La
bretella Trecchina-Maratea che unisce popolazioni e campanili
Valerio Mignone* Vincenzo Labanca*
La
bretella Trecchina-Maratea un progetto la cui realizzazione collegherebbe
la superstrada Fondovalle del Noce, allaltezza del ponte Prodino di Trecchina,
a Maratea, ove sboccherebbe sulla Provinciale, dopo un percorso largo, diretto
e veloce di pochi chilometri. Alcuni abitanti di Trecchina si opposero, a suo
tempo, temendo un isolamento, e la perdita di occasioni commerciali. Oggi
quella bretella sarebbe utile per pi agevoli e rapidi arrivi e partenze su
Maratea, con vantaggi per le popolazioni di tutto il Lagonegrese, dalle pendici
del Monte Sirino alle sponde del fiume Noce, fino a Maratea Castrocucco.
Come noto, il Lagonegrese vive
soprattutto di turismo, e solo di una residuale agricoltura di montagna e di
terrazzamenti, cui si aggiunge una limitata zootecnia.
La
disponibilit di risorse finanziarie, derivanti dal cosiddetto Recovery fund per la ricostruzione dopo la tragedia da
Covid-19, invita a riconsiderare il vecchio progetto, per adeguare lambiente
ai flussi turistici dei tempi nostri. Tale progetto, sostenuto, in passato,
anche dalla locale Comunit Montana, presieduta allepoca dal compianto
Giuseppe Larocca, contribuirebbe a frenare il continuo spopolamento, per non
dire di stimoli, ancora imprevedibili, ad un
ripopolamento di ritorno nei nostri borghi.
Intanto,
sarebbe saggia iniziativa che Lagonegro, Lauria, Maratea, Nemoli, Rivello e Trecchina,
si tenessero per mano lungo le sponde del Fiume Noce, e
liberassero la propria latente consapevolezza di essere una sola Comunit,
pronta ad accogliere altri viandanti che vengono da Territori lontani.
La
bretella ristorerebbe il turista in auto che vede prossimo larrivo a Maratea,
e lo predisporrebbe al ritorno a Trecchina, e dintorni, per le vie interne, per
ammirarne la bellezza, e gustarne le inimitabili prelibatezze gastronomiche,
dolci e salate, che non si citano in questa sede per non risvegliare volutt
inappagabili in questo momento di lettura!
La
Nazionale costiera per Castrocucco diventerebbe la strada di osservazione della
bellezza della Costa. Il turista lascerebbe Maratea soltanto
dopo aver percorso il paesaggio marino nelle varie diramazioni, ed essersene
inebriato, come fa ogni turista, che, in visita nelle citt, va a curiosare
nelle aree pedonali.
Ai
giovani del Lagonegrese si deve precisare che non si sta dicendo nulla di nuovo,
e si sta soltanto proponendo laggiornamento del vecchio progetto turistico di
Stefano Rivetti, il Mare Monti, dal Golfo di Policastro al Parco del Pollino,
alla Val dAgri. Rivetti, nel suo progetto, univa, e
non divideva il Territorio, dal Tirreno cilentano e calabrolucano
al Parco del Pollino, che lambisce lo Jonio di Nova Siri e Policoro. Territorio
che smentisce Carlo Levi nella sua affermazione della Basilicata senza
Storia! Pur grande scrittore, e pittore, Levi fu distratto dalla povert dei
luoghi del confino, ed omise di ricordare quel
gioiello di Storia, Architettura e Civilt latina che era, ed , lantica Grumentum, con lAnfiteatro, appena al di l dei Calanchi
di Aliano. E ancora, Levi non citava la Magna Grecia, i cui tesori sono stati scavati
ed amati da Dino Adamasteanu!
Per licenza poetica gli si pu perdonare anche il
paradossale sofisma retorico del titolo Cristo si fermato a Eboli; Levi sapeva
che Cristo andava, e va, dove cՏ gente che ha bisogno di aiuto! Ma Stop a questa digressione! Non si pu non rilevare la
coincidenza dei progetti di Rivetti, e di Adriano Olivetti, impegnato a
risanare i Sassi di Matera. Entrambi erano Piemontesi, di quella dorsale degli
Appennini, che dalla catena delle Alpi discende lungo lo stivale dellItalia,
con comuni caratteri antropologici di civilt, recentemente richiamati da
Raffaele Nigro e Giuseppe Lupo. Tra i flussi e
riflussi della Storia, si scopre che Greci, Romani, Vichinghi, Normanni,
Angioini si sono mossi lungo gli Appennini, mentre gli
Aragonesi vegliavano, guardinghi, il Mediterraneo, versante medio-occidentale
della civilt europea. E cos la montagna appenninica, osso scarno
e povero per Manlio Rossi Doria, si potr, in prospettiva, rimpolpare e
rivitalizzare.
Nel
tornare allattualit, si nota, compiaciuti, che, per fortuna, le giovani
generazioni si lasciano richiamare dalle strade che uniscono in lungo e in
largo i vari Continenti, ed anche dai campanili, che diffondono la parola di
Cristo, del Vangelo, e dellArte! Dalla Pittura alla Scultura, allArchitettura!
I giovani cominciano a cancellare il vecchio abuso letterario, o lessicale, del
campanilismo gretto, che altera la realt, e ne scoprono il significato dello
spirito cristiano! I nostri campanili convivano nellunit solidale!
Si
dice che le strade facilitano le partenze, ma facilitano
anche gli arrivi! Partano pure i nostri adolescenti e i giovani, perch
scoprano nuovi mondi, e facciano nuove esperienze
formative, che arricchiscono il modo di essere Persone! Ritorneranno! Non per nostalgia, ma per essere attori innovativi.
Intanto, da parte di chi rimane nel Lagonegrese si facciano nuove infrastrutture, come la bretella Trecchina-Maratea.
Maratea 20 agosto 2020
*Presidenza
UPEL Maratea Trecchina