Il treno si fermato a Sicignano!

Valerio Mignone*

Nei giorni scorsi si tenuto a Lagonegro un convegno nel corso del quale stato comunicato che per la tratta delle Ferrovie dello Stato Sicignano degli Alburni-Lagonegro, inaugurata nel lontano 1886, e chiusa nel 1987, si avviata, per la auspicata riapertura, una progettazione per treni non inquinanti, circolanti ad Idrogeno, come gi avviene in Germania.

Sulla riapertura di questa tratta furono fatte due interrogazioni parlamentari, nel novembre 1994, e nel marzo 1995, a firma dello scrivente, e di Mario Oliverio, poi Presidente della Regione Calabria. Con tali atti si interrogavano i ministri competenti sia sulla riapertura, sia sulla opportunit di un doppio prolungamento:

1-                   da Lagonegro a Spezzano Albanese per ricongiungersi ai treni da e per Sibari;

2-                   da Lagonegro, lungo il fiume Noce, a Castrocucco di Maratea, come da proposta anche della Regione Basilicata.

Ministri e presidenti delle Ferrovie dello Stato assicurarono che la Sicignano-Lagonegro sarebbe stata riaperta, ma si sono smentiti essi stessi, perch dallanalisi Costi-benefici emersero risultati negativi, e la tratta rimasta chiusa. Con ci stata disattesa anche la vecchia Legge Ballardini che nel 1879 approv il doppio prolungamento ferroviario da Eboli: sia verso il Cilento, Sapri, Maratea, sia verso Sicignano, Lagonegro, Castrocucco di Maratea.

Immutata la tratta Sicignano-Potenza a ripidi pendii su irti colli, ivi compresa quella Galleria delle Armi di Balvano, ove, nella notte tra il 2 e il 3 marzo 1944, morirono oltre 500 persone per intossicazione da fumi delle due locomotive, messe luna a rafforzare inutilmente laltra, in cui bruciavano lignite per carenza di carbone.

Silenzio dei ministri fu anche sul prolungamento da Lagonegro a Sibari, ben comprensibile, per il solito risultato negativo dellanalisi Costi-benefici!

Quanto al prolungamento da Lagonegro a Castrocucco, ove si auspicava una piattaforma logistica per Lagonegrese, Saprese e alta Calabria tirrenica, fu espresso parere negativo per la presenza di faglie geologiche e sismiche nel sottosuolo lungo il fiume Noce, che non avrebbero consentito le opere necessarie per la sicurezza del transito ferroviario. 

La stessa analisi negativa tra costi e benefici ha indotto le Ferrovie calabro-lucane a sospendere, nel 1978, la tratta Lagonegro-Spezzano Albanese, costruita tra il 1915 e il 1931, e che permetteva il congiungimento del Lagonegrese con Sibari e la costa Jonica, con quelle instabili littorine, di memoria fascista, che, nelle curve a raggio stretto, facevano temere la fuoruscita dai binari.

Intanto, in questi ultimi anni si stanno valorizzando, per quanto possibile, vecchie opere, considerate innovative al tempo della loro realizzazione. Nelle adiacenze della stazione di Lagonegro, si viene attratti da un ponte sul fiume Serra, alto 60 metri nel punto pi elevato, e lungo 200 metri, poggiato su pilastri a muratura portante con 6 archi parabolici in cemento armato, ma sconvolto nella sua struttura, per le faglie sismo-geologiche del territorio. Il ponte in discesa per un dislivello del 100 per 1000, che richiese linserimento della terza rotaia a cremagliera di tipo Strub. Aperto il 28 ottobre 1929, fu chiuso il 1 marzo 1952; ed era tristemente noto come Ponte dello studente, perch luogo di suicidi di giovani.

In localit Pastorella si pu ammirare un ardito e pittoresco ponte in ferro, ben visibile da Lauria Superiore, installato, per scavalcare lomonimo vallone, in sostituzione del progettato ponte in muratura. Il ponte vincolato dalla Soprintendenza ai monumenti, come esempio di archeologia industriale

Tra le gallerie, di particolare interesse, per originalit progettuale, quella che si sviluppa in senso elicoidale, per una lunghezza di 485,59 metri con una pendenza del 4 per cento per collegare Castelluccio Inferiore e Castelluccio Superiore, tra loro separati da poca distanza, ma con un dislivello di ben 100 metri.

Per il terminal di Spezzano Albanese non si pu non citare la Piattaforma girevole a mano, su cui si trasferiva la littorina per invertirne il senso di marcia verso Lagonegro.

Come si nota, il tracciato della Ferrovia calabro-lucana costituisce un Sentiero storico tra il Sud della Basilicata e il Nord della Calabria, con opere che testimoniano la creativit degli ingegneri e l<<arte>> di minatori, scalpellini, carpentieri e muratori, che allepoca disponevano solo di perspicacia e di poca tecnologia.

Tra laltro, lungo la tratta Nemoli-Rotonda, ricca di verde vegetazione arborea, e suggestioni paesaggistiche tipiche del Parco del Pollino, sono stare rimosse le rotaie, rendendo pedonale e ciclabile parte del percorso. E tra le vecchie stazioni, alcune sono diventate comode abitazioni; altre riconvertite in agriturismi o trattorie. La stazione di Pecorone stata trasformata in unaccogliente Chiesa rionale da parte della parrocchia di Lauria Superiore.

Comunque, non tutti i mali vengono per nuocere! La sostituzione del servizio su rotaie da parte delle Ferrovie calabro-lucane con autobus, per garantire la mobilit delle popolazioni locali, una modalit largamente imitata. Infatti, sono nate Societ automobilistiche che collegano le aree interne di tutto il Mezzogiorno dItalia al Centro-Nord, fino alle Alpi, ed oltre, verso lEst dEuropa. E queste nuove modalit sono preferite anche dai passeggeri, nonostante la lunghezza del viaggio, perch di maggiore comodit, e con opportunit lavorative, dirette e indirette.

E in futuro, anche gli autobus sono destinati, come i treni, ad utilizzare Idrogeno, in sostituzione del gasolio inquinante. 

*Gi parlamentare

Maratea 14 ottobre 2020    

  

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