Storia di Palazzi e Personaggi nel Borgo Lauria Inferiore

Valerio Mignone*

Ci sono ottimi volumi di Storia, documentati e avvincenti, su Lauria Inferiore e Lauria Superiore, i due rioni del Comune di Lauria. E noto che, sul piano amministrativo, ognuno, di questi due rioni, spesso, ambiva a prevalere. E a tal proposito, qualche episodio, e qualche Personaggio meritano di essere ricordati.

Alcuni di questi eventi, con relativi Protagonisti, sono avvenuti nel Borgo di Lauria Inferiore, il cui aggregato urbanistico si estendeva, in prevalenza, tra Piazza San Giacomo, Timpa, Via San Rocco, e la contrada del Fiume Carroso.

In quellepoca, la media borghesia era proprietaria dei palazzi in cui abitava. Tra questi da citare il Palazzo Del Gaudio Olivieri, denominato successivamente palazzo Marangoni, dal nome dellagente delle Imposte che lo abit successivamente.

Annessa al palazzo Marangoni era la Cappella gentilizia nel Largo San Giovanni Battista, ove son vicini anche il Palazzo Ginnari e il Palazzo Giordano. Questultimo stato in parte abbattuto, e poi ricostruito.

Il palazzo Ginnari era di propriet della omonima Famiglia che, essendo filoborbonica, ospit Ferdinando IV di Borbone, durante il suo viaggio in Sicilia nel 1798. Ne sono testimonianza i Gigli borbonici, in ferro battuto, inseriti nella ringhiera del balcone che sovrasta il portone principale.

Oggi, il bel portale in marmo del palazzo Ginnari risulta mutilato del blasone nobiliare, probabilmente per traffico illecito di reperti Araldici. Ne rimasto il gancio, immediatamente sopra larco di volta del portale, sul quale inciso il numero 1805, probabile anno di ricostruzione. Il palazzo Ginnari aveva dintorno un giardino con ortaggi e alberi da frutta.

Tra gli ultimi abitanti del palazzo Ginnari, particolare menzione merita don Peppino Ginnari, parroco di Lauria Inferiore. Fino al 1953, ogni pomeriggio, a conclusione delle sue funzioni di arciprete, dopo il suono vespertino delle campane parrocchiali dell Ave Maria, Egli amava passeggiare per Via Cairoli - che non aveva il traffico di oggi - in compagnia di chi scrive, allora ragazzino, e vicino di casa, abitando la sua famiglia nel succitato palazzo Giordano.

Via Cairoli, in quegli anni – settantanni son passati! - era attraversata soltanto dal cosiddetto Postale, lautobus che collegava Maratea e Potenza, e da muli, ed asini, con, o senza, traini, i cui escrementi lasciavano il segno del loro passaggio. In assenza di una raccolta organizzata di immondizie, raccoglieva gli escrementi una povera contadina, che li utilizzava per fertilizzare un suo minuscolo orticello. 

Di spirito libero, don Peppino Ginnari, talvolta, ignorava le sollecitazioni, che non condivideva, del suo vescovo, monsignor Federico Pezzullo di Policastro. Ma, di animo generoso, Egli ha lasciato in eredit i suoi beni al Convento delle Suore Vincenziane dellImmacolata Concezione, finanziando la costruzione di una casa presso il Convento. Ed ha finanziato anche i lavori di restauro della facciata principale della Chiesa Parrocchiale di San Giacomo, che guarda la Valle del Noce.

Allinizio di Via Giovanni da Procida, scendendo da Via Cairoli verso il Fiume, il Palazzo della famiglia Mosella, anchessa estinta a livello locale. Il palazzo, costruito nel 1805, era circondato da giardino di frutta e ortaggi; ed ospitava, a ciclo alternato con Lauria Superiore, gli Uffici del Municipio. Soltanto nel 1919 cess lantagonismo tra i due Rioni; quando la costruzione del Palazzo Municipale segn il confine del rione di Lauria Inferiore con il battente di sinistra del portone principale, e il battente di destra segn il confine del rione Superiore.

Oggi, del palazzo Mosella rimangono, soltanto, muri perimetrali, e soffitti cadenti, che, seppur puntellati, sono in equilibrio precario. Tutte le Autorit competenti - ministeriali, regionali, municipali -  dovrebbero intervenire per prevenire danni a Persone e cose. 

 

Maratea 07 agosto 2023

Valerio Mignone

*Gia' Primario Medico e Parlamentare