Attualit di Nittie della sua Villa a Maratea

Valerio Mignone*

Il centenario del Primo Governo Nitti stato adeguatamente celebrato nel luglio scorso. Ma non si pu non rilevare che molti Italiani - anche di istruzione superiore ed universitaria - non conoscono Francesco Saverio Nitti come Capo di Governo nel 1919, come economista, e pioniere della cultura europeista.

Chi scrive un attempato, moderato tifoso del pensiero del Nitti pre-Costituente; che, pur privo di tocco e toga da accademia, ha seguito i corretti metodi della ricerca storiografica, scartabellando, in Archivi di Stato e Biblioteche nazionali, faldoni di documenti autografi di Nitti, suoi volumi, e libri a Lui dedicati. Ed in tale veste si attiva per stimolare su Nitti la curiosit dei Lucani, e degli Italiani che vengono in Basilicata, a beneficio della propria cultura, e del turismo a Maratea, e nella Regione tutta.

Proprio nella disputa dei giorni nostri sullAutonomia differenziata, tra Regioni del Nord e del Sud, risalta lattualit del pensiero di Francesco Saverio Nitti; basta rileggere Il bilancio dello Stato dal 1862 al 1896-97, pubblicato nel 1900 a Napoli, o la sua versione in linguaggio divulgativo, Nord e Sud, pubblicato a Torino nello stesso anno. Erano le prime linee di una inchiesta sulla ripartizione territoriale delle entrate e delle spese pubbliche dello Stato in Italia. Il Sud, per Nitti, aveva dato dal 1860 assai pi dogni altra parte dItalia in rapporto alla sua ricchezza; paga quanto non potrebbe pagare; lo Stato ha speso per essa, per ogni cosa, assai meno, e vi sono alcune province in cui assenteista per lo meno quanto i proprietari delle terre. Cifre e calcoli dimostravano che per cause molteplici (unioni di debiti, vendita dei beni pubblici, privilegi a societ commerciali, emissioni di rendita) la ricchezza del Mezzogiorno, che poteva essere il nucleo della sua trasformazione economica, fosse trasmigrata subito al Nord;le imposte gravi e la concentrazione delle spese dello Stato fuori dellItalia meridionale avevano continuato lopera di male. Nitti aveva calcolato che, in base a questa politica, 4-5 miliardi di lire, in quel tempo, furono trasferiti dal Sud al Nord; e con minori vantaggi per il Sud. Era pur vero che le minacce di guerra erano soprattutto sui confini del Nord e che su tale voce di bilancio il Sud intervenisse; ma, nel contempo, non si volle prendere atto delle condizioni idrogeologiche svantaggiose del Sud per una pi equa distribuzione delle risorse finanziarie; cos come oggi, la Comunit europea tarda a prendere atto, con tutto ci che ne consegue sul piano politico ed economico, che il confine fragile dellEuropa la Costa della Sicilia.

Nitti scelse Acquafredda di Maratea come residenza estiva, e dimora nel tempo libero da impegni istituzionali. Vi abit nel 1921, e nel 1922 - dopo la intricata crisi ministeriale - dal 20 agosto fino allanno successivo, al 18 novembre 1923; ed ancora, dopo il 1945, al rientro dallesilio. La Villa fu luogo di incontri di politici e di intellettuali. Il 18 ottobre 1922, prima del Discorso di Lauria nel quale Nitti acconsentiva ad un nulla osta per un governo Mussolini, Nitti ricevette lambasciatore Avezzana, da Lui stesso indicato come negoziatore di rango, a nome di Mussolini. Ma le trattative si rivelarono un espediente per distrarre lattenzione sui fascisti; Mussolini, infatti, interruppe le trattative una settimana prima della Marcia su Roma. Nitti divent bersaglio degli squadristi fascisti, che nel gennaio 1923 organizzarono un raid intimidatorio contro di Lui, proprio ad Acquafredda.   

La Villa - un gioiello incastonato su uno sperone roccioso - pur limitata nei suoi volumi e contigua a Torri Saracene, gi di per s un monumento, che si impone nel suo stile neoliberty agli occhi di chi naviga lungo i trentadue chilometri della Costa di Maratea. E poi, la dolce armonia delle onde del mare sottostante ad alleviare gli stati danimo di chi si affaccia dai suoi balconi! 

La Regione Basilicata, per iniziativa del compianto primo presidente, e senatore, Vincenzo Verrastro, e del consigliere regionale PCI, Giacomo Schettini, acquist la Villa Nitti dalla figlia di Francesco Saverio, Filomena, immaginandola, per il futuro, sede di studi e seminari nittiani. Ma in tutti questi anni la Villa rimasta sottoutilizzata, vanificando, di fatto, simili speranze; ed stata spogliata della storica biblioteca, di arredi e cimeli.

Occorrerebbe ricercare soluzioni utili a prevenirne loblio per linarrestabile trascorrere del tempo, e ad alleggerire gli oneri finanziari a carico della Regione Basilicata. Alcuni figli di Nitti hanno acquisito meriti scientifici, in campo medico: Federico, morto per una infezione da germi su cui Egli lavorava presso lIstituto Pasteur di Parigi; e la stessa Filomena, e suo marito, Daniele Bovet, premio Nobel per la medicina nel 1957. Un museo delle Arti sanitarie certamente avrebbe reso onori ai Nitti; ma la scarsa attrattivit di questi rari musei - come dimostrano i dati sul numero di visitatori - sconsigliano una tale opzione. No anche ad esposizioni, come al Vittoriale di Gabriele DAnnunzio, il cui comportamento politico, peraltro, Nitti ha sempre disapprovato: dal periodo napoletano a quello fiumano, anche quando la figlia di DAnnunzi abit a Melfi per aver sposato un aviatore melfese, il tenente di vascello Silvio Montanarella, arruolatosi nellesercito dannunziano per Fiume.

In Italia, ed allestero, tanti Palazzi storici sono stati riconvertiti in alberghi di livello medio-alto. Lungo la costiera sorrentina ed amalfitana, dimore di Gioacchino Murat sono diventate strutture alberghiere. E Villa Feltrinelli, a Gargnano sul Garda, gi dimora di Mussolini dal 1943 al 1945, durante la Repubblica sociale di Sal, albergo di lusso. Albergo anche il Palazzo Cecilienhof, a Potsdam, ove, nella impossibilit di riunirsi a Berlino, danneggiata dai bombardamenti, i Tre Grandi - Churchill, Truman, e Stalin – tra luglio ed agosto 1945, si riunirono per accordarsi sulla gestione della pace.

Gli organi regionali, competenti in materia, valutino la riconversione ricettiva per Villa Nitti, come volano per potenziare lofferta turistica culturale! Ci non sarebbe una diminutio capitis per Nitti, n un oltraggio ai Primi Consiglieri Regionali, che, saggiamente, deliberarono lacquisto della Villa.

E lo stesso Francesco Saverio Nitti, maestro di Scienza delle finanze, che ammonisce chi di competenza a rilanciare la Villa, per far conoscere la Sua Storia di Statista, e per non gravare ulteriormente sulle tasche dei Lucani.  

Per compensazione, auspicabile che da parte delle Istituzioni culturali della Basilicata si valuti lopportunit di indire anche per Francesco Saverio Nitti un Certamen - o qualcosa di simile - a periodicit annuale, con sede a Maratea, come il Certamen horatianum, a Venosa, ed il Certamen Giustino Fortunato, a Rionero, giunto alla XV edizione.

*Gi parlamentare

Maratea 5 agosto 2019

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