Vita
civile e Sanit nel Sud della Basilicata
Valerio Mignone*
Tanti
anni fa si diceva nei nostri Comuni che a Potenza si va solo per guai! E infatti, a Potenza si andava per motivi di salute allOspedale
San Carlo, quando gli ospedali periferici non garantivano il recupero del
benessere psicofisico. Si andava per guai giudiziari, quando i problemi non si
risolvevano in Preture e Tribunali locali, e occorreva andare in Corte di
Appello. E si andava per guai fiscali quando cerano problemi presso le
esattorie municipali, ed occorreva risolverli presso
gli uffici provinciali competenti. Dopo aver affrontato questi guai, di fretta si
tornava a casa, rinunziando a distrarsi nel patrimonio naturalistico e
storicoartistico di Potenza.
Anche
a Lagonegro, sede di Ospedale, Tribunale, Agenzia delle Entrate, si va per i
citati guai. Ma, contrariamente a quel che accade per
Potenza, non si ha fretta a scapparsene via. Alla base di questo fenomeno
antropologico cՏ la consapevolezza, pi o meno
diffusa tra i nativi del Territorio, di essere tutti Lagonegresi, da Lagonegro
al Pollino. La conferma di ci si ha di ritorno da qualche viaggio, nel momento
in cui appare sui cartelli autostradali il nome Lagonegro, come direzione di
marcia. Si ha un sospiro di sollievo per la sensazione
di essere a casa. Qui, si tutti Lagonegresi! E per
questo, Lagonegro ha meritato il titolo di Circondario. Tale consapevolezza si
va attenuando soltanto a Francavilla in Sinni, ove comincia la polpa della economia, e a Senise, per il vicino Metapontino, sede
di ospedale a Policoro.
Lagonegro, pur
con la tristezza di qualche serranda abbassata, ha un Centro di cui godere, noto
come u Chianu, una piazza lunga e larga, con la Chiesa
vescovile, negozi e palazzi storici, un anfiteatro, unedicola a chiostro
daltri tempi. La Piazza stata abbellita con una rotatoria
fiorita, e con la riconversione delledificio delle Scuole elementari in
Palazzo di Citt. Lungo u Chianu si svolge il passeggio, che in passato si allungava
verso a castagna da critica, ancora troneggiante, abbandonata nella sua
vecchiaia, e di triste memoria, perch limite da non oltrepassare per i
confinati antifascisti.
Sede
di Istituti di Istruzione superiore, Lagonegro snodo di comunicazione
stradale per tutto il Territorio, ha bellezze naturalistiche verso il Laudemio,
e pi in alto, verso le cime del Sirino, con o senza
neve; e a valle, verso il fiume Serra, con il Monastero della Madonna degli
Angeli, le vecchie stazioni ferroviarie, e le storiche filande.
Ma, pur con queste bellezze, e la bella
Storia che si pu leggere nei volumi scritti da Carlo Pesce, e da Storici
contemporanei, Lagonegro, con il suo immediato Circondario, , nella
definizione di Manlio Rossi Doria, un osso, che vive di una grama economia
terziaria da pubblica Amministrazione.
In
questi giorni, I dem Salvatore Falabella
e Pina Manzolillo ritornano sul tema della Sanit nel
Comune della Valle del Noce, per stabilire il sito
ove costruire il nuovo ospedale, proponendo un referendum comunale consultivo,
giustamente riconosciuto come strumento di democrazia partecipata. Bene! Si
faccia pure un referendum, ma si allarghi lo sguardo, dilatando la platea dei
votanti da Lagonegro al Territorio circostante, e proponendo almeno due siti
alternativi.
La
nuova Sindaca di Lagonegro, Maria Di Lascio, con il ben noto piglio
imprenditoriale, ingentilito dallesser donna, potr coordinare idee e
iniziative per uscire dagli angusti confini municipali, sulla scia degli
antichi Enotri del Tirreno calabrolucano
e degli Achei dello Jonio metapontino, che andavano gli uni incontro
agli altri, per monti e valli del Pollino. Sono le vie percorse anche da
eroiche donne di tempi recenti, reclutate da caporali e avviate, allalba, a
raccogliere fragole nel Metapontino.
Con
lobiettivo di rinsaldare la coesione popolare, il dilemma sul nuovo sito
sanitario, a Nord o a Sud di Lagonegro, va risolto con lo studio degli
urbanisti, e poi approvato dalle Istituzioni politiche.
Il
nuovo ospedale in questo Territorio, grazie ai finanziamenti europei, sar lultima
occasione per una medicina moderna, in una struttura costruita con stile
architettonico, materiali e sistemi innovativi. E si colga questa
opportunit, pur con la pandemia in corso, per restituire al mittente ospedali
da campo usa e getta, e non creare danni ambientali per la loro installazione.
Per ogni emergenza ci sono tanti ospedali inutilizzati in Regione.
Intanto,
cՏ qualche anticipazione su una Riforma sanitaria in itinere. Si parla di
Medicina circolare, intesa come integrazione tra Medicina del Territorio e
Medicina ospedaliera; ma essa non una novit! E stata perseguita anche con
la vecchia Legge 833/78 sul Servizio Sanitario Nazionale, stravolta, per
insufficienza di risorse finanziarie, da guastatori della sanit pubblica e
della democrazia. La stessa Legge sullautonomia differenziata
ha consentito, contro ogni previsione, maggiori risorse finanziarie alle
Regioni del Nord, in cui imprenditori privati hanno gestito, in buona parte, la
Sanit pubblica. La prossima Riforma sanitaria dovr correggere queste distorsioni.
Anche
le cure a domicilio per congiunti anziani avranno difficolt, gi evidenziate negli
anni scorsi, per i problemi di vita che affliggono le nuove generazioni nel
doversi far carico di questi familiari. Proprio per eliminare queste difficolt
sono nate le Residenze Sanitarie Assistite, tristemente note, e che vanno
riorganizzate con urgenza, dotandole di adeguato personale, per numero e
professionalit!
Ma
prima di tutto, con la intesa tra Ministero della
Sanit e Ministero della Universit, si dovr rimuovere il blocco delle
iscrizioni alla Facolt di Medicina e delle Professioni sanitarie, per rendere
disponibili pi medici, biologi, infermieri, fisioterapisti, della cui carenza si
sta drammaticamente soffrendo.
*Cittadino del Lagonegrese, medico
Maratea
26 ottobre 2020