Un pioniere dellOstetricia in
Basilicata, Nicola Feminella
Valerio Mignone*
Nicola Feminella, spentosi nel luglio 2015, stato il
fondatore della Divisione di Ostetricia nellOspedale di Maratea.
Era un bravo studente, come ricordava un suo
compagno di pensione a Napoli, Michele Saponara, nativo di Palazzo San
Gervasio, diventato un noto avvocato a Milano, e poi parlamentare, conosciuto,
per caso, dallo scrivente.
Feminella, nel lontano 1955, nellOspedale di Maratea,
sito nellantico Convento di San Francesco, ha mosso i primi passi come
assistente di Chirurgia Generale, che, allora, comprendeva anche quellOstetricia,
che Egli prediligeva, e coltivava.
Partendo da una spoglia Infermeria, ha fondato
quella Sezione di Ostetricia e Ginecologia, che fu promossa poi a Divisione,
recuperandole giustamente la sua autonomia funzionale.
Erano gli anni in cui si partoriva in casa, con
laiuto della levatrice, e, nei casi complicati, con lintervento del medico
Condotto. Ovviamente, era elevata la mortalit di partorienti, e di neonati.
Comunque, da tutto il Sud della Basilicata, dal Golfo
di Policastro, dallAlta Calabria Tirrenica, da Laino, Mormanno; da Senise alle
localit del Pollino, e dalla Val dAgri, arrivavano, nell Infermeria di
Maratea, soltanto casi disperati per il lungo travaglio del parto.
Lunica alternativa, anchessa pericolosa, per
affrontare la patologia ostetrica, era offerta dai pi lontani ospedali di
Potenza, Cosenza, Salerno.
Finalmente, con la sua opera costante, Feminella contribu
alla rivoluzione culturale; e le donne, per partorire, cominciarono a preferire
lospedale!
E cos dal 1955 al 1994, pur essendo stati aperti, nel
frattempo, altri ospedali a Praia a Mare, a Sapri, a Chiaromonte, a Lagonegro,
a Villa dAgri, nel solo ospedale di Maratea, sono nati ben 20.000 bambini.
Feminella ha progressivamente accumulato una esperienza
professionale, e spirituale, che ha trasmesso non solo ai Collaboratori, ma
anche alla Societ; e di ci - oggi, per ieri - occorre ringraziarLo.
Tutti quei 20.000 bambini hanno avuto il suo sguardo
attento, proprio tutti, perch Feminella era sempre presente in ospedale, e
– se ben si ricorda – non ha mai voluto godere di ferie, o ne ha godute
pochissime.
Tra laltro, memore delle condizioni di povert del
nostro Territorio, ricoverava nel reparto anche le mamme delle partorienti, per
garantire ad esse calore familiare, sfidando le ire degli ispettori delle Casse
mutue dellepoca, che non intendevano pagare rette ospedaliere per chi di cure
non aveva necessit.
E anticipando i tempi, faceva prevenzione;
controllava ginecologicamente quelle vecchie mamme! E, con questi ricoveri di
familiari, istintivamente, si attivava, nel solidarizzare con persone in
difficolt economiche. Egli intendeva essere coerente con la buona regola
secondo la quale lOstetricia significava anche stare accanto, stare vicino,
stare in attesa, come per una mamma vicina alla figlia durante il parto.
Arrivato lo scrivente a Maratea, da Primario Medico,
nel 1974, nacque un rapporto di amicizia con Feminella, nonostante un carattere
difficile – fino
allintransigenza – di entrambi, e formazioni culturali diverse: Egli,
cristiano dogmatico, lo Scrivente, cristiano, ma con qualche dubbio, qualche
se e qualche ma.
Ci si cercava reciprocamente, nellinconscia
esigenza di confrontarci e migliorarci, nel pensiero e nellazione, per il
raggiungimento di un comune obiettivo: il benessere del Prossimo.
Feminella, figlio di un padre emigrante,
raccontava, con intima soddisfazione, la sua vita da studente, e di aver
onorato i sacrifici, che i suoi genitori avevano fatto per mantenerLo agli
studi, pur con ferite socioeconomiche, ancora aperte, del secondo dopoguerra.
Egli, per il suo lavoro, aveva la gioia di veder
nascere la vita! Chi scrive, purtroppo, aveva la tristezza di veder spegnere la
vita per malattie incurabili. Egli gioiva nel veder nascere, chi scrive soffriva
nel veder morire. Si stava pi in ospedale che a casa! Per senso di
responsabilit, dovendo far fronte alla perenne carenza di Personale.
Per fortuna, non di rado, quellindugiare sul
posto di lavoro ha ridato la vita a qualcuno che stava per morire!
La vita di Nicola Feminella stata ispirata
dalla fede cristiana, vissuta con impegno. Perci sul Territorio stato parte
attiva nei Corsi prematrimoniali, invitando le giovani Coppie ad avere fiducia
nel futuro.
Negli ultimi due anni della sua vita, ha
sofferto, anche nel corpo, di quei dolori che tante volte ha attenuato nei suoi
pazienti. Ha sentito la imminenza
della morte, e, aiutato, dalla fede, ha, serenamente, aspettato di potersi
ricongiungere con il Signore.
Nellal di l, Feminella stato accolto non da
un coro di Sebastian Bach, ma da un coro di Angeli, che Gli ricordavano il
pianto gioioso delle migliaia di bambini che ha fatto nascere.
Quel pianto gioioso di neonati, nel silenzio
profondo della notte, o alle prime luci dellalba, talvolta ha consolato anche chi
scrive, mentre attraversava il giardino, o i corridoi, dellospedale di Maratea,
ed era triste per la scomparsa di qualche vecchio paziente della Divisione di
Medicina.
Rasserenava la consapevolezza del naturale,
misterioso, avvicendarsi delle generazioni, nelle rispettive Divisioni, di
Ostetricia, e di Medicina Generale, nelle quali si manifestava la contiguit
tra la vita e la morte!
Allora, per fortuna, prevalevano, di gran lunga,
le nascite, e, con esse prevaleva leternit della vita, non della morte.
Per un Inno alla vita, e per buoni auspici, la
Sala parto dellOspedale di Lagonegro, che
ha avuto in eredit la prima Ostetricia del nostro Territorio, oggi gestita da
Medici di alto livello, opportuno che venga intestata, a futura memoria, a:
Nicola
Feminella pioniere dellOstetricia.