No Autonomia differenziata a
Regioni del Nord S a ponte sullo Stretto di Messina
21 gennaio 2023
Valerio Mignone
Sono trascorsi ben 28 anni dal 1994, quando, nel
corso della XII Legislatura, Umberto Bossi e Roberto Calderoli riproposero il progetto
politico di Gianfranco Miglio sulla Autonomia differenziata delle Regioni. Miglio
si ispirava ad Alberto da Giussano, il leggendario personaggio, che, arrogante,
e bellicoso, nellaspetto, e nella esibizione di uno spadone, nel 1176, avrebbe
partecipato alla battaglia di Legnano.
Miglio aveva insegnato Scienza politica presso lUniversit
del Sacro Cuore di Milano, rivestendo anche la carica di preside della stessa
Facolt di Scienze politiche, dal 1959 al 1989. Egli, con disinvoltura
culturale, proponeva la istituzione di tre Macroregioni: Nord, Centro, Sud: Io sono per il mantenimento della mafia e
della ndranghetaInsomma, bisogna partire dal concetto che alcune
manifestazioni tipiche del Sud hanno bisogno di essere costituzionalizzate. Tra
Nord e Sud cՏ una differenza antropologica. Riecheggiano gli
anacronistici scritti di Cesare Lombroso sulla diversit della razza umana! E duole
rilevare che il governatore di Centrosinistra di una Regione Rossa, candidato
alla segreteria nazionale del Partito Democratico, nel suo giro preelettorale
al Sud, ometta di esprimersi sulla teoria dellAutonomia differenziata perseguita dalla Lega! Per non perdere
consensi al Nord?
Non si pu inserire nella Costituzione della
Repubblica Italiana lAutonomia
differenziata che privilegia Regioni del Nord, e accentua squilibri
economici e sociali nellItalia del Sud, ancora persistenti oggi, come per la Calabria, definita da Giustino
Fortunato, nel secolo scorso, sfasciume
idrogeologico pendulo tra due mari.
Lantropologo Luigi Maria Lombardi-Satriani,
nato a San Costantino di Briatico, presso Vibo Valentia, gi Senatore nella
XIII Legislatura, si sta rivoltando nella tomba, nel rievocare le affermazioni
della Lega, che minano lUnit dellItalia!
Infatti, se si realizzasse il
progetto della Lega, LUnit
dItalia verrebbe differenziata e limitata al Lombardo-Veneto e alla zona
prealpina.
Si ha il dovere di rispettare la Costituzione
della Repubblica Italiana, che, con la istituzione delle Regioni, nel 1970, si
dava seguito al dettato dellarticolo 116, terzo comma, che, tra laltro,
attribuiva Statuto speciale alle Regioni di confine: Sicilia, Sardegna,
Trentino-Alto Adige Sud Tirolo, Veneto, Valle dAosta.
La stessa proposta delle Macroregioni della
Fondazione Agnelli, negli anni 90 del Novecento, tendeva a rafforzare lUnit
italiana, non a frammentarla, come accadrebbe con lAutonomia differenziata, voluta dalla Lega. Preoccupa la perseveranza ossessiva di questo progetto politico,
vecchio di oltre venti anni, che nemmeno la costante interlocuzione, i dialoghi
nel Parlamento nazionale e nel Parlamento europeo, riescono a modificare.
La catena degli Appennini, che percorre
longitudinalmente la Penisola italiana, costituisce la colonna vertebrale
dellItalia, ormai saldamente unificata sul piano politico-istituzionale, e
antropologico. E, da sempre, la Penisola italiana aperta sul mondo con i mari
di Sicilia, Tirreno, Adriatico, e Ligure; come lo erano le Repubbliche marinare
del Medioevo: Amalfi, Pisa, Genova, Venezia.
Anche il vecchio Regno delle Due Sicilie, da
Napoli a Palermo, pur con tante contraddizioni interne, ha una Storia gloriosa
sul piano culturale, artistico, industriale e politico. Al tempo del Grand
Tour, Napoli ha attirato uomini stranieri di cultura, come Alexander Dumas, e
Sthendal, che nel 1817 scrisse Ci sono
due capitali in Europa: Parigi e Napoli.
Il Leghista, che vuole rinchiudersi negli
angusti confini lombardo-veneti, riduce la sua apertura mentale! E dovrebbe
ricordare che i Veneti sono stati poveri, hanno sofferto di pellagra, e
malaria; ed ancora negli anni 60 del Novecento, emigravano in Lombardia, alla
ricerca di lavoro e di migliori condizioni di vita.
Oggi, non cՏ tempo da perdere! Si faccia ben
presto il ponte sullo Stretto di Messina, e si riunisca fisicamente la Sicilia
allItalia continentale, con usi, costumi e Storia Unitaria, come perseguiva Giuseppe
Garibaldi.
LEtica politica dei Padri Costituenti oggi
scomparsa; i partiti si sono disciolti; e si diffida di leaders e loro seguaci.
In particolare, non si condivide la mimica arrogante e la sicumera di qualche
Nordista che tende a diffondere lAutonomia differenziata.
Di contro, occorre diffondere una cultura
umanista, ed umanitaria; infatti, in questi tempi, le sfide della umanit sono
altre: il riscaldamento del globo terrestre, lo spopolamento, con la
diminuzione delle nascite che comincia a colpire anche la Cina, la equit dei
diritti delluomo.