La chiesa e il culto
di S. Francesco di Paola, il secondo patrono di Maratea
Luca Luongo |
Il 2 aprile il
giorno in cui la Chiesa ricorda S. Francesco da Paola, santo
patrono della Calabria e del Regno delle Due Sicilie. A Maratea gli dedicata
una chiesa e, dal 1729, compatrono della Citt.
Poich questanno il 2 aprile coincider con la Domenica delle
Palme, la nostra comunit posticiper i festeggiamenti in onore di questo
santo. Noi per, nel frattempo, giochiamo danticipo e scopriamo in questo articolo un po della storia del suo culto e della
sua chiesa a Maratea.
La punto della valle chiamato San
Francesco era noto
come San Leonardo.
Proprio come adesso, prendeva il nome da una chiesa l presente.
Di questa antica chiesa oggi non rimane
nulla, essendo tra le pochissime a esser stata distrutta consapevolmente dai
fedeli di Maratea.
Grazie a dei documenti
seicenteschi conservati allarchivio parrocchiale, sappiamo che la chiesa di S.
Leonardo aveva duo altaria
in quad maiori adest imago sancti Leonardi etiam ex stucco.
Il maggiore di questi altari in medio eiusdem [ecclesia] tribuna intiq. in
insula costructa habet
omnia necessaria pro celebrat.ne missa, et in eo celebrat.r aliquo
ex devotione.
La chiesa aveva anche un corpo annesso dove, almeno intorno al
1603, vivevano due eremiti. La struttura, quindi, doveva essere grossomodo
simile a quella che conserva oggi la chiesa della Madonna degli Ulivi.
Un documento del 1519, il primo a parlarci della chiesa antica,
nomina anche un Hospitali pauperum S.
Leonardi, extra muros terrae
Maratheae. Collegato alla chiesa,
quindi, esisteva la pi antica struttura di assistenza del paese.
Possiamo immaginarlo come un piccolo ospizio per poveri e ammalati,
la cui localizzazione, appena fuori dal paese, potrebbe essere stata sfruttata
anche in occasione di epidemie.
Nel 1608 la popolazione di Maratea decise di erigere una chiesa a
S. Francesco di Paola. La nuova chiesa non venne
costruita nellidentico sito dellantica.
I lavori della nuova struttura erano gi a buon punto verso il
1616, quando con atto notarile i procuratori dellerigendo convento devolsero una somma di denaro in cambio di un paio di messe a suffragio da celebrare in una costruenda
cappella.
Nellatto si dice che Interim non sar finita
detta Cappella nella nova ecclesia, li detti patri che protempore saranno obligati celebrarle le predette Messe due nella ecclesia
vecchia di Santo Linardo.
Le due chiese quindi coesistettero per qualche tempo. Poi, finite
chiesa e convento nuovo, S. Leonardo venne distrutta,
sopravvivendo solo per qualche tempo nella toponomastica.
Sabato 2 aprile 1729 Maratea fu colpita da una scossa di
terremoto.
La storia della sismografia lucana non ricorda questo evento.
Tuttavia dovette essere abbastanza forte, poich il fatto che non vi fu alcuna
vittima o considerevole danno fu considerato opera dellintervento divino e, in
particolare, dellintercessione di S. Francesco da Paola, la cui ricorrenza
cadeva proprio nel giorno del terremoto.
La popolazione
marateota chiese quindi al sindaco, Nicol Maria Ginnari,
e agli eletti, Antonio Vitale e Nicola Mandese, di
convocare, nel giorno seguente, un pubblico parlamento per scegliere come
ringraziare il santo. Nei protocolli del notaio di Antonio Mancini fu allegato,
allatto rogato il successivo 5 aprile, il verbale del parlamento. Conservato
nellarchivio di Stato di Potenza, cos recita:
Die tertia Aprilis
1729. Maratea, et proprie ante Ecclesia Sanctissima Annunciatis, ubi Universitatis ipsa Congregari solet pro Regio Servitio, ac publico Beneficio.
stato proposto dal magnifico
Nicol Maria Ginnari, Sindaco di questa predetta
Citt, e suoi Eletti, qualmente maggiormente saccresca
con fervore la Divozione verso il Patriarca S. Francesco di Paola, la cui
Gloriosa Statua della Sua SS. Immagine veneratamente
si conserva dentro il suo Venerabile Convento eretto in questa Citt, merc da Protezzione; da quale mezzo della sua preziosissima
Santissima Intercessione si degnato in pi volte liberarci, ed esentarci
dalli Flagelli di Terremoti, ed in particolare ieri giorno della sua Santissima
Festivit, oltre daltre infinite Grazie; Perci ci paruto,
che detto Glorioso Patriarca in Compagnia del nostro Protettore, e Patrone S. Biaggio, si eligga, e stabilisca
per Patrone e Protettore della Citt suddetta, col solito tributo dun Cereo di
Libre dieci nel giorno della Sua Festivit, e che del tutto si debba stipular
istrumento avanti la sua Santissima Statua dentro il Venerabile Convento; e che
detta Statua debba processionalmente nella Matrice Chiesa, e si
processionalmente trasportarsi da detta Matrice Chiesa in detto Venerabile
Convento; intendendosi detto Glorioso Patriarca Eletto per Secondo Patrone.
Nelle intenzioni dei convenuti, il santo di Paola sarebbe dovuto
divenire il secondo patrono di Maratea. Ma, di fatto, cos non stato: la
devozione verso il santo calabrese, seppur forte, non ha mai
eguagliato quella di S. Biagio.
Questo ha avuto conseguenze anche sulla storia della chiesa, che
per un periodo della sua storia stata usata addirittura come cimitero
provvisorio. Lo scopriremo in alcuni dei prossimi articoli, che ci
accompagneranno verso la data in cui sar posticipata la festa del santo.