle numerose sedie degli
accoglienti bar e ristoranti.
La banchina laterale, delimitata da
unalta diga foranea, riservata allattracco di pescherecci di medie
dimensioni, che scaricano il pescato da trasferire nei mercati allingrosso. E
operativa unautogru mobile, su ruote gommate imponenti, per la manutenzione di
questi pescherecci. Tra odore salmastro, ci sono libani, e reti aggrovigliate, con
pescatori impegnati a dispiegarle, a ricucirle e a riavvolgerle.
Alla estremit della banchina laterale cՏ il distributore di
carburanti, in attesa dellauspicata transizione energetica con pannelli
fotovoltaici, che gi sono visibili, come tettoia in una imbarcazione l
ancorata.
Ai bordi delle banchine ci sono improvvisati
pescatori, con canna ed esca, venuti dai paesi dellinterno. Adagiati su
seggiolini portatili, pazientemente sperano di pescare qualcosa. In passato, su
simili seggiolini, si vedevano pittori intenti a dipingere, su tele, tratti di
mare; ma oggi, le fotocamere dei telefonini hanno esonerato di ci questi
artisti, che riproducono comodamente nei loro laboratori
quanto hanno fotografato.
Passanti e bambini si divertono sulle
banchine nellosservare piccoli branchi di pesciolini in attesa di mangime
buttato in acqua, o la competizione tra gabbiani, colombi e piccoli passeri,
nel beccare briciole di pane sui gradini, a bordo delle acque.
Al di l
della diga foranea, che
delimita la banchina laterale, cՏ la spiaggia di Mare Morto, cui si accede via
mare, o da vie interne, o dal Santa Venere, lalbergo da Dolce vita, fatto
costruire dal conte Stefano Rivetti, contemporaneamente ai fallimentari stabilimenti
tessili. Qui si erge anche la Torre Capitana, una delle torri
Saracene che punteggiano il Medio Basso Tirreno, oggi abitazione degli eredi
Rivetti.
Privati della spiaggia del Porto, gli abitanti del Centro e dei Rioni circostanti, per
il bagno a mare, devono andare a Fiumicello, o in qualcuna delle bellissime
spiagge accessibili lungo la costa.
Ci sono, ancora, altre spiagge, cui si
pu accedere solo per via mare, e varie grotte, in cui si possono osservare
pittoresche stalattiti e stalagmiti.
Negli anni appena trascorsi, per
impegno del ministro Sergio Costa, furono stanziati 500.000 euro per avviare la realizzazione dellarea protetta sul
mare di Maratea, passaggio preliminare per istituirvi lomonimo parco,
contestualmente a quanto sarebbe avvenuto per Capri, Capo Spartivento,
e Isola San Pietro in Sardegna. Fino
ad oggi, la proposta di istituire il parco marino rimasta inattuata, pur
essendo la costa marateota inserita tra le aree di reperimento della Legge
quadro 6 dicembre 1991, n. 394. Purtroppo, alcuni abitanti del luogo hanno
considerato dannosa la proposta.
Gli operatori marinari della Costa di Maratea,
contrariamente a quanto temono per divieti e limitazioni delle loro attivit, adeguatamente
informati, abbandoneranno scetticismo, ed opposizione
alla istituzione del parco marino. Il parco, per la incontestabile
nuova cultura ecocompatibile, favorir, e potr incentivare, con modelli
innovativi, le loro attivit economiche, e lindotto. Certamente, esso frener
lo spopolamento della Basilicata, stimolando la collaborazione con gli Istituti
di ricerca dellUniversit di Basilicata, e con ci,
levoluzione di cultura e turismo. Infatti, al tradizionale flusso turistico
estivo, si aggiungeranno, fuori stagione, nuove correnti di turisti, collegati
in circuiti internazionali di Centri di ricerca scientifica, attivit didattica
e divulgativa, interessati ad acquisire conoscenze scientifiche, ambientali,
archeologiche e culturali.
Sul piano antropologico da riconoscere alle
popolazioni della Costa di Maratea ed ai suoi
frequentatori il merito di aver salvaguardato le specificit naturalistiche, in
una epoca di sfrenato consumismo e di eccessiva produzione di rifiuti. E merito
va pubblicamente attribuito alla Societ Italiana di Speleologia ed al Centro europeo di speleologia marina per aver studiato
e codificato che, di tutte le cavit marine a catasto, 150 si trovano tra Capo
Palinuro e Diamante, e di queste ben 72 sono nei confini di Maratea. Numerose
grotte evidenziano lalternanza del livello batimetrico del Mediterraneo nel
corso delle glaciazioni. I fondali hanno vere praterie
di Poseidonia oceanica in cui guazzano delfini,
cavallucci marini, grossi gattucci, gamberi rossi.
La fitta, tipica macchia mediterranea pi alta che
bassa, perch la salsedine, con il suo spruzzo, non raggiunge i vari alberi, e,
perci, non riesce a bloccarne lo sviluppo in altezza. Lungo la strada
Nazionale sintravedono case con muri tappezzati da ridondanti bouganvillee
fiorite, e qualche ulivo secolare, con tronchi plurimi scavati.
Per fortuna, pur essendo la politica dei Parchi
nazionali di competenza del Ministero dellAmbiente, la elaborazione
giurisprudenziale della Corte costituzionale ha sancito il principio del
pluralismo istituzionale, e con ci il coinvolgimento di Regione e Comunit
locali. Nel caso del Parco marino di Maratea, al di l di
uno sparuto gruppo di oppositori, poco informati sui vantaggi di un Parco, si percepisce
un diffuso parere favorevole alla sua istituzione.
La istituzione del Parco marino, tra laltro, potrebbe essere occasione per
recuperare il prestigio storico di Villa Nitti, come sede di amministrazione,
di laboratori, e di rappresentanza del Parco stesso, analogamente a quanto
avviene per il Castello di Miramare per il Parco
marino del Golfo di Trieste.
Il Porto, luogo dincontro anche per gruppetti di chiassosi studenti che
marinano la scuola, , soprattutto, un concentrato di Umanit. In tale ambito
da segnalare una gioiosa Accademia del Tressette, costituita da
appassionati delle carte da gioco napoletane, che si alternano al tavolo come
giocatori; e che sono attentamente osservati, e giudicati, da tifosi! Alcuni
di questi, in attesa del loro turno al tavolo, ondeggiano il capo in segno di
approvazione o disapprovazione al calar delle carte, facilitati, nei loro
giudizi, dalla osservazione delle carte dei due
giocatori avversari, ad angolo. E un dopolavoro allaperto; la riunione dei
giocatori al pomeriggio, al termine dellorario lavorativo, per consentire di
partecipare anche a chi ancora lavora.
Il tavolo di questa Accademia del
Tressette collocato su uno stretto terrazzo, di pochi centimetri al di sopra di una striscia di spiaggia, sulla quale sono
poggiate tutte le canoe di una scuola nautica. Alle spalle cՏ la parete
rocciosa, e anfrattuosa, che limita i movimenti dei giocatori. Qui, tra qualche
anno si potr godere della frescura di alcuni ficus australi, appena piantati, nella
parte scoscesa del terrazzo.
Tra i giocatori sono molti fumatori,
alcuni dei quali, come in passato, confezionano al momento le sigarette con
tabacco e cartine, ed hanno le dita, indice e medio, e i lunghi mustazzi ingialliti dal fumo. Tra loro viene
cortesemente tollerato il vecchio medico, che non desiste dal ricordare che il
fumo del tabacco intossica lapparato bronchiale, ne limita la funzione
respiratoria, e lo predispone a brutte malattie!