Il Ponte serpentino di
Maratea abbia il nome del progettista
Valerio Mignone*
Il Cristo di Bruno Innocenti, sulla sommit
della montagna di Maratea, famoso. E fatto di un impasto di cemento bianco, armato,
e frammenti di marmo di Carrara, con mano dopera artigiana, ben nota, di muratori
di Lauria, e di Maratea.
Il percorso stradale, che ad esso conduce,
comprende unopera di ingegneria civile, non comune, che colpisce il viandante
non distratto. E il ponte a serpentina, costituito da pi campate, a piccolo
raggio di curvatura, e con alti piloni.
In precedenza, per accedere alla Basilica
pontificia di San Biagio, patrono di Maratea, si procedeva a piedi lungo
unangusta strada carrozzabile. Soltanto il curato, Monsignor Dammiani, si era dotato
di unautomobile, che in pochi, a quei tempi, potevano permettersi per i costi;
e raggiungeva, senza grossi disagi, e in breve tempo, il suo posto di lavoro
nella Basilica.
Il suddetto ponte, opera ardita, e
caratteristica, non ha nome. Fu costruito anchesso per volont del Conte
Stefano Rivetti, e con i finanziamenti della Cassa per il Mezzogiorno per interessamento
dellingegnere Bernardino Polcaro, di Lauria, membro del Consiglio di
Amministrazione della Cassa. Questo ponte, come per altri casi, va intestato a
colui che lha progettato, per facilitarne la citazione per la sua originalit
progettuale, e per un meritato ricordo storico.
A tal fine, si pu porre una semplice targa
marmorea, recante il nome del progettista e la data di costruzione, sia allinizio,
sia alla fine del non breve percorso automobilistico, e pedonale, del ponte.
Da questo ponte si ha occasione di godere il panorama
del sottostante bel mare di Maratea, sulle cui spiagge anche le tartarughe
marine Caretta caretta, attratte dalla freschezza del clima, depongono
numerose uova.
Fatte le debite differenze tra la natura di
Capri e il cemento armato di Maratea, viene in mente il decorso serpentino
della Via Krupp a Capri. Come noto, Friedrich Alfred Krupp, industriale di
acciaio e cannoni, a fine Ottocento scelse di vivere a Capri, e fece costruire,
a strapiombo, sul costone roccioso, la strada a serpentina, che congiunge i
Giardini di Augusto con Marina Piccola.
Con questa Nota si rivolge un appello alle
Autorit preposte alla toponomastica, per attribuire, meritoriamente, il nome
dellingegnere progettista, al succitato ponte a serpentina, verso la Basilica
di San Biagio, utile, tra laltro, a indicare facilmente la posizione di pedoni,
e di automobilisti in quel luogo.